martina : [post n° 244407]

controversia architetto, URGENTE HELP!!!

Cosa fare se un architetto pretende un compenso ritenuto non congruo alle attività svolte (e peraltro non esplicitamente richieste)?
Un grazie sentito a chiunque voglia darmi un consiglio

Questi i fatti:
il mio Architetto di fiducia realizza un progetto edilizio su un terreno di mia proprietà senza aver preventivamente definito i contenuti e i termini della propria prestazione professionale e i relativi compensi, senza aver ricevuto esplicito e formale incarico, ma solo dietro vago accordo verbale mirato alla costituzione di una Società (soci: io e l'architetto) per la realizzazione della futura costruzione.
In base all'accordo verbale avrei ottenuto il 22% del costruito (come da prassi per permuta terreno) e partecipato ad eventuali utili societari.
In data 2007 il progetto è da me firmato e approvato, sotto il profilo ambientale, dal comune.
Segue la più assoluta inoperosità da parte dell'Architetto, che mi porta a maturare (l’anno scorso) la decisione (comunicata e accettata) di non prendere più parte all'impresa. Rimaniamo d'accordo per il solo 22% del costruito.
Arriviamo ad oggi: l'architetto (a nome della futura impresa edile) pone condizioni per la costruzione decisamente irragionevoli e fuori mercato per cui vengono a mancare i presupposti per la cessione del terreno. Mi chiede allora, per regolare il nostro rapporto e in via bonaria (?!) 40.000 euro +IVA per l'attività di progettazione sinora svolta, minacciando di portare il compenso richiesto a cifre esorbitanti (80.000 euro) in caso di mia contestazione.
Faccio infine presente che:
-) l'ordine degli Architetti, interpellato sulla questione, ha valutato il progetto su livelli assai inferiori al richiesto (max 15-20 mila euro);
-) il progetto presenta alcune palesi imprecisioni riguardo ai calcoli e ai confini che non risultano posti su di un lato secondo le disposizioni di legge.
Cosa dovrei fare? Mi “conviene” cedere al “ricatto” dell’Architetto corrispondendogli la somma richiesta o piuttosto intentare le vie legali? E in questo caso quanto è realistica la possibilità minacciata dall’Architetto di aumentare il compenso a cifre esorbitanti, magari giustificandolo con ulteriori attività svolte che a me non risultano ma che da non “addetto ai lavori” avrei difficoltà a contestare?
Grazie mille per l’attenzione
mary :
L'Ordine degli Architetti ha vidimato la parcella quindi giusto? e l'ha ritenuta incongrua.A questo punto non puoi fare altro che andare per vie legali,oppure parlare con l'arch. e minacciarlo di andare per vie legali se non abbassa la cifra(ma tu sei disponibile a pagarlo 20.000 €?).Se ha fatto vidimare la parcella significa che più delle rpestazioni elencate non ha fatto e non può certo invertarsi dopo incarichi mai svolti. Consiglio personale vai per vie legali, vista la strana situazione è la cosa migliore, anche perchè magari tu hai tenuto il terreno fermo per un accordo verbale con lui e quindi hai perso anche altre occasioni...
martina :
In realtà non c'è la parcella (l'architetto si rifiuta di farla), c'è solo una richiesta verbale di pagamento che anche l'Ordine, da me consultato per ora solo in via informale ha ritenuto non congrua.
In linea di principio sì, viene naturale pensare di ricorrere ad un giudice, ma poi nei fatti non è così semplice... i processi durano anni e anni, i risultati non sono certi e ci sono le spese legali...
Magari è un ingiustizia ma credo che finirò con l'accettare la richiesta pur di vivere serenamente i prossimi anni.
Grazie mille
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