apo : [post n° 81238]

posso firmare una dia???

vi sembrarà una domanda stupida o forse una domanda già fatta mille volte ma volevo chiedere se un laureato in pianificazione territoriale(PTUA) vecchio ordinamento, iscritto all'ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, può firmare una D.I.A. e più in generale cosa la legge gli consente o meno di fare...se così si può dire...ho guardato il DPR 328/2001 ma è un pò vago sull'argomento...grazie millllle
superman :
...puoi fare tutto quello che compete al geometra... quindi anche una dia...
al :
superman sbaglia, è l'arch iunior che ha praticamente le stesse competenze del geometra, non certo il pianificatore...e non mi sembra che una dia abbracci problematiche legate alla pianificazione, campo di attività del pianificatore...
Campanellino :
io credo che tu una DIA la possa firmare però non è una questione su cui ci si può basare su pareri personali...... chiedi all'ordine della tua città, loro dovrebbero darti una risposta certa.
pigmentus :
ma se sei ARCHITETTO pianificatore ecc.. ecc... e allora ...non sarai mica "inferiore" (in senso di competenze e possibilità di firma.....) ad un geometra!!!
superman :
...con una laurea in painificazione territoriale urbanistica e ambientale ci si può iscrivere al collegio dei geometri previa superamento dell'esame per la libera professione, allora vuol dire che le competenze del geometra ricadono abbondantemente nelle competenze di un pianificatore... almeno credo... ...cioè se un agronomo, con rispetto parlando, può fare determinate cose (praticamente quelle che può fare un geometra) volete che un pianificatore non possa farle???
superman :
...mi disp ma tra un'arch. iunior e un geometra ci sono moltissime differenze... una tra le tante è il calcolo del c.a.... tanto per dire la più evidente..
KS :
SIAMO ALLE SOLITE, COMPETENZE SI COMPETENZE NO COSA SI COSA NO. INNANZITUTTO SULLA FIRMA DELLA DIAE OCCORRE PRECISARE CHE NON DIPENDE TANTO DAL FATTO CHE LA DIAE SIA "MINORE" RISPETTO AL PC MA PIUTTOSTO SE RIENTRA O MENO NELLE COMPETENZE. VOGLIO DIRE CON UNA DIA SI POSSONO FARE, SE DISCIPLINATI DA PIANI ATTUATIVI PLANIVOLUMETRICI ECC ECC ANCHE EDIFICI. SERVE CAPIRE TUTTAVIA SE CIO' RIENTRI O MENO NELLE COMPETENZE DEL PIANIFICATORE. MAGARI QUALCUNO FA UNA RECINZIONE CON UN PC MA IN REALTà LO POTEVA FARE CON UNA DIAE! QUINDI NON è CHE LA DIA VALGA MENO DEL PC MA PIUTTOSTO SRVE CAPIRE SE RIENTRI O MENO.
