Un saluto a tutti i colleghi.
Sono un Architetto (iunior) e ho qualche domanda da fare ai miei colleghi architetti.
Non ho mai approfondito molto l'idea di lavorare seriamente come libero professionista perchè non ho mai trovato all'idea una concreta applicabilità. Mi piacerebbe però sapere quanti di voi lavorano effettivamente come Architetti Liberi Professionisti con P.IVA e tutto il resto.
Le mie domande sono 4:
- Quanti di voi lavorano come liberi professionisti realmente guadagnando uno stipendio normale da poterci vivere serenamente (non so, mi viene da ipotizzare tra i 1200 e i 2000 euro al mese).
- A quanti anni dalla laurea avete iniziato a lavorare come liberi professionisti?
- In che modo vi siete fatti conoscere o apprezzare dai vostri committenti?
- Quanti di voi lavorano come dipendenti in studi di architettura (sia a p.iva che con contratto) e quali sono le mansioni che svolgete (solo rendering oppure progettazione fattiva e cantieri?).
Queste domande scaturiscono dal fatto che a 29 anni (laureato da 3 anni) non sono ancora riuscito a capire se con questo lavoro ci posso vivere o no. Fino ad oggi ho lavorato come "finto dipendente" a p.iva facendo tutto tranne che l'architetto (vendevo luci a LED in un neegozio) e mi chiedo che senso possa avere la mia laurea se per fare davvero l'architetto bisogna attendere, forse, una certificazione energetica l'anno.
Senza parlare ogni volta di problemi stra-discussi quali il nostro paese che non va, la politica che non aiuta, gli esuberi di architetti e architettini inutili, la formazione universitaria lacunosa ecc....mi piacerebbe capire un po la vostra situazione, se con questo lavoro ci mangiate davvero oppure è solo un piacevole passatempo.
Io non sono mai riuscito a viverci ma forse è solo un problema mio.
Luca : [post n° 364962]
Qualche domanda ai miei colleghi...
Allora…essere un libero professionista dipende dalle capacità che hai, dall’esperienza acquisita e dall forza di volontà. Un l.b. non ha stipendio, ma va a compenso, e ciò dipende dalla tua capacità di farti conoscere sul mercato, di ricercare e richiamare clientela e di proporti.
Essere un l.b. significa guardare a 360°, come tale devi avere conoscenze di strutturisti, qualora il progetto lo ritenga, avere iscrizione al sister per gli accatastamenti, od almeno, per i primi tempi, avere un appoggio da qualche collega che possa fare dove eventualmente non arrivi.
Le spese ovviamente ci sono: iva, iperf …. Iscrizione, assicurazione, inarcassa … e la possibilità di pagarle o meno dipende da quanto lavoro puoi avere. Ci possono essere periodi morti, altri più respirabili … ma come detto sopra dipende da te: sicuro il cliente non ti viene a cercare se non sa che ci sei! Per cui pubblicità, passaparola. …
Per quanto riguarda la dipendenza …. …. …. Due anni fa avrei potuto dirti una pacchia, contratto a progetto o a tempo det.to o ind.to …. e senza pensieri, con il senno di poi, dagli ultimi avvenimenti accaduti … meglio soli che sotto padrone! (ero a contratto tempo ind.to, lavoravo x tre anni … il sogno di tutti … beh vorrei che chi mi invidiava all’epoca si trovasse nei miei panni adesso!) per cui … a meno che non conosci, ma tanto non conoscerai mai, qualcuno di cui puoi fidarti più che cecamente … essere dipendente è la cosa peggiore che possa esserci: sfruttamento, fregatura … casini …. Mobbing …. E soprattutto quando vedi il guadagno facile sulle spalle dei dipendenti …. Il dio denaro non conosce santi … si venderebbero persino l’anima, neanche la moglie …. perché i soldi e l’avidità fanno accecare la persona con coscienza o incoscienza. Per cui, a parte lo sfogo, essere dipendenti significa dire avere fegato, buon resistenza allo stress e convinzione che tu non sei nessuno, che a nessuno interessa di te, ma dei soldi che gli fai guadagnare, se tu guadagni o meno, se ti si creano problemi con la vita privata per colpa del lavoro e degli straordinari che devi fare … credimi l’indifferenza più totale.
È ovvio che per lavorare come l.p. almeno i primi tempi, avere un lavoro di dipendente è conveniente: allora che sia part-time, non impegnati né dispendioso, anche il semplice disegnato, qualcosa che ti fa guadagnare il quanto basta per poterti avviare bene alla professione … oppure qualche concorso pubblico, magari part-time … o qualcosa anche che non ha nulla a che fare con la professione che però ti serva al minimo guadagno. Potresti mantenerti il lavoro che avevi ed intanto avviarti alla l.p.
Per il resto, non dimenticare che i programmi (non tanto docfa, quanto le certificazioni, autocad…) devono essere licenziati. Che hai l’aggiornamento periodico obbligatorio, per cui i corsi costano.
