gino : [post n° 141516]

un dubbio che mi assale, un consiglio che vi chiedo

Essendo oggi rassegnato ad una vita precaria che non concede molte soddisfazioni, con scarse possibilita' di screscita professionale di qui a 5 anni, cosa consigliate di fare? andare all'estero? perseverare? o mettere una pietra sul passato e cambiare rotta? inizio a sentire il peso di una vita improvvisata senza certezze.
Mandy :
purtroppo c'è poco da consigliare...siamo un po' tutti nella stessa barca. Se non avessi troppi legami qui me ne andrei di corsa all'estero. Oppure tenterei la libera professione ( quella vera ) ma tenendo conto di essere in perdita almeno per i primi due anni..Ma da quanti anni lavori?
gino :
10 e qui che sorge il problema, durante l'universita' la situazione precaria era accettabile se non necessaria. Dopo la vita e' rimasta precaria, tanto che sono giunto ad una domanda: che senso ha tutto questo?
a 40 , 50 o 60 anni non mi ci vedo a lavorare occasionalmente, o come dicono i politici attuali FLESSIBILMENTE, sono stanco di tutto questo. Daltronde andando all'estero (legami non ne ho, e forse non ne vogli avere) veramente troverei il tesoro? qui bisognerebbe iniziare con un corso di lingue serio almeno per capire cosa ti dicono, con un invio di curriclula tipo messaggio nella bottiglia in una disperata ricerca di dare un senso alla vita. Perche ritengo che tra sopravvivere e vivere ci sia una grande differenza.
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