pico : [post n° 66172]

Quelli della Partita Iva...

Leggetevi questo articoletto de "La Repubblica" apparso poco tempo fa:

Indagine Nidil-Cgil con Ires. Scontento 50% dei collaboratori
Il 43% si ritiene un dipendente non regolarizzato
Colti, pagati poco e senza garanzie
Ecco i 300.000 della partita Iva

ROMA - Sono quasi 300.000, in aumento dopo l'introduzione della legge Biagi, per oltre due terzi hanno tra i 30 e i 40 anni e un livello alto di istruzione e di professionalità, sono spesso insoddisfatti (si dichiara tale il 48,2% degli uomini e il 53,2% delle donne). Sono i collaboratori professionisti con partita Iva. Una ricerca del Nidil-Cgil in collaborazione con l'Ires, il centro di ricerca del sindacato guidato da Guglielmo Epifani, ne traccia un ritratto, attraverso un campione degli iscritti al Fondo Inps per i parasubordinati.

Nell'ultimo anno gli iscritti al Fondo sono cresciuti del 10%, soprattutto perché, dopo l'entrata in vigore della legge Biagi, è stato il datore di lavoro a chiedere l'apertura della partita Iva.

Il 60,7% delle persone considerate hanno almeno la laurea o la specializzazione mentre il 10,4% può contare su un diploma universitario. Le donne in media sono più istruite degli uomini con il 71,3% del totale che ha almeno la laurea. Il 57% fa un lavoro completamente coerente con il proprio titolo di studio ma spesso la condizione del collaboratore non consente di costituirsi una famiglia. Il 76,1% del totale, infatti, non ha figli (il 91,5% fino ai 35 anni) mentre oltre il 29% vive con i genitori o con amici e parenti.

E' infatti difficile costituire una famiglia dati i bassi livelli di reddito che queste attività comportano: quasi il 40% del campione guadagna meno di 1.000 euro al mese, indipendentemente dall'impegno orario. Solo il 7% del campione guadagna oltre i 2.000 euro al mese mentre il 42,7% può contare su un'entrata tra i 1.000 e i 1.300 euro al mese.

Guadagnare poco non significa lavorare altrettanto. L'orario medio per le classi di reddito tra gli 800 e i 1.300 euro è molto vicino a quello dei lavoratori dipendenti con 39,6 ore a settimana mentre nel caso di entrate superiori a 1.500 euro al mese gli orari medi superano le 43 ore.

Non solo: la maggior parte dei collaboratori con partita Iva ha una posizione abbastanza simile a quella del lavoratore dipendente: infatti il 39,4% ha un unico committente mentre il 43,4% ha un committente principale anche se poi conta su altre consulenze.

La monocommittenza è frequente soprattutto nel gruppo degli under 30 (il 60,9% anche se è presente anche nel gruppo dei meno giovani. La stragrande maggioranza dei professionisti monocommittenti lavora presso la sede dell'azienda (75%) e deve garantire una presenza oraria (70%) per lo più quotidiana (55%).

Alta la percentuale degli intervistati che si percepisce lavoratore dipendente non regolarizzato (il 43,5%) piuttosto che libero professionista vero e proprio mentre la maggior parte delle persone considerate ha aperto la partita Iva non per scelta, ma come condizione legata al tipo di professione (37%) o imposta dal datore di lavoro (38%).

Gli intervistati lamentano la mancanza di tutele sociali a partire da quelle previdenziali (la copertura è considerata inadeguata), e da quelle sulla malattia e la maternità. Il 40% del campione comunque preferirebbe un lavoro dipendente, percentuale che sale al 52,2% tra chi ha meno di 29 anni.

