Tata72 : [post n° 335295]

percentuale del costruito in Italia

Leggo spesso che la percentuale del costruito italiano realizzato dagli architetti è pari al 4-5%. A occhio la cosa mi pare verosimile ma in discussioni con emeriti rompiecc... mi si chiedono le fonti. Avete qualche idea di dove si possano reperire?
DR COSTA :
No guarda è pari allo 0,4-0,5 %...ahahahha
Edoardo :
Per fortuna siamo in pochi.
fulser :
... guarda, è una cosa che ricordavo anch'io, perlomeno ricordavo la percentuale piccola, e mi ci hai fatto mettere di puntiglio a cercare 'sta cosa. Dunque, in una vecchia dispensa di quello che considero il mio mentore all'Università, molto documentata, c'è un brano interessante: ..."malgrado le crisi ricorrenti, l’edilizia continua a essere un settore consistente della produzione, con un giro d’affari complessivo in Italia, per il 2001, di 150 miliardi di Euro. Il guaio è che ... in Italia non riusciamo (gli architetti) a costruire più del 2–3% degli edifici..." .
Come fonte si citava in nota un libro di Tafuri, "Storia dell'architettura italiana 1944-85" di Einaudi, mentre in un testo a cura di Dal Co, sempre di storia dell'architettura italiana ma edizioni Electa, si parlava dell'11%.
Ricordo di aver letto qualcosa su questo argomento anche sul Corriere, ma non ti saprei citare quando; ma con la crisi edilizia peggiorata in questi ultimi tempi, le cose non sono sicuramente migliorate, anzi.
In sostanza le cose per i progettisti, specie architetti, vanno male da un pezzo. Negli ultimi tempi sono solo peggiorate.
Tata72 :
Grazie Fulser! Sai, io mi sono stufata non solo di discutere con la gente ma anche di leggere articoli in giro, in cui la colpa del brutto (e cattivo) costruito in Italia viene data esclusivamente agli architetti e mi piace difendere la categoria citando le fonti.
fulser :
Manfredo Tafuri (in Storia dell’ architettura italiana 1944–1985 , Einaudi, Torino 1986, p. 123). Purtroppo sono dati vecchiotti, ma non credo ci sia ragione di ritenere che la percentuale sia aumentata, e se lo è non lo è certo di molto....
Edoardo :
E' il paradosso del Paese col maggior num. di architetti x abitanti... ...e con le leggi che consentono a tecnici vari di firmare progetti architettonici. Tuttavia io, nella mia carriera, i soldi li ho presi sempre lavorando con contratto o 50/50 proprio con questi bisfrattati "figli di un dio minore"... ...mentre so di molti che lavorano "collaborando" con aurei architetti... che fanno quasi la fame. E non parlo di fenomeni, ma di mediocrozzi architetti, magari inseriti a livello clientelare e ben introdotti. Questo per dire, imho, che le peggio fecce nell'ambiente lavorativo si ritrovano proprio tra i campioni della progettazione, i semidei, gli Semsut Hor... ...mai disposti a riconoscere le altrui capacità, viste anzi come un insidia ed un elemento di disturbo al loro Ego.
Edoardo :
Ops: "viste anzi come un'insidia ed un elemento di disturbo del proprio Ego"
ponteggiroma :
ah!... ma perchè voi architetti fate pure le case come i geometri?
La domanda mi è stata rivolta in più di un'occasione, non sto scherzando!
Secondo me nel nostro settore abbiamo "grossi" problemi di comunicazione con la clientela.
monica :
E' vero, purtroppo questa domanda è frequente! A gli occhi di molte persone l'architetto è quello che ti sceglie i colori delle tende e dei cuscini.
Oh se mi pagassero per fare solo quello ben venga, ma è già un miracolo se ti pagano una concessione figuriamoci il resto.
Poi ci chiediamo perché non c'è lavoro!
pepina :
magari saremo l'oggetto del prossimo spot di pubblicità progresso?
ponteggiroma :
13/02/2014 [post n° 335457]
ve prego... ditemi che l'ha postato un buontempone fra di voi!
Edoardo :
...ma quando il committente decide una facciata vetrata col serramentista e ti arriva in DWG bella che fatta, pure incongruente con lo stato di fatto del capannone, e tu devi solo calcolare se vanno bene le s.i. e s.v. adattandola per il """progetto""" da presentare, smadonnando ...vuol dire che il ruolo del progettista è finito. Il ruolo viene bypassato dalla trattativa cliente-esecutore. In questo caso si è ridotti a passacarte disegnatori, mettitori di timbro (ah, la vera professione!) e tuttavia con grosse responsabilità spesso ingestibili. Oggi, per lavorare, bisogna anche piegarsi a pecora nei confronti di questa realtà: o così o lavora un altro. Ecco, spesso questo meschino compromesso costituisce il metodo con cui si tirano su i "fabbricati" e si portano avanti le pratiche... ed in questo contesto fa più comodo avere un "tecnico" praticone e pragmatico al tuo servizio che un incomprensibile architetto "strano". Questa è la norma, salvo forse per quella ventina di architetti in Italia che, con metodi più o meno trasparenti, può progettare. Da questo deriva la bassa presenza di architetti nell'edilizia corrente, ormai, tra l'altro, ridotta all'osso.
PP :
Ciao Edoardo................ogni tanto quando ho voglia di sorridere della professione mi soffermo a leggere i messaggi e i dialoghi che vi confluiscono e decisamente le tue note sono tra le più lucide e vere che affliggono la nostra attività di cui condivido pienamente il sarcasmo.
che dire ............. continuammo a farci del male e manteniamo i nostri illusori privilegi!!! senza peraltro riuscire a trovare una formula che scardini il sistema degli "ordini" e ci riporti dignità nel lavoro che svolgiamo
cmq. leggere delle verità che tutti noi dovremmo riconoscere è già qualcosa di positivo in questa valle di lacrime..............è anche vero che nel mondo c'è anche di peggio! Ciao
Edoardo :
Mi fa piacere PP. ;- )
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.