lorenzo : [post n° 76865]

settori pianificatori paesaggisti e conservatori

Vi chiedo un opinione per quanto riguarda la possibilità per gli Architetti del vecchio ordinamento di iscriversi (e di mantenere l'iscrizione) a tutti i settori della sezione A dell'albo.
Io sono stato iscritto dall'Ordine a tutti i settori, come circa 1600 miei colleghi di Roma, visto il "fu" parere favorevole del ministero che ora pare abbia cambiato idea.

Adesso cosa si fa: negare un diritto già acquisito da alcuni, negare un diritto potenziale per tutti gli altri, oppure aprire le iscrizioni a tutti quelli del previgente ordinamento, visto che hanno preso l'abilitazione e si sono iscritti in base a regole ben diverse da quelle di oggi?

Sarei curioso di sapere cosa ne pensate.
Datevi un' idea consultando il link sotto

www.architettiroma.it/dettagli.asp?id=8226
Arch_ino :
Conosco la vicenda, a rigor di logica la possibilità di iscrivere gli architetti con laurea quinquennale V.O. ed esame di stato a 2 prove (superato entro il 2002) a tutti e 4 i settori dell'albo ha un cavillo giuridico che la giustifica... ma mi pare una grossa ingiustizia morale nei riguardi dei giovani architetti che si vedono preclusa questa possibilità... ed ancor più ingiusta verso i nuovi laureati specalistici che hanno sostenuto mediamente più esami e quindi sarebbero più "specialistici"... ed invece possono iscriversi dopo un esame di stato a 4 prove ad un solo settore... e per iscriversi a tutti e 4 dovrebbero sostenere 4 esami di stato distinti da 3 prove ciascuno... Come al solito per questo campo gli "anziani" si accomodano le cose a loro favore ed i "giovani" devono zappare 4 volte di più! Quindi non stiamo a scontrarci fra di noi... ma coalizziamoci contro chi ci sfrutta, sottopaga e ci leva i diritti. Salve a tutti.
luisa :
non si capisce soprattutto il perchè agli ingegneri, che hanno lauree molto differenti tra loro, hanno permesso di potersi iscrivere a più settori di specializzazione ed agli architetti, in seconda istanza, no. Forse perchè non siamo rappresentanti in parlamento? o non ci impegniamo neanche sui fatti che ci riguardano. Probabilmente è anche colpa nostra, non partecipiamo attivamente, vanno deserte le elezioni (a Milano su 10.000 iscritti solo circa 1000 hanno votato) non ci informiamo, chi di voi conosce le diverse competenze dell'Ordine provinciale e del Consiglio Nazionale Architetti. Con troppo qualunquismo si fa di ogni erba un fascio. Non si dovevano lasciare da soli i tre Ordini (Roma, Brescia e Pisa) che si sono presi la briga di fare ricorso. e gli altri? Perchè non si sono uniti contro una richiesta incomprensibile? speriamo che qualcuno torni sui suoi passi... e impegnamoci e informiaci tutti di più. Buon impegno a tutti!
alinger :
...che viviamo nel paese di pulcinella.
Senza parole.

saluti
lorenzo :
Tutto ciò che dici è giusto.
Infatti secondo me è stata una stupidaggine frammentare la vecchia professione di architetto in quattro segmenti diversi, oltre agli junior.
Permettimi però una considerazione.
Mentre chi fa l'università adesso sa benissimo quali sono le regole del gioco, tutti quelli vecchio ordinamento che prima erano abilitati a fare tutto ora si vedono scippati di tre competenze fondamentali. Non capisco per esempio perchè fino alla riforma l'architetto era totalmente abilitato alla pianificaione urbanistica, ora non lo è più.

Ti faccio un altro esempio.
Supponiamo che tu sei un paesaggista, ed in base alle regole puoi fare le cose A, B, C, e D; e le fai tranquillamente. Fra dieci anni si inventano tre figure professionali che di fatto ti precludono di intervenire nei settori B C e D, lasciandoti la A.
Come ti sentiresti?
Visto che i nuovi arrivati ti contestano di non essere adatto?
superman :
salve sono uno studente dell'ultimo anno dell'istituto per geometri di vicenza e a settembre spero di poter frequentare lo iuav...

mi interesso da qualche anno della riforma delle professioni (competenze, settori, tirocinio, ecc) ma non avevo mai sentito parlare di questo...

cioè io quando e se sarò architetto avrò competenze su tutti e quattro i settori??? o meglio le competenze specifiche dei tre nuovi settori non sono comunque riservate anche agli iscritti al settore architettura???

della serie, potrò occuparmi di urbanistica, sit, progettazione di parchi, ecc???