(20 settembre 2005)
lorenzo :
... lo Stato che stà a guardare?
Ad esempio è giusto applicare gli studi di settore a tutti indistintamente? Visto che dalla dichiarazione dei redditi e dallo stesso modulo degli studi di settore si capisce in pieno il tipo di attività svolta (ad es. nel nostro caso introiti bassi, fatture monocommittenti di importo praticamente uguale, assenza totale di dipendenti, ecc...) non sarebbe corretto agevolare i finti "liberi professionisti" almeno non richiedendogli l'adeguamento agli studi di settore?
Io quest'anno lo studio di settore non lo ho fatto perchè è il primo anno di apertura della p.i, ma con il software di calcolo ed inserendo i miei dati fiscali mi sono accorto che tutto quello che ho pagato di tasse non sarebbe sufficiente e mi dovrei adeguare dichiarando di più.
pico :
Bella fregatura... E' pazzesco però la situazione assurda che si è creata in Italia. Una volta chi si laureava era quella che guadagnava di più di tutti e faceva il signore, ora sei pagato all'ora meno di una colf. Che schifo.
Lea :
è quello che penso anch'io!!! non dovrebbero applicare gli studi di settore e quanto altro per chi si appresta per la prima volta alla libera professione. Ho dovuto aprire la p.i.per obbligo, e mi sa tanto che se non guadagno quel minimo per mantenere me e le tasse a gennaio dovrò chiuderla. E' veramente deprimente per noi giovani architetti e per tutti a non riuscire a trovare un equilibrio economico!
Loro mi dovrebbero proprio spiegare come faccio a sostenere gli studi di settore se realmente quello che guadagno non mi basta per raggiungere il minimo!!!!
Quindi dovrei dichiare di più, ma come faccio a pagare le tasse per quel "di più" se io non li ho guadagnati veramente?!?!
Qualcuno potrebbe anche dire: "Risposta semplice se non riesci cambia lavoro"!!
laurark :
lo so che c'è un sacco di evasione, che siamo tanti, ma penso che non è lo studio di settore ad essere sbagliato ma piuttosto i parametri che sono sballati, per poter colpire tutti

e poi il fatto che loro non devono dimostrare che hai evaso, ma sei tu che devi dimostrare che non è successo.
Se dicono che evadi..........che lo dimostrino!!!!!

Questo è assurdo di principio.........e vi assicuro che alla mia collega è successo e se ne fregano!
Si contratta solo la multa, niente altro..........intanto i veri evasori condonano!!!

Grazie a chi ha messo in piedi l'ennesima pappagallata italiana mal fatta!!!!!
siamo sempre indietro...............facciamo schifo!!!!
zen :
sranno i promogiorni d'autunno ma piu' tempo passa dalla mia laurea e maggiore e' la voglia di cambiare professione fino a qualche tempo fa credevo nel mito della soddisfazzione per cio' che si fa ora dopo unico2005 a conti fatti vedo che la libera professione mi distrugge, forse non ho piu' pazienza per spiegare al cliente per convincerlo ma chi me lo fa fare :il render l'animazione il progetto..........quando poi lo scaffalista di panorama si prende i suoi 1100 euro senza responsabilita' senza sforzi mentali o meglio masturbazioni mentali e dopo 8 ore stacca va a divertirsi per le 16 dimanenti della giornata. Devo cambiare lavoro, anche xche la filipppina e' arrivata a 9,50
Campanellino :
Io sono al primo anno di p.iva e quindi non ho molta esperienza...però che io sappia se non si è in linea con gli studi di settore (come la maggior parte di noi, immagino) ci si può aspettare un accertamento ma non è vero che si è automaticamente considerati colpevoli...lo studio di settore serve appunto per ricercare delle prove di evasione fiscale, senza le quali non può essere attribuita nessuna accusa.

Ora non capisco tanto la filosofia dell'allinearsi in ogni caso alle cifre previste dagli studi di settore per evitare che vengano fatti accertamenti...ho letto le modalità con cui vengono fatti tali accertamenti (le trovate qui: www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebe2674bbc60653/ing_arch… ) e non mi pare che se succedesse a me si potrebbe rilevare qualche prova di evasione!!!!

D'altra parte non vedo come si potrebbe dimostrare di NON aver guadagnato dei soldi...si può dimostrare che una cosa è avvenuta, ma dimostrare che non è avvenuta sfiora il paradossale.

