Arrchi tragica : [post n° 338479]

Ma vi sembra serio?

Ciao a tutti,
vista la crisi che ha fortemente minato la mia attività da libero professionista, ho deciso di fare un colloquio per collaborare con uno studio. Al colloquio mi sento proporre una cifra di 650 euro + iva, full time. Mi domando come si possa fare un' offerta del genere, sapendo benissimo che con un introito come quello proposto non raggiungi gli studi di settore, e considerando che è full time, resta veramente poco tempo per fare altro.
Ne ho parlato al mio commercialista che è rimasto allibito e sostiene che una proposta del genere sarebbe da denunciare..............
Scusate lo sfogo! Cosa ne pensate?
Edoardo :
E' la situazione terribile che può portare a questo, ma ancor più terribile e che queste offerte travalicano la contingenza del periodo ormai e rischiano di diventare proprie di un atteggiamento culturale dominante, con la conseguente desertificazione di competenze e fuga di persone capaci o potenziamente tali. A mio avviso la coperta della "Crisi" nasconde un pò di tutto... ...sta a chi affronta questo "mercato" saper distinguere e valorizzare. Tuttavia ciò è difficile perchè, pur accettando, inizialmente non si è quasi mai in grado di capire se ne vale la pena per una successiva crescita (pure di $$$) oppure ci si è messi un un altro buco. Io punterei a società grosse, magari all'estero... e previa magari una scuola di specializzazione in cui investire. P.S. se offrono così vuol dire che qualcuno accetta, e mi fermo qui.
erre :
Purtroppo io continuo a pensare sempre la stessa cosa, che a mio avviso è ancor più valida in questo momento di crisi: l'architettura costa troppo, ma è pagata poco.

Voglio dire che la redazione di un progetto ha bisogno di molto tempo e molta mano d'opera, ma con la concorrenza che c'è, e con i prezzi che si devono fare, spesso non si ha la possibilità di avere collaborazioni anche se ce ne sarebbe bisogno, e quando si è costretti ad avere qualcuno per farsi aiutare, è complicato garantire uno stipendio dignitoso.

