paola : [post n° 205894]

fattura

buongiorno a tutti, fino ad ora ho fatturato solamente allo studio con cui collaboro (inserendo: il 2% per inarcassa e ritenuta d'acconto visto che sono a regime minimo) ed a fine anno mi hanno rilasciato la dichiarazione in cui loro mi accertavano il pagamento delle mie ritenute. Ora per la prima volta mi trovo a dover emettere fattura per un cliente (privato). volevo sapere se anche in questo caso devo inserire la ritenuta d'acconto?? grazie
Il Sindacalista :
Se il cliente privato è anch'esso un "sostituto d'imposta" (ad esempio sono sostituti di imposta tutte le imprese, società, gli enti non commerciali, le amministrazioni pubbliche, le scuole, i professionisti etc.) allora deve essere effettuata la fatturazione con ritenuta d'acconto. Se il cliente è una persona fisica (per esempio un committente privato) in fattura non andrà calcolata e riportata la ritenuta d'acconto.
Gabriella :
Se il privato ha la partita iva,quindi è in grado di versare la ritenuta d'acconto,la devi inserire in fattura.
poipoi :
se è un privato, niente ritenuta d'acconto.
www.professionearchitetto.it/tools/fattura/index.html
beppe :
...se collabori con uno studio di arch. o di ing. è probabile che tu abbia sbagliato anche le fatture emesse verso di loro, in quanto le stesse non sono assoggette al 2% di inarcassa. Informati meglio.
Ti riporto il trafiletto della Cassa.

"....Il contributo integrativo non è dovuto per le prestazioni effettuate nei rapporti di collaborazione tra ingegneri e architetti, anche in quanto partecipanti ad associazioni o società di professionisti. Esso non è dovuto neppure per le prestazioni effettuate nei rapporti di collaborazione fra Società di Ingegneria e fra queste ed i soggetti precedentemente indicati."

Inermes :
Approfitto di questa discussione per esprimere il mio disappunto su questo sistema. Soprattutto per la ricevuta di pagamento delle ritenute. Soprattutto per importi minimi. Spesso faccio perizie estimative per le banche. Quindi clienti occasionali ed importi minimi. Ultimamente mi sono trovata a dover fare più telefonate per richiedere l'apposita ricevuta semplicemente perchè il cliente si era dimenticato di consegnarla al suo commercialista.
Lo spreco di tempo e telefonate non era giustificato dall'importo della ritenuta!!!
gg :
x Inermes: ti segnalo questo articolo:
Scomputo ritenute d'acconto: è sufficiente la fattura
www.professionearchitetto.it/news/notizie/9200.aspx
In assenza della certificazione, per scomputare le ritenute subite, è sufficiente la fattura con la relativa documentazione proveniente dalla banca.
silvia :
vi chiedo gentilmente un chiarimento: quando si parla di cliente privato "sostituto d'imposta" a cui deve essere emessa fattura con ritenuta d'acconto si intende anche ente religioso o parrocchia? in questi casi la fattura con il regime minimo è giusto farla così?
imponibile,
inarcassa 2%,
ritenuta d'acconto 20%
Gabriella :
x silvia:l'ente religioso ha la partita iva?Generalmente si.
Da un pò di tempo anche i condomini sono stati obbligati per legge a costituirsi sostituti d'imposta,quindi ad avere una partita iva.Sostituto d'imposta significa che si sostituisce allo Stato nel riscuotere (per poi versare allo Stato) un anticipo sull'IRPEF che chi emette la fattura dovrà pagare.La ritenuta d'acconto è proprio questo:un anticipo sulle tasse (irpef) che il professionista che emette fattura si vede trattenere dal sostituto d'imposta al quale fa la fattura e che in quel momento rappresenta lo stato.
Per questo,al momento di pagare l'IRPEF si detraggono le ritenute d'acconto,sono soldi già versati ai fini irpef.
silvia :
grazie gabriella. ma non ho capito bene come funziona chi deve versare allo stato, io o il parroco?
solo perchè il parroco è così imbranato che bisogna dirgli tutto, per lui queste sono solo scoggiature e se non ci fosse nessuna fattura lui preferirebbe! anche perchè non ne capisce l'utilità...
Inermes :
x gg. Grazie per la segnalazione, ma nel mio caso specifico il problema era che non era stato proprio pagata... quindi hanno fatto il ravvedimento e mi hanno inviat ricevuta.
x silvia: se il parroco ha partita iva la ritenuta la deve versare lui. Se non ha partita iva la versi tu. Ma di solito i parroci hanno sempre qualche "fedele" consulente, in questo caso non c'è un "fedele" commercialista che cura i conti della parrocchia...
poipoi :
x Silvia
al parroco non devi spiegare niente. Sono fatti suoi.

