Ciao!
Mi è stato chiesto di fare dei lavori in un appartamento in cui lo stato di fatto è diverso da quanto presente sulla mappa catastale.
Sono abbastanza certa che la situazione della mappa catastale non sia mai stata corrispondente allo stato di fatto, e non sono stati fatti lavori in passato. Semplicemente è stata presentata diversa, e ovviamente nessuno sa perchè. (cose degli anni '60, successivamente al 67).
Adesso la proprietà vorrebbe fare alcuni lavori, l'unica modifica sarebbe "ripristinare" la distribuzione interna in modo che corrisponda a quanto illustrato dalla pianta catastale (non per adeguarsi alla situazione catastale, semplicemente perchè la distribuzione è migliore).
In pratica, nella mappa catastale è presente una parete in mezzo a due piccole finestre, che quindi si trovano in due stanze diverse. Nella situazione reale invece le due piccole finestre si trovano nella stessa stanza, e la parete si trova a lato della seconda finestra.
Ho già verificato che entrambi le distribuzioni sono accettabili per quanto riguarda RAI, superfici minime, ecc.
Voi cosa fareste? La soluzione più semplice mi sembra abbattere il muro "sbagliato" e costruirlo "giusto" senza presentare nessuna pratica, ma ho forti perplessità.
Grazie.
M
Marta : [post n° 275858]
Stato di fatto e difformità da catasto
Ciao Marta,
il catasto in Italia non è provativo (tranne che in alcune regioni, forse in trentino), nel senso che non attesta la conformità dell'edificio alle prescrizioni edilizie ed urbanistiche. Hai già controllato presso il Comune qual'è l'ultimo stato assentito e se l'esistente è conforme o meno? Prima di fare delle modifiche interne senza pratiche, io controllerei
il catasto in Italia non è provativo (tranne che in alcune regioni, forse in trentino), nel senso che non attesta la conformità dell'edificio alle prescrizioni edilizie ed urbanistiche. Hai già controllato presso il Comune qual'è l'ultimo stato assentito e se l'esistente è conforme o meno? Prima di fare delle modifiche interne senza pratiche, io controllerei
Come fedesir, ti consiglio di controllare in Comune se quell'immobile abbia avuto delle concessioni o delle autorizzazioni negli anni. Siccome tu scrivi "cose degli anni '60, successivamente al 67", io mi accerterei perchè se sono cose fatte dopo il 67 avevano bisogno di un titolio autorizzativo. In questo caso al catasto devi fare prima una pratica con la distribuzione attuale, e poi riportarla nuovamente all'originale in seguito al progetto (è un passaggio noioso ma obbligato).
Se invece non c'è niente in Comune, presenta il progetto di trasformazione e non variare niente al catasto (tranne che non ti venga richiesto per altre cose come x abitabilità)
Se invece non c'è niente in Comune, presenta il progetto di trasformazione e non variare niente al catasto (tranne che non ti venga richiesto per altre cose come x abitabilità)
sì, scusate, forse non ho scritto abbastanza esplicitamente, i documenti di costruzione reperiti presso il comune riportano la stessa situazione che si trova in catasto: parete in posto diverso dallo stato di fatto.
in Comune (sono a Milano) ho reperito tutti i documenti di costruzione. Come faccio a recuperare l'ultimo stato assentito?
Grazie!
M
in Comune (sono a Milano) ho reperito tutti i documenti di costruzione. Come faccio a recuperare l'ultimo stato assentito?
Grazie!
M
Ciao Marta, l'ultimo stato assentito è lo stato dell'edificio così come dichiarato nella più recente pratica edilizia approvata dal comune (completa di chiusura lavori). Spesso però una pratica riguarda solo una porzione dell'edificio (solo gli interni, solo la copertura, solo i serramenti esterni). Ti conviene confrontare tutte le pratiche in tuo possesso e comporre così il puzzle. Per chiudere, tranquilla, se tu hai già recuperato tutte le pratiche edilizie in archivio comunale, hai già recuperato anche l'ultimo stato assentito. Ciao, Fede