tata : [post n° 64594]

lavoro a rischio

ciao ho un grosso problema. da 5 anni lavoro in uno studio con contratto a progetto, ultimamente capisco che il mio capo mi soglia"eliminare" per lasciare spazio al figlio che si sta laurendo in architettura. Come mi devo comportare? vi ringrazio tutti.
zen :
Se ti volgliono eliminare come dici non ti conviene insistere per rimanere poiche potresti rischiare di rompere i rapporti definitivamente e non ti conviene, daltronde qualsiasi collaboratore per valido che sia di fronte ai figli del padrone e sempre messo da parte. Guardati intorno magari questa e' l'occasione per trovare di meglio!!!
patty :
....non farti prendere dal panico....
allora...il figlio del capo sta per laurearsi...e tu lavori lì da 5 anni...
credo di aver vissuto anche io questa sitiazione...e sai cos'è successo? che ho dovuto fare da "tata" al figlio del capo...insegnargli tutto...per cui alla fine mi sono trovata un altro lavoro e me ne sono andata io!!!
questo per dirti che quasi sicuramente il tuo capo deciderà di affiancartelo affinché tu possa insegnargli quello che tu sai....e che probabilmente hai imparato da lui...
quel che sarà dopo...si vedrà...
per cui ti consiglio sì...di guardarti attorno e vedere se altrove c'è qualcosa di più interessante...ma non ti angosciare...5 anni di esperienza non sono bricioline....soprattutto rispetto a chi si è appena laureato..
buona fortuna
tata :
cara patty...ma sei una maga???? hai proprio indovinato!!! Tutto quello che hai scritto corrisponde esattamente a quello che sta succedendo a me. Sto già facendo da tata al figlio e questo mi scoccia veramente tanto...perchè nessuno neanche per sbaglio mi ha mai detto grazie.... come mi puoi capire.
Comunque mi sto guardando un pò in giro ma la situazione lavoro è veramnte critica..... grazie di tutto!!!!!
gabriella
cix :
ciao!
io sono una "figlia di capo" e al mio arrivo (x fortuna!) non è stato eliminato nessuno, ma sono stata inserita con allegria fra i collaboratori.
Ora sto subentrando nella gestione dello stucio a mio padre e mi capita volte di dover fare "tagli" che ti assicuro sono dolorosi. Purtroppo però succede che il lavoro scarseggi e chi dovrebbe (e sono tanti!) non paghi, per cui devo per forza di cose "sospendere" la collaborazione.Non è bello e vivo questa cosa sempre con ansia, anche se nel chiamare un collaboratore-extra quando ci sono momenti di gran lavoro, cerco di essere il più chiara possibile sulla temporaneità della collaborazione.
Per quanto riguarda il babysitteraggio, la mia esperienza è stata bella, sono stata "accudita" dai miei colleghi sempre molto bene (anche quando lavoravo in una azienda extra-familiare) e ora cerco di "accudire" a mia volta al meglio, e credo che in questo ci debba essere una gratuità che non si può "conteggiare".
buona fortuna!
cix
lorenzo :
Troppo bello stare dall'altra parte!
Lo credo che per quanto riguarda il babysitteraggio è stata bella! Addirittura da ciò vengo a scoprire che non solo bisogna umiliarsi a fare da babysitter ai figli dei capi, ma addirittura con "gratuità da non conteggiare".
Da anni nel mio studio addirittura prepariamo gli esami della figlia del nostro capo, e si incazza pure se invece di 30 prende 26 o 27; in compenso il nostro capo si vanta con tutti di quanto è brava la figlia all'università; immagino che questo sarà un caso limite, però... è troppo facile parlare per chì è dall'altra parte ed ha la strada già spianata
cix :
mi dispiace, ma hai letto male. Ho infatti specificato che ho anche lavorato fuori senza essere "figlia di capo" (quando di lavoro ce n'era pochissimo e in studio è rimasto un collaboratore di vecchia data e io mi sono cercata altro fuori!e, ti anticipo nel caso dicessi "sì, ti ha trovato un posto papà", me lo sono trovata da sola) e ho incontrato colleghi disponibilissimi ad insegnare quanto sapevano. quindi questa equazione figliadicapo=privilegiata in questo caso non c'è.
e non trovo corretto giudicare situazioni che non si conoscono, perchè si rischia di banalizzare con generalizzazioni troppo facili. comunque a me basta che chi lavora (o ha lavorato) con noi sia contento, e in questo mi impegno.
e non trovo assolutamente umiliante insegnare quello che so alla collega appena arrivata! perchè mai dovrebbe esserlo? sei nato sapendo tutto o qualcuno ti ha insegnato? ti è stata sufficiente l'università? a me no. peraltro trovo che lavorare insieme sia uno scambio reciproco.
