Giovanni : [post n° 229161]

Un consiglio

Ragazzi, io sono un geometra e il prossimo anno vorrei iniziare l'università (architettura). Sono rimasto parecchio soropreso dai vostri post e dagli stipendi degli architetti (guadagno di più io a fare il cameriere in pizzeria). Una risposta sincera: ma mi conviene fare architettura? pensavo che un arch. si facesse pagare più di un geometra....
luca :
Giovanni sei troppo materiale, se vuoi i soldi lascia stare, ma se vuoi la forma mentis, e una cultura personale non indifferente fallo(visto che ti insegneranno storia, tecnica delle costruzioni, progettazione, fiscica, matematica e.......).
Architettura non si fa per soldi ma perché piace perché ti farai un c..o come un secchio. Sono sincero e ti dico che faccio altro, ma la cultura e il modo di ragionare che ti lascia al facolta' sono senza prezzo. Purtroppo i laureati non sono pagati di piu' ma li riconosci perché ragionano in modo diverso.
MarcoArco :
no non ti conviene di sicuro se lo fai per l'eventuale non assicurato sicuramente infimo obolo che la situazione attuale ti permettera' di ricevere se e forse se il cliente paghera' fuori tempo dopo mille solleciti e autoriducendo l'importo rateizzandolo in anni....assumono nella pizzeria ?
MarcoArco :
per soldi ? di sicuro architettura no no no.....
ele :
no, non fare l'architetto..a meno che tu voglia fare la fame per tutta la vita ed essere quasi sempre insoddisfatto del lavoro che farai (non farai mai architettura!)
desnip :
Perchè fare l'architetto se sei già un geometra? Hai presente la considerazione di cui godono i geometri in questo paese? Nonchè della tutela che hanno a livello governativo? Chi te lo fa fare...
isil :
Mi hanno raccontato che una volta un paio di architetti erano a fare un sopralluogo ...il proprietario, rimasto soddisfatto delle proposte degli architetti fà ai 2......"arkitè, ma avete mai pensato di laurearvi gemoetri???"....non è 1 barzelletta...quindi se sei geometra resta tale e lavorerai per tutta la vita :)
salvatore :
in italia siamo in 140 mila mentre in paesi come gran bretagna e Francia sono poco più di 30 mila!!!...fa un po tu le dovute proporzioni rispetto alle reali esigenze/domanda di serivizi e capirai che forse sarebbe opportuno regolare la "produzione" di architetti in Italia...riducendo il numero chiuso, rendendo molto più selettive le selezioni...in secondo luogo non sottovalutare un altra triste realtà della Belpaese dove buona parte dei professionisti son figli di professionisti (e questo vale soprattutto per gli architetti e professori delle stesse facoltà!)...il merito non conta e per l'ennesima volta ciò è stato dimostrato dallo stucchevole dialogo tra due policanti pizzicati in flagranza di "reato"...
ks :
se posso.....torno dopo oltre due anni da altre esperienze ma come vedo non è cambiato nulla o peggio....è cambiato si, ma con una crisi.
personalmente perso che l'edilizia ed in generale ciò che le ruota attorno ha finito la sua originale spinta propulsiva (iniziata, non a caso, dopo la seconda guerra mondiale e conclusasi verso metà anni 90...gli ultimi 5-8 anni son ostati di mera inerzia di un processo "mostruoso" oramai esaurito.
aggiungiamo il sovraffolmento (i colleghi parlano chiaro in termini di centinaia di migliaia di tecnici sul campo) rispetto all'europa occidentale e i conti tornano
non è pessimismo, come molti vorrebbero far passare queste, ed altre considerazioni, ma un semplice realismo, che spesso dimentichiamo

cordialmente

ks
ele :
giuste osservazioni ks!...ma una cosa mi dispiace tanto...nononstante ci sia tantissima concorrenza per le cose che restano da fare...la qualità è scarsissima (se non nulla!)! che tristezza!
ks :
sorrido....è vero, tantissima concorrenza, ma nessun premio per il più bravo o più bello.
non me ne volere/volete. scrivo su questi schermi dopo oltre due anni di "ritiro" meditativo conclusosi con l'abbandono della professione. non è stato semplice, credimi, per chi come me ha lavorato sin dall'età di 10-11 anni, studiato di notte, laureato tra un tecnigrafo e l'altro, entrato e fuggito da enti pp.
la mia è solo una considerazione su quello che è stata la mia vita professionale e quella che potrebbe essere ora, se dovessi rimettermi in cammino: ma chi me lo fa fare! vedere crescere una casa è diventato un'agonia, tra lacci e lacciuli burocratici ed imposizioni del committente/impresa. veder crescere un campo di colza o fiorire un pesco è una pace, una soddisfazione che mai, da (ex) ingegnere, avrei pensato di poter assaporare.

saluto te, come molti di quelli che scrivono qui ed altri che, mi perodnino, non conosco mentre con felicità leggo ancora desnip, ronin, massimiliano, pigmentus, e tanti altri.
un saluto

cordialmente

ks
ele :
...io non te ne voglio assolutamente...e ti ammiro molto per la scelta (non facile...mi sembra di capire :-)) che hai fatto!...ma fortunato te che sei riuscito a trovare una giusta alternativa che ti possa permettere di vivere...anch'io penso che chi vede il frutto del lavori dei campi sia molto più in pace e sereno e conduca una vita meno stressata...anche se stancante...ma penso che alla fine della giornata...e anche durante la giornata...non debba scervellarsi a capire come leggere ed interpretare leggi, leggine e leggione che, come dici, hanno rovinato in pieno la vera architettura! Sono felice che tu abbia trovato soddisfazione per il lavoro che hai deciso di intraprendere! UN saluto anche a te!...
gigi :
Tentare non nuoce, magari sarai più fortunato di altri..... chi lo sà.
Certamente architettura è una bella facoltà, il problema è che in italia non servono nè geometri, nè arch. nè ing.. Servirebbe una seria riforma delle professioni dal momento che allo stato attuale c'è estrema confusione con accavallamento di competenze.
Il mercato comunque è saturo ed il bel Paese ha già dato....
Buona fortuna
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