Paolo : [post n° 365477]

Richiesta Preventiva per Distanze dai Confini con strade interposte Deroga

Buongiorno
Sono un professionista che ha presentato a un Comune di 20.0000 abitanti (su l’ipotesi ventilata da un loro tecnico a costo oneroso 250 euro +16 di bollo) un Parere Preventivo per la deroga di Distanza (Ds) da una strada pubblica di Categoria F inferiore a 7 mt di larghezza per la Ristrutturazione con ampliamento e demolizione (Piano Casa ter) di un’Unità Residenziale. Sono in zona B di completamento e il D.M. n. 1444/1968, indica che per Le distanze minime tra fabbricati, tra i quali siano interposte strade destinate al traffico dei veicoli, debbono corrispondere alla larghezza della sede stradale maggiorata di:
• 5 m per lato, per strade di larghezza inferiore a 7 m;
Faccio presente che la strada (larghezza 4,5o/5,00 mt) a doppio senso di marcia con limite dei 30 Km/h di servizio prettamente alle residenze ha già lungo il suo fronte nelle immediate vicinanze (50 mt.) abitazioni esistenti con distanze inferiori a 1,50 mt o addirittura in aderenza. E che l’eventuale distanza dei tre metri per un corpo edilizio di due piani fuori terra (solo in tre spigoli del volume), non pregiudica in alcun modo il traffico veicolare. La responsabile del procedimento (diversa dal tecnico) sfora i tempi dei 30 gg per la dovuta risposta e adduce stizzita i tempi di protocollo di altre pratiche e la mia scortesia di chiamarla continuamente durante gli orari d’ufficio per una sollecita risposta. Nell’ultima telefonata sottintende che probabilmente secondo il D.M. 1444 mi darà parere negativo ……… E’ il caso che prenda un appuntamento con il suo Dirigente dell’Edilizia Privata? Avete un consiglio di come comportarsi in questi casi per portare a casa un possibile esito positivo?
I tempi trascorsi dal primo contatto con il tecnico e sommando i 45 gg o più che sono trascorsi per ricevere ancora una risposta ufficiale sono più di tre mesi! Per la domanda di Permesso di Costruire occorrono altri 90 gg sempreché non vi siano ulteriori richieste d’integrazione alla pratica (che sappiamo bene avviene sempre!). Quindi se tutto va bene quasi un anno………. Cosa dire al Cliente del tuo lavoro svolto durante tutto questo tempo per ottenere un sudatissimo permesso? (nel lotto per fortuna non vi sono vincoli e altri Enti cui chiedere autorizzazioni).
Grazie per qualunque risposta mi diate
nemesi2015 :
Devi innanzitutto vedere se la normativa in merito prevede il silenzio assenso o il silenzio rifiuto in caso di sforo dei tempi: nel primo caso potresti procedere con l'intervento, fatto salvo sempre che l'amministrazione possa prendere provvedimenti. Una chiacchierata con il dirigente non sarebbe male ... comunque verifica bene il regolamento edilizio e/o il prg, anche noticine o qualunque cosa che di solito potrebbe non avere importanza (le stesse definizioni che mettono di norma all'inizio) ed anche lo stesso dm dice qualcosa in merito. Nel mio paese ad esempio, vanno in deroga alle distanze nel caso in cui il fabbricato rispetti gli allineamenti esistenti. (mi è capitata una cosa simile qualche tempo fa: dovevo ampliare un fabbricato in perfetta adiacenza con la strada, quindi senza distacchi normativi, leggendomi le varie normative del comune e il dm, ed asseverando la relazione allegata ho potuto presentare il progetto, ti riporto quanto da loro prescritto: PRG DICEVA: Per gli interventi diretti, autorizzati mediante semplice permesso di costruire i distacchi dai confini debbono essere almeno di m. 5,00, mentre le distanze minime tra i fabbricati dovranno essere conformi alle prescrizioni di cui al D.M. 1444/’68. Si può derogare a quanto previsto dal citato decreto qualora gli edifici realizzati sui lotti confinanti risultino allineati in modo diverso. In tal caso potranno essere mantenuti gli allineamenti esistenti. - IL DM INVECE CITA sono ammesse distanze inferiori a quelle indicate nei precedenti commi, nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate con previsioni planivolumetriche.) Per cui, nel caso anche tu, come me, trovassi delle clausole nel PRGo ti trovassi in PPE, puoi eventualmente contestare un parere negativo.
Relativamente al cliente, ogni tanto lo farei scomodare e venire con me in comune, o peggio ancora manderei lui direttamente dai responsabili: in entrambi i casi capirebbe il duro lavoro e più che altro quello che noi tecnici siamo "abituati" a sopportare e subire, con il vantaggio che nel secondo caso, a lungo andare il tecnico comunale sarà talmente scocciato che sarà lui ad alzare la cornetta e chiamarci per venire a ritirare il permesso con urgenza. Io nei casi più cavillosi lo faccio, il cliente alcune volte rimane soddisfatto perché almeno lo rendo partecipe e capisce che non voglio né fregarlo né mi sto disinteressando a lui, dedicandomi ad altri.
Spero di esserti stata utile, in ogni caso buona fortuna!
Paolo :
Grazie mille dell'utile consiglio, ho spulciato le NT e il Regolamento ma non trovo nulla sull'assenso o diniego sforati i tempi....... Comunque prenderò un appuntamento con il Dirigente e andró assieme al cliente, almeno per fargli capire lo sforzo e l'impegno occorso! Utile sapere che non sei il solo matto a porti di questi problemi!
ArchiFra :
il silenzio rifiuto non esiste, è illegittimo.
in certi casi è previsto il silenzio assenso, ma in caso di rigetto dell'istanza la PA ha l'obbligo di esplicitare per iscritto i motivi ostativi all'accoglimento della domanda. se eprdura il silenzio rifiuto il richeidente può procedere contro la PA inadempiente
ArchiFra :
aggiungo che allos cadere dei 45 giorni (30 per l'espressione del parere + 15 per la formalizzazione del parere) in acso di mancata risposta da parte della PA, il richiedente può attivare il pitere sostitutivo secondo quanto previsto dalla comunicazione di avvio procedimento. In assenza di quest'ultima, solitamente il potere sostitutivo viene esercitato dal segretario comunale, pertanto va inviata alla sua attenzione una istanza di parte mediante pec con la quale si cheide l'attivazione del potere sostituivo per inerzia del settore preposto.

