violetta : [post n° 339945]

consiglio specialistica

Buongiorno a tutti,
vorrei un consiglio da voi già professionisti.
In vista della laurea specialistica, avendo fatto la triennale in Pianificazione territoriale e urbanistica, devo decidere se proseguire nel medesimo corso oppure proseguire in Architettura del Paesaggio, progettazione delle aree verdi e del paesaggio ( quest'ultima mi affascina notevolmente di più, in quanto ho una grande passione per questa tematica.
Volevo chiedere se avete consigli o qualche opinione da darmi relative alla scelta che sto per fare, anche in visione di un futuro lavoro.
Grazie a tutti !
Luca :
Il consiglio è di inserirti possibilmente subito nel mondo del lavoro e prendere la specialistica nei "ritagli di tempo" se puoi. L'esperienza lavorativa, i rapporti professionali e interpersonali sono, a mio avviso oggi molto più importanti di qualsivoglia specialistica. E' altrettanto vero che la specialistica è importante per un completamento professionale ma lavorativamente i suoi "pro" si sono ridotti di moltissimo.
kia :
beh insomma, io non sono tanto d'accordo. I professionisti più anziani (quelli che hanno gli studi) sono abbasta critici per non dire altro rispetto al 3 senza il "+2"......e anche io ad essere sincera, visti i soggetti (ovviamente figli di amici del capo altrimenti niente) che mi sono capitati in studio a fare le ore di tirocinio....Sarò stata sfortunata io, ma la differenza la vedevo tra quinquiennale e solo "3".
kia :
scusate ho letto male il post di Luca...in realtà sono d'accordo con lui sul fatto che al giorno d'oggi è molto importante la pratica e il costruirsi una "rete" lavorativa il prima possibile ma è altrettanto vero che forse la specialistica ti dà quel qualcosa in più rispetto a chi si ferma alla triennale.
Luca :
Indubbiamente la specialistica conferisce una preparazione in più, questo è evidente altrimenti non se ne giustificherebbe la presenza. Dal punto di vista lavorativo invece non vedo differenze enormi al momento.
Arch3B :
Verissimo, i colleghi anziani sono molto critici verso chi non ha il + 2;
sul fatto che la specialistica conferisce maggiore preparazione invece, purtroppo non sono d'accordo; dipende dal tipo di biennio, dalla facoltà, e dai docenti.
Naturalmente un +2 in architettura "tradizionale" da maggiori competenze almeno sulla carta (non parlo solo di nozioni in più, ma di poter firmare più cose da professionista), ma se parliamo di un biennio diverso, anche qui c'è da discutere.
Si rischia di investire altri 3 o 4 anni in un biennio sostenendo gli stessi esami del triennio, ripetendo i corsi con gli stessi docenti, e uscire con competenze professionali dopo l'abilitazione, praticamente identiche a quelle abbinate all'esame di abilitazione triennale.
Violetta, se vuoi info più dettagliate lasciami una mail, purtroppo anche io mi ero trovato in una situazione simile alla tua.
Secondo me il nocciolo della questione, sono le diverse competenze legate alle diverse figure professionali, in relazione al tipo di lavoro che vorrai andare a fare.
In bocca a l lupo ;-)
kia :
@luca: probabilmente non vedi differenze dal punto di vista lavorativo perché a) sei uno sveglio; b) mi pare di aver capito che ti occupi di render in modo particolare. Le persone che mi sono capitate in studio per il tirocinio erano al terzo anno e non sapevano fare e restituire un rilievo di una stanza. Questo l'ho trovato sconvolgente e ho pensato che forse 2 anni in più, però fatti bene, servono.
Luca :
@KIA: non so se sono sveglio, comunque credo di no! Si, mi occupo prevalentemente di Rendering ma ultimamente anche di servizi catastali e immobiliari.
Dico che lavorativamente parlando non c'è differenza perchè ritengo che le richieste del mercato di oggi (laddove è prevista una progettazione) sono richieste "semplici, modeste e standardizzate" cosa che può essere realizzata indifferentemente da iunior e senior.
Escludiamo i grandi progetti e concorsi internazionali che non sono considerabili in questo discorso.

