Salve, volevo sapere come posso firmare qualche lavoretto senza necessariamente aprire la p. iva! I cococo sono ancora validi? E come funziona, a chi pago le tasse, e quanto!Es devo fare una dia, che devo fare?
Grazie millllllllle
arch.L.G. : [post n° 21369]
Posso fare qualche lavoretto senza aprire l'IVA?
Se sei, come credo, iscritto all'Ordine della tua provincia puoifirmare tranquillamente i lavori che fai.
Sono due passaggi differenti, però, quello professionale (la possibilità della firma) e quello della posizione fiscale. Se sei all'inizio e fai un fatturato diciamo di almeno 9.000 - 10.000 euro in una anno, puoi pensare di aprire la partita IVA. Ciò però comporta la contemporanea iscrizione alla Cassa Previdenziale con il versamento dei relativi contributi, nonchè la presenza di un fiscalista (per la tenuta dei libri contabili, per la verifica degli studi di settore, etc). Quindi un certo costo. Se inizialmente non vuoi affrontare tutto ciò, ed è quello che ti consiglio, puoi lavorare rilasciando ricevute (e non fatture) per prestazione occasionale (Con una sola eccezzione, puoi anche emettere una ricevuta superiore ai 10.000 euro, perchè è appunto una prestazione occasionale). Se emetti una ricevuta, in alcuni casi devi inoltre calcolare la ritenuta d'acconto: se fai la ricevuta ad un privato, ad esempio di 1.000 euro, ricevi tale somma ed alla fine dell'anno paghi le tasse su appunto 1.000 euro; se la fai ad un condominio, una società, un professionista, ovvero ad un soggetto con partita IVA ricevi 800 euro. 200 euro sono trattenuti come ritenuta d'acconto e versati per te allo stato come anticipo sulle tasse.
I CoCoCo non esistono più, ma sono stati sostituiti dai contratti a progetto della legge Biagi. Spero di essere stato chiaro, credo che comunque all'Ordine posso essere sicuramente più chiari di me.
Sono due passaggi differenti, però, quello professionale (la possibilità della firma) e quello della posizione fiscale. Se sei all'inizio e fai un fatturato diciamo di almeno 9.000 - 10.000 euro in una anno, puoi pensare di aprire la partita IVA. Ciò però comporta la contemporanea iscrizione alla Cassa Previdenziale con il versamento dei relativi contributi, nonchè la presenza di un fiscalista (per la tenuta dei libri contabili, per la verifica degli studi di settore, etc). Quindi un certo costo. Se inizialmente non vuoi affrontare tutto ciò, ed è quello che ti consiglio, puoi lavorare rilasciando ricevute (e non fatture) per prestazione occasionale (Con una sola eccezzione, puoi anche emettere una ricevuta superiore ai 10.000 euro, perchè è appunto una prestazione occasionale). Se emetti una ricevuta, in alcuni casi devi inoltre calcolare la ritenuta d'acconto: se fai la ricevuta ad un privato, ad esempio di 1.000 euro, ricevi tale somma ed alla fine dell'anno paghi le tasse su appunto 1.000 euro; se la fai ad un condominio, una società, un professionista, ovvero ad un soggetto con partita IVA ricevi 800 euro. 200 euro sono trattenuti come ritenuta d'acconto e versati per te allo stato come anticipo sulle tasse.
I CoCoCo non esistono più, ma sono stati sostituiti dai contratti a progetto della legge Biagi. Spero di essere stato chiaro, credo che comunque all'Ordine posso essere sicuramente più chiari di me.