ciao
cix
lorenzo :
... ma insegnare qualcosa a qualcuno nuovo arrivato pure per me è un piacere, ma insegnarlo alla figlia del papà non è assolutamente in rapporto di parità ed amicizia, specie se sai poi che comunque rischi di lasciargli il posto, o comunque che un giorno diventerà il tuo capo.
Per quanto riguarda le occasioni che tu dici è vero, la prima te la sei trovata da sola, poi comunque sempre da papà sei tornata; è vero che non si può generalizzare! Ma sei sicura che il rapporto con i tuoi vecchi colleghi, ora sottoposti, sia stato da parte loro al massimo della sincerità? Tutto quello che dici credo proprio nn sia consolante per tata, patty e me e molti altri...
tata :
troppo bello essere dall'altra parte...si sei stata coccolata dai dipendenti di tuo padre perchè si sentivano forse in dovere di farlo...la figlia va sempre coccolata e tenuta buona anche perchè a fine giornata sicuramente farà il rapporto al suo papi....
Perchè sei tornata da papà e non ti sei aperta un tuo studio oppure sei rimasta a lavorare in altro studio(architetti amici di papà)....con papà è diverso si è sempre protetti!!!!!!
Scusa per la sfuriata non è colpa tua se sei figlia di architetto!!!!io mi sono fattta da sola con mille ostacoli!!!!
cix :
. . . sta diventando eccessivamente personale e non so a chi potrebbe interessare. comunque:
- quel collaboratore di cui parlavo prima è stato mio testimone di nozze;
- sono "tornata da papà" perchè credo che sia un genio e, anche se non sarò mai come lui, mi può insegnare tantissimo (p.s. è un genio architettonicamente parlando, ma un disastro dal punto di vista amministrativo, per cui ti assicuro che momenti difficili in studio ci sono stati - non solo rose e fiori da figliadipapà)
- sicura sulla sincertà del rapporto? credo che sia un nodo di ogni tipo di rapporto. io posso dirti che, per quanto ne so, è questione di indole e di come ci si pone con gli altri, siano collaboratori, colleghi, capi o presidenti della repubblica (ma rimangono in primo luogo persone).
ciao, cix
fo :
figlio o non figlio, in ogni ambiente lavorativo che si rispetti un neoarrivato ha diritto di essere seguito da una persona che lo formi. tipo contratto borsa di studio o contratto formativo.
nella pratica di tantissimi studi non funziona così ma voi state al gioco.
state al gioco ma poi non state al gioco quando siete voi a dover fare quello che di norma dovrebbe competervi: il garantire ad un neoarrivato di ambientarsi, capire il lavoro che deve fare, etc.
l'ipocrisia aumenta se il ragazzo da seguire è il figlio del capo o il figlio di un collega che vi sta sulle palle. e lì escono i rancori: io ai miei tempi ho fatto tutto da solo e ora arriva lui e deve avere la pappa pronta.
tenetevi questi rancori postipocriti.
fossi in te non penserei tanto che il tuo capo ti voglia eliminare ma che voglia che suo figlio impari il mestiere. dove sta scritto o tu o il figlio?
comunque lui sarà sempre privilegiato rispetto a te. sia esso un figlio del capo, sia un raccomandato da persona 'importante'. chiunque ti potrebbe fare le scarpe.
accetta la sfida. e non è detto che o uno o l'altro.
se scappi dovrai scappare anche quando lavorerai da 10 anni in un altro studio e ti arriva un neolaureato sbarbatello inesperto, ma raccomandato da un amico potente del capo che in cambio dell'assunzione potrebbe portargli mille contatti con altri committenti.
cix :
quello che ho scitto sopra era x lorenzo. ora ho letto TATA. ma se ti sei fatta da sola xchè sei così incattivita?
mi ripeto, non credo sia corretto giudicare senza conoscere la realtà delle cose, si rischia di andare x luoghi comuni.
certo che è bello lavorare con uno come mio padre, chi lo nega? ma non è questo il punto della discussione, si stava parlando del rapporto con colleghi e potenziali capi.
lorenzo :
- il tuo collaboratore sarà stato anche testimone di nozze, ma a noi non vedo che ci importi;

- sei tornata da papà perchè credi che sia un genio? O sei tornata da papà perchè è naturale! Se io avevo mio papà che faceva l'architetto, anche se specializzato in imbocchi in fogna, ci sarei andato comunque, anche perchè è meglio fare imbocchi in fogna per papino che farsi il mazzo dalla mattina alla sera per uno sconosciuto che ti paga male e che poi quando non gli servi più ti da un bel calcio nel fondoschiena.