So di avere probabilmente ho una visione un po' ingenua della situazione...e mi piacerebbe sentire i pareri di chi ha più esperienza o di chi magari ha già subito degli accertamenti...
zen :
all' inzio arriava una raccomandata, e poi.......si scatena il tifone con il risultato che gli impiegati sono indiferenti a tutto poiche quellpo che dice il computer per loro e' la bibbia
Ronin :
che affrontare l'accertamento espone anche a rischi di altro tipo (per esempio vengono e scoprono che hai qualche programma non originale... come la mettiamo? chi non ha qualche scheletro nell'armadio?).
Anche essendo perfettamente in regola, poi, siccome le valutazioni di efficienza le fanno sul monte evasioni accertato (e NON sul monte evasioni RECUPERATO, lo dimostra il fatto che il fisco riesce a incassare effettivamente circa il 10% dell'evasione "accertata" dalla finanza), i finanzieri hanno tutto l'interesse a trovare evasione anche dove non c'è, tanto poi loro hanno finito.
In compenso tu, per spiegare, dimostrare, convincere, etc, entri in una spirale senza fine di perdite di tempo, che alla fine ti costa (anche a 10 euro/ora...) molti più soldi di quelli che ti costerebbe adeguarti allo studio (con la differenza che hai perso tutto il tempo, e la bile...)
lorenzo :
ma siamo sicuri che comunque se ti adegui agli studi di settore non ti romperà mai le scatole nessuno?
Ciao
delli :
no....

bye bye
laurark :
mi pare che tu abbia davvero una visione ingenua delle cose.
Ti assicurano che loro non dimostrano assolutamente niente, solo decidono che tu hai evaso e non ascoltano giustificazione alle spese che hai fatto, all'aiuto economico che hai in famiglia ....... tu hai evaso e basta!...se esci dai parametri per 2 anni di fili.

Ti resta il ricorso..............ma ne vale la pena?
Pare di no!
MEglio trattare!
desnip :
Ragazzi, ho letto il vostro dibattito che ho trovato molto interessante, ma giuro che mi ha davvero spaventato!
Io ho aperto p.i. in giugno di quest'anno per poter partecipare a un elenco di professionisti del comune, ma mi sa che un incarico non verrà mai.
Pensavo di tenerla aperta per almeno 3 anni, sfruttando le riduzioni per i nuovi iscritti, ma non avevo considerato il problema degli studi di settore...
In questo momento sono assolutamente disoccupata e senza alcun introito e non ho nessuna voglia di affrontare questa tegola.
Qundo mi consigliate di chiuderla, la p.i.? Gennaio?
laurark :
pare che e non firmi niente, scarichi spese,non hai collaboratori, uno studio...... non ci siano grandi rischi. parla col commercialista
certo che tenerla aperta per niente.....non so.
considera che i versamenti alla cassa previdenziale vengono completamente persi se non versi un certo numero di anni.

soppesa bene....

