Riprendo una questione che ritengo interessante: esistono le norme, giuste o ingiuste che ciascuno le possa ritenere, e DEVONO essere rispettate da tutti, esistono le deroghe che sono applicate con singolare opinabilità (violazioni accettate dal controllore) ed infine ci sono le interpretazioni che spesso fanno la differenza nel lavoro quotidiano. Sarà che dalle mie parti è insegnata "l'arte di arrangiarsi" prima della tecnica dell'architetto ma io non leggo una legge o una norma per ripeterla a memoria ma per capire come posso risolvere un concreto problema rispettandola, trovare la soluzione, non parlo di falsità ma adeguarsi ai limiti della legge.
Sono certo che un soppalco necessita di autorizzazione (comune e GC) ma se rendo praticabile senza possibilità di soggiornarci (poltroncina, divanetto, tavolo) il piano di copertura di una libreria, senza impianti e senza lavori di muratura non sia indispensabile alcun permesso.
Non voglio passare per il furbacchione di "fatta la legge trovato l'inganno" ma la legge è scritta, l'architettura è concreta materia non teoria!! ...e adesso attendo i vigili in cantiere!!
giulio : [post n° 342886]