desnip : [post n° 111934]

Casa clima e dubbi

Sabato ho visto su rai3 la trasmissione Ambiente Italia, dalla fiera Casa clima di Bolzano. Gli interventi e i servizi, seppur interessanti, mi hanno fatto porre una serie di domande, su due delle quali chiedo lumi a chi di voi è esperto in materia.
1) Il fatto di rivestire un edificio con una sorta di "cappotto" che eviti i ponti termici e di riempire i doppi vetri con un gas isolante, come si pone nei confronti del problema della condensa che si crea in ambienti come i bagni?
2) Un tecnico ha mostrato uno spaccato di parete tipo di una casa di classe B: struttura portante in legno e rivestimento con tessuto di fibre naturali (canapa, se non sbaglio). Ma usare questi materiali per costruire molti edifici non è "antiecologico", nel senso di sfruttamento delle risorse forestali? E che tipo di trattamento si usa per renderli ignifughi?
Ronin :
1- dovresti studiare un po' di basi teoriche minimali (tipo diagramma di glaser e cose del genere); il doppio vetro con gas isolante riduce la condensa, non l'aumenta di certo (verifica con il diagramma, se non ci credi).
Mi fa specie che un tecnico non abbia chiara la successione in cui devono essere posati i materiali (barriera vapore più interna possibile, isolante termico più esterno possibile).
E' chiaro cmq che l'intervento di posa del termocappotto va studiato da un tecnico, per garantire che la condensa non si formi (es tipico: barriera a vapore esterna: quella sì che è una cretinata).

2- dipende; il problema non è usare il legno, ma usare il legno in maniera responsabile (es. piantare un albero per ogni albero che tagli). I materiali da costruzione "classici" sono antiecologici nel senso che il processo di produrli e smaltirli alla fine della vita produce inquinamento (non l'uso in sè, ovviamente).

2bis- Ignifughi in che senso? Gli isolanti non sono mai ignifughi (se intendi incombustibili) neanche quelli tradizionali, nè sono tali i mobili in legno; il legno strutturale non è di classe 0 (solo di classe 1), ma può cmq arrivare a REI 120 se necessario; se ci sono requisiti di classe 0 (es. rivestimenti di corridoi ospedalieri) ovviamente non si può usare, ma in case residenziali non ci sono requisiti.
Dovrebbe essere noto dalla teoria che i materiali massicci (come sono travi e pilastri), ancorchè combustibili, non comportano grossi rischi, perchè la loro accensione è molto difficile.
lolo :
su casaclima e ricordo che i responsabili del corso ci avevano spiegato che in case del genere, (sopprattutto tipa a e b) è necessario uno studio attento della circolazione dell'aria che non può essere fatta se non mediante sistemi di immissione meccanica....
patty :
ragazzi...c'è tutto un mondo dietro alla parola casa clima...
e forse per noi architetti...ed affini...è arrivato il momento di rimboccarci le maniche e rimetterci a studiare...
io sono stata a bolzano...c'era una quantità impressionante di informazioni da raccogliere...
c'è una quantità impressionante di cose da imparare....

non fermiamoci alla superficie per favore....
desnip :
sono d'accordo con Patty: c'è tantissimo da studiare e io sono la prima a doverlo fare.
Tuttavia vorrei dire che le mie erano curiosità nate dalle informazioni frettolose che si possono avere da una trasmissione televisiva. Mi sarebbe piaciuto andare direttamente a Bolzano, ma purtroppo per me non è esattamente dietro l'angolo.
spero che presto facciano qualche corso dalle mie parti, per avere almeno un minimo di infarinatura su cui poi costruire una cultura specifica.
patty :
ciao desnip...
a dire il vero forse la fiera di Bolzano non era così "determinante"...se non ne farci render conto di quanto NON sappiamo noi architetti che non ci siamo mai occupati di architettura sostenibile...
...io ho deciso di provarci....ad informarmi per bene....e magari a proporre soluzioni alternative...perchè questa è l'architettura del futuro...
ma è difficile...se penso poi...che spesso gli stessi impiantisti dimostrabo di saperne poco o nulla...
comunque....bene parlare di queste cose....ed il mio post qui sopra era proprio un invito...a me, a desnip...a tutti...ad andare a fondo...
ciao
desnip :
Quello che mi preoccupa, però, non è la formazione di noi architetti. Chi sceglie una professione intellettuale sa bene di dover passare la vita a studiare per essere sempre aggiornato e al passo coi tempi.
La vedo dura, invece, con le imprese e con gli stessi operai. Molte volte mi è venuta voglia di proporre delle soluzioni alternative, ma è come sbattere contro il muro. Quando fai un lavoro "piccolo", tipo ristrutturazione, hai a che fare col muratore che lavora "a memoria", con le tecniche tramandate dal nonno e dal padre e non ne vuole sapere di novità. O col ragazzino che ha smesso la scuola e va in cantiere per guadagnarsi "la settimana" da spendersi il sabato in discoteca. E' difficile far capire a queste persone che anche loro devono aggiornarsi e che, soprattutto, il loro è un lavoro dignitoso e importante e non solo un mezzo per sopravvivere.
Quindi, se non si formano anche le imprese, (e anche le piccole), è inutile che si formino gli architetti.
delli :
bel post... mi sto anch'io muovendo per aggiornarmi e approfondire questo aspetto, vuoi per non arrivare impreparata rispetto alle nuove normativa (quando prima o poi uscirà il decreto attuativo del DLgs 192) vuoi per tentare a provare a "cambiare" nel mio piccolo la costruzione del fabbricato, dal progetto fino a, perchè no, all'"educazione" delle imprese
mi rendo anche conto che "la gente" chiede informazioni, alcuni comuni (non molti ma è già un inizio) premiano il risparmio energetico.. insomma a mio avviso può essere anche il professionista (noi!!) a muovere le acque... alla fine è una questione di educazione progettuale... un po' per volta o nel piccolo ci si può arrivare a una "nuova" cultura... non sempre trovi chi ti ascolta (almeno per le committenze)
è anche vero che nelle zone tipo bolzano questo tipo di cultura è un po' più avanti ma non credo che sia inarrivabile
segnalo un link scopero giusto ieri:
www.ilprogettosostenibile.it con una rivista molto interessante e ben fatta
bye bye
patty :
se pensiamo che fior di impiantisti si lamentano del comune di Carugate....che è il comune più all'avanguardia della lombradia nel campo del risparmi energetico...
lì richiedono veramente uno sforzo per progettisti e tecnici....col risultato che progettisti e tecnici si lamentano perchè gli si chiede di fare uno sforzo mentale...
ed invece...in questo i comuni hanno nelle loro mani un'arma abbastanza potente...e trovo sia giusto che decidano di farne uso...anche se questo mi costringe a fare uno sforzo intellettivo...
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