ciao

lorenzo :
senza offesa, mi sembri un pò troppo ingenua ed insesperta.
Se dici che sei assolutamente disoccupata, che fai, hai aperto la partita iva solo per metterti in un elenco di professionisti? E non potevi farlo ugualmente senza partita iva? Se poi ti chiamavano la aprivi, anche il giorno prima di emettere fattura! E poi, a parte gli studi di settore lo sai che, anche se dichiari 0, circa 550 euro di inarcassa li devi pagare comunque? (se sei under 35).
Se tu dici di stare in questa condizione ti consiglio vivamente di chiuderla.
Attenta che sommando tutto quello che uno deve pagare tenere la partita iva aperta non è uno scherzo!
Ciao
Giorgio :
... mi state spaventando... potete far luce sul mio dibbio?
io il prossimo anno ho intenzione di aprire la P.I agevolata, secondo voi con uno "stipendio" di 1200ero iva inclusa ci sto dentro? quant'é il limite da dichiarare per non rischiare controlli?
lorenzo :
temo che stai fuori; sto fuori io con 1200 euro + iva; sarebbe onesto dire che io non sono un commercialista e mi sono solo limitato ad inserire i dati del mio modello unico nel software Gerico, quindi non prenderlo per oro colato!.
Ciao
Campanellino :
Cosa intendi dire? Che quando sei sotto la cifra prevista rischi solo se hai un tuo studio personale con collaboratori e tutto il resto??
Quindi un giovane che ha aperto la p.iva e lavora come collaboratore fisso in uno studio (quindi non ha uno studio personale) di fatto non rischia nulla e può evitare di allinearsi alle cifre previste dichiarando di più di quel che guadagna?
sabagio :
... mi stai smontando tutti i progetti futuri....! non ci sto capendo più nulla...! Il commercialista, quando mi informai, non mi accennò al problema che se guadagno sotto i 2000€ avrei avuto problemi col fisco...! che casino....
zen :
Perche parlate di controlli, alla fine il fisco manda una raccomandata e chiede una cifra x casualmente di 4 anni fa(sai com'e' c'e' la prescrizione che si avvicina..), basta pagare e si risolve il problema con un f24 e 5 minuti in banca provare per credere esperienza personale e documentata.
Ma vi pare che poi la finanza venga a casa vostra senza motivo: se dichiarate 10 ci sono contolli incrociati con il vostro conto in banca (il codice fiscale serve a questo) e se li avete incassato 40 ci sono problemi anche se i soldi vengono da papa', se poi si approfondiscono i controlli come fate a spigare che pagate bollette della luce da 200 incassando 10? In ogni luogo dove viene chiesto il CF che tralaltro in questi giorni e' stato cambiato con il tesserino rosa siete sotto controllo delle finanze, il controllo è random quindi il rischio è vario, come quando si prende l'autobus senza biglietto il controllore puo salire ma non sempre lo incontriamo aRoma ce ne sono 150
desnip :
Ci sono alcuni bandi che prevedono l'obbligatorietà di p.i., altrimenti non si può partecipare.
L'ho fatto xkè alcuni amici politici mi hanno fatto 1 remota promessa... ke xò non verrà mai mantenuta xkè io non sono nessuno.
lorenzo :
molto strano!
Requisito fondamentale è quello di essere abilitati; il discorso di poter fatturare ovviamente si dovrebbe porre in caso di affidamento;
ai bandi che ho partecipato io, pur possiedendo p.i., non la richiedevano esplicitamente ma i bandi dicevano cod fisc/p.iva
Comunque ora se sei in ballo, vedi se puoi ballare!
Se hai aperto la p.iva agevolata e la chiudi, in futuro sarai costretta ci riaprirla ma col regime ordinario.
laurark :
a quanto mi risulta non è regolare che una persona con PI dica di lavorare regolarmente presso uno studio sui loro mezzi.
Puoi fare una riunione, ma si presuppone che tu abbia mezzi tuoi e che svolga la maggior parte del lavoro nei tuoi spazi.

Altrimenti lo studio per cui lavori non è in regola e dovrebbe assumeri come collaboratore dipendente.

Il fatto che ho capito io è che se spendi troppo non regge la giustificazione che non hai guadagnato.
E' anche vero che magari il computer te lo regalano ma allora non dovresti scaricarlo!
E la cosa è logica se si tratta di spese grosse.....ma a volte si sa che noi sopravviviamo per non perdere la continuità del lavoro, per fare esperienza, nella speranza di momenti migliori.....e spesso viviamo........a scrocco, non tanto per le spese di studio ma per vitto e alloggio!
ciao
Ronin :
per la verità, i collabori esterni con partita iva esistono, sono numerosi e sempre più saranno (e non sono mica tutti architetti, pensa a tutti i medici/veterinari/etc che esercitano nell'ambulatorio di qualcuno, senza mezzi propri).
Ne fanno largo uso anche gli enti pubblici, per aggirare il blocco delle assunzioni prendono collaboratori con PI, che poi però lavorano nei loro uffici con mezzi dell'ente, non propri.
Il computer è obbligatorio per chi sceglie regime agevolato e tutoraggio (tanto è vero che ti danno anche il credito di imposta per comprarlo...), quindi si può tranquillamente sostenere di averlo comprato per gestire la contabilità.
E' chiaro che cmq bisogna guadagnare più di quel che si spende (primo anno a parte: lì gli studi di settore non si applicano...)
lorenzo :
a parte il fatto che uno deve guadagnare più di quanto si spende, c'è una soglia di spese dichiarate che sarebbe consigliabile non superare?
laurark :
mi spiace smentirti ma il fatto che una cosa in Italia si faccia non significa che sia nella legge.

Ho letto di un caso proprio di un medico che faceva occasionalmente visite in un centro e che ha vinto la causa perchè, anche se lui aveva partita IVA per altre cose, in quel caso avrebbe dovuto essere assunto.
Diverso è se paghi tu lo spazio che ti prestano.

