valeria : [post n° 106371]

Varie sui contributi + P.I. all'ESTERO

Ciao a tutti, sono anch'io afflitta dal grande dubbio se aprire la partita iva o no.
Sono laureata da due anni e iscritta all'ordine. Al momento lavoro in uno studio e se sarà possibile penso di rimanerci almeno per un anno. finora per pochi mesi mi hanno pagato con prestazione occasionale e ritenuta d'acconto.
...ma che fare da gennaio?
I miei dubbi sono:

1- Mi pare di aver capito che con un CONTRATTO A PROGETTO si versano i contributi all'INPS e se si ha intenzione anche in futuro di aprire la p.i. e quindi versare i contributi all'Inarcassa poi è facile che contributi e anzianità relativi all'INPS nn vengano riconosciuti perciò andrebbero "sprecati". E' vera questa cosa?

2- Se decidessi invece di aprire PARTITA IVA cosa succede se poi vado a lavorare all'ESTERO (x esempio u.s.a.)?
Qualcuno ha idea di come funzionino tasse e contributi per un architetto italiano che lavora all'estero?

3- Bisogna chiudere la p.i.? E questo cosa comporta?

(Grazie tantissimo a chi vorrà rispondermi)
ma :
1) i contributi versati ai vari enti sono ricongiungibili solo se hai un numero minimo di anni di contribuzione se ben ricordo 5 o 6, quindi o lavori cosi' per almeno 5-6 anni o apri pi e inarcassa
2)andando all'estero inanzitutto paghi le tasse nel paese dove lavori, quindi agli usa e poi sulla somma che rimane paghi le tasse allo stato italiano
3)se non usi pi puoi chiderla , e' una semplice operazione fatta allo sportello, compili il modulo vai allo sportello e l'ipiegato ti da la ricevuta. Hai chiuso partita iva.
massimiliano :
Xma ?????
scusami ma cosa intendi dire "con la somma che rimane paghi le tasse allo stato italiano" ???

x valeria: in USA la p.i. non esiste, per i contributi potrei parlarti di 401-K ma vale se entri a lavorare per una grossa azienda e prima di tutto, se resti stabilmente negli USA.
per il resto i "contributi" te li paghi tu come l'assicurazione sulla salute ecc...
per maggiori delucidazioni, e se realmente interessata a venire negli USA, puoi contettare l'AIA che ti dara' meggiori info.
buon ponte
M = Maffy :
dovresti valutare a mio parere l'opportunità di aprire partita iva agevolata: nota bene che se stipuli contratti a progetto o altri che non siano prestazioni occasionali potresti non essere più idonea a qusta agevolazione. per la chiusura non dovresti aver alcun tipo di problema. Io contatterei per una consulenza un commercialista
ma :
se andate negli usa lavorate e dichiarate li, poi pero in italia dovete dichiarare il redditto che avete avuto all'estero e ci ripagate sopra.
Il concetto e' lo stesso che si ha possedendo una casa all'estero, pagate le imposte nel paese dove e' situato l'immobile e poi ripagate in italia per il solo fatto che possedete un immobile, con la beffa che ci sono tabelle divise per paese e mq che non fanno differenza tra una stalla e una reggia................. qui ti fanno pagare le tasse pure sui chiodi che mettete in un muro
massimiliano :
x ma: perdonami la franchezza ma hai le idee molto confuse.
Vivo in USA da 4 anni e sinceramente quello che dici lo trovo assurdo!
Una volta ottenuto un Work VISA, un social security e iniziato un'attivita' professionale in USA il tuo unico riferimento fiscale sono gli USA (se generi reddito negli USA e vieni pagato negli USA).
Poi se bisogna intervenire per "sentito dire" fate pure!
valeria :
Intanto grazie x avermi risposto.
poi in effetti ho scoperto che il riconoscimento da parte di una cassa, come dice MA, dei contributi versati in un'altra casse è possibile al momento solo se hai versato x almeno sei anni nella prima.

Per quanto riguarda gli USA xò non ho capito: se lavoro x un certo periodo periodo lì e pago tasse e contributi lì e poi torno in Italia mi fa piacere che non si paghino due volte le tasse che mi seccherebbe un po', ma:
1- Devo chiudere p.i. prima di partire e riaprirla dopo?
2- Cosa comporta l'interruzione del periodo contributivo?
3- ... inutile chiedere ... non verranno mai considerati i contributi americani poi, giusto?

e poi, caro Massimiliano, già che sei proprio lì vorrei anche capire un po' di cose:
so che fanno molti casini per lasciarti il passaporto x gli USA e devi dimostrare che non vai x cercare lavoro. Poi se riesci ad andare e magari a trovarlo in tempo utile ti danno automaticamento il permesso di soggiorno? magari sono domande sceme, ma non so proprio come funziona.

Se poi vuoi dirmi qualcosa su com'è l'ambiente degli studi oltreoceano, cosa richiedono, se il clima culturale è così deprimente come dicono ecc. ecc. sarò contentissima di avere qualche dritta. graaazie.
ps: in che zona sei?
massimiliano :
rispondo solo adesso al tuo ultimo post perche' mi era finito l'avviso negli spam...misteri della pota elettronica!
andiamo per gradi:
-con il tuo passaporto italiano puoi andare e venire quando vuoi ma puoi rimanere max 3 mesi!
-mai dire alla dogana che cerchi lavoro perche' ti rimandano indietro!
- se trovi lavoro (ma ti consiglio prima di avere dei colloqui pronti prima di partire) devi fare il permesso di soggiorno (workvisa) tramite uno studio legale americano di immigration ($4500 circa) a spese tue (difficilmente te lo paga lo studio...)
-gli stipendi sono decisamente elevati (un architetto senza esperienza che e' appena uscito da un master inizia con una posizione di junior che si aggira sui 2500-3000 dollari al mese)
- l'ambiente culturale e' decisamente stimolante (certo che se mi finisci a Kansas City... :-)
-l'ambiente degli studi e' molto stimolante ma dipende molto da che studio trovi e dal tuo modo di relazionarti e di crescere!
-i primi mesi fai un lavoro un po' "meccanico" ma con il tempo (a seconda delle tue capacita') cominci a gestire un progetto con il tuo team
-ho detto team perche' tutto e' impostato sul team!
- io sono a Miami (non so ancora per quanto)
ti auguro il meglio e un grosso in bocca al lupo!
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