architettura svilita : [post n° 332384]

l'archivendolo

....oggi ho scoperto una nuova variante della figura dell'Architetto : l'archivendolo!
Con tale definizione intendo parlare dell'architetto che per disperazione, in prezenza di una sempre piu ' spietata concorrenza e della evidente carenza di incarichi, si presta allo svilimento totale della propria professionalità pur di lavorare.
Vi invito a visitare questo sito per capire meglio tale forma di aberrazione professionale : www.animaverde.net

È possibile che gli ordini o il consiglio nazionale degli architetti non facciano niente avvalorando simili libere interpretazioni della nostra professione ?
poipoi :
Forse fai riferimento a un'idea di professione di qualche tempo fa.
L'architetto è un imprenditore. Lo desumi dalla legislazione italiana ed europea degli ultimi 25 anni. La concorrenza esiste in qualsiasi lavoro.
Poi possiamo discutere sui prezzi, ma credo siano offerte civetta.
Personalmente trovo più scandalose le scelte grafiche del sito.
Fattene una ragione. Buon anno.
desnip :
Ma quando mai l'architetto è un imprenditore?
L'architetto è un professionista.
Sicuramente non è un commerciante. Quindi, al di là della opinabilità dei prezzi praticati, ciò che non ci azzecca è impostare il sito di un professionista come se si trattasse di un sito di e - commerce.
Paolo :
Secondo me, se un sito del genere può aumentare gli introiti, ben venga! Sempre, nella storia della professione dell'architetto, ci sono state forme di pubblicità e di concorrenza; ed in questi tempi, caratterizzati da Internet, un sito per promuovere il proprio lavoro e i propri prezzi, lo vedo come un modo per andare avanti aspettando tempi migliori.
desnip :
"un sito per promuovere il proprio lavoro e i propri prezzi, lo vedo come un modo per andare avanti aspettando tempi migliori."
Infatti internet è pieno di siti per promovuere il proprio lavoro, con tanto di tariffe.
Ma l'indecenza di questo è che è impostato come un sito di e-commerce, con tanto di carrello per la spesa!
DR COSTA :
Io le SCIA ed i Pemessi di Costruire li vendo al kg; ma al mercato, con i faldoni che pesano 2-5 kg che sono quelli che vanno per la maggiore tra i miei clienti.
Ma ora voglio passare all' e-commerce perchè alzarsi tutte le mattine alle 5 per andare a montare il banco al mercato è veramente dura.
Miraccomando ora ci sono i saldi, le SCIA del 2013 le svendo con il 60 % di sconto.
Edoardo :
Buon anno a tutti ed aggiungo: "E' un imprenditore anche il ""collaboratore"" a partita iva"... così siamo tutti più contenti e ce ne facciamo una ragione, per la gioia di chi è nato prima ed ha potuto crearsi un portafoglio clienti con i vecchi metodi... ed ora utilizza giovani imprenditori in studio.

