Il mio cliente gestisce un’impresa di servizi, con sede e uffici attualmente in un monolocale con bagno preso in affitto.
Per partecipare ad una gara d’appalto deve dimostrare alla AUSL (anche se l’attività non rientra nei casi in cui è necessaria la richiesta di autorizzazione sanitaria) che tale ufficio sia dotato anche di antibagno e spogliatoio. Quindi vorrebbe realizzare in pochi giorni due pareti di cartongesso, incaricando me di redigere una planimetria dello stato modificato, da allegare al contratto di affitto, attestante i requisiti per la partecipazione alla gara.
L’ho informato della necessità di fare una DIA e conseguente modifica catastale, ma lui vorrebbe fare senza per via dell’immancabile fretta.
Ma non posso timbrare una planimetria con quelle modifiche che, di fatto, non esistono e non sono documentate da nessuna parte (per esempio sul catastale non ci sono) anche se essa non è consegnata all’ufficio tecnico comunale, ma ad un ente che indice una gara per l’assegnazione di un appalto per svolgimento di servizi; come tecnico non posso dichiarare cose non esistenti in quanto ne avrei responsabilità!
Faccio bene ad insistere per la DIA oppure qualcuno vede un’altra interpretazione?
Grazie
Saluti
architekton : [post n° 180087]
stato di fatto non congruente
il tuo intervento rientra tra quelli assoggettabili a DIAE quanto minimo, pertanto vedi tu....io me ne guarderei dal dichiarare il falso.
ciao
dimensioneprogetto
ciao
dimensioneprogetto
Grazie per la risposta. Dunque c'è poco da interpretare: siamo in DIA e basta. Non voglio rischiare denunce o sansioni per 200-300€.
ma capita di imbattersi in committenti che non si curano di leggi e responsabilità (ricordando presunti vecchi abusi per cui nessuno li ha mai sansionati) e che tendono a giudicare gli "avvertimenti" del professionista come eccessi di scrupolo, o peggio, come pignoleria!
Cito le parole di un mio vecchio committente dal parere simile: "Quante storie per due muri, questi architetti servono solo a complicare le cose"
Esercito da 2 anni e, forse per questo, a volte tendo a credermi io stessa un pò pignola, di qui il dubbio che vi ho esposto
Grazie di nuovo
Saluti
ma capita di imbattersi in committenti che non si curano di leggi e responsabilità (ricordando presunti vecchi abusi per cui nessuno li ha mai sansionati) e che tendono a giudicare gli "avvertimenti" del professionista come eccessi di scrupolo, o peggio, come pignoleria!
Cito le parole di un mio vecchio committente dal parere simile: "Quante storie per due muri, questi architetti servono solo a complicare le cose"
Esercito da 2 anni e, forse per questo, a volte tendo a credermi io stessa un pò pignola, di qui il dubbio che vi ho esposto
Grazie di nuovo
Saluti