LLV : [post n° 334718]

oblazione per demolizione superfetazione

Ciao a tutti! Spero che possiate aiutarmi a districarmi anche in una situazione “off limits” come questa: ho presentato a giugno presso il VII municipio di Roma una pratica di dia in sanatoria per una lieve modifica al prospetto di un appartamento.
Mi spiego: i proprietari dell'immobile hanno deciso di demolire (e non ricostruire) una superfetazione che si trovava sul loro terrazzo e che era stata in ogni caso condonata nel 1987 (prima che loro acquistassero l’immobile). Non hanno però riportato il post operam esattamente a come era prima del condono, perché hanno demolito solo una (la più grande) delle 3 superfetazioni che c’erano nel loro appartamento. Ho richiesto quindi una dia (in sanatoria, per sfruttare i ponteggi presenti allora per la ristrutturazione della facciata del condominio) per modifica di quella parte di facciata anzicchè una scia per restauro conservativo (cioè ripristino dello stato ante-condono). Ho quindi calcolato il contributo di costruzione sulla base del computo, della zona omogenea e del tipo di intervento e mq, ma ho commesso un errore nel calcolare l'oblazione perchè l'ho posta come il triplo del contributo di costruzione e non del costo di costruzione. Premesso che avevo chiesto informazioni a una mia collega e che avevo comunque fatto visionare la pratica da un tecnico del comune prima di protocollarla, adesso, dopo 6 mesi, mi è arrivata una raccomandata dal municipio che mi ingiungeva di sistemare l'errore, cioè ingiungeva il proprietario dell'immobile al pagamento del triplo del costo di costruzione e non al triplo del contributo di costruzione! Sicuramente c’è stato a monte un mio grave errore, tuttavia mi sembra assurdo che i proprietari debbano pagare ancora di più per un intervento che in realtà diminuisce la cubatura dell’immobile e quindi ne diminuisce anche il valore di mercato, facendo un calcolo per euro/mq! Come posso rimediare senza coinvolgere economicamente il proprietario?
Se, tramite una planimetria anteriore all’87, riesco a dimostrare che l'intervento fatto riporta a una situazione ante-condono, posso affermare di aver "sbagliato pratica"? Cioè è necessario che tutto l’immobile sia riportato a un ante operam ante condono per chiedere il restauro conservativo oppure basta anche solo una parte? Se potessi chiedere una “correzione” come scia, il proprietario non sarebbe tenuto al pagamento ulteriore. Tengo inoltre a precisare che questa pratica è stata redatta da me per conto di un altro architetto che l'ha firmata, mi dispiacerebbe enormemente metterlo nei guai per un mio errore.
Mi scuso del post molto lungo, spero che almeno sia chiaro.
Grazie mille!
LLV
nikosky :
...l'unico passo da fare è andare al municipio e parlare con il tecnico che ha inviato la raccomandata. carte alla mano di sicuro sapranno indicarti i passi da sostenere.
LLV :
Ti ringrazio per la risposta, infatti sono stata ieri in municipio dove mi hanno infatti suggerito la via dell'intervento ante - condono.
Resta comunque il fatto che l'opera eseguita ha in ogni caso diminuito il valore dell'immobile perchè sono diminuiti i mq. Il computo sul costo di costruzione e il triplicamento del costo per l'oblazione rende tutto assurdo perchè, per un intervento che demolisce in realtà una parte inizialmente abusiva, i proprietari dovrebbero pagare una cifra enorme rispetto al tipo di intervento anche in relazione a quanto scritto sulla DAC 44/11. Indubbiamente se io avessi omesso la voce dell'oblazione anzicchè metterla sbagliata sarebbe stato molto meglio...
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