Salve a tutti.
20 anni fa i miei genitori decisero di chiudere con infissi lo spazio sottostante un terrazzo aggettante e quindi chiesero condono producendo il materiale richiesto dal Comune.
Oggi lo stesso Comune avvisa che mancano sia la planimetria di questa chiusura che le pratiche del Catasto (di quest'ultimo mia madre non sapeva nemmeno dovesse interpellarlo).
Le mie domande sono:
dopo 20 anni il Comune può ancora chiedere la documentazione mancante? Non c'è una sorta di silenzio - assenso?
al catasto cosa bisogna accatastare? Non è un vano abitabile, solo una chiusura larga un metro (come ad esempio quelle che si vedono in città su alcuni terrazzi).
essendo io un architetto che sin d'ora ha trattato solo arredamenti, posso pensare di curare io la faccenda o meglio lasciarla al geometra presso cui si rivolsero i miei 20 anni fa? avendo a che fare col catasto...
Ringrazio sin da ora chi mi aiuterà.
koji : [post n° 206920]
condono e catasto
Dunque, se le opere sono state fatte 20 anni fa (1989), vuol dire che i tuoi genitori si sono avvalsi del condono del 1994. Se consideri che in alcuni comuni, sono in corso di rilascio ancora condoni del 1985, altro che silenzio assenso...
Al catasto bisognerà accatastare questo spazio come ampliamento dell'appartamento da cui si accede o, se indipendente, come pertinenza.
Se vuoi curare tu la "faccenda" devi partire dal presupposto di metterti a studiare come si svolgono queste pratiche, compresa la parte catastale, visto che fin'ora ti sei occupato solo di arredamenti. Se vuoi lasciare la pratica a un geometra, ti consiglio cmq di seguirlo, perchè è sempre utile imparre queste cose, anche se non fanno parte specificamente del tuo lavoro.
P.S.: ai genitori che hanno tirato su un figlio architetto non fa piacere dover ricorrere ad un altro professionista. Non sempre si rendono conto delle diverse specializzazioni o competenze. Per loro un figlio architetto deve saper risolvere tutti i problemi relativi alla casa, quindi regolati di conseguenza...:-)
Al catasto bisognerà accatastare questo spazio come ampliamento dell'appartamento da cui si accede o, se indipendente, come pertinenza.
Se vuoi curare tu la "faccenda" devi partire dal presupposto di metterti a studiare come si svolgono queste pratiche, compresa la parte catastale, visto che fin'ora ti sei occupato solo di arredamenti. Se vuoi lasciare la pratica a un geometra, ti consiglio cmq di seguirlo, perchè è sempre utile imparre queste cose, anche se non fanno parte specificamente del tuo lavoro.
P.S.: ai genitori che hanno tirato su un figlio architetto non fa piacere dover ricorrere ad un altro professionista. Non sempre si rendono conto delle diverse specializzazioni o competenze. Per loro un figlio architetto deve saper risolvere tutti i problemi relativi alla casa, quindi regolati di conseguenza...:-)