Sono alle prese con uno dei miei primi lavoretti e...sono uno dei primi clienti di me stessa!
Nella vecchia casa ereditata dalla nonna esiste una piccola porzione di copertura (circa sei metri quadri, corrispondenti alla copertura del bagno a circa 6 metri di altezza)) realizzata in lastre di eternit.
Per soddisfare una richiesta del Comune,, dovrei eliminarla e sostituirla con una copertura in lamiera coibentata; al momento sto aspettando il sopralluogo da parte del tecnico della ditta che si incarica della rimozione.
Il problema è che il rifacimento dovrebbe avvenire contestualmente alla rimozione e quindi non ho chiaro come impostare la pratica, anche dal punto di vista della sicurezza: non vorrei che i costi di un intervento così modesto lievitassero a dismisura.
Potete aiutarmi a chiarirmi le idee?
nmg : [post n° 323882]
copertura eternit
Ciao, non ho capito bene cosa non ti è chiaro e cosa intendi per "come impostare la pratica, anche dal punto di vista della sicurezza". La pratica edilizia comprenderà i lavori che intendevi fare ed più il rifacimento di questa parte di copertura. Come giustamente dici, la parte nuova dovrà essere coibentata e dovrà rispettare le norme di trasmittanza. Dal punto di vista operativo la ditta specializzata nella rimozione dell'eternit verrà a fare il suo lavoro, dopodiché l'impresa principale che avrai incaricato provvederà a fare il tetto nuovo oltre alle altre opere previste. In che senso dovrebbero lievitare i costi? Il coordinatore della sicurezza ormai ci vuole praticamente sempre.
Allora: una ditta, convenzionata col comune e quindi con costi calmierati, provvederà unicamente a rimuovere l'eternit e avrà i suoi tempi pressoché imposti; una seconda ditta (in attesa del sopralluogo non ho ancora contattato nessuno) si occuperà del rifacimento.
Ci sarà quindi la presenza, anche non contestuale, di due ditte e mi sembra che questo complichi la situazione.
In alternativa, potrei rivolgermi ad una ditta che svolga l'intero lavoro di smaltimento e sostituzione, una specie di chiavi in mano, ma ditte del genere, abituate a lavorare su vaste superfici, difficilmente mi prenderanno in considerazione, vista l'esiguità del lavoro.
Il secondo dubbio riguarda il tipo di pratica da presentare: manutenzione straordinaria? Ti preciso che non ho in programma una ristrutturazione generale della casa, devo soltanto fare questo minuscolo intervento per accontentare la richiesta del comune: l'incidenza della componente burocratica sui costi è quindi molto elevata.
Ci sarà quindi la presenza, anche non contestuale, di due ditte e mi sembra che questo complichi la situazione.
In alternativa, potrei rivolgermi ad una ditta che svolga l'intero lavoro di smaltimento e sostituzione, una specie di chiavi in mano, ma ditte del genere, abituate a lavorare su vaste superfici, difficilmente mi prenderanno in considerazione, vista l'esiguità del lavoro.
Il secondo dubbio riguarda il tipo di pratica da presentare: manutenzione straordinaria? Ti preciso che non ho in programma una ristrutturazione generale della casa, devo soltanto fare questo minuscolo intervento per accontentare la richiesta del comune: l'incidenza della componente burocratica sui costi è quindi molto elevata.
ok, se ci sono 2 imprese in cantiere devi comunque nominare il coordinatore e fare il piano della sicurezza, indipendentemente dal fatto che le due imprese effettivamente si incrocino sul cantiere nelle stesse giornate oppure no. Come pratica edilizia, di solito il rifacimento del tetto è una manutenzione straordinaria, magari verifica sul regolamento del tuo comune perché ognuno dice la sua. Il fatto che il rifacimento avvenga contestualmente alla rimozione mi pare normale e non ti complica la pratica in nessun modo, credo. Certo è che se trovi una ditta che fa sia la rimozione che il rifacimento ovviamente ti risparmi il coordinatore, e sarebbe la soluzione migliore.