Alieno : [post n° 381405]

abuso edilizio sanabile?

4 figli e moglie abbiamo ereditato immobile costruito abusivamente in zona agricola nel 1975. L’immobile di 94 mq consta di un vano di circa 4x4 mt, un cucinino di 4x2mt, ed un secondo vano adibito a deposito di attrezzatture edilizie (papà era muratore) ed un palmento (locale dove si piaggiava l’uva e si lasciava dopo il mosto a fermentare).
Volendo vendere detto immobile abbiamo avuto la cattiva sorpresa che lo stesso risulta accatastato, con luce ed acqua, ma mai chiesta sanatoria.
Rovistando fra le carte abbiamo trovato un documento sentenza che per intervenuta amnistia e per l’esigua entità dell’opera in superfice e volume dichiara di “non doversi procedere nei confronti…” di mio padre per intervenuta amnistia. 27 ottobre 1995.
Ancora un documento del febbraio 1993; una ordinanza del comuna che “ordina e ingiunge entro il termine di 90gg. Di procedere al ripristino dello stato dei luoghi”.
Non esistono ulteriori sviluppi a quanto sopra.
ICI, IMU, sempre pagata, contratto con Enel a decorrere dal 1977, ‘allacciamento all’acquedotto comunale dal 1997 (circa).
L’immobile è in provincia di Catania, Randazzo; è circondato da un terreno di 2600mq (al momento della costruzione erano circa 6.000mq), distante dalla strada comunale 12 mt (questo è il motivo per cui l’amministrazione comunale rifiuta ogni possibilità di sanare l’illecito). Nei dintorni molteplici costruzioni che sono delle vere e proprie abitazioni civili (tutte sanate).
Chiedo il vostro parere per sapere se fosse possibile evitare la demolizione e/o trovare il modo come sanare l’illecito.
Grazie
alsi :
Salve,
la ringrazio per aver scritto una precisa descrizione che giusto un tecnico potrebbe e anche uno spaccato di una esistenza oserei dire. Dunque io non ho mai operato in Sicilia, quindi non conosco le leggi regionali e spero che altri si accoderanno a questo mio commento dandole più informazioni, la strada comunale immagino corrisponda a quella che la legge definisce strada locale (D.Lgs. 285/92; D.P.R. 610/96) relativa alle fasce di rispetto pari a m 20 nel suo caso, se ci troviamo fuori dal centro abitato, è cosí? (domanda1)
Chiunque e spesso con posizioni, dimensioni e forme delle più assurde abbia fatto uso del condono (o almeno 9 su 10) ha potuto sanare ogni tipo di abuso e nefandezza, tuttavia chiusi questi buchi neri dell'urbanistica e della legalità. Ora avete idea di che cosa sia depositato in comune? Niente? Qualcosa ma con superficie e volumetria minore? (domanda2)
Secondo la attuale normativa nazionale al fine del rilascio del permesso in sanatoria è necessario che gli interventi abusivi siano conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al tempo della realizzazione dell'opera, sia al momento della presentazione della istanza.

Oggi cosa sta facendo il comune contro di voi? (domanda3) Vi scrive? Non fa niente? Dice che non esistono sviluppi? Se è così potrebbero letteralmente esservi dimenticati di voi.
Premesso che è fondamentale conoscere le risposte alle domande che vi ho fatto vi dico una cosa certa: finché il comune non fa niente a nessuno e non escono tecnici e polizia con le ruspe questo immobile giacerà la insanato e insanabile per il resto del suo tempo, sono rari questi casi ma non impossibili, altrimenti sarebbero andate giú giá un sesto delle case del nostro grande e misericordioso paese.

Chiaritemi questi punti con le informazioni che avete in vostro possesso.
Kia :
il suo problema è che vuole vendere. Se fosse semplicemente di abitarci lui e la sua famiglia forse non si porrebbe manco la questione e magari andrebbe bene la terza opzione cioè il comune dorme della grossa come su tanti condoni che aspettano ancora definizione. Il consiglio, per cose complesse come questa, è di rivolgersi ad un tecnico della zona che conosce normative locali e a cui magari è capitato caso analogo.
ponteggiroma :
comunque, per vendere, la vedo grigia... In bocca al lupo!
Alieno :
Grazie per rispondermi. Si, siamo fuori del centro abitato, è una strada locale. Centro abitato? E' una strada di circa 100mt, esistono una pizzeria (forse la trasformano in una vendita piante in quanto la pizzeria è stata acquistata da un vicino che ha un ampio vivaio) e delle villette singole circa 10. Proseguendo oltre sono state costruite anche delle vere e proprie ville. In comune non esiste assolutamente niente. Oggi il comune è del tutto muto, sono andato con un tecnico locale ed il dirigente mi ha fattp presente che la distanza di 12 metri dalla strada rende impossibile alcun tipo di sanatoria. Nel paese nessun segno di verifiche anche perchè sarebbero troppe le case da demilire. La mamma, (95 anni) proprietaria di oltre il 50% , vorrevve darlo a due dei 4 figli, io sarei uno dei due. Per poter rendere la casa abitabile dovre farci qualche lavoro, la mia paura che un tentativo di fare delle opere sia pure interne svegli il can che dorme.
Esiste un appiglio quale "l'inerzia del comune?
Grazie per sua cortese e gradita opinione.
Alieno :
Potrei anche scegliere di non vendere. Poichè sarebbe necessario fare delle opere di conservazione (il tetto è tutto in legno le tarme hanno ridimensionato e reso deboli alcune travi) ed eliminare il palmento, pavimentare..... potrebbe questo svegliare il "comune che dorme".
Grazie per la risposta
alsi :
Non penso che qualche intervento di manutenzione avrà conseguenze, tuttavia occhio a non disturbare troppo e attenzione a non spendere una fortuna su un bene che comunque è a rischio.
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