In generale le richieste del mercato (progetti, palazzine, bifamigliari, villette, capannoni industriali, piccole o medie strutture) sono richieste standard. Cioè non vedo committenti che vogliono case con pilastri in carbonio (per dire) e quindi poichè lo iunior può progettare secondo metodologie semplici e standardizzate trovo la sua funzione perfettamente coerente con le richieste del mercato. Per il resto può fare tutto ciò che fa il senior (pratiche catastali, ape, modesti calcoli strutturali se ne è capace, progettazione e quant'altro).

Poi che nessuno iunior sappia fare tutto questo è altrettanto evidente ma legalmente e nel mercato del lavoro la differenza iunior-senior attualmente IO non la percepisco per niente.
dan_ark :
@luca
"In generale le richieste del mercato (progetti, palazzine, bifamigliari, villette, capannoni industriali, piccole o medie strutture) sono richieste standard"...
come tu dici queste saranno cose standard, ma non semplici...mi pare che un bel pò di limiti ce le abbiano le triennali....poi se tendiamo a banalizzare, perchè ci fa comodo allora è un'altra cosa...
un saluto a tutti
PS. comunque ricordatevi che ad oggi è una guerra tra poveri..
Arch&Cons :
Violetta è laureata in pianificazione territoriale ed urbanistica triennale, quindi se sostenesse l'esame di stato adesso sarebbe un pianificatore junior. Se proseguisse con un corso in pianificazione diventerebbe un pianificatore senior, se proseguisse con Architettura del paesaggio diventerebbe una paesaggista. Secondo i requisiti per l'ammissione ai vari esami di stato messi a disposizione dall'ufficio di esami di stato dell'università che ho frequentato, in nessun caso (con nessuna delle 3 lauree) potrà sostenere l'esame da architetto junior. Giusto oppure ho interpretato qualcosa in maniera sbagliata?
Luca :
dan_ark: nessuno vuole banalizzare e a me non fa comodo niente. Io sono ben cosciente dei miei limiti da iunior.
Le cose che ho indicato sono standard e per la legge sono affrontabili pienamente da un architetto iunior. Se poi lo iunior è in grado o no di affrontarle è un altro discorso. Alcuni corsi di laurea in architettura iunior preparano molto bene ad affrontare progetti delle cose che ho affermato poco sopra, altri corsi di laurea no. Io la maggior parte delle cose utili alla mia professione le ho apprese durante i corsi di preparazione all'esame di stato e durante le esercitazioni dell'esame di stato stesso.

Io parlo per quello che dice la legge e la legge PERMETTE agli iunior di realizzare modeste costruzioni semplici e standardizzate, questo significa che lo iunior non può inventare sistemi costruttivi ma deve avvalersi di sistemi costruttivi inventati da altri (e vorrei vedere). La mia domanda è: ma chi è l'architetto che oggi si può permettere di inventare sistemi costruttivi? E chi è quel genio del committente che gli permetterebbe mai una simile sperimentazione oggi? Ecco le domande che dovrebbe porsi uno che deve scegliere se fare la specialistica o no.
Arch3B :
Arch&Cons hai perfettamente ragione, hai centrato il punto in pieno, come lo ha centrato Luca sulle competenze dell'architetto iunior, decisamente superiori a quelle dei magistrali iscritti nei settori B C e D dell'albo. Giusto Kia e dan_ark? Questo piccolo dettaglio dovreste sempre specificarlo.
Poi se vogliamo consigliare di fare il + 2 perchè 5 è maggiore di 3, va bene, ma certi argomenti andrebbero sviscerati più a fondo quando si consiglia a una persona il percorso da intraprendere che gli condizionerà buona parte della vita lavorativa e non solo.

