Mario : [post n° 129009]

Studi di settore

Ciao a tutti!
Cercavo chiarimenti in merito agli studi di settore ed ho trovato questo articolo, credo che possa interessare a chi come me non ne viene fuori, quindi diffondo!!!

www.archiportale.com/utenti/blog.asp?data=13/06/2007&IDB=148
poipoi :
Rimane il fatto che chi non è congruo allo studio di settore può affrontare l'accertamento. Eventuale, perché se è vero che la metà di professionisti e commercianti non risulterà congrua, allora saranno milioni gli accertamenti da fare.

Sono il primo a dire che questo genere di studi mal si adatta al lavoro di un libero professionista, lavori oggi e ti pagano chissà quando. Ma se le mie fatture son quelle, non prendo soldi in nero, scarico solo quello che è dovuto, perché dovrei aver paura? Di cosa?

L'accertamento dà molto fastidio ai commercialisti, perché si ritrovano la finanza allo studio, ma a chi non ha nulla da nascondere? Ho già dovuto pagare il condono fiscale perché il mio commercialista non ha voluto prendersi (LUI) la responsabilità di un eventuale (SUO) errore formale o sostanziale. Ma un'altra volta no. Lavoro con enti e imprese, le mie fatture sono quelle. Sul mio conto corrente non troveranno altro. Che vengano pure a controllare.

Ho il sospetto che tutto questo cancan, questa psicosi collettiva sia creata ad arte da categorie che, non avendo mai pagato tasse, si ritrova oggi a doverlo fare. Sono costoro che devono aver paura di un accertamento.

Infine, essere accomunato a queste corporazioni di evasori totali mi dà molto fastidio. Siamo fra le categorie di professionisti che paga più tasse, in media 3 volte quelle di un gioielliere o un proprietario di ristorante.
Per favore non mischiamoci a questa gente. O meglio: a coloro che dicono di fare i loro interessi e in realtà non fanno che favorire questa concorrenza sleale.
desnip :
concordo al 100%
beppe :
Forse alcuni hanno seguito la mia di vicenda. Cmq per chi non lo sapesse. Sono in fase di accertamento da parte della gdf, e successivamente la palla passerà all'uffico dell'entrate, sugli studi di settore. Ebbene non risulto congruo negli ultimi 5 anni di circa €.3500. Pensate che mi hanno contestato un anno per €.101, esatto avete capito bene 101 euro. Qual'è il mio commento? Credo che oggi chi ha una partita iva è soggetto a qualsiasi tipo di accertamento, e diffcilmente ne esce illeso. Siamo tartassati su tutti i fronti da parte dello stato. Con gli accertementi nei confronti di chi ha una P. Iva lo Stato crede di trovare la panacea a tutti i loro guai. Credo che la vera evasione vada ricercata in tutto quel lavoro sommerso, intendo in modo particolare a chi esercita il cosiddetto "secondo lavoro" (dipendenti statali, regionale, insegnanti col doposcuola, etc etc ) per il quale non viene mai versato un centesimo all'erario. Il ministero delle entrate e l'INPS sanno perfettamente a quanto ammonta il giro di affari di queste categorie e non fanno nulla. Poi vengono da me, che ho P. iva, regolarmente iscritto ad inarcassa e vogliono sapere perchè non sono congruo. Il loro famoso GERICO (programma sulla gestione dei costi e ricavi che dovrebbe dirmi quanto guadagno) gli dice che avrei dovuto dichiarare 101 euro in più rispetto a ciò che io ho effettivamente dichiarato. La cosa mi fa sorridere ma allo stesso tempo mi fa incazzare come una bestia.
Scusate lo sfogo.
Campanellino :
....ma quindi che consiglio date a chi non è consgruo?

Io ad esempio per essere congrua dovrei dichiarare circa il doppio (ordine di granzezza = 10.000 dichiarato contro 20.000 per la congruità!!!!!) che devo fare? Fregarmene? Oppure devo far quadrare il tutto in qualche modo, magari riducendo tantissimo le ore di lavoro??

PS: una domanda di servizio: ma per determinare i compensi da dichiarare è giusto considerare il fatturato (al netto di iva) SOTTRAENDO però ciò che si è pagato di inarcassa? Per me è determinante saperlo dato che ho pagato più di 1000 euro di inarcassa e quindi mi fa diminuire un bel po' il dichiarato.
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