Posso dirti questo: se c’è la volontà e la pazienza puoi farcela, i primi tempi saranno duri … però …
Io ho iniziato a gennaio di quest’anno, dopo appunto essermi licenziata dal mio vecchio lavoro … i primi mesi silenzio … una tantum qual cosina per conto di amici … ora … si inizia ad intravedere. …. Il passaparola di conoscenti, volantinaggio, siti web, fb …. Sono punti di partenza per farti conoscere. Le domande che ti devi porre sono: me la sento? Sono in grado? Eventualmente, in caso di bisogno o difficoltà ho qualcuno (inteso collega con più esperienza) che può consigliarmi, o aiutarmi?! Solo tu, conoscendo le tue capacità ed il tuo carattere puoi sapere se puoi farcela, anche a fronte delle spese che devi andare ad affrontare.
La professione non è semplice, come ogni lavoro ha i suoi cavilli, ma non è neanche impossibile … devi partire dal presupposto che non avrai tutto subito e che i frutti li vedrei man mano con il tempo.
Buona fortuna.
Essere un l.b. significa guardare a 360°, come tale devi avere conoscenze di strutturisti, qualora il progetto lo ritenga, avere iscrizione al sister per gli accatastamenti, od almeno, per i primi tempi, avere un appoggio da qualche collega che possa fare dove eventualmente non arrivi.
Le spese ovviamente ci sono: iva, iperf …. Iscrizione, assicurazione, inarcassa … e la possibilità di pagarle o meno dipende da quanto lavoro puoi avere. Ci possono essere periodi morti, altri più respirabili … ma come detto sopra dipende da te: sicuro il cliente non ti viene a cercare se non sa che ci sei! Per cui pubblicità, passaparola. …
Per quanto riguarda la dipendenza …. …. …. Due anni fa avrei potuto dirti una pacchia, contratto a progetto o a tempo det.to o ind.to …. e senza pensieri, con il senno di poi, dagli ultimi avvenimenti accaduti … meglio soli che sotto padrone! (ero a contratto tempo ind.to, lavoravo x tre anni … il sogno di tutti … beh vorrei che chi mi invidiava all’epoca si trovasse nei miei panni adesso!) per cui … a meno che non conosci, ma tanto non conoscerai mai, qualcuno di cui puoi fidarti più che cecamente … essere dipendente è la cosa peggiore che possa esserci: sfruttamento, fregatura … casini …. Mobbing …. E soprattutto quando vedi il guadagno facile sulle spalle dei dipendenti …. Il dio denaro non conosce santi … si venderebbero persino l’anima, neanche la moglie …. perché i soldi e l’avidità fanno accecare la persona con coscienza o incoscienza. Per cui, a parte lo sfogo, essere dipendenti significa dire avere fegato, buon resistenza allo stress e convinzione che tu non sei nessuno, che a nessuno interessa di te, ma dei soldi che gli fai guadagnare, se tu guadagni o meno, se ti si creano problemi con la vita privata per colpa del lavoro e degli straordinari che devi fare … credimi l’indifferenza più totale.
È ovvio che per lavorare come l.p. almeno i primi tempi, avere un lavoro di dipendente è conveniente: allora che sia part-time, non impegnati né dispendioso, anche il semplice disegnato, qualcosa che ti fa guadagnare il quanto basta per poterti avviare bene alla professione … oppure qualche concorso pubblico, magari part-time … o qualcosa anche che non ha nulla a che fare con la professione che però ti serva al minimo guadagno. Potresti mantenerti il lavoro che avevi ed intanto avviarti alla l.p.
Per il resto, non dimenticare che i programmi (non tanto docfa, quanto le certificazioni, autocad…) devono essere licenziati. Che hai l’aggiornamento periodico obbligatorio, per cui i corsi costano.
Posso dirti questo: se c’è la volontà e la pazienza puoi farcela, i primi tempi saranno duri … però …
Io ho iniziato a gennaio di quest’anno, dopo appunto essermi licenziata dal mio vecchio lavoro … i primi mesi silenzio … una tantum qual cosina per conto di amici … ora … si inizia ad intravedere. …. Il passaparola di conoscenti, volantinaggio, siti web, fb …. Sono punti di partenza per farti conoscere. Le domande che ti devi porre sono: me la sento? Sono in grado? Eventualmente, in caso di bisogno o difficoltà ho qualcuno (inteso collega con più esperienza) che può consigliarmi, o aiutarmi?! Solo tu, conoscendo le tue capacità ed il tuo carattere puoi sapere se puoi farcela, anche a fronte delle spese che devi andare ad affrontare.
La professione non è semplice, come ogni lavoro ha i suoi cavilli, ma non è neanche impossibile … devi partire dal presupposto che non avrai tutto subito e che i frutti li vedrei man mano con il tempo.
Buona fortuna.
