desnip : [post n° 372068]

Come far valere il silenzio assenso

Il 23 dicembre mi scade il termine per la formazione del silenzio assenso su un pdc presentato.
Se non riceverò alcuna comunicazione entro tale data, dovrei quindi poter far valere questo silenzio assenso.
Ma siccome sarebbe la prima volta che mi capita, vi chiedo: nella pratica, cosa bisogna fare per avere il pdc?
maya27 :
Una volta funzionava che il PdC veniva rilasciato ovvero entro il termine il Comune ti rilasciava una copia del grafico da te presentato con i timbri di approvazione ed un foglio bollato ("il permesso") nel quale ti rilasciava il diritto di eseguire gli interventi oggetto della domanda, indicando i termini e le prescrizioni da seguire. Altrimenti scattava il silenzio rifiuto, ora che però è stato tolto, non so se ha lo stesso valore della DIA per cui tu, scaduti i termini, presenti la dichiarazione di inizio lavori con indicazione della ditta esecutrice e non hai nessun attestato di "concessione" da parte del Comune. Finora questi nuovi PdC non mi sono capitati!
gioma :
Anche a me non è ancora capitata una cosa del genere.
Da quello che ho capito, il committente dovrà inviare una Comunicazione al Comune dichiarando che si è formato il silenzio - assenso sulla domanda di PdC da lui presentata per cui si ritiene autorizzato ad iniziare i lavori.
La suddetta Comunicazione potrebbe anche essere inclusa direttamente in quella di Inizio Lavori.
Allo stesso tempo il richiedente dovrà versare anche l'intero importo degli oneri concessori dovuti.
In questa situazione, dato che il titolo edilizio classico non esiste, dovrebbe valere come tale la Domanda di PdC.
Siccome sull'argomento c'è molta confusione, ti consiglio comunque di consultarti con un tecnico comunale.
ArchiFra :
maya attenta, il silenzio rifiuto non è mai esisito, è illegittimo, è una interpretazione del cavolo data da non si sa chi ma che la norma considera esplicitamente illegittima, al punto che costituisce grave inadempienza da parte della PA e genera indennizzi potenziali e ricorso a commissari ad acta.
sono pochissimi i casi in cui è espressamente previsto il silenzio diniego, ma il pdc non rientra tra questi in quanto deve essere esplicitato che la legge qualifichi il silenzio in senso provvedimentale e non come inadempienza
ArchiFra :
leggetevi la norma regionale che dirime i titoli edilizi e vedete: se c'è riferimento a "provvedimento espresso" vuol dire che la PA deve darvi comunicazione, se c'è "silenzio assenso" allora significa che decorsi i tot giorni dalla presentazione della pratica, fatte salve eventuali interruzioni e sospensioni, l'istanza si intende accolta e si può iniziare coi lavori
desnip :
Grazie a tutti.
Grazie anche a Maya che mi ha spiegato come funzionava il vecchio pdc, ma io sono laureata da 20 anni, qualcosina la sapevo... :-)
Avevo già pensato ovviamente di andare a parlare con il tecnico comunale, era giusto per sapere se a qualcuno era già capitato.
e.arch :
non mi è capitato, ma in generale trovo il silenzio-assenso una grossa fregatura...peccato che ora sia applicabile anche al Pdc!
maya27 :
rimanendo in tema vorrei porre dei quesiti da quanto sollevato da ArchiFra relativamente il silenzio rifiuto illegittimo e le varie scadente.
1) nel comune dove risiedo ed opero più spesso per farsi rilasciare un PdC molte volte (quasi sempre) devi sollecitare il tecnico a farti rilasciare un esito e spesso se la rilasciano capita anche due mesi dopo dalle scadenze di legge. è una procedura comune?! e quelle volte in cui non rispondono proprio?! il commissario ad Acta come si attiva?!
2) sempre nello stesso comune l'assegnazione della pratica ha una procedura particolare: tu presenti al protocollo la pratica, poi il capo area dell'ufficio tecnico la assegna ad un tecnico specifico. il problema è che la cosiddetta "posta" ha un ritardo di assegnazione di un mese un mese e mezzo, cioè il capo area deve ancora assegnare pratiche presentate i primi di novembre. In questo caso, poniamo che abbia presentato una DIA, i cui tempi sono scaduti, per cui do inizio lavori. il Comune può farmi obiezione nei mesi successivi, dovendo lui per legge istruire la pratica nei 30 gg precedenti?!
3) relativamente al precedente, un caso pratico: un po' di tempo fa ho presentato una DIA per interventi che si sono risolto in un paio di mesi. per cui ho fatto l'inizio e chiusura lavori regolari. tre mesi dopo la chiusura dei lavori, il comune mi richiede integrazioni di documentazione, relativamente il risparmio idrico art. 4 della LR. In questo caso, o in casi similari, in cui gli interventi si potevano fare e sono stati chiusi, il comune ha diritto a scrivere anche successivamente la chiusura?!
Come si può risolvere tale situazione, manifestando la inadempienza nella tempistica?!
grazie
ArchiFra :
maya, il tuo comune è gravemente inadempiente. ci sono dei termini ben precisi per chiedere integrazioni e per iniziare l'istruttoria.
leggiti bene la L241/1990 e il dlgs 162/2000 che esplicano tutte le tempistioche amministrative e le modalità di ricorso avverso PA inadempiente ovvero ricorso a commissario ad acta
maya27 :
grazie mille.
per cui non rischio nulla, se i lavori sono stati fatti in regola e chiusi e non dovessi rispondere alle loro richieste future, giusto?! Nel senso se per dimenticanza non allegassi un documento non obbligatorio, come quello da loro richiesto e non lo integrassi a seguito delle loro richieste, non ho responsabilità, o devo comunque rispondere.
grazie mille, provvederò a studiare bene le normative!!
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