I casi sono due.
1. Non ti dice niente. In questo caso fai una fattura a un privato. Non si può scaricare l'IVA.
2. Ti indica la sua partita IVA = è un sostituto d'imposta. Fai una fattura con Ritenuta d'acconto. In questo caso si scarica l'IVA.
Se ha una partita IVA mediamente ha qualcuno che gli fa da commercialista. Penserà lui a spiegargli cosa fare.

C'è un terzo caso.
Fa il finto tonto e cerca di non farti fare la fattura.
Fagliela lo stesso (caso 1).
La fattura è l'unica prova che il lavoro l'hai fatto nel caso in cui non ti voglia pagare, o pagare meno di quanto pattuito. (da come descrivi i rapporti non hai un contratto firmato).

Quando vede la fattura ti dice di rifarla con la sua partita IVA (solo così se la può scaricare) e ritorniamo al caso 2.
silvia :
nessun commercialista! il parroco fa tutto lui, e fa molti pasticci... per questo preferisce se non ci sono fatture!
la parrochhia ha partita, quindi se è il parroco che versa l'iva la vedo male... non è che l'iva posso versarla io per conto del parroco? come? o se mi dite come deve fare lui cerco di farglielo faccio fare! non vorei rischiare grane per colpa di un lavoro da poco e un parroco pasticcione...
grazie a tutti e ciao
poipoi :
Ma stai scherzando? pagargli l'IVA?
fai la fattura e tu sei a posto.
Per il resto che se la sbrighino da soli.

Fatti pagare con bonifico oppure conserva una fotocopia dell'assegno, mettici una data e firmala "per quietanza".
NON accettare contanti. Ti serve una prova qualsiasi che ti abbiano pagato quella fattura.
A quel punto possono fare i pasticci che vogliono. Se evadono l'IVA sono fatti loro. Se non ti versano la Ritenuta d'acconto, presenti le prove del pagamento della fattura.
Inermes :
poipoi hai ragione, ma la situazione si ripete... iva a parte, che è un roblema loro, la questione rimane la ritenuta d'acconto... e poi che fai li insegui per avere la tua ricevuta? Il sistema mi sembra un po' assurdo, soprattutto quando si tratta di importi piccoli.

Gabriella :
x silvia
Cerca di non farti condizionare dal modo di fare del parroco.
Hai avuto un incarico,devi emettere fattura.Se lui sa gestire o meno la sua contabilità non è un problema tuo.
La ritenuta d'acconto la deve versare il parroco.Poi,prima della tua dichiarazione dei redditi,dovrai farti dare da lui la certificazione dell'avvenuto versamento della ritenuta d'acconto.
silvia :
il problema non tanto quello di farmi pagare! con o senza fattura se gli dico la cifra lui paga senza storie! gli ho detto che non esiste senza e in settimana gli porterò la fattura con l'importo che abbiamo stabilito. il problema è che se è lui che deve versare l'iva ho dei dubbi che lo sappia o voglia fare! non vorrei aver poi dei casini per un problema suo che non sa gestire... per questo chiedevo cosa devo fare io o far fare a lui per non avere poi grane dopo. piuttosto lo faccio io per conto suo ma voglio che le cose siano a posto e fatte nella maniera giusta!
poipoi :
x silvia e inermes.
stiamo cercando di dire (vedi il link segnalato da gg) che se hai la prova del pagamento della fattura, puoi fregartene del fatto che loro ti paghino la ritenuta dacconto.

cito:
"Il professionista, per provare di aver subito la ritenuta, deve esibire la fattura emessa e la relativa documentazione derivante dalla banca o da altro intermediario finanziario, a dimostrazione dell'importo netto effettivamente percepito e quindi della trattenuta della R.A. subita."
Spero sia chiaro.

