Mario : [post n° 80786]

Demolire i muri portanti

Di recente sono stato incaricato di redigere un progetto per la ristrutturazione di una hall di un albergo. Tra gli interventi previsti il committente desidera la demolizione significativa di due muri portanti. Mi sono laureato da poco e non ho grossa esperienza a riguardo, quindi sono un pò perplesso su quanto mi chiede. Il dubbio è su come devo procedere affinchè le demolizioni del muro portante che io propongo lascino l'edificio in piena sicurezza e inoltre devo prevedere un rinforzo delle fondazioni? so che possono sembrare domande stupide per un professionista ma per me è il primo vero lavoro. Ovviamente se dovessi realizzare il lavoro non mancherei di contattare un ingegnere per calcoli più precisi, ma per ora per fare un progetto plausibile come mi dovrei comportare? grazie a tutti per l'attenzione.
Lucio :
caro Mario mi dispiace dovertelo evidenziare ma se ti chiedi queste cose ancora non sei in grado di svolgere la professione .... ti consiglio di rinunciare all'incarico o di farti affiancare da un collega che abbia la dovuta esperienza e la necessaria competenza ...Non screditiamo la professionalità degli architetti!!!!
lorenzo :
specialmente quando si toccano i muri portanti.
Come hai detto tu, fatti affiancare da un professionista esperto. Ogni consiglio su questa bacheca mi sembra fuori luogo, dato che non conosciamo la natura del muro, lo schema strutturale, ecc.
Mario :
Non ho intenzione di screditare la professione ma di imparare. Inoltre io per primo ho affermato che avrei chiesto aiuto ad un professionista esperto, solo che mi sarebbe stato utile un consiglio pratico seppur generico. Del tipo: "tutte le volte che mi sono trovato in questa situazione ho consultato subito un ingegnere per il dimensionamento dei pilastri e poi ho realizzato il progetto";oppure "quando realizzerai il computio di massima tieni presente che potresti avere bisogno di...". Lucio non ho bisogno di ovvietà. Grazie comunque.
anna :
Fermo restando che, in effetti, non è semplice dare un parere senza sapere granchè del contesto ... le volte che mi sono trovata in una situazione similare ho avuto la fortuna di poter collocare delle putrelle in sostituzione della/e porzione/i di muro che andavo a tagliare...ho chiesto conferma della mia ipotesi ad un ing (già in fase progettuale), me le ha dimensionate ed è venuto nei cantieri durante la fase di posa.
PS.: la reazione dei colleghi è forse un po' severa però spesso in questo forum si leggono post di giovani leve che pensano di essere padroni della professione solo perchè sanno usare una miriade di software e poi non sanno da che parte iniziare per dimensionare un bagno o altro...nel tuo post è apprezzabile la totale assenza di arroganza...buon lavoro!
Lucio :
Prima di tutto mi scuso con mario e aggiungo che sicuramente è da apprezzare la sua mancanza di arroganza .... ma per me è sconcertante che un collega si ponga questi interrogativi che denotano una preparazione professionale pressochè nulla, soprattutto perchè l'assenza di preparazione è un fatto molto diffuso che non dipende dalle capacità del singolo ma dalla mediocre preparazione che oggi viene impartita nelle università.
a raga.. oggi dalle università si impara solo come usare software e connessi ma le basi dell'architettura non sanno nemmeno dove andarle a cercare ....
Il mio consiglio ... andate a fare paratica in qualche studio che lavora bene, senza presunzione e con l'umiltà di imparare qualcosa, poi vi renderete conto di quello che sostengo!!
anna :
Sono totalmente d'accordo con te! E' sconcertante leggere certi post però non posso non ricordare che tanti dubbi /lacune macroscopiche li ho avuti pure io appena sfornata dall'università con lo zainetto svuotato dai libri ma pieno di falsissime illusioni....sono passati un po' di anni e, da quanto vedo e sento, la situazione è persino peggiorata perchè non si accetta più l'idea di affrontare (a volte "subire") una gavetta magari dura e mortificante ma INDISPENSABILE E SACROSANTA, in ragione del fatto che si padroneggiano vari software...Nel caso di Mario ritengo che abbia espresso con un atteggiamento consono il suo problema e la sua richiesta di aiuto...nessuno, al posto suo, rinuncerebbe all'incarico offertogli, l'importante è che si copra bene le spalle.
Mario :
Anna, grazie per aver capito la situazione. Sto facendo la gavetta ma i bellissimi studi in cui lavoro non mi hanno mai permesso di vedere un cantiere o risolvere un problema strutturale tipo quello in esame, anzi mi lasciano ben attaccato di fronte al computer a intontirmi con autocad e photoshop. E' per questo che ho deciso di iniziare a prendermi delle responsabilità, magari non da solo ma comunque più formative di una bella tavola fatta con Archicad. Quindi ringrazio Anna per aver capito che lo sfruttamento dei neolaureati nella maggior parte degli studi oggi riguarda solo l'utilizzo dei nuovi software.

Lucio, la mia università è la tua solo un pò peggiorata come del resto lo sono i nostri tempi. Avevo messo in conto che la gavetta l'avrei fatta dopo, solo che è una gavetta cieca, senza alcuna prospettiva di crescita professionale; ecco perchè faccio domande "sconcertanti"... per imparare e non farne piu'!

P.S. Anna, grazie anche per l'aiuto pratico.
Lucio :
vuoi un consiglio ... rompi l'amìnima ai tuoi ttitolari dello studio per apprendere di più ed interessati di ogni aspetto del tuo lavoro ... questo è il primo passo per riuscire nella professione e non dimenticare che un colaboratore ragionante vale di più di un disegnatore e ciò è apprezzato da qualsiasi collega che gestisce uno studio +o- affermato. Se non è così cambia studio.
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