nico_cad : [post n° 34251]

un consiglio web colleghi.....

vedo spesso su tanti post la volonta' di progettare ed il rammarico di taluni di dover (purtroppo per tutti) fare altro, al che mi viene voglia di vedere una cosa per capire cosa cerco di fare io da grande: a me , come ormai noto a molti di voi interessa principalmente l'industrial design ed in particolare lo yacht design, sono architetto da tre anni, ne ho 28 ed ho il mio studio da pochi mesi in una realtà dove sembra difficile esista quello che io voglia fare e un'altra realtà che sta rovinando le nostre menti ed i nostri sonni (lo stage non retribuito per essere i prossimi sostituiti dopo tre mesi di lavoro gratis)....per campare da anni modello palazzi e abitazioni ai miei colleghi piu grandi e forse o non ho ben capito io cosa voglia dire fare l'architetto oppure da anni vedo che nella mia città oltre le perizie, gli accatastamenti e piccole dia i miei colleghi realizzano delle palazzine brutte, anguste, con angolo cottura da 5 mq ma con scale di accesso giganti, maestose....cose o case uguali in tutte le parti della città etc etc....la domanda che mi pongo è: ma fare l'architetto è questo??????????chiedo ai piu grandi ed esperti!!!!!oppure questo è fare i soldi facilmente con i progetti fotocopia?!?!?!?!?! e tutti quei bei discorsi su sale per la musica, auditorium, centri polifunzionali etc etc(memore l'università italiana) chi li fa????? ma non professionalmente....ma.... quale regione, comune, provincia etc!!!!!bhe devo essere sincero forse fare l'architetto come lo faccio io non sarà bellissimo ma almeno non potro mai dire da grande che quel coso che chiamano casa l'ho fatta io!!!!!voi che pensate....continuo a modellare e cercare di progettare un bel prodotto industriale ....o ancora continuo a pensare (come reputo sia giusto) che progettare lo si fa davanti ad un tema che sia una casa, un'auto, un aereo, una brochure, un'idea, un pensiero o mi inizio a preoccupare a fare le case con i mattoni rossi, le persiane verdi, la tinta pesca ed i ricorsi in cemento scuro?!?!?!?!?!?!?! lasciate un post....tento di capire dove sto e stiamo andando noi "giovani professionisti in cerca d'autore".... ciao ciao
sandro :
ciao nico,
mi riconosco anch'io in pieno su ciò che scrivi. Credo cmq che sia importante parlare continuamente di queste difficoltà, per superarle con successo.
Chi timbra e firma usando solo la fotocopiatrice, prima o poi arriverà (anche se dopo tanto tempo), a capire che ha bisogno di collaborare con persone competenti, ed è allora che non bisogna cedere alle squallide proposte, ma vendere il lavoro con professionalità.
grazie a te e a questo forum, ciao
nico :
grazie per la risposta, sarà l'unica che darò per ringraziare tutti di quello che scriveranno, non sarà mia volontà ne iniziare una polemica che risulterebbe infinita, ne una discussione che purtroppo risulterebbe inutile, tento di capire e far capire a chi legge che la situazione è tutt'altro che rosea....(per carità si vive ma si vive cosi cosi, ne vale l'investimento iniziale fatto?????) comunque grazie a tutti per le vs risposte....
alberto :
Avevo letto il tuo intervento qualche giorno fa..e ho deciso di dare il mio contributo alla discussione
il mio intervento non vuole ne giustificare ne accusare nessuno, ma desidera solo fotografare una realtà. 1) il 30% degli architetti europei è italiano(fonte la rivista dell'ass. laureati del poli di milano marzo 2004 che riprendeva quanto letto in www.archieuro.archiworld.it) e già questo mi fà tremare ...l'italia è diventata un laureificio di poveri frustrati, dal momento che, rispetto al resto d'europa, il lavoro ce lo dobbiamo litigare anche con geometri e ingegneri, che la fanno da padroni 2) in italia ,come tu dici giustamente ,non si fa architettura,ma perchè manca la committenza...i grandi architetti del rinascimento italiano sono stati tramandati ai posteri a "causa" di una committenza illuminata(la chiesa, i mercanti,la nobiltà, il potere politico...) che oggi mancano totalmente. 3)leggendo alcuni interventi in questo forum, vedo tali castronerie dette da giovani laureati...che forse motivano in parte la cattiva nomea che gli architetti si portano dietro 4) parte di questa oggettiva ignoranza della nostra categoria è data anche da una formazione inadeguata rispetto alle esigenze, infatti ,almeno personalmente, per parte dell'attività che svolgo, la maggioranza dei giovani laureati che incontro, non ha nozioni minime di progettazione, di tecnologia, di urbanistica,di storia, di normativa...solo computer...come se fosse il computer che progetta,però si lamenta di questa società cinica e bara che prima ti laurea e poi non ti da lavoro 5)pe quel che riguarda le tue critiche ai colleghi, la pagnotta comunque va portata a casa, e se la committenza che si incontra ti chiede determinati tagli o determinate finiture, per ragioni speculative e/o di risparmio,spesso si è costretti a turarsi il naso e fare ciò che è richiesto 6) forse l'unico modo per sperimentare e mettere alla prova le proprie capacità sono i concorsi ...li puoi verificare le tue capacità rispetto agli altri, e nel frattempo continua con il design...e nei render perche in qualche modo si deve tirare avanti, oppure vattene all'estero, ove il merito è molto più premiato...se pensi agli architetti di grido italiani, il loro successo lo hanno conquistato fuori dall'italia, spesso non in giovane età, e solo successivamente hanno ricevuto onori anche in patria (Piano fuksas gae aulenti, rossi...) in bocca al lupo a tutti...un arch un po piu vecchietto di voi
totò :
ciao alberto.... non so quanti anni tu possa avere, ma anche io sono un architetto un pò più "vecchietto" rispetto all'età media delle persone che scrivono su professionearch.