CMq per noi non credo proprio che sia regolare: lo fanno tutti ma non è legale.
Certo che chi si mette a fare causa ad un ente pubblico....?
siamo in Italia ricordatelo!
;-)
Giorgio :
invece credo sia possibile, almeno il nostro commercialista così ci ha detto: io lavoro con partita iva presso uno studio di architettura, il cui titolare mi dovrà stipulare con me un concordato di uso gratuito delle attrezzature ed apparecchiature. In questo caso credo sia regolare.
laurark :
vedi che allora il problema esiste?

quella cosa del contratto di uso gratuito serve proprio a svincolare il datore di lavoro............ma non so se davanti ad una causa di lavoro reggerebbe!
non sono un'esperta! ma dovessi avere un collaboratore non sarei tranquilla.

Il fatto è che finchè le parti sono entrambe contente tutto va bene....
a meno che non capiti l'ispezione random e che trovino delle persone lavorare in loco.
L'INPS sarebbe ben felice di trovare delle irregolarità e spillare un sacco di soldi di contributi arretrati.....e poi si attiva la corte dei conti che comincia ad appurare quanto il tuo operato ha danneggiato lo Stato e chiede risarcimento......sono rogne se ci finisci dentro....e anche lì per uscirne è solo una questione di soldi!

non ricordo come era partita questa discussione ma questo a me risulta.....
ciao

Giorgio :
... capisco, ma secondo te le rogne, nel caso in cui capiti l'ispezione, sono solo del mio "datore di lavoro" o anche mie? inoltre queste rogne .... puzzano...?
"autonoma dipendente" :
io ritorno al tema iniziale: non si può essere contemporaneamente autonomi e dipendenti.
perciò mi chiedo: quando giunge il momento di farsi riconoscere i propri diritti?
ci si sveglia solo quando si va nei casini in prima persona?

e gli ordini, che fanno?

si limitano a mandare decine di annunci di propaganda elettorale per il rinnovo del consiglio...
quali i programmi?
<>

stronzate

qui si fa la fame
"autonoma dipendente" :
io ritorno al tema iniziale: non si può essere contemporaneamente autonomi e dipendenti.
perciò mi chiedo: quando giunge il momento di farsi riconoscere i propri diritti?
ci si sveglia solo quando si va nei casini in prima persona?

e gli ordini, che fanno?

si limitano a mandare decine di annunci di propaganda elettorale per il rinnovo del consiglio...
quali i programmi?


stronzate

qui si fa la fame
laurark :
purtroppo poco.
solo cercare di votare le persone giuste.........che non fanno capolino però!

Noi le leggi non possiamo cambiarle! Al massimo abrogarle, ma si deve essere in tanti e la gente in genere le leggi neppure le conosce!
Se ne accorge appunto solo quando è nei guai!!

Siamo anni luce dalla civiltà in Italia ma finchè gli italiani penseranno che siamo i migliori, non avranno voglia di fare pulizia.

All'ordine.........chi votare ad esempio?
sto cercando, ma non trovo neppure sulla carta un programma davvero "alternativo"!

Prima di lamentarci a vanvera, cominciamo a studiare nel dettaglio le leggi, la situazione per capire!

Ad esempio: quanti di noi si oppongono alla richiesta di copie di documenti in possesso del comune da allegare alle pratiche edilizie?
non è loro diritto pretenderle, ma tutti sottostiamo alla pretesa e non è giusto!
Gira tanta carta inutile!
Così si comincia...........con le leggi che ci sono...........
LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA!
ciao
lorenzo :
il problema sono sì gli Ordini, le Leggi, la burocrazia, ecc; ma prima di tutto c'è la MENTALITA' di tutti; tutti si lamentano del Sistema, ovviamente prima di farne parte; tutti disprezzano la consolidata pratica delle "spintarelle" o, per dirla in maniera soft, delle "conoscenze". Tutti si lamentano dei politici che fregano ma, essendo costoro nel nostro medesimo habitat naturale, se noi ci troviamo in condizione di fregare freghiamo comunque.
(Senza ovviamente generalizzare)
laurark :
e proprio per questo dico che bisogna cominciare a fare pulizia da dove possiamo, dalle piccole cose, per isolare i problemi più grossi.

il fatto di fare lamentele generali non serve che a perdere il nostro prezioso tempo.

La vita è una dura lotta, e niente è regalato, neppure LA GIUSTIZIA. va conquistata!
ciao
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