Robain : [post n° 208828]

durata collaborazione.

buongiorno. sto collaborando con uno studio da più di tre mesi, lavorando nello studio stesso a tempo pieno.
mi sembrava ci fosse una legge che obbliga il titolare dello studio superato un certo periodo a non continuare più con la collaborazione ma passare ad una tipologia di contratto/rapporto differente.
Mi potete aiutare?
luca :
Ma tu no hai stalito nulla??? la cosa ottimale sarebbe quella di scriverlo sulla carta, anche se e' mooolto difficile, altrimenti ti devi adeguare agli accordi verbali.
Se come penso di siete accordat per 3 mesi, qualche quirno prima della scadenza gli ricordi chi i tre mese sta terminando il periodo di prova e vorresit sapere. Se temporeggia vuole dire che non ti vuole pagare e a quel punto devi smettere di andare perche se manchi e gli servi forse faranno una offerta, e i secondo punto non e' corretto lavorare gratis.
robain :
no non è questione di aver preso accordi, voglio solo sapere se c'è un limite di tempo dato per legge, tipo: "oltre 3 o 6 o n mesi di collaborazione continuativa sussiste obbligo di assunzione"
cmq non lavoro gratis, e non sono in prova, grazie lo stesso per il consiglio
fulser :
no, non c'è nessun obbligo (perchè dovrebbe?)
commercialista Emanuela :
Le collaborazioni occasionali debbono durare max 30 giorni annui e per importi non superiori a 5.000,00 euro ma la cosa che più mi preoccupa è il fatto se tu sia o meno un arch. iscritto all'Albo perchè in tal caso non sono proprio consentite!
email
fulser :
ma allora hai qualche cosa di scritto?
robain :
sono architetto iscritto all'albo e con p.iva.
lavoro pagato ad ore.
oltre a richiedermi la presenza costante in studio il titolare che si configura come "datore di lavoro" mi sta anche mettendo costrizioni più restrittive, che mi allontanano sempre più dalla figura di libero professionista.
io non credo sia legale, e penso che queste condizioni da "dipendente" lo dovrebbero obbligare ad assumermi come dipendente invece di continuare a tenermi con p.iva.
grazie per le risposte
luca :
Allora sei tu che sbagli perche ti fai mettere i bavagli ;) se hai partita iva devi imediatamente definire i limiti e stabilire un compromesso che accontenti entrambi. Da una parte te come professionista e dall'altra lo studio che ha una necessita' continua. Gli studi di solito assumono solo le segretarie, se tu non rientri nella categoria non ti resta che puntare i piedi se le richieste sono eccessive
robain :
no non è che mi sto facendo mettere bavagli. fino ad ora le cose erano accettabili, ma di recente stanno degenerando.
e siccome, ripeto, l'andazzo è quello che mi porta a sembrare sempre più un dipendente e meno un libero professionista, chiede se qualcuno conosca la legislazione in merito in modo da poter prendere contromisure.
non ho nessuna intenzione di farmi sfruttare.
grazie in anticipo
fish :
dunque, mi dispiace essere così cinica, ma in due anni di esperienze lavoratorive in studi di ogni genere ho capito una cosa : il concetto di "collaborazione" è solo un per avere dei dipendenti a tutti gli effetti che però non hanno alcun diritto contrattuale proprio dei dipendenti..il concetto di libero professionista a partita iva è in via di estinzione..se non hai nessun tipo di accordo se non quello verbale a livello legislativo non so che puoi fare, perchè non credo tu abbia modo di dimostrare che il tuo contributo lavorativo si avvicina più a quello di un dipendente che di un collaboratore..comunque, io so che avere dei dipendenti a partita iva non è legale, ma se sei iscritto puoi chiedere assistenza al tuo ordine, di solito hanno sempre un servizio di consulenza..
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