P.S. Lo desumete dalla legislazione.
elli :
...pensatela come volete...il mondo è bello perchè è vario...ma questo sito insulta la dignità della professione...che non dimentichiamoci...è pure intellettuale! poi...oh...ciascuno fa come meglio crede di sè e della propria professione. Personalmente, questo porsi di architetto ai clienti mi fa letteralmete schifo!
TIA :
Perdonatemi, ma io trovo tutto ciò allucinante, altro che "niente di male" o "nulla di scandaloso". Certo, ognuno della sua professione e per promuoversi può fare quello che vuole. Ma se per farsi conoscere e trovare più lavoro "si svende", il risultato è un danno irreparabile che colpisce tutta la categoria (ormai da anni). Progetti a 100, 400 euro??? Chiaramente ognuno può fare quello che vuole, ma poi non lamentiamoci se il lavoro scarseggia e se i clienti trattano con noi come se fossimo venditori ambulanti. Se lo fanno è grazie a questi siti. Giusto poche settimane fa un cliente mi ha detto che rispetto ai costi che gli ho preventivato per un progetto preliminare di un appartamento aveva trovato su internet un sito che lo faceva facendosi pagare la metà di quel che chiedevo io (che sia questo?). E' chiaro che se pur di lavorare "regaliamo" ne pagheremo sempre più le conseguenze. Poi non lamentiamoci se gira tutto male. E' come chi si lamenta dell'assenza di lavoro e poi, pur di "lavorare" (notare bene le virgolette), accetta di andare in studi gratuitamente o a 400 euro mensili. Certo, ognuno faccia quel che vuole, ma se poi questo atteggiamento ha incentivato gli studi professionali a fornirsi di tirocinanti mensili o neolaureati a discapito di tutti gli altri non ci lamentiamo, l'abbiamo voluto noi.
elli :
Quoto in pieno TIA!
john :
Standing Ovation per elli e TIA....approvo e sottoscrivo col sangue.
alex :
ciao a tutti, io credo che l'architetto debba rimanere un "professionista"....anche se, per abbassare i prezzi, tutti (e per prime le leggi italiane)vogliono farci credere che dobbiamo essere dei bravi imprenditori....e farci una spietata concorrenza.....beh a me hanno insegnato dal mio primo giorno di lavoro che tu vali, agli occhi degli altri, per quello che ti fai pagare....e se fai lavori per 0,00 euro vali 0,00 euro...e poi non capisco perchè nel mondo dei medici, dentisti, avvocati, notai etc, etc, le parcelle lievitano...e a nessuno frega se il collega si fa pagare di meno...e noi dobbiamo lavorare sempre e comunque a maggior ribasso...il nostro lavoro è importante, interessante, professionale (se fatto bene!), audace, impegnativo...perchè non pretendere tanto quanto vale?ciaooo
elli :
giustissimo alex! Ben detto! Comunque penso che pensarla come te (me compresa!) siamo veramente in pochi visto il risultato dell'"archivendolo" e di gente che continua a prendere lavori...anche gratis! Purtroppo forse siamo noi architetti, come categoria, che siamo un po' tarati visto che non capiamo quanto tua hai perfettamente detto!...le altre categorie...sono più sveglie (...e haimè...lo dico purtroppo con il rispo in gola!...che mi tocca mandare giù!) :-(((((
Titta72 :
Qualche giorno fa leggevo un' intervista ad una baby prostituta. Lei dichiarava di aver cominciato chiedendo subito 300€/botta perchè, testuali parole, "in questo ambiente più ti fai pagare più significa che sei brava".
Non aggiungo altro.
poipoi :
desnip, alex, john, elli e gli altri
tutte belle parole. complimenti.
L'architetto è un imprenditore. Fatevene una ragione.
Chi non lo capisce sta lavorando per altri e non riuscirà mai a farlo per sé.

Il lavoro non ti piove dal cielo solo perché hai un titolo, uno studio e una targa sulla porta. Te lo devi andare cercare. Senza svenderti anzi, come dice Titta72, cercando di vendersi bene.

La prima regola è farsi conoscere, farsi apprezzare, e puoi farlo solo se hai dei punti di concorrenza, di favore rispetto ad altri. Il prezzo può essere uno di questi, ma non basta, serve sostanza.

Ma non va criminalizzato chi riesce ad essere competitivo. Avere una visione "industriale" della professione aiuta a migliorare il "prodotto", le idee, il progetto, in rapporto alle risorse impiegate.

