baruk : [post n° 62756]
un appello!!!!
piuttosto che informarsi sulla sede dove è più bello farsi rapinare, umiliare, imbrogliare, non sarebbe più razionale organizzare boicottaggi di massa? perchè vivere in italia deve essere in tutto e per tutto, anche nell'accesso alla professione per cui abbiamo regolarmente studiato, un insulto alla razionalità e al buon senso?
Io sono pronta! potremmo disertargli l'esame di stato. Per la serie suonatevela, catatevela e ballatevela!
...purtroppo pero se noi non ci presentiamo agli esami non boikottiamo un bel nulla...anzi...facciamo solo che un favore alle cariatidi dei vari ordini che non vorrebbero nuove leve, per questo che è cosi selettivo...
Vivo all'estero da cinque anni, mi mancano il parmiggiano e il salame, ma tutte le volte che penso "torno a casa" mi passa la voglia. Qui lavoro, mi pagano e non é complicato come nel "bel Paese"!
Comunque appoggerei un boicottaggio di massa!
Comunque appoggerei un boicottaggio di massa!
precisamente a Dublino, presso l'ufficio di un architetto. Se non fosse per il tempo non sarebbe tanto male!
Mi piacerebbe sapere in che paese sei, vorrei farmi un idea di come funziona all' estero...è da tanto che ci penso a trasferirmi ma ho sempre auto notizie poco rassicuranti!! Ciao grazie mille!!!
io sono laureato in italia e lavoro nel kuwait..
fuori l italia c e tanto da fare e ti senti per bene che sei architetto...In italia ti fanno sentire che sei operaio e vieni discriminato solo perche hai studiato architettura e ci creano i complessi perche siamo architetti....mandateli a quei paesi...
fuori l italia c e tanto da fare e ti senti per bene che sei architetto...In italia ti fanno sentire che sei operaio e vieni discriminato solo perche hai studiato architettura e ci creano i complessi perche siamo architetti....mandateli a quei paesi...
Io sono a Dublino e nonostante comuni problemi burocratici, e' piu' semplice che in Italia. Ovvio maggiore e' la padronanza dell'inglese (nel mio caso) migliori sono le opportunita'. Trasferirsi all'estero e' difficile in principio, abitudini e routine vengono sconvolte, ma ne vale la pena, anche se solo per un anno.