Condivido a pieno il punto n. 4 e alla tua fotografia generale sulla situazione avrei aggiunto un altro punto fondamentale che riguarda l'Istituzione. La situazione attuale, anche se di poco, comunque è migliorata rispetto a quando abbiamo studiato noi....una università che ci ha sempre lasciato soli...e che non ci ha assolutamente dato le basi per introdurci nel mondo del lavoro (vedi attuali stage, periodi formativi ecc.). Quello che voglio dire è che dopo anni e anni di studi "teorici" ci troviamo catapultati in una realtà lavorativa....alla quale non siamo per nulla preparati e per di più con pretese nei nostri confronti assurde.....
a 30/35 anni pretendono almeno 5/6 anni di esperienza, conoscenza di lingue, computer ecc....e poi non ci trattano nemmeno da professionisti.
Per nico... se la tua passione è l'industrial design (sopratto lo yacht design) perseguila, non mollare dedicati solo a quello a costo di fare sacrifici e non vedere una lira per un pò ....
In bocca al lupo.....
delli :
e non dimentichiamo che tra non molto ci saranno anche gli architetti iunior oltre a geometri e ingegneri...

alcune considerazioni (mie) personali:
sono sempre più convinta che l'università non prepara alla professione, ma questo è un discorso lungo e "polemico" che non voglio iniziare
resta il fatto che fare l'Architetto non vuol dire saper disegnare con un qualunque cad (2d o 3d che sia) o conoscere il pc: LA CARTA PRENDE TUTTO... purtroppo anche il brutto, l'errore macroscopico e l'ingenuità più comune
per la qualità architettonica... mi sembra che ultimamente sia in caduta libera (in lombardia la sub-delega ha fatto più danni che benefici)... poi però ci si sente dire che loro (le imprese) certe "tipologie" le vendono... i clienti le chiedono... e noi che si fa? si scende a compromessi consapevoli che, sempre purtroppo, chiunque si sente in grado di poter fare "l'architetto"!!
a tutto ciò si aggiunge una normativa che sta diventando paranoica... un testo unico che "ricopia" gli articoli delle leggi che vuole sostituire, le regioni che vanno avanti con sentenze dei tar nei confronti delle "bordate" (leggi condono... ma non solo) statali, gli enti locali che adottano norme a proprio uso e consumo, (e meno male che le provincie si limitano al PTCP!!!), le asl che viaggiano anch'esse per binari propri!!! tar di province diverse (ma stessa regione) che interpretano una legge regionale con considerazioni finali assolutamente opposte!!!
gli unici "controtendenza" sono i vigili del fuoco che negli ultimi anni si sono unificati nelle procedure e nella modulistica...
sta diventando sempre più difficile operare, sarà la "crisi economica" o la giungla normativa o la "sovrapopolazione progettista"... boh
io nel mio piccolo cerco di fare del mio meglio, di tenermi informata sulla normativa e sulle evoluzioni informatiche, anche se spesso devo masticare amaro
predete il mio sfogo per quello che è... non come un attacco personale a nessuno in particolare

bye bye
delli :
e poi leggo domande come questa:
www.professionearchitetto.it/bacheca/risposte.asp?id=34431
e mi incazzo!!!
nico_cad :
non arrabbiarti pero'...... di consigli ne dai tanti danne uno anche a lui......nessuno risponde perchè forse nessuno sa al 100% che risposta dargli....comunque per il precedente post...grazie.....della serie mal comune mezzo gaudio....mhaaaa cambierà mai qualcosa o continueremo ad accorgerci che va sempre peggio????chi vivrà vedra', grazie anche a toto' perchè un po di spazio per la mia passione me lo continuerò a creare e se prima o poi sta ruota gira.....se riesco salgo se no guardo gli altri girare....
Pepet :
Nico,
la constatazione della tua delusione, della tua amarezza di fronte al degrado della nostra professione mi induce a delle osservazioni che si appalesano alla mia mente da molti anni.