Purtroppo conosco molto bene e sulla mia pelle la situazione del dipendente. Io sono dipendente da 1 anno e mezzo circa a p.iva (neanche il contratto) con tutte le negatività del caso. Si, è vero, ho uno stipendio fisso anche se da fame ma in ogni caso non ho alcuna sicurezza di niente essendo a tutti gli effetti un libero professionista travestito da dipendente.
Conosco molto bene le mancanze di rispetto, le 10 ore al giorno lavorate e 8 pagate, conosco le mancanze di gratificazioni sia economiche che personali ogni qual volta il mio lavoro porta al raggiungimento di qualche obiettivo. Conosco tutto.
Io me la sentirei anche di fare il libero professionista ma purtroppo non credo che la pubblicità (volantini, internet, annunci sul giornale) potrebbe portare a qualcosa.
Vivo in un paese di 50.000 abitanti in cui ci sono almeno 20 geometri che lavorano tantissimo e, alcuni, con grande approssimazione. La maggior parte sono figli di geometri e hanno ereditato il lavoro dal papà.
Gli architetti qui lavorano molto meno dei geometri. Se io facessi pubblicità nessuno si fiderebbe di me e della mia professionalità e andrebbero comunque a finire dal geometra amico dell'amico o consigliato dal parente.
Avrei anche agganci professionali che potrebbero sopperire alle mie mancanze in caso mi capitasse qualche lavoro per me difficile o non fattibile. Il problema non è lavorare, il problema è trovare lavoro come libero professionista in un mercato già consolidato.
Lo scorso anno mi sono girato tutte le agenzie immobiliari con un fascicolo di volantini per proporre APE.
Il 90% delle agenzie sembrava fortemente interessata. Di tutte neanche 1 mi ha mai contattato o richiesto un'APE.
Non credo che il volantino e la pubblicità pagano in un settore come quello dell'Architetto "Libero Professionista" in cui l'unica cosa che conta è la raccomandazione tra parenti e il passaparola che però è quasi impossibile da ottenere.
Lungi da me l'idea di piangermi addosso. Non so tu cosa intendi per "lavorare come libero professionista"...io intendo guadagnarci uno stipendio decente (non dico adeguato) per viverci più o meno benino. Questo lo trovo impossibile, almeno per me.
Sarei però molto felice se stassi sbagliando tutto. Sarei molto felice se scoprissi che invece la pubblicità, fatta bene e con criterio, possa portare davvero a qualcosa. Sarei disposto a investire tempo e qualche soldo se davvero servisse. Ma so anche di norme deontologiche dell'Ordine che disciplinano la pubblicità degli iscritti quindi bisogna anche stare attenti a come ci si pubblicizza...
Qualsiasi ulteriore consiglio o constatazione è gradita!
Conosco molto bene le mancanze di rispetto, le 10 ore al giorno lavorate e 8 pagate, conosco le mancanze di gratificazioni sia economiche che personali ogni qual volta il mio lavoro porta al raggiungimento di qualche obiettivo. Conosco tutto.
Io me la sentirei anche di fare il libero professionista ma purtroppo non credo che la pubblicità (volantini, internet, annunci sul giornale) potrebbe portare a qualcosa.
Vivo in un paese di 50.000 abitanti in cui ci sono almeno 20 geometri che lavorano tantissimo e, alcuni, con grande approssimazione. La maggior parte sono figli di geometri e hanno ereditato il lavoro dal papà.
Gli architetti qui lavorano molto meno dei geometri. Se io facessi pubblicità nessuno si fiderebbe di me e della mia professionalità e andrebbero comunque a finire dal geometra amico dell'amico o consigliato dal parente.
Avrei anche agganci professionali che potrebbero sopperire alle mie mancanze in caso mi capitasse qualche lavoro per me difficile o non fattibile. Il problema non è lavorare, il problema è trovare lavoro come libero professionista in un mercato già consolidato.
Lo scorso anno mi sono girato tutte le agenzie immobiliari con un fascicolo di volantini per proporre APE.
Il 90% delle agenzie sembrava fortemente interessata. Di tutte neanche 1 mi ha mai contattato o richiesto un'APE.
Non credo che il volantino e la pubblicità pagano in un settore come quello dell'Architetto "Libero Professionista" in cui l'unica cosa che conta è la raccomandazione tra parenti e il passaparola che però è quasi impossibile da ottenere.
Lungi da me l'idea di piangermi addosso. Non so tu cosa intendi per "lavorare come libero professionista"...io intendo guadagnarci uno stipendio decente (non dico adeguato) per viverci più o meno benino. Questo lo trovo impossibile, almeno per me.
Sarei però molto felice se stassi sbagliando tutto. Sarei molto felice se scoprissi che invece la pubblicità, fatta bene e con criterio, possa portare davvero a qualcosa. Sarei disposto a investire tempo e qualche soldo se davvero servisse. Ma so anche di norme deontologiche dell'Ordine che disciplinano la pubblicità degli iscritti quindi bisogna anche stare attenti a come ci si pubblicizza...
Qualsiasi ulteriore consiglio o constatazione è gradita!