Credo che la Rete dia molte opportunità a chi sa coglierle, anche rompendo schemi che appartengono a un mondo che non esiste più. Capisco che sia più facile ripercorrere strade già segnate, ripetere alla noia un cliché imparato all'Università. Ma è un insegnamento sbagliato o che vale solo per pochi che possono permetterselo.
Paolo :
@poipoi, hai perfettamente ragione. Ho sentito mille volte questi discorsi sull'etica professionale, sulla dignità della professione, sulla promozione pubblicitaria dell'Architetto simile a quella per un negozio di scarpe, sul fatto che l'Architetto non sia un imprenditore. L' Architetto è un imprenditore perchè così è classificato dallo Stato, è un operatore economico al pari di tanti altri, deve avere C/C bancario, POS e assicurazione professionale. E proprio per questo fatto, o ci adeguiamo a questa schifosa situazione o, ahimè, dobbiamo per forza chiudere (un'altra possibilità sarebbe scioperare nelle sedi competenti per rivendicare i nostri diritti ma....lasciamo stare...) . E' una questione di conti, di numeri; se tu guadagni 20.000 € l'anno e ne spendi 14.000 tra affitti, utenze varie, Inarcassa, tasse, assicurazione ecc. ecc. te ne restano 6.000 di guadagno, cioè 500 € al mese. E se con queste 500 € al mese non puoi vivere devi obbligatoriamente chiudere o cercarti un altra cosa da fare o un altro modo di lavorare e di promuovere la tua attività, che è difficilissimo. Quindi per me, se lo Stato ci tratta da imprenditori, noi dobbiamo usare tutti i mezzi legali possibili, se lo vogliamo, per rimanere a galla. E i siti di progetti online sono uno di questi strumenti, piaccia o no. Ognuno è libero di farlo o di non farlo, ma non si può condannare chi lo fa, anche perchè è una pratica legale. E' triste ma è così, possiamo criticare quanto vogliamo ma di questi tempi bisogna inventarsi qualcosa, altrimenti chiudiamo e ci mettiamo in soffitta a progettare con la matita grossa architetture ideali e incorniciarle come quadri astratti. I siti di progetti online di sicuro non ti toglieranno il cliente della tua città al quale devi curare una pratica o devi fare un progetto di un edificio, è solo un modo per allargare la clientela in tutta Italia .Perchè si tratta soprattutto di divisioni interne di massima e rendering. Ad esempio molti fotografi (anche questo un lavoro di intelletto e professionale), grazie al web si sono fatti conoscere in tutta Italia e molte volte vanno a fare servizi fotografici in altre città in cui mai si sarebbero sognati di lavorare (ora verranno giù critiche perchè ho associato gli architetti ai fotografi , ma era un esempio). Il mondo ha cambiato velocità, e purtroppo sono finiti i tempi in cui l'Architetto girava con il papillon in cantiere, con i rotoli dei progetti sotto braccio e con la matita al taschino della giacca, ed era conosciuto solo nella sua città perchè era un bravo professionista. L'unica pratica corretta, oltre a criticare, sarebbe quella di organizzarsi seriamente con tutte le altre professioni tecniche e, come ho detto, scioperare in massa e battere i pugni al Governo per cercare di risollevare il mercato del lavoro professionale e ridarci dignità, perchè da soli, commentando qualsiasi cosa non ci va su un siti internet, non cambierà mai niente. Solo se scioperando seriamente per almeno un mese creando un disagio a molti forse potremmo essere ascoltati, e questo si può fare non presentando accatastamenti e non redigendo APE bloccando le compravendite, non frazionando le unità immobiliari bloccando le divisioni ereditarie, non presentando progetti di alcun genere intaccando gli interessi di molti. Altrimenti le critiche per chi fa pubblicità online per la professione, solo solo aria fritta!
Edoardo :
Io trovo che siano belle parole queste, piuttosto: "Capisco che sia più facile ripercorrere strade già segnate, ripetere alla noia un cliché imparato all'Università. Ma è un insegnamento sbagliato o che vale solo per pochi che possono permetterselo.".

Queste forme di degenerazione alle quali assistiamo (sito 3x2 ecc.) mandano alla deriva qualsiasi etica, e dove non c'è etica non c'è professione imho.

I "pochi che possono permetterselo", appunto, sono proprio quelli che lavorano gratis od offrono questi sistemi da discount, non certo chi pretende dignità per offrire un servizio di qualità... non si può equiparare la prestazione ad un prodotto surgelato.

Comunque è anche sbagliato un atteggiamento conservatore e chiuso... ovviamente, non c'è bisogno di illuminati che vengono a spiegarlo agli altri, penso che ci si arrivi tutti a capirlo.

Come sosteneva Keynes... il Mercato funziona se ha delle regole, e mai come in tempo di crisi dare, o darsi delle regole è importante imho.