grazie

alessandro
lorenzo :
Mi associo alla tua domanda, in quanto, essendo un residuato bellico del vecchio ordinamento, non ho la più pallida idea di chi poss fare cosa, di che tipi di lauree o minilauree ci sono e a cosa abilitano.
Magari qualcuno della nuova guardia ci potesse spiegare!
Ciao
luisa :
tutti coloro che sono del nuovo ordinamento possono iscriversi nel settore in cui si sono abilitati "Architetto"
"Pianificatore territoriale" "Paesaggista" "Conservatore dei beni architettonici e ambientali". Possono iscriversi ai relativi esami di stato a seconda della laurea presa, vedere www.uniroma1.it/studenti/laureati/esamidistato/default.htm

mentre per quelli del VO che hanno fatto l'esame di stato VO sinceramente non saprei visto i nuovi poco edificanti sviluppi
Arch_ino :
Per il momento gli iscritti alla sezione A settore a (architettura) quindi tutti gli architetti mantengono le attuali competenze, quindi anche in urbanistica, restuauro ecc Il problema si porrà quando i pianificatori, i conservatori ed i paessaggisti aumenteranno di numero... credo che inevitabilmente chiederanno l'esclusiva o quanto meno la priorità sulle competenze specifiche per le quali hanno studiato. Se volete mettervi al riparo fate gli esami di stato per gli altri 3 settori... con la vecchia laurea in architettura si può fare... Comunuque il laureato in paesaggistica non può accedere agli esami di stato per gli altri 3 settori, mentre un laureato in architettura può fare tutti gli esami di stato per tutti i settori. Lorenzo capisco le tue ultime domande... ma uno che ha studiato 5 anni pianificazione ad esempio... non pensi che almeno debba avere una priorità teorica sulle competenze di un architetto classico? Attualmente i pochi pianificatori che ci sono possono fare al massimo consulenze...
Arch_ino :
Ho omesso un paio di paroline: ...non pensi che almeno debba avere una priorità teorica sulle competenze "in urbanistica" di un architetto classico? Attualmente i pochi pianificatori che ci sono possono fare al massimo consulenze urbanistiche...
lorenzo :
Secondo te è stata giusta la riforma che ha previsto che la professione di architetto sia stata spezzettata in Architetto senior, Architetto Junior, Pianificatore Senior, Pianificatore Junior, Paesaggista e Conservatore?

E' giusta la riforma degli esami di stato che prevede tutte queste prove e l'iscrizione separata ad ogni sezione?

Sinceramente io dico di no. Credo che tu la penserai alla stessa maniera.

Ma non era meglio come prima?

Un povero disg... che si abilita come Pianificatore Junior, che farà mai nella vita? L'addetto dei Call Center o il cameriere?

Voi nuovo ordinamento dovreste essere inc... con lo Stato che vi ha preparato questa bella trappola!

Ora il rovescio della medaglia
Tu ritieni che io possa essere inc... se, attualmente iscritto a tutti i settori, un giorno me li annullano e mi chiedono di rifare 3 esami di Stato?
Ti ripeto: con tanto di numero di protocollo dell'Ordine degli Architetti di Roma io sono Architetto, Pianificatore, Paesaggista e Conservatore.

Un'ultima cosa: riguardo agli anziani che si aggiustano le cose, considera che migliaia di architetti vecchio ordinamento, ma non per questo anziani, vivono un'attività professionale misera e senza incarichi di rilievo, che vengono dati ai soliti noti.
Quelli "favoriti", vecchio o nuovo ordinamento che sia, gli incarichi li hanno ricevuti e li riceveranno ancora!
Figurati se ad un raccomandato vanno a vedere in che sezione è iscritto.

Morale della favola: tranne i soliti noti, tutti noi altri, vecchio e nuovo ordinamento con questa nuova riforma siamo inc.................
Ronin :
è più complessa di così: la riforma era necessaria per snellire un corso di studi che stava diventando millenario, fornendo tra l'altro competenze che il mercato non richiede, e rendendo quindi la vita durissima a chi si laureava ad un età alla quale i diplomati hanno già acquisito 10 anni di esperienza.

E' normale che con il progresso della tecnica, siano richieste figure a specializzazione sempre maggiore, e quindi il tempo per formare un professionista "a tutto tondo" come gli ing. e gli arch. VO (o VVO, come il sottoscritto...) diventasse sempre più intollerabile, considerando anche la "gavetta" che chi non ha santi in paradiso deve poi farsi.

E' altrettanto normale che chi si è laureato con il vecchio sistema ne manterrà i giusti lati compensativi (proprio come i vecchi ing quinquennali sono iscritti a tutti e tre i settori dell'albo ing.: i nuovi quinquennali ciccia, visto che affrontano un corso di studi più specifico).

