Buongiorno a tutti,
arrivati alla presentazione di una SCIA si è scoperto che il proprietario dell'immobile, che assicurava di avere un vecchio condono non trova più gli incartamenti, e a seguito di una ricerca all'ufficio condono (siamo nel comune di roma), il condono non compare affatto!
in definitiva il povero negoziante in affitto si ritrova un immobile che non può essere modificato giacché le modifiche da fare in SCIA sarebbero indispensabili per il funzionamento del negozio che va collegato con quello vicino.
L'abuso non sanato è un piccolo aumento di cubatura (un bagnetto) fatto nel retro del negozio in una proprietà condominiale (un giardino al piano terra), si tratta di un intervento che risale agli inizi anni 60, sapete se un abuso più vecchio di 50 anni in una zona periferica ha speranza di essere sanato?
martin : [post n° 351767]
vecchio abuso
Un tecnico, nel redigere anche una banale CILA è obbligato dalla legge ad asseverare che l'immobile in cui si intendono eseguire i lavori sia stato a sua volta legittimamente autorizzato dal Comune. Ma non solo che sia stato legittimamente costruito, ma anche che le eventuali, successive modifiche apportate all'immobile siano state autorizzate con gli strumenti urbanistici in vigore all'epoca. Questo perché in caso contrario, occorre fare una sanatoria che ha ben altri costi e presumibilmente anche un diverso iter autorizzativo.
Quello che è successo è anche colpa tua in quanto avresti dovuto verificare preventivamente e personalmente la regolarità edilizia del negozio e non fidarti del proprietario.
Prima di consegnare la SCIA, ti consiglio di rivolgerti ad un responsabile UTC per verificare se l'abuso è sanabile.
Altrimenti rischi grosso.
Quello che è successo è anche colpa tua in quanto avresti dovuto verificare preventivamente e personalmente la regolarità edilizia del negozio e non fidarti del proprietario.
Prima di consegnare la SCIA, ti consiglio di rivolgerti ad un responsabile UTC per verificare se l'abuso è sanabile.
Altrimenti rischi grosso.
Il "povero negoziante" non può affittare un locale fidandosi sulla parola: deve prima pretendere le carte!
Ci mancherebbe che consegno una scia senza tutta la documentazione regolare, il proprietario ci ha veramente provato e dovrà rispondere di questo suo comportamento scorretto. Io dopo diverse richieste a vuoto sono andato all ufficio proprio per verificare. .. secondo voi il fatto che l'abuso sia tanto vecchio (più di 50 anni) può costituire un vantaggio ai fini della sanatoria?
ma infatti Martin mica l'ha presentata la SCIA! Comunque il fatto che l'abuso sia di 50 anni fa piuttosto che dell'altro ieri non fa differenza. La differenza la fa se scopri l'abuso quando c'è un condono ancora aperto e ti ci puoi tuffare nei termini o se invece resta solo lo strumento della sanatoria (in questo periodo di assenza di condoni). Però mi viene il dubbio sulla questione "suolo condominiale"........mica sulla sua esclusiva proprietà è stato fatto. Che non abbia presentato condono proprio per questo?
vi segnalo questo link: http://architetticampagna.blogspot.it/2013/11/abusi-ante-76567-non-p…
qui si indica il caso di un abuso ante '67 fuori dal PRG (per Roma era del '31). La posizione del manufatto sembra all'esterno del PRG, adesso devo verificare, ma anche se fosse resterebbe da dimostrare l'età dell'abuso.
Per la proprietà penso che oramai vada in usucapionre, ma non sono esperto di questo caso
qui si indica il caso di un abuso ante '67 fuori dal PRG (per Roma era del '31). La posizione del manufatto sembra all'esterno del PRG, adesso devo verificare, ma anche se fosse resterebbe da dimostrare l'età dell'abuso.
Per la proprietà penso che oramai vada in usucapionre, ma non sono esperto di questo caso
Devi verificare se l'intervento è ante 1967.
Infatti, prima della Legge Ponte era in vigore la legge 1150 del 1942 la quale prevedeva titolo autorizzativo solo per quegli interventi ricadenti nella zonizzazione del PRG oppure ,in assenza di strumento urbanistico, solo nei centri abitati.
Azzardo una ipotesi. Se l'ampliamento è stato realizzato prima del 1967, all'esterno della zonizzazioni del PRG all'epoca in vigore, oppure in assenza di PRG, all'esterno del centro abitato, potrebbe anche essere leggittimo.
Infatti, prima della Legge Ponte era in vigore la legge 1150 del 1942 la quale prevedeva titolo autorizzativo solo per quegli interventi ricadenti nella zonizzazione del PRG oppure ,in assenza di strumento urbanistico, solo nei centri abitati.
Azzardo una ipotesi. Se l'ampliamento è stato realizzato prima del 1967, all'esterno della zonizzazioni del PRG all'epoca in vigore, oppure in assenza di PRG, all'esterno del centro abitato, potrebbe anche essere leggittimo.