PREMESSO QUESTO IL DPR 380/01 PARLA PIUTTOSTO CHIARO QUANDO AL PUNTO C) DICE: PROGETTI DI TRASFORMAZIONE URBANA E TERRITORIALE. INTANTO IL CONCETTO DI PROGETTO CREDO SIA CHIARO PER TUTTI, TRASFORMAZIONE SIGNIFICA CAMBIARE, MUTARE NELLE FORMA (O NELLA SOSTANZA) L'ASPETTO DI QUALCOSA. URBANO SI RIFERISCE A CITTàQUINDI TUTTO, TERRITORIALE BEH TUTTO IL RESTO. QUINDI CREDO SIA FACILE DEDURRE COME QUANTE COSE RIENTRANTI TRA LA TRASFORMAZIONWE URBANA E TERR.LE SIANO SOGGETTE A DIAE O ANCHE PC (URBANIZZAZIONI, CANALI, PARCHI, STRADE, ECC) OVVERO TUTTO CIò CHE TRASFORMA L'URBANO ED IL TERRITORIO. SAREI TITUBANTE SULLA TRASFROMAZIONE EDILIZIA, QUINDI IL MUTAMENTO DI UN EDIFICIO INTRNO ED ESTERNO IN QUANTO NON è , SE NON LONTANAMENTE , RICONDUCILE ALLA TRASFROMAZIONE URBANA. IL DPR 380/01 ART. 22 INOLTRE FA RIENTRARE TRA LE OPERE SOGGETTE A DIAE PROGETTI DI EDIFICI DISCIPLINATI DA PLANIVOLUMETRICI, CHE PALESEMENTE RIENTRANO NELL'ATTIVITà URBANISTICA E QUINDI DEL PIANIFICATORE. SE QUALCUNO SOSTENENSSE IL CONTRARIO DOVREBBERO SPIEGARMI/CI COME MAI AD ESEMPIO GLI ARCHITETTI SETTORE ARCHITETTURA PROGETTANO STRADE, FOGNATURE, ECC. O ING. E STESSI ARCH. REDIGONO PRG ECC QUANDO LA NORMATIVA VIGENTE NON LO CONTEMPLA. NON è UNA POLEMICA, ANCHE PERCHè IO SONO , OLTRE CHE GEOMETRA ED URBANISTA - PIANIFICATORE ANCHE INGEGNERE V.O..SALUTI KS
NEO :
Perfetto....Allora sei apposto......Saluti anche a te!
KS :
IL MIO NON ERA UN MODO PER DIRE SE SONO O MENO APPOSTO PERCHè SONO ISCRITTO A DUE ORDINI ECC ERA SOLO PER SOTTOLINEARE COME DIVERSI PERCORSI DI STUDI TI DANNO COMPETENZE OGGETTIVAMENTE DIVERSE. PRIMA DA GEOMETRA CREDEVO DI SAPERNE DI C.A. POI DA ING. CIVILE HO VISTO DI NO E CREDEVO DI SAPERNE DI URBANISTICA. ORA DA URBANISTICA VEDO CHE L'INGEGNERE, NON SO L'ARCHITETTO, HA DEI GROSSI LUMITI E "BUCHI" NEL SETTORE URBANISTICO!
SALUTI
KS
NEO :
io sono ben conscio di avere grossi limiti ma.....nessuno MAI saprà benissimo tutto....ed è da un bel po' di tempo che me ne faccio una ragione.....l'architetto/ingegnere/geometra/perito/quellochevuoi...omnisapiente NON ESITE!
KS :
Concordo. È per questo che non capisco come ogni volta si parli di competenze si scateni un putiferio di accuse e rivendicazioni reciproche: ingegneri perfetti restauratori!, geometri esemplari calcolatori di c.A., architetti perfetti conoscitori dell'urbanistica.
Volevo dire appunto che nonostante studi fin qui fatti e lauree acquisite i limiti li ho non solo testati ma soprattuto toccati con mano di persona studiando la materia. E mi rendo conto che ancora so poco, tanto da essermi iscritto ad un corso di laurea in scienze ambientali per approfondire la tematica ambiente che da ingegnere ed urbanista si tocca quotidianamente.
Saluti

