fa : [post n° 214300]

IVA Agevolata da Gennaio

ciao a tutti
premetto che ho cercato di spulcire i vari post,ma non trovando un esempio pratico.
L'ho adesso io
premesso che adesso (metà novembre) non conviene aprire p.iva perchè visto che viene calcolata con l'anno solare a gennaio e come se fossero trascorsi 12 mesi dei totali 36 con irpef al 10%, vengo al punto della questione.
sono abilitato e iscritto all'ordine.
quest'anno ho fatto delle prestazioni occasionali per soli 700 € + 175 € come R.D'acc.
ho pagamenti arretrati per circa 5.500 € netti ed adesso sto decidendo di aprire la p.iva per percepire tali cifre.
in ogni caso per questi primi 3 anni non credo proprio di superare i 30.000 euro ad anno e credo la soluzione migliore sia aprire la partita iva dal primo gennaio a regime agevolato con irpef al 10%.
adesso mi ritrovo nella situazione che in un cantiere edile hanno bisogno delle mie competenze e visto che lavoro li da poco più di un mese (periodo di prova) mi hanno chiesto di fare la mia offerta valida sino a dicembre, dopo di che si vedrà.

mi conviene farmi pagare con ritenuta d'acconto per il mese di ottobre, nov e dic? e da gennaio recuperare i 5.500 euro tramite fattura (altri committenti).
quindi (per il cantiere edile) se voglio che in tasca mi rimangano 1.200 € nette al mese dovrò emettere semplicemente 3 dichiarazioni:

Sommaimponibile Euro 1440,00
R.d’Acc. 20% dell’imponibile Euro 240,00
Netto da pagare Euro 1200,00

qual'è il tetto massimo di questo tipo di prestazioni? se non erro 5.000 €
io arriverei a 875 + 1440x3 = 5.195 € e sarei fuori dal limite. sempre che viene calcolato comprensivo di R.Acconto. potrei far posticipare ad esempio il pagamento di Dicembre a Gennaio.

a parte questi dati che credo siano chiari, ipotizzando di voler guadagnare al netto di iva e tasse varie sempre quei 1.200 euro mensili, come mi devo comportare da gennaio in poi? come sarà la mia fattura? e la cosa fondamentale la mia fattura in futuro diventi cosi??
e dopo sarò io a dare allo stato il 10% di irpef.....mi sa che sto facendo un po troppa confusione.

a.Compenso 1.500,00 €
b. Contributo INARCASSA 2 % di 30,00 €
c. Totale (a+b) 1.530,00 €
d. I.V.A. 20 % di 306,00 €
e. Totale (a+b+d) 1.836,00 €
esente da RITENUTa D’ACCONTO
g. A CREDITO (e) 1.836,00 €
poipoi :
che mania.
Il problema di fondo è che non puoi stabilire a priori quanto pagherai di tasse, quante spese ti sarai scalato a fine anno, quanti soldi in più o in meno ti entreranno rispetto a quei 1200 euro al mese.

Tanto per gettarti nel panico più totale ti dico anche che non è detto che le tue fatture vengano pagate entro l'anno, o che vengano pagate o anche solo fatturate.
Ma può anche darsi che trovi un lavoro da fare nei week-end, strapagato per un impegno irrisorio ... (beh sognare non costa niente).

Avere la partita IVA NON è come avere un posto fisso. Un libero professionista deve ragionare da imprenditore, e non da dipendente, anche se è costretto a farlo per un certo periodo della sua giornata. Non c'è la sicurezza di guadagno, ma c'è anche l'opportunità di trovare domani un lavoro migliore di quello attuale. Insomma ci sono i pro e i contro.

La domanda da porsi non è "quanto devo guadagnare al mese per mettermi in tasca una certa cifra?", ma "quanti lavori riesco a finire in un mese?" oppure "come faccio a farmi pagare senza aspettare secoli", o anche "cosa devo scrivere in un contratto per evitare fregature?". Cose così.

P.S. ma all'università 'ste cose non ve le dicono?
Fra :
guarda che ti confondi fra regime agevolato e regime dei minimi: il tetto dei 30.000 annui è col regime dei minimi
Fra :
poi fai un'altra confusione grave: l'iva agevolata non c'entra nulla col regime agevolato, sono due cose ben distinte!
col regime agevolato l'iva è sempre al 20%
archila :
@fra:
credo che il tetto dei 30000 sia anche per chi come me aderisce al regime agevolato. Superati i 30000, dall'anno successivo si perde la possibilità di usufruirne, e si passa al regime ordinario.
almeno è quello che a grandi linee mi ha spiegato la mia commercialista...
ciau
desnip :
voglio fare i complimenti a poipoi per questa frase:
"Avere la partita IVA NON è come avere un posto fisso. Un libero professionista deve ragionare da imprenditore, e non da dipendente".

Finalmente qualcuno che ragiona davvero come un libero professionista!

Per quanto riguarda la tua ultima domanda, invece, certo che no.
Perchè, a te queste cose le hanno spiegate all'università?
poipoi :
x desnip
fino a un paio di anni fa c'era la tariffa professionale.
c'è un esame di estimo ed esercizio professionale.
Se non possono più parlare di tariffa, di che parlano?
Per me dovrebbero parlare di come si fa un buon contratto e dei sistemi per farsi pagare.