Edoardo :
Paolo hai ragione, ma in un contesto senza regole queste pratiche giuste di autopromozione diventano pratiche di autodistruzione. Tutte le gategorie sono tutelate ed hanno rigide regole per sopravvivere, se le auto-impongono... poi esiste l'antitrust ad impedire gli abusi. Per gli architetti è il contrario, perchè? La redistribuzione dell'offerta non può passare da queste forme di degenerazione. Io, a differnza vostra, non li vedo come persone capaci ...moderne... bensì come scaltri da comprendere e capire dato il momento.
Se un domani il figlio di un magnate cinese, on line, offirisse di PAGARE i clienti per fargli progettare una villa ...saremmo ancora qui a dipingerlo come un fenomeno lecito di concorrenza da parte di un intelligente imprenditore? Buona fortuna, allora.
desnip :
@popipoi: "Il lavoro non ti piove dal cielo solo perché hai un titolo, uno studio e una targa sulla porta. Te lo devi andare cercare."
Non ho capito: l'imprenditore sarebbe quello che va a cercarsi il lavoro mentre il professionista è quello a cui gli piove dal cielo?

@paolo: io non sono contro le progettazioni on line, le faccio anch'io. Sono contro al "carrello della spesa".
elli :
Esatto desnip! Il problema sostanziale di questo post è il "carrello della spesa"! Ma qui mi sembra che l'abbiano capito in pochi! e non sia ben chiara la differenza fra imprenditore e professionista. Ma la globalizzazione ha portato anche a questa confusione! Avanti così e l'architetto non esisterà più!
alex :
Sono la prima a dire che hai ragione sotto diversi aspetti....ma non credo che la concorrenza che abbatte a zero i costi (e quindi i guadagni!!!!) sia un obiettivo a cui mirare....non sono contro il lavoro on-line (sono la prima che lo usa per alcuni miei lavori) e hai ragione a dire che è il futuro...ma hanno anche ragione quanti dicono che ci vogliono delle regole che tutelino tutti noi...una concorrenza spietata ha sempre portato allo sfacelo il commercio...non siamo italiani che ci lamentiamo da anni perchè i negozi dei cinesi hanno abbattuto così tanto i costi che molti negozi di gestori italiani hanno dovuto chiudere...ma i prodotti venduti???di scarsissima qualità!!!è solo un esempio per dire che un prodotto deve avere un valore e un prezzo adeguati!!!e 0,00 euro non credo lo siano....vuol dire che la prestazione che stai dando vale zero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tia :
Se l'architetto è un imprenditore...BENE, che io sappia l'imprenditore non "regala" lavoro o se lo fa sottopagare. Forse sì, tenta di ribassare per portare
a casa il lavoro, ma non lo fa senza un minimo guadagno. A MENO CHE, come si vede spesso nel nostro campo, l'imprenditore a fronte di un minimo guadagno fa un minimo (e pessimo) lavoro. Dunque ok l'ottica dell'imprenditore, ma per fare un progetto a, che so, 150 euro, se voglio essere imprenditore fino in fondo (e pertanto anche guadagnare) non posso
dedicargli più di un giorno (ad occhio) . Altrimenti, se ci metto due giorni, sono già in perdita rapportando le ore di lavoro al costo. Mettiamo caso che il progetto in questione richieda più tempo (cosa possibilissima)? Me ne frego e faccio di tutto per chiudere il progetto "alla meno peggio" nel tempo prestabilito per non essere "in perdita" rispetto al prezzo stracciato che ho fatto? Oppure continuo a lavorare al progetto "regalando" di fatto il lavoro? Ecco, io credo che stia qui la differenza. Dobbiamo essere imprenditori? Ok, ma non possiamo perdere comunque la rotta e dobbiamo ricordarci che siamo anche professionisti. Un progetto non si vende al kg o a scatola chiusa a prezzo fisso, secondo me. Poi ben venga il fatto di provare ad essere competitivi sui prezzi per portarsi a casa dei lavori, ma ricordiamoci che ogni volta che saremo disposti a scendere sotto "il minimo" ci sarà qualcuno che scenderà ancora di più ed il risultato è la situazione che vediamo tutti i giorni:
architetti che fanno la fame e edilizia sempre più allo sbaraglio a discapito della qualità.
Edoardo :
E' "l'impresa di famiglia" che consente a questi furboni di praticare così. Il problema è che non vanno a spu__anare solo sè stessi, bensi tutta la categoria.. che magari anzichè prendere i soldoni da babbo . o le garanzie per i prestiti bancari "impresa di famiglia"... cerca piuttosto di avviare una "impresa in proprio" = (costi propri o famiglia addirittura, mangiare compreso + costi studio) < Guadagno netto attività lavorativa.
Chi si sottrae a queste logiche ha una bella impresa di famiglia, complimenti all'imprenditore, che eroe!
poipoi :
Tia.
Partiamo dal concetto che il collega che mette una prestazione su Groupon a 50 euro non è scemo. Come ci guadagna? Certamente con i servizi aggiuntivi che, se è bravo, riuscirà a vendere al cliente una volta che ne ha catturata la fiducia.