le norme le trovate nel TU 241/90
Paolo :
E' utile quanto mi dici comunque da quanto capisco nel caso di parere negativo .......... dovrò prendermi la scottata e riproporre un nuovo progetto al Cliente accollandomi spese, tempi e mancati risultati!!
Sich! Grazie Comunque delle risposte............
ArchiFra :
io, da ex libera professionista e da attuale dipendente di ufficio tecnico comunale, ti consiglio vivamente di attivare il potere sostitutivo scrivento al segretario comunale a emzzo pec: il silenzio rifiuto NON ESISTE, è illegittimo e si configura come inerzia amministrativa, il TUEL è stato fatto apposta per arginare lo strapotere che avevano gli enti prima: usiamo gli strumenti che il legislatore ci ha fornito!
se tu lasci perdere e fai un altro progetto, innanzittutto non saprai mai perchè il precedente non è stato accolto, e in sceondo luogo rischi che fra 6 mesi magari il settroe si sveglia e ti mandano la risposta... e intanto tu hai eprso tempo.
quindi fai valere il tuo diritto, scrivi anche nella richeista di attivazione del potere sostitutivo che in caso di ulteriore inerzia anche da parte del segretario attiverai il giudice amministrativo, che è l'altro rimedio esperibile in caso di inerzia in sceondo step.
dopodichè aspetta che ti diano una risposta: se accolgono è fatta, se diniegano avrai la motivazione e potrai procedere su basi sicure per la presentazione del progetto seguente.

ricordate che la legge prevede SEMPRE un provvedimento espresso fatti salvi alcuni casi normati che prevedono il silenzio assenso, ma il silenzio rifiuto non esiste
Paolo :
Ancora grazie...... mi attiveró aspetto che passi ferragosto dato che adesso nel bel Paese tutto quel che fai non fa spostare una foglia!
ArchiFra :
gli uffici pubblici non chiudono mai, il servizio deve essere sempre garantito, sono chiusi solo i giorni rossi del calendario, quindi aspettare che passi ferragosto serve solo ad allungare i vostri tempi visto che negli atti amministrativi il termine decorre a partire dalla data di ricezione della pratica, quindi dalla data della pec o della presentazione sul portale o della consegna a mano al protocollo
Paolo :
Hai ragione......... ho cercato nel Codice Amministrativo del Comune e sono riuscito grazie al Vice segretario Generale (il segretario è in ferie :-O) scaricare un documento dove sono riportati le tempistiche dei vari settori - documento tabellare dove sono riportati le competenze e i tempi per tutti gli atti amministrativi.
Per quanto riguarda le Richieste di Parere Preventivo non è neppure contemplato c'è solo "Parere Preliminare Permesso di Costruzione" e come ben sai le diciture sono FONDAMENTALI nella nostra Burocrazia e riporta 90 gg. per la risposta
Il Cliente ha chiamato il Dirigente per avere dei chiarimenti dei tempi e questi gli ha risposto che in merito a il tipo di richieste non ci sono limite di tempo!! MURO di GOMMA........... credo che l'abbiamo inventato noi o sbaglio!!'
Forse è il caso che ritiri il Parere e presenti il PdC con le distanze inferiori ai 5 mt dalla strada .... alla peggio guadagno un paio di mesi ..........se lo bocciano lo ripresento con le modifiche prescritte.
è possibile? grazie ciao Paolo
archiFra :
Allora, la logge 241 dice esplicitamente che il provvedimento espresso deve avvenire tassativamente entro 30 giorno per tutte le richieste, con eccezione di procedimenti diversamente normati per i quali viene previsto un limite diverso. Quindi non esiste che non ci siano limiti di tempo! Ogni istanza presentata formalmente, quindi a mezzo pec secondo l'attuale normativa, deve avere obbligatoriamente una risposta scritta entro 45 giorni. Che poi sia di rigetto o accoglimento non conta, il provvedimento deve essere espresso salvo nei casi in cui è previsto il silenzio assenso.

