heco : [post n° 357183]

prima ristrutturazione

Buonasera,
vorrei un consiglio su come approcciare tecnicamente con coloro che potrebbero diventare i miei primi clienti.
Hanno da poco acquistato casa e vorrebbero renderla adatta alle loro esigenze ,Il primo sopralluogo è previsto a breve . Grazie
ponteggiroma :
aiutarli nel renderla adatta alle loro esigenze entro i limiti imposti dalle norme e dalle tecnologie disponibili, nonché del loro budget
biba :
Non ho ben capito che significa approcciare tecnicamente, comunque ti consiglio in generale di ascoltare tanto e parlare poco: in questo modo lasci parlare i clienti, inizi a inquadrare i soggetti e a capire cosa vogliono. Inoltre, cerca di non riempirli di informazioni fin dal primo incontro (pratiche edilizie, tempi di attesa, eventuale necessità di coinvolgere altre figure come strutturista o CSE, costo di questo e di quello) perché io personalmente ho constatato che alcuni davanti a troppe informazioni si spaventano e vanno in confusione. Meglio dire le cose al momento opportuno.
desnip :
"ti consiglio in generale di ascoltare tanto e parlare poco": biba è quello che faccio di solito ma, ti assicuro che questo non ti fa prendere molto in considerazione... Invece conosco tanti chiacchiAroni (proprio così, con la A), bravi a intontire la committenza con le loro ciarle, che hanno clienti che gli pendono dalle labbra.
Insomma, secondo me bisogna essere bravi a vendere, anche la fuffa.

Per il resto, invece, sono d'accordo, meglio non spaventare da subito il cliente con tutta la burocrazia che lo aspetta, altrimenti preferiscono fare tutto in maniera "ufficiosa".
heco :
grazie mille!
certamente dopo aver ascoltato molto farò presente che dovrò organizzare le loro idee graficamente anche per conoscerne i costi. Chiederò la piantina catastale e già scatta la seconda fase......
biba :
Sì, in effetti bisogna trovare la giusta via di mezzo... Io in genere vedo che il cliente ha le idee poco chiare (anche se pensa il contrario) e, se io parto in quarta con le proposte, lui non è neanche costretto a fare lo sforzo di riflettere per tirare fuori quello che ha in mente. E così magari io lavoro per niente, faccio un progetto che va in una direzione e poi invece va a finire che lui va tutto in un'altra. Che rabbia! (Scusate lo sfogo ma proprio questa settimana ho visto le lampade che ha scelto un ragazzo a cui ho ristrutturato la casa, con tanto di progetto dell'illuminazione, e visto il risultato vorrei suicidarmi.......)
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