Anche all'Università dovrebbe darsi da fare. Mica possiamo fare tutto noi della bacheca!!!
:)
desnip :
Veramente in estimo si parlava ben poco di tariffa ma soprattutto di metodi di stima, accenni di matematica finanziaria e cose del genere.
Certamente all'università dovrebbero insegnare anche quelle cose tanto utili di cui parli tu, ma non solo.
Dovrebbero, ad esempio, spiegare in che modo si prepara una pratica per p.d.c. o dia, come si fa un accatastamento, ecc.
Tutto quello che non insegnano e che serve per lavorare, insomma.
Ily :
X Desnip:

Spero che i tuoi complimenti a Poipoi siano stati ironici. Perchè qui per molti la partita Iva non è una scelta: io per esempio preferirei di gran lunga essere assunta con uno stipendio dignitoso, piuttosto che giocare a fare l'imprenditrice con 800 euro al mese e sei euro l'ora.
desnip :
No, i miei complimenti non sono stati affatto ironici.
Lo so benissimo che tante delle partite iva di cui parliamo sono finte e siete in realtà dipendenti.
Ma la persona da cui è partito il post mi pare lavori da libero professionista e, quindi, come tale dovrebbe ragionare e non pensare come fare per avere 1200 euro al mese.
Al libero professionista può capitare di incassarne un mese 500 e l'altro 5000.
inca1996 :
x fa, bando alle polemiche: il regime agevolato che intendi tu è quello in cui hai l'iva e paghi solo il 10% di irpef. è lo stesso che ho io, premetto però che non sono fenomenale sull'argomento...
iva te la pagano con la fattura e una volta all'anno, a marzo, la versi allo stato, da questa iva di "vendite" scali l'iva dei tuoi acquisti. la mia commercialista mi fa scaricare gli acquisti di mobili e attrezzature riconducibili a uso preofessione/ufficio, (telefoni, tv, pc, fogli, cartucce, scaffali, ventilatori...), la benzina, assicurazione auto e bollo al 40% e l'iva di questo 40%, telefono all'80% e relativa iva. insomma, tutto ciò che è x la professione.non mi ricordo se i pranzi fuori con fattura si può scaricare l'iva o solo costo.
io x esempio l'anno scorso ho scaricato circa il 10% di iva.
(le % di cui sopra potrebbero essere variabili a seconda dell'anno e della legge)
poi c'è l'irpef sulla tua fattura tolta l'iva: da li togli i costi di cui parlavamo sopra(io ho anche tolto x esempio le spese x l'esame di stato in + rispetto a ciò che ho dedotto dell'iva)
x le spese di inarcassa non so dirti, perchè sono iscritta da poco e non ho ancora avuto l'onore...però sono conti che puoi farti guardando dal sito.
con qs regime nn hai obbligo di commercialista, quindi spesa in meno.
se posso darti un consiglio, considera che dal tuo netto togli il 10%, inarcassa, e nn considerare quello che puoi dedurre e "scaricare" e arriva a 1200, poi se e quanto scarichi, sono tutti soldi in + che ti tieni.
se vuoi darmi tuo indirizzo mail ti posso mandare mio foglio excel di tutti i miei conti x farti un'idea.
in bocca al lupo, e beato te..io quest'anno finisco i 3 anni di agevolato....;-((
fafafa :
libero professionista nel mio caso è un parolone...spero di "poter" lavorare da dipendente con P.iva...poi mi arrangio con qualche lavoretto extra. ma insomma faccio le nottate a scassare per poco meno di 6 € l'ora....io credo ce l'era del libero professionismo sia finita da un po di tempo ormai.
sinceramente credo di aver fatto un bel po di confusione e credo che cmq tutto sia dettato anche dallo stress di cecare di arrivare a fine mese come centinaia---- ma che dico centinaia...migliaia!!! ma che dico migliaia----milioni e milioni oramai di architetti.
cmq la maggior parte di noi non avrà il posto fisso fiscalmente (quindi contributi e tutto il resto pagato), ma comunque essere effettivamente un dipendente. perchè quando io alle 8:30 devo essere al posto di lavoro, fare la mia pausa pranzo, e riprendere a lavorare e sperare che esco poco dopo le mie otto ore lavorative cosa cambia? io credo di aver intuito...cambia che dovrò emettere fattura. che in tasca di quell'ipotetico stipendio mi rimarra molto meno perchè dovrò pagarci le tasse ecceccecc...e in più non avrò un tfr, non avrò malattie pagate, non avrò diritto a ferie eccecc...ecco cosa cambia secondo me....di conseguenza per cercare di sopravvivere dopo essermi fatto le 8/9 ore da "dipendente libero professionista (e mi faccio una risatina) torno a casa...accendo il pc e mi rimetto a lavorare...per cercare di racimolare quelle 2/300 euro mensili chebpotrebbero fare la differenza (altra risatina)
poipoi :
x ily
sono un libero professionista per scelta. Lo ero anche quando dovevo lavorare per altri perché non avevo abbastanza lavoro mio. Ho sempre pensato a che il mio futuro non sarebbe stato quello di lavorare "sotto padrone". Anche se alla fine un padrone c'è sempre, ed è il tuo cliente.

