melina : [post n° 330556]

collaborazione "vera"

Salve a tutti.
qualcuno di voi collabora con uno studio senza avere un fisso mensile? mi spiego, devo valutare una proposta di collaborazione e prima di incontrare il titolare dello studio (con cui per ora ho scambiato solo una mail in cui mi è stato presentato il tipo di collaborazione senza naturalmente accenni alla parte economica)
vorrei prepararmi a come definire il rapporto di lavoro. finora ho lavorato o con un fisso mensile o per conto mio, in questi casi come vi comportate/comportereste.?che "garanzie" si possono avere? si valuta una percentuale volta per volta mettendolo per iscritto con i lavori che entrano? e in questo caso si procede a fiducia, ...., si ha libero accesso alle fatture? ma nel caso di progetti per concorsi? che esperienza avete a riguardo?
grazie mille
d.n.a. :
io sono un collaboratore finto, ossia a fisso, ma direi che diffiderei da chi ti propone una collaborazione a %, che immancabilmente nasconde lavorare gratis o quasi, a meno che non sia una proposta veramente seria e onesta (non dico vantaggiosa perché già è difficile che sia onesta). principio fondamentale, ciò che è scritto è scritto, altrimenti sono solo parole!
melina :
Grazie d.n.a.
infatti la mia perplessità sul come gestire la cosa nasce proprio dal fatto di valutare se mi trovo di fronte ad una proposta serie e onesta. quindi nella pratica mi consiglieresti di proporre un contratto di prestazione d'opera di volta in volta? il problema è che matenere i contatti è comunque importante, per questo ogni consiglio è ben gradito!
lg :
Io sono sempre stata e sono tutt'ora una collaboratrice "vera".
Dagli incassi vengono detratte le spese, che sono a carico del titolare, e il netto viene ripartito proporzionalmente.
La proporzione inizialmente era bassa, poi è cresciuta fino a raggiungere il 50%.
Ovviamente il tempo che dedico ad ogni singolo lavoro è di gran lunga superiore rispetto a quello che vi dedica il titolare perché mi compete anche la componente manuale.
Vantaggi: questo mi fa sentire adulta, partecipe e responsabile del lavoro e mi permette di gestire il mio tempo con assoluta flessibilità.
Svantaggi: se per qualsiasi ragione un lavoro si blocca o un cliente non paga, io che vi ho dedicato più tempo sono maggiormente esposta e il mio reddito ha dei vistosi alti e bassi (beh...più bassi che alti!).
Condizione imprescindibile (e nel mio caso fortunatamente è così): un rapporto di assoluta fiducia e rispetto col proprio "capo".
d.n.a. :
@lg in definitiva la vostra è una società non ufficializzata, ma immagino che la maggior parte dei clienti entrino grazie al titolare dello studio.. ma che vantaggio ci trova lui/lei, a parte far fare tutto il lavoro a te? chi timbra?.. comunque si, mi rendo conto che serve totale fiducia veramente in una posizione del genere!
Arch&Cons :
A me hanno proposo più di una volta di collaborare in questa maniera (per lavori specialistici per cui ho le competenze) ma la trattativa non è mai andata a buon fine. Anch'io mi ponevo le tue stesse domande prima dei colloqui, credendo che fosse una proposta seria, invece poi alla mia richiesta di una retribuzione nonchè di mettere per iscritto l'incarico, eventualmente i tempi e la retribuzione concordata, mi rendevo conto delle loro reazioni, compreso rifiutarsi di mettere qualcosa per iscritto.
melina :
grazie mille a tutti per le vostre risposte, il confronto è sempre costruttivo.
certo, alla base di un rapporto professionale del genere ci deve essere assoluta fiducia, come dice d.n.a. si tratterebbe di una società non ufficializzata.
@ lg : ma il tuo "capo" lo conoscevi già o la collaborazione è iniziata diciamo da zero e col tempo il rapporto fiducia è cresciuto?
sostanzialmente, come già presupponevo, mi consigliate in ogni caso di mettere per iscritto anche per testare la serietà della proposta...
lg :
I clienti sono del titolare, è lui che firma i progetti e se ne assume la responsabilità. Ne discutiamo insieme, ma l'ultima parola è la sua.
Il mio è comunque un ruolo subordinato, appunto di collaboratrice non di socia.
Il suo vantaggio, dal punto di vista economico è evidente: mi corrisponde un compenso solo a fronte di un incasso e mentre io seguo un lavoro, lui, con gli altri colleghi, ne segue dieci.
Con un compenso fisso probabilmente sarei più tutelata (se ho dato l'impressione di essere una privilegiata, vi assicuro che non è così!), ma sarei a tutti gli effetti una dipendente: dovrei sottostare ad un orario di lavoro, chiedere il permesso per assentarmi, ecc.
E i miei impegni domestici non me lo consentirebbero.
Al di la dell'aspetto puramente economico, mi piace lavorare col mio capo perché, come ho detto, lo stimo dal punto di vista professionale e umano e non ho problemi ad accettare le sue scelte perché in genere le condivido.
Arch&Cons :
"mi consigliate in ogni caso di mettere per iscritto anche per testare la serietà della proposta..." ... io ho mutuato questa prassi dall'esperienza avuta con due società molto serie. Per contro, incontro molti architetti che cercano un collaboratore temporaneo per un incarico che non riescono ad ottenere ed il loro obbiettivo è quello di mandare in avanscoperta il collaboratore con le sue competenze, in maniera tale che, attraverso il suo lavoro sul progetto, convinca il committente ad affidare all'architetto titolare il lavoro. Praticamente il rischio è che inizi a lavorare su un progetto perchè questo architetto ti fa promesse a voce, lo porti avanti, metti a disposizione le tue competenze, ma se lui non si aggiudica l'incarico per qualsivoglia motivo (la mancanza è sua che ha fatto un accordo a voce con il committente), tu hai lavorato a gratis e non ti viene dato neanche un rimborso spese. E' ovvio che in queste condizioni si guardano bene dal mettere qualunque cosa per iscritto, perchè manca a monte addirittura un contratto che tuteli loro.
melina :
di nuovo grazie per i vostri pareri.
mi confermate le perplessità che avevo....
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