Sabrix : [post n° 355571]

Cambio di destinazione?

Salve a tutti,

sono al mio primo incarico professionale e ho qualche domanda per voi.

Il cliente (mio zio!) possiede una villetta in zona agricola e visto che ha bisogno di spazio ha pensato di "incorporare" nella sua abitazione un piccolo locale sito al piano terra che nei vecchi titoli edilizi figura come "deposito al servizio dell'abitazione" e risulta conteggiato come superficie non residenziale.

Si tratta in effetti di una distinta unità immobiliare, non comunicante con l'abitazione e accatastata autonomamente come C/2.

Come opere materiali, sarà sufficiente aprire una porta tra il deposito e l'abitazione adiacente. Devo capire però come qualificare l'intervento. Secondo voi siamo di fronte a un vero e proprio cambio di destinazione oppure in fondo siamo sempre nella stessa categoria funzionale? Tutto sommato non sto trasformando un ufficio in abitazione, il deposito è sempre stato al servizio dell'abitazione. Da qualche parte ho letto che i cambi di destinazione all'interno della medesima categoria funzionale non sono veri cambi di destinazione.

Chiaramente poi alla fine dovrò fare una fusione delle unità immobiliari dovrebbe diventare tutto A/4.
desnip :
Si tratta del cosiddetto cambio d'uso non urbanisticamente rilevante che, seocndo il decreto Sblocca Italia, dovrebbe essere sempre ammesso.
Come al solito, però, bisognerà vedere come lo interpretano i Comuni.
In bocca al lupo!
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