Salve a tutti,
Nel 1964 è stato presentato un primo progetto per la realizzazione di un palazzo di 4 piani che ha poi subito una variante nel 1966.
La variante è stata realizzata ed ha ottenuto abitabilità e agibilità.
Del palazzo fa parte anche un magazzino al quale era annessa una stanza di circa 16 mq senza finestra che però a differenza del magazzino risultava nn come superficie accessoria ma come superficie abitabile. il magazzino confina poi con 2 appartamenti che sono allo stesso livello. Nel 1990 i proprietari vendono il magazzino alla mia clinete , ma prima di vendere chiudono la stanza e la incorporano metà su un appartamento e metà su un'altro. Lo strumento che viene utilizzato è un semplice frazionamento e fusione presentato al catasto.
Ora il magazzino può da norme tecniche di attuazione passare ad abitazione mediante un cambio di destinazione , ma nn ho conformità urbanistica perchè mi manca un passaggio dal progetto approvato al catastale attuale.
Dovrei quindi presentare una Dia in sanatoria con il pagamento dei relativi oneri( urbanizzazione , parcheggi ecc..) ?? A quanto ammontano??
Inoltre il vecchio proprietario del magazzino è ancora il proprietario dei 2 appartamenti che nn hanno anche loro conformità urbanistica. A chi competono gli oneri?
L'immobile ricade in città da ristrutturare , tessuti prevalente residenziali
cricca : [post n° 335798]
fusione e frazionamento
..Perdonami cricca, ma voglio capire meglio...se le superfici risultano SNR (magazzino) e RES (stanza), dovrebbero essere ben distinte e separate, come fa a risultare la stanza inglobata al magazzino?...quindi la vendita, se così fosse, è legittimata per quanto riguarda il magazzino...Inoltre manca il passaggio del fraz/fus della stanza agli appartamenti attigui, poichè se solo legittimato catastalmente questo passaggio, parliamo di aria fritta, ma non penso questo possa interessare la tua cliente, perchè sono due superfici diverse, quindi non frazionabili poichè già differenti di per sè...