Come si cattura un nuovo cliente? Tramite conoscenze, o per appartenenza politica, o corrompendo l'amministrazione locale? Per fortuna non solo. Per fortuna internet sta creando nuove opportunità, soprattutto per chi inizia.

Ma a chi da più fastidio tutto ciò? A chi questi nuovi mezzi non li sa gestire. A chi preferirebbe che le cose rimanessero sempre così. AI baroni, a chi lavora per i baroni, ai figli di papà, e a qualche altro poveraccio che ripete cose sentite, senza capirle.

Cerchiamo di non essere ipocriti, almeno fra di noi. Qualunque libero professionista sa che - in Italia o all'Estero non fa differenza - per poter prendere un cliente si lavora anche sottocosto, anche gratis. Con i lavori successivi si cerca di rientrare.

Chi dice il contrario non se l'è mai dovuto andare a cercare il lavoro.
Edoardo :
Per me è scemo.
Chi prende un cliente sottocosto lo prende perchè offre una prestazione sottocosto, e se può andare sottocosto o "gratis" fa l'imprenditore in perdita. Beato lui.
Quello del "rientra dopo" è un mito, una leggenda. Se strappi un cliente che magari non ti paga neppure quel poco... prova, dopo a chiedergli il doppio!

E' un castello di carte, non regge...forse qualcuno ha sentito dire che è un metodo miracoloso per lavorare, difendendolo tanto ma senza capirne il paradosso.
desnip :
Secondo me sono i clienti che non sono scemi.
Se trovano uno che gli fa l'ape a 50 euro, magari facendo un pessimo lavoro con il copia e incolla, dopo non vanno dalla stessa persona a commissionargli un altro lavoro, se questo chiede un prezzo "normale".
Magari si cercano l'ennesimo scemo che fa il prezzo stracciato.
Tia :
Lavora gratis chi ha la possibilità economica di farlo potendoselo permettere. Non tutti possono permettersi di correre il rischio di dire "rientrerò". Soprattutto perché hai voglia a rientrare coi lavori successivi (quali?)... Concordo pienamente con Edoardo che dice "Quello del "rientra dopo" è un mito, una leggenda. Se strappi un cliente che magari non ti paga neppure quel poco... prova dopo a chiedergli il doppio!" Dopodiché (sarò ignorante io) non ho mai sentito/conosciuto nessuno che (neanche "leggenda metropolitana" del tipo "un mio amico mi ha detto che un amico di suo cugino..."), dopo essersi fatto fare un progettino su Groupon, ha addirittura deciso di farsi fare la pratica dall'archivendolo trovato in rete. Al massimo ho sentito di clienti che ci hanno provato ma poi, una volta capito che non erano più ai saldi del supermercato, di fronte alla possibilità di andare oltre ai 50 euro di spesa hanno detto "arrivederci e grazie, troviamo qualcun altro che ci regala la pratica, tanto il progetto pagato pochi euro ce lo mettiamo noi già fatto!". Sbaglierò...
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