Sono certo che finirà allo stesso modo con gli arch., ma in ogni caso un termine temporale alla possibilità di iscrizione "multipla" si deve dare (proprio come gli ing VO che non superano l'esame di stato entro il 2006 diventeranno a tutti gli effetti NO)
superman :
xkè sono costretto a fare parecchi esami di urbanistica (ne più ne meno di quelli di un VO, se poi non ha competenze in pianificazione del territorio!!! poi anche la questione dei conservatori... cosa vuol dire, che un ing che vuole mettere le mani su di un edificio vincolato potrà fare a meno della figura dell'architetto??? potrà utilizzare un "conservatore"??

poi a mio parere le lauree in pianificazione, ma soprattutto in conservazione e paesaggistica non sono neppure lontanamente confrontabili con una laurea in architettura o ingegneria edile...

e poi... se tolgono le competenze in pianificazione agli arch, allora le dovranno togliere anche agli ingegneri, che sono politicamente meglio rappresentati e quindi la faccenda si fa più complessa...

boh.. speriamo bene...
KS :
Salve a tutti, da un pò di tempo scrivo su questo post anche se forse dai toni che si usano forse sono un "intruso" o un "non puro" o qualunque altra cosa visto che sono Geometra, Ingegnere e Pianificatore. Ragionando su alcune questioni mi sembra che il più delle volte si finisca per ammettere esclusivamente delle paure verso gli altri, ovvero i "diversi" fate voi. Voglio dire che senso ha dibattere su chi fa cosa se poi alla resa dei conti chi si arroga certe competenze non le sa effettivamente? Voglio dire ho visto, ai tempi in cui ero un "dignitoso" Geometra colleghi geometri, forti di alcune sentenze sul C.A. di affermare dipoter fare i calcolatori di C.A.. Io, conscio dei miei limiti OGGETTIVI mi sono col tempo e taaaanti sacrifici (lavoravo e studiavo) laureato in ingegneria civile e posso dire che adesso di C.A. qualcosa di più ne capisco e non solo in C.A. fortunatamente. Così vale per l'urbanistrica e pianificazione: ha ragione chi dice che chi è ingegnere non conosce l'urbanistica e la pianificazione: io ho fatto un esame chiamato "urbanistica" un mero rilievo di un centro storico con schedatura ecc. Poi ho scoperto che invece esiste addirittura una laurea chiamata URBANISTICA!!! o meglio era PTUA cmq sia è come se a ingegneria uno fa un esame di ARCHITETTURA e vuol fare l'architetto o ad architettura fa un esame di INGEGNERIA e diventa ingegnere. MA NON SCHERZIAMO! Siamo seri, io non sono architetto e quando devo intervenire su edifici vincolati ecc collaboro con valenti e progessionali architetti che curano tutta la parte architettonica dalla diagnosi al progetto, "relegando" a me la parte strutturale cmq definita assieme. Così si lavora. E quando mi approccio da URBANISTA o PIANIFICATORE TERRITORIALE che dir si voglia ad una VAS o altro mi avvalgo di colleghi Biologi, Agronomi, Geologi che ne sanno mooooolto più di me. Chiudo dicendo che dovremmo ognuno curare di più le nostre competenze, al di là di quello che scrive una legge. Do ragione a chi dice che gli ingegneri hanno percorsi molto diversi: io di ingegneria elettronica non ne capisco nulla!!!! Però sono iscritto anche al settore industriale perchè nel passaggio vecchio nuovo albo facevano salvi i preiscritti. Non volgio offendere nessunto ne turbare quanti, architetti e non ritengono di poter far tutto, io non ho studiato da architetto enon posso sapere quanti e come sono gli eami ne di meccanica 1,2 strutture 1,2 statica 1,2 idraulica, o di progettazione urbanistica 1, 2 , 3 Progettazione del territorio 1, 2 ecc. però dovremmo , ripeto a mio modesto parere, guardarci dentro e capire cosa possiamo fare.
Concludo rammentando che con la riforma le lauree triennali , TUTTE, prevedono 180 CFU ed hanno uguale "dignità" cos'ì come "TUTTE le laure specialistiche prevedono 180+120 CFU ed hanno UGUALE DIGNITA' pertanto dire che in un corso sis studia di più e vale di più di un altro a partità di impegno ed esami credo sia molto dura, alemno sui numeri, per cortesia, scusate l'"ingegnerizzazione" del discorso, non facciamo confusione!
KS
superman :
ma hai 2 lauree??