E questo riguardo alla ritenuta, che dovrebbe versare entro il 16 del mese successivo alla data della fattura.

Che poi il parroco si porti o meno in detrazione l'IVA di quella fattura non è proprio un problema.

x Silvia
non fare confusione. Il parroco la tua IVA se la scala da eventuali compensi percepiti. Non la deve "pagare". Se non se la scala sono fatti suoi.
paola :
x beppe ..in effetti non dovevo inserire il 2% ...grazie a tutti per l'aiuto
Gabriella :
x silvia

Argomento 1:RITENUTA D'ACCONTO
Abbiamo chiarito che la devi inserire in fattura,che la deve pagare il parroco e che non devi dimostrare che l'abbia fatto per sottrarla all'IRPEF che dovrai pagare.

Argomento 2 :IVA

Poichè sei nei regimi minimi tu l'IVA in fattura non la devi proprio mettere.
Sei esentata.Il parroco non scarica l'IVA perchè non c'è nessun'IVA da scaricare.
daniel :
Ciao beppe,

come molti mi accingo alla libera professione con diversi dubbi.

Il mio obiettivo sarebbe guadagnare al netto di tutto (tasse, iscrizione all'albo, inarcassa etc) un netto di 1200 euro al mese.

Come faccio a calcolare il lordo da mettere in fattura?
Ho provato a fare un excel ma evidentemente mi sono sbagliato.

Ecco la mia situazione:

Sono ingegnere edile architetto
Ho superato l'esame di stato ma devo iscrivermi all'ordine (140 Euri all'anno)
Devo aprire la partita iva con regime dei minimi e iscrivermi all'inarcassa

Per calcolare il mio lordo da mettere in fattura ho fatto questo calcolo:

Se prendessi un lordo di 1000 euro
sono 11000 euro all'anno (11 mensilità ferie estive (agosto) non pagate)

spese fisse annuali:
Iscrizione ordine 140 Euro
Inarcassa contributo soggettivo 5% di 11000 euro= 550Euro
Contributo maternità 66 Euro

Calcolo imponibile annuale (Reddito 11000- spese fisse annuali)=10244 Euro

Imposta sostitutiva regimi minimi (20 % dell'imponibile)= 2048,80 Euro

Calcolo del Netto annuale (Netto lordo-spese fisse annuali-imposta sostitutiva)=8195,20 Euro

Diviso le 11 mensilità mi porta ad avere un netto mensile di 745,02 Euro.

Vi sembra corretto un ragionamento del genere?

Se si in fattura però alla mia società di ingegneria per cui lavoro che lordo metto?

La ritenuta d'acconto dove la metto?

Grazie molte

Daniel
poipoi :
x Daniel
affrontare la libera professione con questi presupposti mi sembra sbagliato.
Un libero professionista deve cercare di imparare al meglio il proprio mestiere per potersi mettere in proprio o associarsi, e avere degli incarchi diretti.
Un libero professionista fa le notti per studiare e lavorare, migliorare le proprie capacità, poter offrire un "prodotto" sempre migliore.
Cerca di capire come trovare nuovi lavori, sfruttare le proprie capacità, crearsi delle opportunità. Perché al libero professionista il lavoro non glielo vengono a portare, se lo deve cercare, creare, inventare.
Il principale problema per un libero professionista che inizia a lavorare presso lo studio di altri, è di non avere tempo a sufficienza per fare il proprio lavoro, quello che un cliente ti paga direttamente.
Il calcolo che fai di netto, lordo, ferie ... (ferie!?!), non funziona, perché un libero professionista è un imprenditore di se stesso, investe tempo, soldi, energie, speranze che non si possono calcolare con il conto della serva.
Alla fine dell'anno, se fatturi 40.000 euro ti parte il 40% fra spese e tasse. Se arrivi a 80.000 se ne parte il 60%.
Più guadagni e più tasse paghi.
Un consiglio, non perder tempo a calcolare quanto devi chiedere per avere a fine anno 1000 euro al mese.
Usa invece le tue energie per capire come puoi guadagnare il più possibile. Auguri.
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