Ciao
quello che hai consigliato è perfetto, ho solo un piccolo dubbio?
il valore massimo della prestazione occasionale tramite ritenuta d'acconto non è di 5.000 euro e non oltre trenta giorni annui?
il mio commercialista me l'ha venduta così!Devo forse cambiarlo?
un saluto
quello che hai consigliato è perfetto, ho solo un piccolo dubbio?
il valore massimo della prestazione occasionale tramite ritenuta d'acconto non è di 5.000 euro e non oltre trenta giorni annui?
il mio commercialista me l'ha venduta così!Devo forse cambiarlo?
un saluto
Ti ringrazio moltissimo ma vorrei in parole più semplici sapere : es. sono senza p. iva e mi pagano 1000 euro per un piao di sicurezza, (un privato anch'egli senza p.iva) in questo caso cosa pago? L'inps o l'inar cassa? E per quanto riguarda l'iva? E a quanto ammontano? Io so il 2% inar cassa, se invece mi iscrivo all'inps (quindi non apro partita iva) il 10 %, e l'iva il 20%. In pratica se non apro la p. iva devo comunque iscrivermi all'imps, altrimenti a chi pago? E' così o non ho capito niente?
Scusate...mi sto incasinando ed è tragicomico!
Grazie ancora
Scusate...mi sto incasinando ed è tragicomico!
Grazie ancora
1 Se apri p.iva ti DEVI iscrivere all'inarcassa e paghi a loro i contributi previdenziali.Nella fattura aggiungerai il contributo del 2% proprio per la cassa.
2 Se il lavoro è saltuario (meno di €5000\annui secondo la legge biagi) puoi svolgerli in prestazione occasionale. Farai una semplice ricevuta dove detrai il 20% per ritenuta d'acconto solo se il committente ha p.iva (in pratica te la versa lui). L'anno successivo farai la dichiarazione dei redditi (allegando la ricevuta del versamento della ritenuta d'acconto) e i contributi saranno versati all'inps.
Spero di essere stato chiaro.
ciao
2 Se il lavoro è saltuario (meno di €5000\annui secondo la legge biagi) puoi svolgerli in prestazione occasionale. Farai una semplice ricevuta dove detrai il 20% per ritenuta d'acconto solo se il committente ha p.iva (in pratica te la versa lui). L'anno successivo farai la dichiarazione dei redditi (allegando la ricevuta del versamento della ritenuta d'acconto) e i contributi saranno versati all'inps.
Spero di essere stato chiaro.
ciao
premetto che io ho la p. iva ma comunque applico la ritenuta... mi risulta che sia acconto irpef e NON versamento all'inps. per intenderci... non sono contributi per la pensione ma solo tasse allo stato quindi devi provvedere a farti una pensione integrativa per tuo conto... l'inarcassa sarebbe l'inps per i liberi professionisti (architetti e ingegneri) che riceveranno la pensione non dall'inps ma dall'inarcassa, appunto
1 - La prestazione occasionale, in un'unica soluzione può essere anche di importo superiore ai 5000 euro. P. es. in un anno faccio un unico lavoro per un cliente. Ho una progettazione che svolgo al mio studio, con i miei tempi e le mie attrezzature. Mi paga 15.000 euro.
Lo stato, in questo caso, mi permette di fare una ricevuta per prestazione occasionale, perchè appunto in un anno ho fatto un solo lavoro. Mi conviene fare la fattura (e quindi aprirmi la partita IVA) o la ricevuta? Dipende. Se si fa la ricevuta pago le tasse su 15.000 euro (comunque devo fare la dichiarazione dei redditi alla fine dell'anno). Su 15.000 il 20% è anticipato come ritenuta d'acconto (se la faccio ad un soggetto con partita iva) e dopo pago la differenza delle tasse secondo la mia aliquota fiscale. Quindi ricevo 12.000 all'emissione della ricevuta (15.000 meno ritenuta d'acconto 20%) e pago la differenza l'anno successivo.
Però pago le tasse su 15.000 euro.
Se emetto fattura ,e quindi ho partita iva, la fattura sarà sempre di 15.000 (a cui aggiungo il 2 % come contributo cassa) e sottraggo la ritenuta d'acconto del 20 % ( in realtà aggiungo anche l'IVA). Il meccanismo delle tasse, ovvero le aliquote è identico: pago le tasse su 15.000 euro.
Cosa cambia? Se emetto fattura ed ho dei costi li posso scaricare. Ad esempio l'acquisto di atrezzature, le spese di studio etc. Se ho ad esemipo spese per 4.000 pago, alla fine dell'anno, le tasse non su 15.000 ma su 11.000 euro. Occorre anche ricordare che se si ha p. iva si è iscritti alla cassa a cui si da un contributo annuo del 10 % del fatturato. Quindi occorrre fare un pò di conti su cosa conviene fare.