- non è questione di indole, ma di istinto primordiale di conservazione: come dice tata bisogna spesso e volentieri far buon viso a cattivo gioco, ache perchè poi la sera la tua "collega" va a fare rapporto a papino.

Sinceramente non vedo cosa ci possa accomunare per continuare un discorso su questo post, vista anche la domanda iniziale di tata; immagino che tu abbia dovuto rispodere per tutelare la reputazione dei "figli di papino", ma a noi popolino non interessa!
cix :
concordo
cix
Ronin :
i "figli di" esistono, sono sempre esistiti e sempre esisteranno (e nota che con "figli di" intendo coloro che vivono solamente su questo: di per se, non è e non può essere una colpa, dipende sempre dalle persone).
In ogni caso, i risultati dell'andazzo si vedono: www.lavoce.info/news/view.php?cms_pk=1527 (da intendere senza alcun riferimento ad un caso specifico, sia chiaro)
Anna :
Concordo....nel mio caso le "figlie di" erano addirittura due "adorabili" sorelline...
cix :
. . .odiose esistono anche senza essere fogli, fratelli o sorelle . . . .
patty :
ehi, ragazzi...non scaldiamoci troppo....

cara tata...ti capisco perchè ci sono passata..mi piacerebbe troppo essere una maga...anzi una streghetta...ma è solo esperienza...nel primo studio in cui ho lavorato (4anni!!!) ho "istruito" una decina di "colleghi" neolaureati....poi il nipotino...poi il figlio....e sinceramente ho avuto fin troppa pazienza...
..è inutile che ce la prendiamo con cix e coi figli di papà....è inevitabile che lei la veda dall'altro punto di vista....e sinceramente spero per lei che tutta questa "gioia" dei suoi colleghi sia reale...cosa che non credo molto...ma sono affari suoi...
c'è sempre un raccomandato che ci passa davanti...e non è detto che sia sempre un incompetente...
qui il problema è la situazione di tata....a cui sinceramente posso solo consigliare di non farsi "sangue amaro" ma di cercarsi un altro studio con pazienza ed entusiasmo
buona fortuna
cix :
inutile continuare, visto che qui si legge quello che si vuole leggere e non quello che è scritto. io non devo difendere nessuno, ho solo detto quello che è capitato a me.
noto invece del rancore per partito preso.
ciao
cix
rita :
Che barba, pure qui!!!!
Io con la figlia del mio capo ci devo convivere dalla mattina alla sera; lei non fa niente perchè al computer è allergica; io invece devo sgobbare; io devo pure andare a prendere il pranzo al capo e pure a lei, oltre a fargli il caffè; se qualcuno ha sbagliato la colpa è sempre la mia
Che barba che noia!
abc :
Cara tata come te ho dovuto sopportare l'arrivo della moglie del capo...non ti dico...certo ho risparmiato di farle la formazione ma da allora io e i miei colleghi abbiamo smesso di progettare. Tutti i progetti più interessanti andavano a lei e poi li passava a noi per mettere i retini , le quote e quant'altro perchè per lei era stancante.Cosa ho fatto ? Ho preso i miei sei anni di esperienza e sono andata via... tanto le cose no sarebbero cambiate e io avrei continuato a scaricare il mio stress a casa con i miei cari, che non centravano nulla....Ciao a tutti
gio :
Se un giorno vostro figlio vi dicesse: "caro papà (o cara mamma), ho deciso di fare l'architetto. Che ne diresti di accogliermi nel tuo studio?"
In tutta onestà, quanti di voi direbbero: "no grazie, preferisco il mio attuale collaboratore! Di te non ne voglio sapere!"???
tata :
grazie a tutti cari amici architetti appartenenti al popolo delle persone normali....lo so di non essere l'unica ...ma come dire ...non possiamo fare nulla di fronte alla potenza dei figli di papà se non rimboccarci le maniche e andare avanti....
lorenzo :
bella domanda.
Ti rispondo così.
viste le cose che mi sono capitate nella mia vita professionale:
1) se avessi bisogno di un collaboratore ma non potessi pagarlo in maniera decorosa sono sicuro che preferirei lavorare pure di notte, invece che dare false illusioni e sfruttare la gente;
2) se avessi un figlio che vuole fare l'architetto ovviamente lo farei lavorare nel mio studio; visto come la penso se vedo in lui un atteggiamento irriguardoso nei confronti di altri o un'aria da snob, gli darei un bel calcio in c...
Potete crederci o no.
Questa è la mia risposta
gio :
Sono pienamente d'accordo con te: voglio dire soltanto che, se non c'è lavoro sufficiente per tutti e il cosidetto "figlio di papà" dimostra serietà e impegno al pari del suo collega estraneo, dovendo scegliere, non c'è gara.
Forse non è giusto, ma indubbiamente è umano!
ale :
non ci si piange un pò addosso?
probabilmente sono stata fortunata, ma ho lavorato in un ufficio con moglie e amante di capo però il trattamento è sempre stato corretto (tanto che che mi sono accorta della situazione sentimentalmente anomala puttosto tardi).
esamino di coscienza su come ci comportiamo noi?
ale
patty :
sono d'accordo con te....
...a parte il fatto che probabilmente sconsiglierei a mio figlio di fare l'architetto...
qui comunque non si parlava credo di professionalità "alla pari"...si parlava di un neolaureato e di una persona che ha un bagaglio di esperienza di almeno 5 anni...e in questi casi la cosa più infida è che ti fanno seguire il neofita per 6/7 mesi....finché impara qualcosina...poi ti mollano a casa...
e scusatemi...dite pure che sia "piangersi addosso"...ma io la considero carognaggine!!!!

