alex : [post n° 182293]

MARIONETTA MINISTRO PRESTIGIACOMO -art.29 D.L. 185/2008-

CLIMA: PRESTIGIACOMO, FALLIRE TARGET KYOTO EQUIVALE A SANZIONI FINO A 12 MLD IN 4 ANNI DA QUI AL 2012 DOBBIAMO TAGLIARE EMISSIONI DEL 13% E USEREMO 4 STRATEGIE Roma, 29 ott. - (Adnkronos) - "L'Italia ha dinanzi due questioni: l'applicazione del protocollo di Kyoto per il periodo 2008-2012 e il negoziato sul cosiddetto pacchetto clima-energia per gli anni che andranno da 2013 al 2020". Per quanto riguarda Kyoto al mio insediamento ho trovato "le emissioni incrementate di circa il 7% rispetto al '90". Ecco quindi che "per evitare (o almeno ridurre) le sanzioni europee che scatteranno gia' dal prossimo anno dovremmo da qui al 2012 ridurre le emissioni di oltre il 13%. Un impegno tassativo perche', secondo studi indipendenti che riteniamo attendibili, in assenza di interventi i costi complessivi di Kyoto per l'Italia potrebbero aggirarsi fra gli 8 e i 12 miliardi di euro in 4 anni". L'avvertimento arriva direttamente dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo che oggi, nel corso di un'audizione alla Camera, ha fatto il punto sugli impegni italiani in materia di politiche ambientali Questo è l'opinione del Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo .

SIAMO ALLE ALLUCINAZIONI TOTALI...NON HO PIù AGGETTIVI
pinci :
questi fumano tutti...non so se ieri avete sentito la trasmissione Caterpillar di radio2, ha parlato appunto di questa bella novità...a quanto pare la Marcegaglia è incaxxata nera per il provvedimento...ovviamente però tutti i telegiornali evitano accuratamente di parlarne...e parlano solo di sky...
pinci :
www.radio.rai.it/radio2/podcast/lista.cfm?id=83
io me la sono persa, sto ascoltando ora
desnip :
ma quando il governo ripete che l'Italia non può aderire al pacchetto ambiente dell'Europa, perchè in questo periodo di crisi sarebbe un costo insostenibile per le aziende italiane, che campano sul manifatturiero, ma a quali aziende si riferisce?
Lavoro in ambito pubblicistico e i comunicati che le aziende mi mandano (settori arredamento, materiali edili, ceramica sanitaria, ecc), non fanno altro che decantare il loro ciclo produttivo ecologico, rispettoso delle normative più restrittive ecc, con tanto di certificazioni internazionali. Insomma, per loro è anche un ritorno economico ridurre le emissioni, riciclare e usare fonti rinnovabili.
Quante sono queste aziende che andrebbero in crisi?
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.