...cioè io penso che magari un architetto ne sa meno di meccanica strutturale, geotecnica, ecc piuttosto che di urbanistica o meglio di pianificazione del territorio!!!

le competenze degli architetti così come quelle degli ingegneri sono le stesse di sempre, ma prima delle lauree in PTUA, e ancora oggi sono gli architetti e gli ingegneri che fanno la pianificazione del territorio!!! non i pianificatori!!!

o sbaglio???
superman :
...che anche una laurea in scienze della comunicazione ha 180+120 CFU...

anche architettura e ingegneria hanno tutte e deu 120+180 CFU ma detto con sincerità non mi sognerei mai (ad oggi) di paragonarle...
aLICE :
ingegnere pianificatore
architetto pianificatore , due lauree , due diverse vedute: gli studi, i testi adottati nelle facoltà: per ciò che ne so due professionisti capaci ma l'architetto (e lo dico come architetto) ha una visione spaziale della pianificazione e cioè tiene conto dell'operare dell'architetto come progettista mentre l'ingegnere ha un approccio più teorico si rifà ai teorici della pianificazione (infatti strabuzza gli occhi quando per la pianificazione si cita L.C. o altri architetti) allo stesso tempo consapevole che le scelte implicano modifiche dello spazio; naturalmente é mio modesto parere.
KS :
No letto i recenti post e vorrei poter controbattere e rispondere.
Si, ovvero ho due lauree: ingegneria civile e pianificazione territoriale urbanistica ed ambientale, entrambe v.O.
Sulle competenze, senza offesa, avevo premesso che non avendo io una laurea in architettura o 4s non so quanti e quali siano gli esami che si fanno di urbanistica e di pianificazione territoriale , paesaggio, ambiente, ecc. Come citato nel mio precedente post ad ingegneria avevo fatto un esame di urbanistica, il mero rilievo di edifici. Addirittura a ing. Meccanica o elettronica non si fanno neanche esami di progettazione edile!!!!! Eppure oggi progettano case, pdl prg, ecc.
In merito poi al discorso dei 120+180 ecc. Non credevo fosse necessario specificare ma lo farò, ovvero quando parlavo di 120+180=300 senza fare discriminazioni tra lauree in filosofia o ingegneria, ecc. Però quello a cui mi riferivo erano le lauree di cui di discuteva ovvero architettura, ingegneria, urbanistica-pianificazione. Alla fione di questi tre percorsi non si può non dire che i 300 cfu sono equparabili sennò torniamo a 80 anni fa alla diatriba ing. Arch. Chi fa la laurea più difficile?
Io credo che se uno fa architettura potrà ben dichiarare di saper fare architettura alla luce di 15-20 o più esami inerenti architettura, così come un urbanista che fa 15-20 o più esami di urbanistica.
È pur vero che fino a poco tempo fa erano ing. E sopratutto architetti a fare piani ecc. Ma sinceramente , sopratutto alla luce di unalaurea conseguita in urbanistica, mi riesce difficle affermare che gli urbanisti non abbiano o abbiano meno competenze di ingegneri ed architetti in materia urbanistica!!!!
Paradosslamente se sono 300 i cfu totali, ed uno fa solo urbanistica e uno architettura ed urbanistica, due sono le ipotesi: 1) o di architettura fa poco ed il resto si dedica ad urbanistica; 2) oppure signori i conti non tornano.
Nella prima ipotesi inoltre come potrebbe poi quell'architetto sostenere di essere anche architetto se magari ha fatto 200 cfiu di urbanistica per potersi così occupare anche di urbanistica? Con soli 100 cfu di architettura? Ma allora un urbanista o un ingegnere che facesse 110 cfu di architettura sarebbe un architetto secondo voi?
Ribadisco il mio pensiero più volte enunciato in vari post ovvero che le competenze non te le da un pezzo di carta, un ordine un collegio. Si certo per il buon andare delle cose serve tutto questo per carità ma operativamente serve la coscienza e conoscenza maturata sia sui banchi che nel mondo del lavoro. Pi ognuno cmq si regola come vuole, solo che non vorrei che trasformassimo gli ordini in caste speciali, di eletti, alla luce del fatto che in altri paesi europei dove ho lavorato non esistono!!! E dove trovavano inconcepibile che dopo 5-6-7 anni di università, più di 30 esami , una tesi, ecc. Si dovesse, per poter fare l'ingegnere si dovesse fare un ulteriore esame - di stato!
Spero di non aver offeso nessuno ne sminuito ambizioni.
Saluti a tutti
Ks
Marta Galbiati :
Ciao PICO, riusciresti a darmi iol riferimento dell'aggiornamento che dice con cui l'onorario a vacazione viene portato a 60,00 euro?

Grazie mille!
Marta
email
giovanni :
cosa state sostenendo che un attuale architetto che ha
progettato un edificie e' fuori legge perche' non ha
contestualizzato lo stesso in ambito urbanistico perche'
non e' specializzato ?
giovanni :
Credo che tutto cio' sia superato o forse riguarda chi non ha studiato malgrado il superamento degli esami
La riforma riporta i titoli prima del 900 quando la laurea era ingegneria architettura quindi opera in ambito territoriale solo chi ha le competenze specifiche
e non come in passato con i governi andreottiani gli ingegneri elettronici si occupavano di edifici come di circuiti .
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