Trovo ingiusto in sé costringere chi non vuole a prendersi una partita IVA, anche se è un sistema che anche all'epoca mi ha garantito di poter lavorare dove volevo e quando volevo. Se poi vogliamo fare un confronto fra INPS e Inarcassa, meglio quest'ultima con una partita IVA che un contratto a progetto o di altra natura con la gestione separata INPS.

Io non credo che il precariato sia un problema.
Ma è la mancanza di lavoro il problema.

Non si risolve il problema dell'instabilità rendendo impossibile i licenziamenti. Si ottiene l'effetto esattamente contrario. In Inghilterra assumevano tutti a tempo indeterminato. Ora che non c'è lavoro, tutti a spasso. Quindi la forma di contratto è un falso problema.

Un datore di lavoro non ha nessun interesse a cambiare personale quando ha speso tempo e risorse per farli entrare nei meccanismi di uno studio, e non è cosa facile.
Ma, dato che siamo piccoli o medi imprenditori e quindi per definizione possiamo guadagnare oggi 50000 e domani 50, abbiamo bisogno di un sistema flessibile per garantire la sopravvivenza dello studio, sul quale abbiamo speso soldi, tempo, nottate, fatto la fame, per poterlo avviare e darvi lavoro, sperando che ce ne sia sempre abbastanza.

Chi sta provando adesso a prendersi anche un solo collaboratore sa di che cosa parlo. La carenza di lavoro che dobbiamo affrontare fa sì che se prima azzardavamo a prendere un collaboratore in più, tanto poi ci si rientrava, oggi non possiamo farlo perché il lavoro se c'è arriva a singhiozzo, oppure il lavoro c'è ma non ti pagano. E come pago io i miei collaboratori? Allora tiriamo la cinghia, a fare nottate come una volta a lavorare e di giorno a cercarlo.

Mi dirai che c'è gente che se ne approfitta e su questo non discuto.
Ma dovrai darmi atto che spesso non ci si rende conto di essere sulla stessa barca, e ostinarsi a non capire qual è il problema non aiuta. Ma è giusto così. Rientra nel gioco delle parti. Ma ci rimettiamo entrambi.

x desnip
devo dire che non mi sono mai lamentato dei miei studi. All'Università ho potuto immaginare cose che nella pratica lavorativa non mi sarei mai sognato. Le cose che mi hanno insegnato mi sono comunque servite in seguito, se non in termini pratici, almeno come predisposizione. Poi ho cominciato a lavorare e ho imparato altre cose. E non si smette mai. Cambia una legge tocca ricominciare da capo. Cambi ambito di lavoro ti tocca studiare e aggiornarti di nuovo. E' un lavoro così. Lo sappiamo bene. Ci si stanca ma può essere anche stimolante perché non ci si ferma mai. Allunga la vita: vedi Niemeier...
delli :
è vero che l'università non deve necessariamente darti una formazione pratica perchè non è il suo compito... deve darti la cultura e l'agilità mentale per poter affrontare e risolvere i problemi.... però purtroppo spesso non ti da neanche questo, oppure non lo ha dato alle persone che mi è capitato di dover 'formare' o incontrare... sarò stata sfortunata io nell'incontro con le persone? sarà peggiorato il sistema universitario? boh... non so... il dubbio che qualcosa non funziona mi rimane, ma non so dire 'cosa'
condivido invece in pieno il discorso di poipoi sulla partita iva: per quanto sia difficile (soprattutto all'inizio) occorre ragionare come liberi professionisti e quindi farsi trattare come tali, senza pensare a una entrata fissa mensile!
se questa 'mentalità' fosse acquisita dai diversi 'disegnatori-caddisti-segretari-addettialplotter-responsabilidellamacchinadelcaffè' per 600€ al mese fatturato, probabilmente non ci sarebbero queste situazioni di sfruttamento: non ti assumono perchè nessuno lo vuole fare? vogliono trattarti come 'liberoprofessionistaapartitaiva'? chiedere una cifra adeguata.... ma TUTTI!!! perchè, finchè si parla di ribellione di massa verso l'ingiusto sistema dei professionisti che ti sfruttano e si continua ad accettare lavori per quelle cifre, 'tanto c'è sempre qualcuno fuori dalla porta che aspetta', non se ne esce....
è verissima la frase 'avere la partita iva NON è come avere un posto fisso'.... bisogna cambiare mentalità!!! agilità mentale vuol dire anche riuscire ad adattarsi alle dinamiche di mercato, a trovarsi una propria nicchia o abilità e puntare su questo... avere la partita iva vuol dire che quello che si ottiene è GUADAGNATO.... se si diventa tutti 'carne da macello' a 600€ nessuno sarà disposto a darti di più perchè il tuo lavoro quello vale.. lo fa uno o lo fa un altro non cambia assolutamente nulla!
bye bye
gg :
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