"Ingegneria Edile - Architettura" o "Architettura"? L'eterno dilemma di chi come me, appena diplomato e deciso a seguire questo genere di percorso, si ritrova ad affrontare una serie di interrogativi a riguardo, ancora irrisolti o comunque risposti "solo a metà"!!!.. Molti sostengono che la Facoltà di Ingegneria Edile - Architettura non è né "carne", né "pesce" e che dunque non garantisce una formazione adeguata, né ai futuri Architetti, né tantomeno ai futuri Ingegneri. E' davvero così? Questa facoltà è proprio da "mettere al bando", come molti dicono? Inoltre al termine del ciclo quinquennale, è possibile iscriversi all'Albo degli Architetti e/o all'Albo degli Ingegneri? In Italia, quali sono le maggiori Università più adatte per intraprendere questo tipo di studi? Ad esempio, io mi ritroverò a scegliere tra la Sapienza di Roma e il Politecnico di Milano: quali delle due?!? Help me, please!!!.. :wink:
Lawrence : [post n° 364650]
Quale Facoltà Scegliere?
nessuna uni in italia ti prepara al mondo del lavoro
se e' una laurea classe 4/S puoi iscriverti a tutti e 2 gli albi
agli studi ormai non frega niente se sei carne o pesce interessa solo se sei disposto a lavorare 12 ore al giorno per un rimborso spese
se e' una laurea classe 4/S puoi iscriverti a tutti e 2 gli albi
agli studi ormai non frega niente se sei carne o pesce interessa solo se sei disposto a lavorare 12 ore al giorno per un rimborso spese
ciao Lawrence, confermo che nessuna facoltà ti prepara concretamente al mondo del lavoro, certo però che ti fornisce una base di partenza che può essere più o meno solida e soprattutto ti dà un'impronta che poi tendenzialmente ti porterai dietro e che determinerà il tuo approccio alla professione. Io ho frequentato ing.edile/architettura a bologna: di fatto la facoltà è quella di ingegneria edile, hanno solo aggiunto alcuni esami ma la tipologia di insegnamenti, e i docenti stessi, sono quelli di edile. In sostanza forma degli ingegneri che in più hanno fatto molti esami di composizione architettonica, quindi si suppone che abbiano una maggiore sensibilità e competenza sui temi e le nozioni tipici di chi fa architettura. Può essere che altre facoltà, che tradizionalmente sono state di architettura, funzionino al contrario e formino degli architetti che sono "un po' più ingegneri". Quindi non è che tu non sia né carne né pesce. Tu ti laurei e poi ti abiliti e quando vai a un colloquio di lavoro sei o ingegnere o architetto a seconda di quale esame di stato hai sostenuto.
Premettendo che se uno dice che spende, per le sue spese da rimborsare, sui 5.000/8.000 euro al mese (hotel 4stelle, TAXI, Frecciarossa business, shopping, ristorante stellato) NON GLIE LE RICONOSCONO (quindi sono spese "secondo loro")... io, se non sei introdotto in ambiti élitari e molto benestante, andrei a studiare in U.K. o USA e punterei a farmi una carriera là. Senza offesa. Qui uno può avere un futuro al massimo nella ristorazione, se cmq. ha una sommetta da investire. Spero di sbagliarmi.
"se non sei introdotto in ambiti élitari e molto benestante, andrei a studiare in U.K. o USA": scusa, ma se uno non è introdotto in ambienti elitari e molto benestante, come ci va a studiare in quei paesi?
Con lo "spirito di sacrificio"... così mi riallaccio al post nell'altra sezione ed i mezzi con i quali molti di noi, fortunati rispetto ad altri, abbiamo potuto studiare fuori sede. Ognuno si sacrifica come può e meglio crede. Della gente che dice di voler fare l'architetto "pe campà" nutro forti sospetti peraltro... chi deve campà non studia ma va a lavorare a 18 anni... anche se nell'epoca (finita) dell'emancipazione del Ceto Medio ci si era illusi che studiare ci elevasse dalla mera contingenza quotidiana. Ahimè questo forse, con la crisi, si può avverare solo per le classi veramente benestanti.
Non ho capito niente.
Resta il fatto che secondo me per un italiano che non abbia più che discreti mezzi economici risulta impossibile accedere a una facoltà USA.
Resta il fatto che secondo me per un italiano che non abbia più che discreti mezzi economici risulta impossibile accedere a una facoltà USA.
Ti dico soli che dopo due anni di studi ho abbandonato ing.edile-architettura e mi sono iscritto ad Architettura ricominciando da capo. Nel cuore sono sempre stato un arxhitetto e in quella facoltà ho trovato tutto quello che sognavo. Oggi sono un architetto , vivi una vita di miseria ma sono felice; faccio progetti belli e mi commuovo davanti alle mie opere. quando passo davanti ai cantieri di ingegneri-architetti mi burli di loro e mi dico quanto in italia i progetti migliori siano sempre affidati alle persone sbagliate. I miei compagni di corso di bologna fanno gli ingegneri. Alchini fanno perizie, altri stutture, altri i finti architetti. Chi si è laureato in quella facoltà deve sempre aottolineare la parola "architettura" perché a tutti viene naturale considerarli ingegneri. E' ovvio che se sei un architetto dentro questa cosa non la potrai mai accettare, pena.sentirti frustrato. Se invece te ne frega il giusto puoi anche fare quella facoltà, sapendo che come ingegnere troverai meglio lavoro. Guau però a metterti sullo stesso livello degli architetti, non x'è veramente paragone. Anche per rispetto dei colleghi che hanno fatto una scelta difficile e pretenderebbero dalle persone del settore che venisse riconosciuta loro la superiorità in ambito progettuale.