2- Se le prestazioni sono continuate nel tempo, presso lo studio del cliente, con tempi ed atrezzature del cliente, anche se l'importo è lo stesso, i soliti 15.000 annui, il rapporto non è più di lavoro autonomo ma si configura come rpestazione coordinata e continuativa e ricade nella Legge Biagi ( non esistono più i COCOCO). Saluti
Lo stato, in questo caso, mi permette di fare una ricevuta per prestazione occasionale, perchè appunto in un anno ho fatto un solo lavoro. Mi conviene fare la fattura (e quindi aprirmi la partita IVA) o la ricevuta? Dipende. Se si fa la ricevuta pago le tasse su 15.000 euro (comunque devo fare la dichiarazione dei redditi alla fine dell'anno). Su 15.000 il 20% è anticipato come ritenuta d'acconto (se la faccio ad un soggetto con partita iva) e dopo pago la differenza delle tasse secondo la mia aliquota fiscale. Quindi ricevo 12.000 all'emissione della ricevuta (15.000 meno ritenuta d'acconto 20%) e pago la differenza l'anno successivo.
Però pago le tasse su 15.000 euro.
Se emetto fattura ,e quindi ho partita iva, la fattura sarà sempre di 15.000 (a cui aggiungo il 2 % come contributo cassa) e sottraggo la ritenuta d'acconto del 20 % ( in realtà aggiungo anche l'IVA). Il meccanismo delle tasse, ovvero le aliquote è identico: pago le tasse su 15.000 euro.
Cosa cambia? Se emetto fattura ed ho dei costi li posso scaricare. Ad esempio l'acquisto di atrezzature, le spese di studio etc. Se ho ad esemipo spese per 4.000 pago, alla fine dell'anno, le tasse non su 15.000 ma su 11.000 euro. Occorre anche ricordare che se si ha p. iva si è iscritti alla cassa a cui si da un contributo annuo del 10 % del fatturato. Quindi occorrre fare un pò di conti su cosa conviene fare.
2- Se le prestazioni sono continuate nel tempo, presso lo studio del cliente, con tempi ed atrezzature del cliente, anche se l'importo è lo stesso, i soliti 15.000 annui, il rapporto non è più di lavoro autonomo ma si configura come rpestazione coordinata e continuativa e ricade nella Legge Biagi ( non esistono più i COCOCO). Saluti
Scusa non avevo letto a fondo la seconda richiesta.
Un cliente privato ti paga mille euro. Rilasci ricevuta senza ritenuta d'acconto. Non devi pagare nessun contributo previdenziale.
Se alla fine dell'anno avrai emesso ricevute solo per mille euro devi fare la dichiarazione e non dovresti pagare tasse (non rcordo la aliquota minima al di sotto della quale non paghi tasse).
Ipotizziamo che emetti un'altra ricevuta di 3.000 euro ad una società. Ricevi 3.000 meno il 20 % di R.A. Quindi in tasca entrano 2.400 euro. Alla fine dell'anno dichiari 1.000 + 3.000 = 4.000 euro.
Su questo importo paghi le tasse. Ipotiziamo il 19 % (ripeto, non ricordo precisamente le aliquote - più dichiari più sono alte). Ovvero paghi il 19 % su 4.000 euro. Dovresti pagare 760 euro. In realtà 600 euro le hai già pagate con la R.A sulla ricevuta di 3.000 euro, infatti all'emissione della ricevuta ha ricevuto 2.400 euro. Per cui 760 - 600 paghi altre 160 euro di tasse.
Non fare confusione con i contributi previdenziali. Se svolgi la professione di architetto, solo nel caso hai p. Iva, sei automaticamente iscritta alla Cassa previdenziale a cui si versano il 2% (che viene pagato da cliente in quanto si aggiunge all'imponibile in fattura) più il 10% del fatturato.
Spero di essere stato chiaro. Ciao
Un cliente privato ti paga mille euro. Rilasci ricevuta senza ritenuta d'acconto. Non devi pagare nessun contributo previdenziale.
