pico : [post n° 63406]

Abilitato a Napoli!!!!!!

Ce l'ho fatta ragazzi... Mi sono abilitato a Napoli settimana scorsa, con un po' di fatica ma è andata bene.
Comunque la commissinoe, o perlomeno i due membri che mi hanno interrogato, è/erano abbastanza tranquilla/i. Tranne uno che chi ha fatto già l'esame lì, lo conosce...
Dicevo, la prima domanda è stata da che facoltà provenissi... (incominciamo bene ho pensato...) e la seconda sulla mia tesi di laurea. In pratica un terzo dell'orale si è svolto sulla mia tesi (almeno quella domanda la sapevo!).
Poi sono passati al progetto, domande: dove è il nord, come funziona la dispersione del calore attraverso una vetrata, su dove poggia il solaio, che trave hai messo, fammi vedere come è la copertura, la legge 1444/68, zonizzazione, le zone funzionali, che tipo di leggi avete voi al nord (?), va bene così.
Ecco, questo è stato il mio orale. Forse meno impegnativo di altri, ma credeteci, ho studiato come un matto.
Comunque ho visto passare alcuni che in pratica gli hanno tirato fuori le risposte con le pinze e bocciare altri immeritatamente.
Per dirvi, ho conosciuto una persona che ha comprato il libro per studiare all'orale una settimana prima dell'eseme ed è passato! Va bè...
Per finire, faccio un in bocca al lupo a tutti quelli che lo devono ancora dare e state tranquilli che in genere non sono cattivi, mettono a loro agio e più che una interrogazione è un colloquio quasi informale. Poi dipende anche dalla fortuna...
Ciao!
Silvia :
Innanzi tutto complimenti, neoarchitetto, sonocontenta per te! E' bello sapere che qualcuno si ricorda di te! Dimmi la verità, il mio ti sembrava un orale da bocciare? Ho parlato per un'ora! Mi consigli di rifarlo lì? Sono molto confusa ed arrabbiata!
pico :
ciao silmia eccome se mi ricordo di te... ti ho anche dediacto un post da qualche parte...
Grazie per i complimenti... comunque ti ripeto quello che avevo già scritto, che sei stata solo sfortunata a capitare con quel docente che magari si è incaponito su di te. Penso che potrebbe esserci stato chiunque altro che avrebbe fatto la stessa cosa. Prendila così e consolati che sei preparata e la prossima volta andrai alla grande, te lo assicuro. Poi starai qui a postare la tua contentezza per l'abilitazione. Rifralo lì? Tu che dici... la cosa non è passata indolore in quel momento sia per te che per loro... tu mi capisci... se fossi in te non rischierei di ritrovarmeli davanti la prossima volta, se hanno la memoria lunga... Poi vedi tu. ok?
danyela :
Mi chiedo che senso abbia fare considerazioni polemiche su quale sia la Facoltà che meglio prepara all'esercizio di qs professione.
Al di là delle indubbie differenze che possono esserci fra ognuno di noi (impegno, passione, competenza, capacità, esperienza maturata...) credo che i problemi di fondo stiano nell'organizzazione e nella preparazione offerta dal sistema universitario, nello scarso collegamento con la pratica professionale e, non ultimo, nel sistema corporativo che rende questo "mondo" così chiuso e di difficile "penetrazione". Penso alla difficoltà di fare esperienza professionale che consenta una vera "crescita" nel lungo periodo, penso a quelle collaborazioni così precarie e sottopagate che a volte ti mettono di fronte a scelte difficili (proseguire fino a quando su qs strada con le misere 700-800 euro al mese offerte nella maggioranza dei casi? Finchè mammà e papà te possono dare 'na mano va bene...ma se volessi schizzare fuori dal tetto domestico come le gestisci le bollette a quelle condizioni?).
E, per riallacciarmi agli esami di stato dei "fuori sede", mi chiedo: cosa c'è di male nel tentare l'esame di stato in sedi in cui a priori so che non è SOLO il 10% a "passare" ma magari il 50%? In senso lato è come accusare un disoccupato senza prospettive di lavoro al sud - o in qualunque altra parte del mondo - della propria scelta di spostarsi alla ricerca di migliori condizioni lavorative...
Il punto della questione non deve essere il disoccupato che cerca lavoro, nè sono io che scelgo ad esempio Napoli e non Milano per fare 'sto esame...il problema è il Sistema con le sue pecche e disfunzioni.
O l'università forma decentemente ovunque, o l'accesso alle professioni è garantito allo stesso modo ovunque...o io, SE POSSO, mi sposto. E' ovvio.
Le polemiche fra noi sono sterili, non centrano l'obiettivo vero (dal mio punto di vista, ovvio), rischiamo di ridurla ad una piccola banale guerra fra "poveri"...siamo tutti nella stessa barca...a meno che non abbiamo lo studio di famiglia alle spalle che ovviamente semplifica tutto...
danyela :
Per “polemica sterile” mi riferivo alla discussione sul presunto primato fra la preparazione di una facoltà del nord piuttosto che del sud…come già detto, per me il punto è focalizzare l’attenzione sul vero problema, ovvero sul Sistema.
Quello che dici tu a proposito dell’accettare di lavorare sottopagati mi trova pienamente d'accordo: ognuno di noi ha le proprie responsabilità soggettive che lo portano involontariamente ad alimentare un meccanismo perverso e ingiusto.
Epperò rispetto al pinco pallino di turno che [pur di lavorare in qs settore nella speranza (magari vana) di farsi un'esperienza decente] accetta certe condizioni di lavoro mi fa più rabbia il professionista/datore di lavoro che specula su questa situazione in virtù del suo rapporto di forza.
Quante tasse risparmiano sulla nostra pelle?
Il singolo che si sottrae al contratto da fame non cambia le cose, semplicemente sta fuori dal mercato perchè magari il contratto non gli viene prorogato.
Il singolo senza la protezione di una normativa che garantisca un minimo di tutele non ha alcun potere di cambiare nulla (e mi riferisco anche alle collaborazioni a progetto della Legge n. 30…dove tutto si è tranne che lavoratori autonomi…).
Secondo me sono importanti maggiore informazione e minore individualismo…personalmente vedo pochissima solidarietà attorno alle questioni concrete…è questa la nostra debolezza.
Bye
pervinca :
da buona milanese figlia di napoletani non posso che rallegrarmi!!! Visto che alla Federico II sono tutti così preparati, forse vedremo rifiorire la città nei prossimi anni. Ovviamente non voglio dire che a Milano sia rose e fiori... L'Italia tutta è deturpata... l'accademismo è morto e con lui anche le città. Buon lavoro a tutti!
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