biba :
Cara Violetta, al di là dei discorsi sul 3+2 o 3-2, credo che siamo tutti d'accordo che tra quello che l'università ti prepara a fare e il mondo del lavoro c'è un ABISSO. Sarebbe bello pensare di poter uscire dall'università e fare tutti gli architetti paesaggisti, o i restauratori, o gli urbanisti, e mangiare con questo. Purtroppo oggi si mangia a fatica anche essedo disposti a fare le cose più becere, dal catastino alla CIL per la sciura maria che rifà il bagno e sposta un muro (ovviamente io ti auguro con tutto il cuore di smentirmi).
La vera formazione, quella che ti servirà sul serio per lavorare, a mio avviso l'avrai quando sarai uscita dall'università. Sarai un Architetto, poi che tu sia paesaggista o urbanista temo che cambierà poco. Scegli quello che ti piace di più, ma stai pronta a cambiare pelle e ad adattarti.
desnip :
Da quello che vedo oggi tra gli studenti dell'università, 3 anni sono davvero 3 anni e + 2 anni sono davvero altri 2 anni.
Non è più come un tempo che ci si poteva mettere 10 anni per laurearsi.
Quindi, secondo me la specialistica val sempre la pena di farla.
Valy :
Io sono d'accordo con Luca su quanto dice meglio che cominci subito a fare esperienza lavorativa e poi se ha tempo e voglia di fare il +2 di farlo, poi dipende dalla Facoltà:,
come dice Arch3B, per lo meno parlo per la Facoltà che ho frequentato io (e spero sinceramente che negli ultimi anni che non la frequento più abbiano cambiato metodo), il +2 era una ripetizione esatta degli esami dati nel triennio, con gli stessi professori, sempre semestrali, anzi col depennamento di alcuni fatti nel triennio (perché 32 esami nel triennio + 32 forse erano troppi :-O )
Arch&Cons :
Con il mio intervento non intendevo assolutamente favorire discorsi come quello successivo al mio scritto da Arch3b, ma solo far presente che quei percorsi di studio avrebbero portato a quelle professioni e non avrebbero consentito l'accesso all'esame di stato da arch. junior. Nulla di più. Quoto chi ha risposto che attualmente il 3 è 3 anni e il +2 è più o meno un 2 (anno di ritardo medio per il confezionamento della tesi), anche perchè alcune università hanno introdotto la "decandenza del percorso di studi" (mi sembra che al quinto anno di triennale ti vengono annullati tutti gli esami così come al quarto di specialistica). Nel mio caso c'è stata una differenza pazzesca tra la triennale più di infarinatura generale (difatti si chiamava "Scienze dell'Architettura") e una specialistica molto più specializzante in settori a scelta e neanche un esame ripetitivo rispetto alla triennale.
Arch3B :
Non c'è bisogno di favorire un discorso piuttosto di un altro, personalmente sono contento che il 3+2 sia finalmente un percorsa della durata effettiva di 5, 6 o anche 7 anni al massimo; in questi casi è vero che non fare il + 2 può essere un peccato, ma al di la delle opinioni personali, si rischia frequentando corsi particolari, di diventare magistrali, ed essere costretti dopo qualche anno di attività, a sostenere l'esame di stato triennale per avere più competenze, sempre che si abbiano i requisiti.
Tanti architetti affermati e la totalità dei docenti universitari, guardano male i triennali, ma non sanno un tubo di competenze e settori, fate attenzione :-)
Se si vuole lavorare in completa autonomia facendo l'architetto di provincia, meglio una laurea triennale di classe 4 che da maggiori competenze, che una magistrale in pianificazione; se si vuole diventare dipendenti pubblici o fare i dipendenti in grandi studi tecnici, magari all'estero, allora forse può essere meglio la magistrale in pianificazione, perchè sulla carta è comunque un titolo superiore.
Ma consigliare a tutti a prescindere di fare o non fare un biennio qualunque, mi pare follia.
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