Buongiorno a tutti,
vi scrivo per chiedervi un parere: notate anche voi che nel campo professionale REVIT sia sempre più richiesto ed addirittura fonte di esclusione da moltissime proposte di lavoro per chi non lo sa usare?
Prima scrivi cosa intendi per "lavoro" poi vado avanti. Sono un pò sarcastico... ...ma ho pur sempre conseguito attestati Autodesk per il suo programma gemello di allora: Architectural Desktop. A me, pare, per quel che resta del settore, che chiedano piuttosto programmini leggeri, volontà, gioventù ecc... Io fui assunto (no job act) nel 2006 grazie ad uno stage ADT... ma in uno studio dove tutto quel po pò di sistema dopo poco non si è più usato e mi servì solo come trojan horse per entrare (ed ancora esisteva la progettazione perchè si costruiva). Figuriamoci ora. Se altresì per "lavoro" intendi il soggiornare gratis in un mega-studio che magari fa concorsi in Pakistan... penso sia richiesto come altri e non maggiormente. Anni fa c'era la moda di Archicad-Allplan, ad esempio...
Buongiorno Edoardo, grazie per la risposta. Apprezzo moltissimo il livello di sarcasmo che pervade l'intero messaggio; per quel poco che ne posso sapere io, essendo alle prime armi, vedo che i criteri di selezione per poter lavorare sono proibitivi. E per tornare alla definizione di lavoro, intendo semplicemente poter esercitare un minimo il mestiere per il quale ho studiato, con tanta tanta fatica e passione. Attualmente vivo a Parigi, mi sono trasferita qui su consiglio del mio relatore di tesi, per due semplici motivi: 1, perchè un'esperienza all'estero è fondamentale e 2, perchè la Francia primeggia nel campo dei concorsi e gode di molti studi specializzati. Bene, io ho investito tutto, ho imparato alla perfezione il francese, sono uscita con il massimo dei voti (e non ne sto facendo una questione di pubblicità, assolutamente) ed ora mi ritrovo dopo 6 mesi disoccupata e ancora con le valigie in mano. Per andare dove?a fare cosa? l'80% delle richieste di lavoro qua prevedono che tu sappia usare "maîtrise REVIT", che tu sappia 4 lingue e tutto questo su una gamba sola. Bene. Il mio sogno, se ancora è concesso averne uno, non è sicuramente quello di andare a lavorare da un'archistar, vorrei semplicemente avere la possibilità di inserirmi in un piccolo-medio studio, dove poter apprendere giorno dopo giorno. Attualmente l'architettura mi sembra viaggiare alla velocità dei telefoni cellulari, dove vince chi si anestetizza davanti al programma più innovativo. Mi chiedo: se adesso mi mettessi seriamente ad utilizzare Revit, fra un anno cosa dovrei saper usare e fra due? Rimpiango i maestri come Albini, Gardella, De Carlo, De Carli, ecc. e nel frattempo mi chiedo se è questa l'architettura che voglio per me.
Ti chiedo scusa per il monologo che è divagato dall'argomento Revit, ma penso si capisca bene il topic reale.
Ti chiedo scusa per il monologo che è divagato dall'argomento Revit, ma penso si capisca bene il topic reale.
Se ti serve come cavallo di troia, allora fallo... e stai tranquilla che architettura non è ancora diventata roba da smanettoni. Quello che conta è sempre il cervello.
In merito al mestiere per cui hai studiato tutta una vita... mah, io inizierei a mettere in discussione qualcosina.
In merito al mestiere per cui hai studiato tutta una vita... mah, io inizierei a mettere in discussione qualcosina.
So che per tanti lavori soprattutto europei viene richiesto come obbligo che siano impostati con programmi BIM, indipendentemente dal nome del programma.
Alexia, i programmi li fanno usare ai muli. Per imparare veramente il mestiere è necessaria la visione d'insieme ed il controllo della realizzazione... ma il mestiere (il progettare, cioè FARE l'architetto) ora a livello medio-piccolo è estinto (imho). Beata ingenuità, ma d'altra parte è necessaria pure quella. In bocca al lupo.
Ciao Alexia, in bocca al lupo per tutto, ma come dice ponteggi magari è il caso di creare il "cavallo", che tu sappia usare Revit è una richiesta di preselezione, perchè magari serve qualcuno che faccia 3d veloci e d'effetto. Una volta entrata nello studio, il lavoro potrà essere più interessante, e se non lo sarà potrai sempre cambiare studio. A Parigi. Non a Milano mi raccomando! :-)