Con questo non è mia intenzione giustificare questi atteggiamenti, ma credo che le responsabilità siano di tutta una categoria che non si è mai organizzata, strutturata, ed abbia curato ben poco i propri interessi.
lina_ :
alcuni anni fa mi ero sentita dire "noi ti garantiamo 600 euro al mese per un full time compresi gli straordinari per le consegne delle gare d'appalto" come se dovessi ringraziare di ciò e la domanda successiva fu: "hai intenzione di avere figli?". Studio successivo è arrivata prima la domanda dei figli che non la parcella mensile e già ero su tutte le furie.
Poi ho trovato uno studio che mi dava 8.33 euro l'ora con partita iva. Dopo un anno e mezzo la situazione economica era uguale, i giorni di malattia e di "ferie" non pagati, quando frequentavo corsi storcevano il naso, fiere non ne parliamo, in quello studio era come se non esistessero. Allora me ne sono andata e sono libera professionista. Fatico ad arrivare a fine anno, perché a fine mese non si conta, i pagamenti arrivano a fatica e a volte dopo un anno o più, ma imparo molto di più grazie anche a colleghi con cui condivido le conoscenze e ci si aiuta a vicenda. La situazione è nauseante, soprattutto quando vedi che in cantiere vengono pagati 25 euro l'ora + iva. Lavori meritevoli di rispetto e faticosi, ma dal nostro punto di vista è veramente frustrante.
Arch&Cons :
Mi spiace dirlo, ma "non rischia di diventare un atteggiamento culturale dominante", lo è già diventato. La questione è semplice: a fronte dell'importo totale di una parcella che al collaboratore è sconosciuto, perchè privarsene di una parte? Finchè non sai quanto ci ha ricavato da quel lavoro che hai fatto tu mentre lui stava lì con i piedi sulla scrivania a giocare su Facebook, non puoi capire di quanto ti ha effettivamente fregato. Più semplice di così ...
Se imponessero un salario minimo con controlli a tappeto, molti sarebbero costretti a mandare a casa i collaboratori che non possono permettersi e poi chiuderebbero, perchè da soli non sanno tirare una linea nè con autocad, nè con un rapidograph.
kappesimo :
nessun rispetto verso chi offre quelle cifre
Edoardo :
Con una mentalità speculativa io posso dire: "Se c'è qualcuno disposto a meno, LA LEGGE ME LO CONSENTE, io offro meno e se offro di più faccio beneficienza". Non fa una piega.
Questa è la deriva (anche culturale) di un problema che sta a monte, ovvero la mancanza di richiesta di qualità, la mancanza di compeititività, l'intercambiabilità di figure come la nostra... che porta ad utilizzare il lavoro piuttosto che investire in persone che, formate e motivate, possono darti molto di più e con un rapporto di reciproca stima e collaborazione. E non parlo solo di soldi. Penso che fissare dei minimi tuttavia non possa che far bene a tutti, ma qui latita la politica, complice. Siamo tanti è vero... ma fermato il problema dei contratti-compensi c'è caso anche che si cominci a fare veramente selezione sul merito. Ci sarebbe da scrivere pagine e pagine su questo ma non me la sento perchè non vorrei "esagerare".
Ily :
Colpa nostra. O meglio di tutti quei COGLIONI (scusate il francesismo) che pur di "non restare a casa" vanno a lavorare gratis o paragratis.
Valy :
Completamente d'accordo con Ily... e aggiungo oppure pagano per avere il nome sul Curriculum...
Arch&Cons :
Perdonatemi un attimo, ma davvero pensate che un giorno, nel passato, un giovane parecchio stupidotto, si sia proposto per lavorare gratis ed abbia lanciato una moda? Non è che la vocazione del giovane sia quella di lavorare a gratis, semmai sono i Signori Architetti Senior che ricattano i giovani o li minacciano di non consentirgli di fare esperienza se non accettano di lavorare gratis. Fosse solo il primo a comportarsi così, ma è pure il secondo, il terzo, fino al ventesimo! Non parliamo poi dei discorsi "unici e creativi" che fanno per convincerti: lo stesso nastro ripetuto da venti persone, manco avessero seguito tutti lo stesso corso su come prendere in giro i giovani.
Ily :
caro/a Arch&Cons, se tutti i giovani che si vedono proporre tra 0 e 500 euro al mese per "fare esperienza" sputassero in un occhio a simili schiavisti, detti schiavisti sarebbero costretti a:
1) farsi il lavoro da soli;
2) pagare stipendi più alti.
Semplice. Stessa cosa con gli stage in tutti i settori: quando sento un giovane dire "sono fortunato è una splendida occasione" per uno stage di 40 ore settimanali di sei mesi pagato 450 € al mese mi viene l'orticaria. Sopratutto quando quello stesso viene messo fin da subito a lavorare come un ciuco.
Arch. Sere :
Non è serio è uno schifo! Io prendo 750 € al mese, prima 650 e prima ancora 500, 8 ore al giorno tutti i giorni. Sentendo in giro colleghi messi meglio ce ne sono pochi. Penso che ormai la crisi sia una scusa, 10 anni fa nessuno si sarebbe sognato di proporre certi compensi!
Arch. Sere :
E se le alternative ora non ci sono? Mensa dei poveri?
Arch&Cons :
Ily, io condivido totalmente il tuo punto di vista ma mi rendo anche conto che il furbo, un modo per vincere lo trova sempre, soprattutto se c'è abituato e ci campa sopra dalla mattina alla sera. Penso che se ci fosse qualcuno in grado di batterli sul loro stesso campo, adesso ne saremmo già fuori, ma come ben sai, non è così. Non siamo nati con quelle "caratteristiche", nè mai accetteremo di averle, quindi a parte le parole, difficilmente qualcuno di noi (a meno che non si dia alla politica senza farsi trascinare dalla parte opposta) riuscirà a trovare un rimedio concreto ed efficace. Uno disposto a lavorare a gratis, anche a costo di metterci secoli tramite ricatto (penso ai tirocini obbligatori curriculari), riusciranno sempre a trovarlo e questa è l'unica verità da cui non si può prescindere.
DR COSTA :
E' solamente politica, perchè chi ha una impresa edile deve assumere il manovale, chi ha una farmacia un farmacista?? Perchè altrimenti l'ispettorato del Lavoro ti fa il c..o.
Ma noi architetti no !!! Nel resto del mondo ci sono studi che lavorano con una logica d'impresa: cerco le persone migliori e me le tengo strette altrimenti non lavoro e perdo competitività.
Ma siccome l'Italia è il paese del "contrario" gli studi scelgono si i migliori ma non li pagano tanto ne trovano quanti gliene pare gratis.
Deve essere la politica a semplificare la normativa sul lavoro, ad impedire l'uso delle PIVA e fare i controlli contestualmente in cantiere e negli studi professionali.
Se entri in uno studio e trovi dieci persone alla loro postazione tutte a PIVA non puoi certo considerarla una collaborazione occasionale.
Allora costringi il grande capo ad assumerli tutti come avviene quando beccano lavoratori irregolari nei cantieri.
Dopo che è passato l'Ispettorato del Lavoro te lo ricordi a vita.
Allora si che le cose cambierebbero....
giulio :
la domanda vi sembra serio? la mia risposta è NO. è una porcata, meglio non avere nessuno allo studio se bisogna passargli una "paghetta".
Ma se ti dicessero ti do il 33% del netto del guadagno tu accetteresti?
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