Bruno Vandyke : [post n° 324907]

Abitare e lavorare in un immobile accatastato A10

Salve a tutti,
sono un pittore (e questo può aiutare a capire la mia ignoranza e probabilmente anche la stupidità della domanda che sto per porvi) e con altri 3 miei colleghi, vorrei aprire una sorta di laboratorio creativo/bottega, in cui poter lavorare e al tempo stesso offrire sia spazio ai giovani artisti per creare i propri lavori, sia un luogo in cui esporre, visto che gli ambienti elitari delle gallerie d'Arte non lo permettono.
Studiando, però, e abitando attualmente tutti e 4 in città diverse, vorremmo anche usare questo spazio per vivere, anche perché, trattandosi di un lavoro creativo, è molto difficile riuscire a darsi dei ritmi, e si finisce molto spesso per lavorare fino a notte fonda.
Siamo riusciti a trovare questo immobile, in centro città (a Brescia) suddiviso in 3 piani (più una terrazza) di circa 150mq. Lo spazio sarebbe perfetto, in quanto il piano terra lo destineremmo alla galleria d'Arte, il primo piano al laboratorio, e il secondo alla zona abitativa.
Il problema è però questo: l'immobile è accatastato ad uso ufficio (A10).
I miei dubbi sono quindi i seguenti:
-è logico che essendo un ufficio non ci si può vivere, anche perché mancano i beni di prima necessità per un'abitazione (la cucina o la doccia, per esempio), ma se noi usassimo quest'immobile solo per dormirci occasionalmente (magari proprio in quelle occasioni in cui ci capita di lavorare fino a tardi), sarebbe una cosa legale?
-Ho letto che se in un ufficio ci inserisci una cucina, automaticamente devi cambiare categoria catastale. Ma se noi la cucina non la mettessimo (anche perché durante i pasti saremmo comunque sempre fuori casa) ci potrebbero dire qualcosa a proposito del nostro stare nell'immobile 24h su 24?
-Se abitare in un ufficio non è possibile, è invece fattibile lavorarci in ambito artistico (quindi nel nostro caso facendo sculture, quadri e istallazioni) o bisognerebbe anche in questo caso trovarsi un locale accatastato a bottega?
-Uno di noi ha aperto una partita IVA per una sua attività di grafica. Col fatto che lui ha questa partita IVA, possiamo far risultare che facciamo parte di questa sua attività e quindi lavorare dentro quell'immobile?
-Ne vale la pena?

Chiedo tutto questo perché parlando col proprietario dell'immobile, sembra tutto in regola, ma informandomi su internet sembra che invece sia esattamente il contrario, e non vorrei avere delle grane.

Grazie mille in anticipo.
maxxx :
Prima di tutto ti consiglio di rivolgerti a un tecnico di fiducia del posto.
Poi evita di guardare l'immobile dal punto di vista catastale, sia perché quei problemi vengono dopo e sia perché non è il catasto a far fede, ma guarda prima la parte urbanistica (in comune quindi).
Detto questo devi cercare di capire cos'è il tuo immobile prima di capire se è conforme urbanisticamente: di sicuro se non avrà una cucina non potrà essere un'abitazione e quindi escludi la destinazione residenziale.
Se vuoi dormirci, nessuno ti impedisce di mettere un divano-letto nel tuo ufficio e dormirci (per cosa ti denunciano?).
Se invece vuoi mettere una cucina probabilmente devi cambiare categoria, ma non è complicato, ma più che altro dovrai fare una pratica per far diventare l'immobile residenziale o a uso promiscuo.

patri :
Come dice giustamente Maxxx, nessuno ti impedisce di avere un divano letto in ufficio, ma la stessa cosa vale per la cucina. Molti uffici ce l'hanno e non mi risulta che siano mai state sollevate obiezioni. Non credo quindi che ci siano particolari problemi per un uso occasionale come abitazione.
Prima di firmare il contratto, farei comunque verificare da un tecnico la compatibilità a livello urbanistico della destinazione dell'edificio con quello che avete in mente voi.
In bocca al lupo!
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