03_80 : [post n° 478884]

P.IVA o T. Indeterminato?

Ciao a tutti,
sono laureato in architettura (ancora non abilitato alla professione) e desidero chiedervi un consiglio professionale.

Ho un forte interesse per il BIM pertanto negli ultimi anni ho sempre approfondito questa tematica. Dove attualmente lavoro (collaborazione a P.IVA) sono stato chiamato per implementare il BIM ma il progetto pilota su cui stavo lavorando è durato appena un mese, poi sono arrivati solo progetti alla “vecchia” maniera ovvero in AutoCAD. E dopo ormai quasi un anno e mezzo mi sono un po’ stufato ed ho iniziato a cercare alternative più in linea con i miei obiettivi di crescita professionale.

Detto quanto sopra, ho ricevuto due proposte, entrambe interessanti, entrambi allineate economicamente, ma per molti aspetti l’una speculare all’altra.

1) Proposta 1: azienda multinazionale americana, che si occupa SOLO di progettazione antincendio. Ma che hanno bisogno di implementare il BIM per non dipendere sempre e solo dalla succursale belga (referente per l’Europa). La cosa interessante qui è che sarei assunto a t.indeterminato (dopo un periodo di prova di 60 gg). Ma non mi sono mai occupato di progettazione antincendio (loro comunque mi farebbero la formazione) e in più, dettaglio non da poco, gli uffici sono a poco più di un’ora e mezza da casa.
2) Proposta 2: studio di progettazione integrata, tra i primi 20 in Italia secondo la famosa classifica “Guamari”. Loro già usano da tempo il BIM (hanno anche un’unità interna) e si occupano un po’ di tutto: architettura, ingegneria, retail, infrastrutture “critiche” (data center etc…). Secondo loro sono in forte crescita, un gruppo consolidato. Qui, invece che avere un contratto, sarò inquadrato come il classico collaboratore a P.IVA . Inoltre gli uffici sono un po’ più vicino a casa rispetto all’altra azienda.

Ecco, come potete ben capire, ho tanta confusione in testa e non so cosa scegliere! Meglio fare qualcosa che non ti piace ma avere la sicurezza di un contratto a t.indeterminato? Oppure stare in un posto più allineato ai propri interessi ma sempre con l’incertezza della Partita IVA?

Aggiungo anche altri particolari: in famiglia già ci sarebbe un t.indeterminato che è mia moglie, e comunque entrambi non siamo tipo da chiedere prestiti (mai dire mai però!) e comunque non credo che a 40 anni ci siano banche che accettino un mutuo anche se entrambi dovessimo avere due contratti indeterminati. Quindi non so da questo punto di vista il vantaggio che avrei con un contratto rispetto all’essere libero professionista. Infine, ma può essere che mi sbagli, facendo un rapido calcolo mi sembra che con la partita IVA si paghino meno tasse (sono in regime forfettario e ho ancora 3 anni di regime agevolato “start up) quindi in qualche potrei compensare il fatto di non avere 13esima e 14esima oltre che il TFR. Ma ripeto, c’è sempre l’incognita di essere libero professionista, meno garanzie meno tutele rispetto a un dipendente.

Sono molto confuso, spero possiate darmi qualche consiglio al riguardo e vi ringrazio se avete letto fino a qui!

Vi auguro buona giornata e Buone Feste!
Mitch :
Ma ci pensi pure, in un paese allo sfacelo come l'Italia! Nella 2 sarai sempre e solo un collaboratore, finto, senza libertà, sempre ricattabile e da eliminare nel caso in cui dovessi aver bisogno. Ti faccio un esempio, che non so se possa andare ti pari passo con la tua storia; hai 40 anni, i genitori potrebbero essere anziani e potrebbero aver bisogno di qualcosa in un determinato momento della vita. La "ditta", ossia cliente, non avrà nessuno scrupolo a lasciarti a casa, soprattutto se nella top 20 degli studi, ossia con turnover enorme. Se la paga 1 è buona, allora mi ci butterei a capofitto. La tranquillità e la possibilità di essere libero ce la avrai più con la 1 che con la 2. Quali sono i vantaggi della 2? Potrai organizzare il tuo tempo? Avrai la malattia pagata? Puoi scegliere tu su cosa lavorare? La risposta probabilmente è no a tutte e tre. Allora non ha nessun senso essere un professionista autonomo.
sclerata :
stato per chiederti le condizioni al contorno, ma le hai scritte tu...
hai 40 anni, ok tua moglie è a tempo indeterminato ... non dici se hai figli ecc.. io sono leggermente più vecchia di te e nella tua situazione (ma anche non nella tua situazione) con il senno di poi, sceglierei la 1, ma di corsa.
solo la distanza per me forse sarebbe un po' troppo, ma nulla ti vieta di avvicinarti, se ti è possibile.
03_80 :
Grazie mille, non ho figli (al momento) ma sicuramente non tarderanno ad arrivare.
Spero di sentirmi più tranquillo una volta presa la decisione, non mi ero mai trovato di fronte a questa situazione.

Grazie ancora!
Sky :
Multinazionale, americana, tempo indeterminato...hai già detto tutto!!!! Io non mi porrei troppi dubbi al posto tuo. Come già detto da qualcuno, in Italia le collaborazioni a partita iva non sono mai evolutive e il grande studio non è necessariamente formativo per te su tutti i campi che lo studio segue, nel senso che magari sei relegato alla tua mansione e non hai la possibilità di interagire su tutto. E allora meglio una specializzazione "forte" nell'antincendio, unita alla stabilità economica. In bocca al lupo!
ponteggiroma :
la prima tutta la vita, almeno hai la possibilità di specializzarti in un settore che non andrà mai in crisi
Kia :
Se uno studio tra i primi 20 in italia ti propone partita Iva parte già male nel senso che ripropone in grande la stessa situazione del piccolo. Meglio la multinazionale, per lo meno c'è possibilità di evoluzione perché lo spirito è proprio diverso. Io di anni ne ho 45, adesso penso a tante eventualità spiacevoli (periodi di inattività per malattie serie) che prima non erano nei miei pensieri perché ero più giovane... So che non sono discorsi allegri ma sapere che sei tutelato un virtù di un contratto se per tot mesi sei fuori gioco non è cosa da poco.
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