Se alla fine dell'anno avrai emesso ricevute solo per mille euro devi fare la dichiarazione e non dovresti pagare tasse (non rcordo la aliquota minima al di sotto della quale non paghi tasse).
Ipotizziamo che emetti un'altra ricevuta di 3.000 euro ad una società. Ricevi 3.000 meno il 20 % di R.A. Quindi in tasca entrano 2.400 euro. Alla fine dell'anno dichiari 1.000 + 3.000 = 4.000 euro.
Su questo importo paghi le tasse. Ipotiziamo il 19 % (ripeto, non ricordo precisamente le aliquote - più dichiari più sono alte). Ovvero paghi il 19 % su 4.000 euro. Dovresti pagare 760 euro. In realtà 600 euro le hai già pagate con la R.A sulla ricevuta di 3.000 euro, infatti all'emissione della ricevuta ha ricevuto 2.400 euro. Per cui 760 - 600 paghi altre 160 euro di tasse.
Non fare confusione con i contributi previdenziali. Se svolgi la professione di architetto, solo nel caso hai p. Iva, sei automaticamente iscritta alla Cassa previdenziale a cui si versano il 2% (che viene pagato da cliente in quanto si aggiunge all'imponibile in fattura) più il 10% del fatturato.
Spero di essere stato chiaro. Ciao
Rivolgo una domanda a chi mi sa rispondere.
mi è abbastanza chiara la situazione IRPEF per la prestazione occasionale, ma ho dei dubbi sugli obblighi contributivi. Faccio un esempio: emetto in un anno due fatture per prestazione occasionale per un totale di 8000euro (4000+4000) e sono iscritto all'ordine pur non avendo P.iva e non essendo iscritto ad Inarcassa. Devo pagare i contributi? se si, a chi e in che modo?
grazie
egmag
mi è abbastanza chiara la situazione IRPEF per la prestazione occasionale, ma ho dei dubbi sugli obblighi contributivi. Faccio un esempio: emetto in un anno due fatture per prestazione occasionale per un totale di 8000euro (4000+4000) e sono iscritto all'ordine pur non avendo P.iva e non essendo iscritto ad Inarcassa. Devo pagare i contributi? se si, a chi e in che modo?
grazie
egmag
Se le prestazione fornite sono occasionali e se non hai aperto la piva non sei obbligato a versare contributi. I contributi li versi alla cassa nella misura del 10% (dopo il terzo anno, i primi 3 anni versi il contributo minimo in ogni caso ovvero anche se hai un fatturato basso)
oddio, scusa, ma temo di nn aver capito:
li devo versare a inarcassa oppure no?
cioè devo obbligatoriamente iscrivermi a inarcassa?
specifico che non sono ancora iscritto ad inarcassa, anche se, essendomi iscritto all'albo, già mi hanno chiesto di chiarire la mia posizione fiscale...
se sono obbligato a iscrivermi dovrei pagare il contributo minimo a prescindere dal fatturato?
li devo versare a inarcassa oppure no?
cioè devo obbligatoriamente iscrivermi a inarcassa?
specifico che non sono ancora iscritto ad inarcassa, anche se, essendomi iscritto all'albo, già mi hanno chiesto di chiarire la mia posizione fiscale...
se sono obbligato a iscrivermi dovrei pagare il contributo minimo a prescindere dal fatturato?
Anche se sei iscritto all'ordine non sei obbligato per legge ad aprire partita IVA. Se decidi di aprire la partita Iva, vieni automaticamente iscritto all'Inarcassa a cui si versano dei contributi. I primi 3 anni versi, se non ricordo male circa 750 euro (in lire erano un 1.500.000). Questi soldi li versi in ogni caso, sia se fatturi che se non fatturi. Dopo il 3° anno versi il 10% del fatturato annuo. Dal primo anno, inoltre si versa anche un ulteriore contributo del 2 %, che però si somma in fattura ed è pagato dal cliente.
Quindi se apri partita iva versi i contributi, se non la apri non li versi.
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Quindi se apri partita iva versi i contributi, se non la apri non li versi.
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