faso : [post n° 230582]

portfolio

per un probabile colloquio mi viene richiesto un portfolio..ma...ho lavorato come dipendente di uno studio di geometri, per cui pratiche edilizie, sanatorie, dia e certificazioni energetiche...e successivamente una breve parentesi in uno studio di architettura...quindi non avrei nulla di veramente "di impatto" da inserire...e un mero elenco di quanto fatto credo non si possa considerare un portfolio...qualche consiglio?
ArchP :
Lavori universitari? Render fatti da te? Esecutivi? ti ho dato qualche idea? :)
matteo.s :
Semplicemente gli dici la verità, quella che hai detto a noi.
Non hai materiale per fare un tuo portfolio e sinceramente l'idea di portare lavori fatti all'università mi lascia perplesso.
susi :
il portfolio non deve necessariamente contenere render, schizzi, dettagli costruttivi o quant'altro...pertanto presenterai il cv con descrizione dettagliata delle attività svolte...poi dipende sempre dalla posizione ed il ruolo per i quali ti stai proponendo...
silvia :
perchè perplesso? se è un lavoro bne fatto, che viene da un laboratorio serio, magari con degli studi di fattibilità alla base del progetto, in modo da non renderlo il solito lavoro campato in aria che nn prepara assolutamente alla professione (come la totalità delle università italiane) magari lo si può anche spacciare per un concorso d'idee.
Ily :
Beh io di universitario ho solo la tesi, ad esempio: le tavole dei laboratori li ho buttati via perchè i "miei" progetti non mi piacevano...
MarcoArco :
secondo me se si ha un portfolio si porta se no non si porta e si dice il perche', le cose rimediate o costruite ad hoc funzionano poco
Ily :
Onestamente questa mania del "portafoglio" non riesco a capirla: cioè uno può essere bravissimo a far progetti mirabolanti, con rendering iperrealistici, e magari essere una frana nel compilare una DIA o nello scrivere un computo metrico.
silvia :
fa parte del gioco.
silvia :
Inoltre c'è da dire anche una cosa che non è da sottovalutare. Non si può passare per lavoro proprio un lavoro fatto all'interno dello studio senza avere l'autorizzazione del cliente e del titolare dello studio, poichè il cliente è "suo" anche se il lavoro magari l'architetto o chi per esso non l'ha mai visto.

quindi occhio soprattutto con i portfoli web
Ily :
Allora uno per farsi un portafoglio (magari fosse pieno di carte da 100 euri) dovrebbe partecipare ad almeno 6-7 concorsi, con tutte le spese di tavole e le impennate da studio di settore e le ore sotttratte ad altro che questo comporta...
ArchP :
Ho letto oggi tutte le risposte.. Sono daccordo con Silvia, sulla questione della proprietà delle immagini, mettere sempre lavori propri! non hai cose mirabolanti o super render? Beh, metti una sezione, dei disegni tecnici, qualcosa che faccia capire che sai disegnare.. Anche dell'università, io non ci vedo nulla di male! Mettici una tavola dell'esame di tecnologia.. Mi pare impossibile che tu non abbia nulla! Non hai fatto nemmeno per gioco "il bagno della zia"? (il nostro prof di sintesi diceva che chiunque appena uscito dall'università come prima cosa avrebbe progettato "il bagno della zia") Poi tutta l'esperienza che hai in fatto di pratiche ti servirà come il pane, ma se non sai dimostrare che conosci come dev'essere fatto un dettaglio da mandare in cantiere, qualcuno potrebbe non guardare nemmeno il tuo cv! Fa parte del gioco, purtroppo!
silvia :
verissimo! anche perchècompilare una dia o un docfa e fare un computo metrico non ci vuole una scienza infusa, anche perchè nella pratica professionale si partirà quasi sempre da una traccia, visti i tempi richiesti per lo svolgimento di un lavoro.
faso :
ArchiP è vero ho progetti dell'università, la tesi e quant'altro...ma per il resto, ripeto, sono semplicissime tavole per dia o sanatorie della "zia", come le chiami tu, che sono state seguite interamente da me ma non sono certo cose "mirabolanti"...

Stavo pensando di inserire immagini della tesi e al limite di qualche altro laboratorio, poi elencare Dia per lavori X, sig. Y, paese Z...le certificazioni energetiche e poco più...
Per quello che riguarda immagini non mie, vista la parentesi brevissima nello studio di architettura, non lo citerei nemmeno...
desnip :
per silvia: ma non ti sembra di contraddirti? parli di qualcosa che non sia il "solito lavoro campato in aria che nn prepara assolutamente alla professione (come la totalità delle università italiane)", ma come fa faso ad avere qualcosa di diverso, se è così nella "totalità delle università italiane"? A meno che non si sia laureato all'estero?

per ily: evviva la sincerità! :-) Anch'io ho buttato via o lasciato ai compagni di gruppo le tavole dei progetti universitari, perchè non mi piacevano i "miei" lavori...
silvia :
desnip: affatto. esiste anche l'ingegno personale. se avessi dovuto basarmi sulla mia sola preparazione universitaria e sulle sole richieste che venivano fatte nei laboratori, non so dove sarei a quest'ora... e come me la stragrande maggioranza delle persone che conosco e hanno studiato con me.
Laurearsi all'estero rimane cmq l'opzione più valida attualmente :) se non altro perchè siamo ancora uno dei pochi stati che si serve dell'obsoleto strumento "dell'esame di stato":)
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