Arch&Cons : [post n° 338182]

Proposta lavorativa dall'estero ... come comportarsi?

Ho ricevuto una proposta molto interessante per un lavoro all'estero. E' in linea con le mie aspettative e soprattutto, tiene conto della problematica che sono italiana e dovrei trasferirmi in un paese sconosciuto (quindi difficoltà linguistica nonostante io quella lingua l'abbia studiata, problema di trovare un alloggio in un paese straniero, ignoranza completa della normativa, ecc.). Mi è stato chiesto quali siano le mie aspettative relative alla retribuzione. Vorrei chiedere il giusto, ma direi che l'Italia in questo momento non è per niente una buona scuola per noi giovani. Ho pensato di fare riferimento ai salari medi pubblicati dagli Ordini di quel paese. Secondo voi può essere una buona mossa?
Francesco R. :
dovresti informarti su due cose:
- costo della vita in quel determinato posto.
- standard di pagamenti se esistono sul luogo.

poi fai due conti e vedi cosa chiedere
Arch&Cons :
Grazie per la tua risposta, Non è facile, ma sembrano molto ben disposti ad aiutarmi, quindi vorrei evitare di predere un'occasione che magari potrebbe rivelarsi ottima!
Francesco R. :
ti capisco

cerca di non fare un offerta irragionevole sia in alto che in basso, puo' rivelarsi pericoloso in entrambi i casi...

per curiosita', in che paese e'?
Arch&Cons :
UK. Il fatto che gli Ordini pubblichino i salari medi è già di grande aiuto perchè ti permette di capire quanto potresti essere pagato. La speranza è l'ultima a morire, ma è anche grande la paura che la mia risposta non vada bene (alla fine sono un'italiana, speriamo non si aspettino quello che si aspetta un italiano cinquantenne da un giovane italiano).
giulio :
Arch&Cons non ti perdere un'occasione così. pensa alla qualità del lavoro e all'esperienza professionale e di vita. vedi o rivedi il film di tornatore Nuovo cinema paradiso, là c'è un bambino che parte e va lontano per lavorare, e comprendi bene che significa "scegliere di non tornare", io sono partito e sono tornato con esperienza una carica incredibile. non mi sono pentito. quanto chiedere?? i soldi del vitto, dell'alloggio, (su livelli di qualità se no il lavoro viene male!) due viaggi al mese da mammà +10% per gli extra.
Francesco R. :
Arch&Cons, visto che è per l'UK ti direi di usare come riferimento l'indice del RIBA e valutare una tolleranza del 10% in una direzione o nell'altra.

Tieni conto che se non sei iscritto all'ARB, il titolo di architetto TEORICAMENTE non lo puoi usare nè TEORICAMENTE accettare un lavoro con questo titolo.

IN PRATICA senti che ti dicono. e ricordati che Londra é dannatamente cara da viverci...
Arch&Cons :
Fortunatamente non sarebbe Londra e spero vivamente che il riconoscimento dei titoli e dell'abilitazione professionale (qualora siano necessari) sia solo una questione puramente burocratica, come descritto sul sito dell'ARB. Ho segnalato il sito della Riba e ho chiesto una controproposta, anche in relazione al contratto che vorrebbero farmi. Purtroppo mi viene da pensare male in automatico (e mi rendo conto, senza ragione) perchè sono abituata all'Italia: qui, quando ti fanno una proposta di lavoro, nel 95% dei casi è scarsamente seria e se chiedi di essere pagato, ti indicano automaticamente la porta.
bob13 :
ciao scusatemi se mi intrometto, anch' io ho avuto una esperienza fuori in francia, poi sono tornata, certo u.k. redo sia meglio della francia cosi ho impressione,...ma mi trovo in pentimento per il sistema ed ancora sto cercando odi capire come orientarmi, in pratica la sto buttando la mia laurea ... giulio cosa intendi con sono tornato e con una carica , ma vuoi dire che ti trovi meglio qui? e ove sei stato?
bonaparte :
la mia esperienza è stata questa: un salario in crescere, ossia, si era stipulato il minimo salariale del paese per i primi 6 mesi, e poi una retribuzione superiore, una volta preso il giro...
Arch&Cons :
Viste queste premesse, perchè sei tornato in Italia? La tua crescita ha avuto un arresto brusco ed involontario? Sinceramente solo uno a cui manca la pasta, la pizza, il sole, tutto quello che non funziona e che può permettersi di non lavorare perchè stra-ricco, può scegliere di tornare in Italia volontariamente. Per il resto, se ce ne andiamo, è perchè all'estero ci offrono qualcosa di meglio e di conseguenza, non vale più la pena restare qui.
bonaparte :
lascia stare... il ritorno in Italia è stata una mossa totalmente infelice: ma mio marito aveva e ha una piccola azienda a conduzione familiare che non riusciva e non riesce a vendere per espatriare :-( ... là mi trovavo benissimo e la mia professionalità era veramente valorizzata... qui: un arredatrice, mal pagata e con competenze che non valgono neppure per zappare i campi, sigh...
Arch&Cons :
Mi spiace.
Io sono "giovane", un'esperienza all'estero credo che mi potrebbe giovare a livello di rapporti umani, dissipando tutta la rabbia, la sfiducia, la paura e la diffidenza a cui ci costringe l'Italia attuale. Vorrei evitare di partire così, allo sbaraglio, come fanno tanti nostri connazionali. L'idea di muovermi in seguito alla stipula di un contratto mi sembra la soluzione più idonea e ovviamente il tutto è subordinato al ricevere una proposta "interessante" (per battere l'Italia ci vuole poco).
bob :
Arch&Cons di dove sei?
Arch&Cons :
area geografica: nord Italia.
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