In giro c’é un appiattimento professionale incredibile, una mancanza di professionalitá che rasenta l’assurdo; cani malati di architetti che si accaparrano commesse che vanno molto al di lá delle loro capacitá; amministrazioni pubbliche e private che accettano bellamente dei prodotti da far rivoltare le budella; paesaggi imbrattati da turpi costruzioni che non valgono nemmeno il tritolo necessario per demolirle. Per dirla con Lubrano, qui sorge spontanea una domanda: perché tutto questo? Non credo che cercare la risposta necessiti una sfera magica: l’Universitá, i Politecnici italiani sono la causa di tutto questo. Naturalmente chi legge questo scritto e non si trova d’accordo con le mie opinioni vagheggiando lo scellerato 18 politico mi bollerá di “fascia” retró e molesto.
Ma analizziamo insieme. La scuola giá fornisce ai propri discenti pochi strumenti e pochi mezzi per una completezza didattica atta ad affrontare i primi balbettii professionali, se poi a tutto questo aggiungiamo la politica fin qui adottata del “todos cabaleros” allora l’insalata é servita. Certo non c’é piú una selezione di gente capace e meritevole che vive in mezzo ad un esercito di “cani malati”, non si scoraggia piú, dal mitico ’68, personaggi che con lo studio e la conseguente professione di architetto non hanno nessun apparentamento, mentre potrebbero essere dei buoni, onesti e dignitosi garzoni da cantiere. No, essi vengono insigniti di una laurea che nelle loro mani diventa un’arma impropria. Le loro sterili immaginazioni e le loro insignificanti caopacitá vengono sostituite, nella fertile produzione di scempi perpetrati per ogni dove, da segnate attitudini al “copiato”, ma, nella loro pochezza, anche il plagio viene ridotto a meschino impegno. La fotocopiatrice, o il copia e incolla, nelle mani di questi tristi figuri diventa un’arma letale. I guai da essi prodotti sono quotidianamente sotto i nostri occhi. Ma il problema maggiore é che questa specie metropolitana si annida nelle pubbliche amministrazioni; in quei consessi hanno sempre un compiacente amico, amministratore o politico che sia, pronto a commissionare loro incarichi anche molto importanti. Tutto questo succede mentre tu (e tanti altri ottimi giovani come te, ottimi per ingegno e preparazione) si dimenano nelle difficoltá del quotidiano riciclandosi per “modellatori” e reprimendo le loro capacitá e il loro fertile ingegno in uno stato di profonda frustrazione. Sia chiaro, non vagheggio nessun “regime” universitario, non sto facendo nessuna apologia alla repressione messa in atto dai baroni di molti anni fa. Sono cose che appartengono al passato e nel passato devono restare relegati. Peró un minimo di senso del discernimento, una dose di “selezione” del materiale umano non potrebbe che far bene ed elevare a dignitá di seri professionisti i giovani architetti italiani.
Hic sunt leones!
Tutti i segni
Pepet
alberto :
presumo di essere un vecchietto rispetto a voi perche ho 41 anni, e nella mia analisi per punti non sono andato giù più pesante x non sentirmi dare del fascista, poichè non lo sono..però personalmente, per quel che riguarda l'università, ritengo che fino a quando non si smetterà di continuare a considerare la laurea come un diritto che non và negato a nessuno, continueremo ad andare avanti cosi'...la possibilità di laurearsi deve essere legata al merito, alle capacità personali e alla voglia di studiare..oggi al contrario nella nostra bella università, finanziata dallo stato in funzione degli studenti in corso, i presidi "minacciano" i professori, spingendoli a promuovere sempre e comunque...e ciò provoca non un miglioramento, bensi una caduta verso il basso....con risultati come quello evidenziato da delli, ma anch'io ne potrei segnalare e di ancora più gravi...ad esempio qualcuno chiedeva qualche tempo fa il riferimento normativo per il dimensionamento delle camere d'albergo...e qui mi arrabbio io..possibile che un laureato in architettura abbia bisogno di una norma per dimensionare progettualmente e funzionalmente una stanza? possibile che in 25/30 anni di vita non sia mai entrato in un albergo e non abbia osservato gli spazi come li dovrebbe osservare un architetto?
esiste una bibbliografia dove vengono descritti i viaggi dei grandi architetti del passato e di quanto essi abbiano imparato da ciò...le corbu, kahn,aalto...
ed è a causa di ciò che probabilmente le norme in italia si moltiplicano esponenzialmente, se uno laureto non sa le dimensioni di una stanza da letto..che si misurasse quelle che ha a casa ,di mamma e papà , matrimoniale, o la sua singola...e tu delli ti stupisci dei tar ...ma in uno stesso ufficio tecnico, a seconda del tecnico che incontri,ottieni risposte diverse...ragazzi, cosi come è, l'università per accontentare tutti, deve perforza livellare, ma verso il basso...per altro se volete avere un idea di ciò che io penso della professione vi consiglio di leggere un vecchio romanzo degli anni '30 rieditato quest'anno da corbaccio. si chiama "La fonte meravigliosa" autrice Ayn Rand...e non vi fate fuorviare da quanto scritto sulla sovra copertina...a chi và buona lettura.Al
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