Ripeto, la legge vieta il silenzio rifiuto e prevede sempre un limite di tempo per rispondere per iscritto.
Leggi la normativa, mi pare che di preciso l'articolo sia il 69
Paolo :
Sempre grazie per le tue risposte ti cito la risposta per mail dal mio cliente. "La delibera di giunta comunale n. 21 del 28/01/2014, che approva i procedimenti amministrativi dell'ente,
indica come tempi di rilascio di parere preliminare giorni 90.
Di tutto ciò sono a conoscenza anche i professionisti che malgrado tutto non considerano che le procedure hanno una tempistica da rispettare, anche per noi tecnici.
Le sarei grata, pertanto, se volesse informare della cosa anche il suo professionista che oggi ha sollecitato il rilascio del parere ben anticipatamente rispetto alle tempistiche previste dalla delibera di Giunta sopracitata" ANDRO' A LEGGERMI LA DELIBERA E ASPETTERÒ' I LORO TEMPI TANTO IO NON HO BISOGNO DI INCASSARE UNO STIPENDIO PERCHÉ' VIVO DELLE MIE LAUTE PARCELLE........... quando le faccio!!
il TU 241/90 si ferma all'art. 31 a quale art. 69 fai riferimento?
archiFra :
Scusa, ho sbagliato a digitare dal telefono e non ho controllato, la lego è 267 del 2000
ArchiFra :
tra kla 267 e la 241 trovi tutti gli adempimenti, obblighi eccettera, non ricordo gli articoli esatti
Paolo :
Per la Cronaca ...... la Richiesta di Parere Preventivo specifico per un dato argomento tipo questo in argomento non è prevista negli allegati e nelle Domande Amministrative canoniche (infatti non esiste un prestampato e ho dovuto stendere la domanda su un A4 normale) cui ogni Comune prevede un tabella sulla trasparenza per i procedimenti e i tempi d'istruttoria pur essendo legittima e quindi ricadendo nel max dei 30 gg + 15 eventuali per la risposta da parte dell'Amministrazione. Quindi dopo una telefonata al Segretario Generale (in ferie) e lasciato detto che si sarebbe intrapreso questa strada per il sollecito, dopo 2 gg è pervenuta la risposta sebbene la Dirigente avesse risposto prima con l'affermazioni sopra accennata.
Comunque risposta negativa .............. il D.M. 14444/68 è inderogabile........................!! Bene buttati nel cesso tre mesi di lavoro e d'attesa adesso riparto con un altro progetto..........(tre mesi senza stipendio!!). Ma la cosa che mi fa arrabbiare è che quando progetto qualsiasi cosa devo preoccuparmi di tutti i cavilli urbanistici e normativi (diversi in ogni Comune d'Italia) invece di usare 3/4 vincoli chiari e semplici su tutto il territorio per stendere un progetto che si vorrebbe definire architettonico. Abbiamo accettato questa condizioni di norme per generazioni supinamente lasciando spazio ad azzeccagarbugli che si trovano pienamente a loro agio in questo sistema e certo è l'ultimo dei loro pensieri produrre qualcosa di "architettonico" o semplicemete di bello o innovativo. Adesso questo Paese certamente non è più un Paese di Architetture ma quando va bene di Edilizia o nel peggiore dei casi di pura speculazione, in cui solo il 5% della produzione volumetrica è degna di questo nome e probabilmente non solo per la capacità del professionista ma per i suoi in Santi in Paradiso!!........ Che nel nostro bel Paese fanno sempre comodo anche in terra per garantirsi il futuro nella professione. Presumo che chi non ha questi e non nasca architetto debba andare tutto in salita e non veda mai la cima......... ma come si dice ........... l'importante è il percorso!! Bé se avete questa passione cercate di svilupparla oltre confine (io ho fatto il madornale errore a 35 anni di rientrarvi) altrimenti dovete avere una testa dura e risorse infinite per resistere a questo Sistema. Scusate lo sfogo!! ............. ciao a tutti Paolo
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