per quanto riguarda l'esamino di coscienza...bhè...mi sembra persino superfluo dirlo...solo un'imbecille non se lo fa mai!

Anna :
1. Non credo sia, per nessuna delle persone che hanno raccontato la loro esperienza, una questione di "rancore per partito preso" però è ovvio che in certe situazioni l'equilibrio dei rapporti è fragilissimo e a nessuno piace ricordare le umiliazioni subite.
2. Certamente esistono i compagni di lavoro odiosi anche se non sono "figli di".
3. La questione ha un duplice aspetto: "il figlio di" potrebbe sforzarsi di non approfittare spudoratamente della sua condizione privilegiata; il "papà/mamma di" potrebbe evitare di dar luogo a malcontento mortificando gli collaboratori per tessere perennemente le lodi della sua creatura.
4. Nessuno ce l'ha con te.
ale :
se fosse così frequente l'esame di coscienza, come è possibile che esistano solo dei grossissimi sfruttatori?
cix :
trovo che quanto dici al punto 3 sia un pò riduttivo: non sempre il figlio di papà approfitta spudoratamente e non sempre papà e mamma mortificano i collaboratori per tessere le lodi del figlio. per quanto riguarda il punto 4: meno male! che cosa avrei fatto di male a qualcuno di voi? (questo sarebbe "pancore x partito preso"!)
Anna :
Per Cix: sarò stata riduttiva ma, a parte la mia esperienza (pessima), mi pare di capire che sia uno stato di cose molto diffuso. Probabilmente è inevitabile che si verifichi ma è anche inevitabile che, appena può, il collaboratore scontento se ne vada. Io ho salutato senza indugi la "sacra famiglia".
Per Ale: la tua situazione è da miracolata, buon per te.
ale :
allora concordi che non è così diffuso l'esame di coscienza!!
ciao
ale
Anna :
Credo tu mi abbia fraintesa. Non concordo con te. Da come la descrivi la tua è una situazione da "Mulino bianco": lavorate felicemente tutti insieme, nessuno prevarica l'altro, vi amate tutti (nel vero senso della parola...ma sorvoliamo su gossip) ecc ecc...siete mosche bianche. C'è chi drammatizza di più e chi di meno ma è innegabile che, come puoi notare dalle testimonianze rese, nella maggior parte dei casi le condizioni privilegiate derivanti da rapporti amorosi o filiali vengono QUOTIDIANAMENTE ed INSOPPORTABILMENTE rimarcate. Ripeto: goditi la tua situazione da miracolata. Ciao.
Anna :
oops...è ovvio che il post precedente era per Ale.
patty :
...ciao
quando parlavo di "esame do coscienza"...parlavo di me e di quelli nella mia situazione...non certo di chi sfrutta....che generalmente non è nemmeno troppo intelligente!!!!
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