Ks
marzi :
Tutti i pianificatori che hanno collaborato nello studio in cui lavoro mi hanno sempre detto che non avrebbero mai potuto firmare una DIA, comunque dovresti chiedere all'ordine anche perchè in caso positivo ti si ofrirebbero molte più opportunità....
KS :
Probabilmente ciò che volevano fare non rientrava più che nella DIAE nelle competenze del Pianificatore. Occore tener ben opresente la distinzione tra competenze e titoli abilitativi: infatti la legge non dice: l'architetto o ingegnere o pianificatore può firmare, non può firmare una diae o pc ma dice cosa può non può fare. poi il mezzo dipende dalla normativa vigente. fino a pochi anni fa non c'era la diae ad esempio.

cmq se avete notizie certe ben accette

ks
marzi :
Grazie per l'informazione, io resto un pò confusa sull'argomento... non temo la concorrenza tra i vari operatori, sono del parere che la maggior scrematura la facciano le capacità al di la della formazione. Ma ho sempre paura che un bel giorno io mi veda esclusa da poter concorrere ad un lavoro solo perchè da una certa data in poi non lo si può fare più...il legislatore resta sempre in agguato...
KS :
si concordo con te sul fatto che ci sia molta confusione, anche se in realtà è quasi "dovuta": voglio dire come fai a limitare, in campo edilizio, competenze tra ing. ed arch. oppure dove finisce l'urbanistica ed inizia l'architettura? in un pdl dove c'è urb e dove arch e dove ing? il rilievo del geometra lo fa il perito agrario oppure n o?
io sono convinto che al di là di cosa dice la legge, che per definizione deve stare "larga" tutto dipenda da cosa uno sa fare.
purtroppo vedo che nel settore edilizio sopratutto, dove ho cominciato e dove tuttavia sguazzo anche se come supervisore, la qualità si è molto abbassata proprio per l'interferenza di troppe professioni/professionisit poco professionisti che hanno banalizzato tutto: ma lo vedete come fanno i collaudi dei C.A.? un tanto a pratica? e le relazioni paesaggistiche? e la ricerca dello spazio antropico nei pdl? due strade e un pò di verde a caso se va bene!
per questo io ho lasciato il ramo e mi sono dedicato ad altro dove la maggior carenza di specificità ti da maggior spazio per progettare e confrontarti nella ricerca di cose sempre nuove. personalmente per quello dhe avevo studiato da ingegnere civile trovavo svilente concorrere con migliaia di tecnici per accaparrarmi una casetta, un condominietto, la ristrutturazione che poi per spuntare prezzi sempre più bassi eri costretto a lavorare di mxxxx!

scusate lo sfogo ma sono diversi anni che giro per studi tecnici, uffici comunali, commissioni edilizie, ecc e ne vedo di tutti i colori

saluti

ks
pigmentus :
da quel che ho letto allora nel tuo caso mi pare di avere capito che il lavoro sia diventato un'"optional".....nel senso che puo permetterti di fare quel che vuoi.....prenderti 3-4-5 lauree...perchè supervisioni il lavoro di altri...
delli :
...
mah
...
ks :
come più volte detto, concordando con altri per me più che di lavoro si tratta di professione all'interno della quale certo qualcuno può anche lavorare. io nella mia vita ho fatto molta "gavetta" lavorando, se vogliamo usare un termine condiviso e percepito da tutti, "a gratis" con l'unico intento quello di apprendere e capire cosa mi offriva il mondo. ho avuto la fortuna-coraggio di intraprendere una strada nuova, rischiando certo perchè lasciavo lidi più tranquilli e più sicuri ma certamente non mi ricambiavano come succede adesso.
visto che per me il lavoro è un concetto troppo ristretto di professione, della quale il lavoro fa certamente parte ma non solo (non è professione aggiornarsi? studiare? fare convegni? però non è mica "lavoro"!!) non posso parlare di optional, optinal rispetto a cosa poi?. il fare ciò che voglio, deriva dal fattto che uno si crea le condizioni, con impegno e sacrificio, per poter scegliere di fare ciò che si vuole e cmq, ribadisco per tutti, nessuno ci ha puntato una pistola alla testa e ci ha imposto di fare l'arch. il geom. l'ing. ecc. il mondo offre tante altre cose.......a buon intenditor.....
il supervisionare gli altri è un'altra componente della professione mia, perchè ho pensato che impostare "il lavoro" con un sistema di collaborazioni settoriali e competenze specifiche fosse il miglior modo per portar a termine i vari incarichi e dar la possibilità a tutti con le proprie competenze di esser ripagati di anni di studi e sacrifici.

saluti

ks
ks :
le 3-4-5 lauree fanno parte della professione, ma non sono lavoro, non avendo la presunzione di credere che con la sola laurea in ingegneria civile avessi le competenze per gestire l'urbanistica, l'ambiente, ecc. ecc.
pigmentus :
O per fortuna o coraggio che sia, comunque ti puoi permettere di studiare e prenderti 3-4-5 lauree...IO, comune mortale, ho giornate di 24 ore e sinceramente il tempo di frequentare qualche corso lo trovo...ma laurearmi...2-3 volte non ci riesco...perciò ....onore al merito....ma ripeto... sei l'eccezione che conferma la regola.....prova a sentire anche qualche studente-lavoratore.....e comunque mi chiamo fuori da questa polemica...anche perchè io penso che lo studio SIA un lavoro....e non una professione! Saluti e buon studio..
ks :
non sono del tutto d'accordo con te. voglio dire anch'io sono stato studente lavoratore o meglio studente-professionista quando ero geometra comunale e studiavo per laurearmi. però non è una questione di meriti che volevo far emergere era solo per ribadire che: 1 le competenze sono tante e non si possono ridurre ad una sola laurea 2 al di là del corso di studi poi ottieni quello che dai. il problema è che a volte si vorrebbe ottenere di più e quindi i conti non tornano. vedo tanti miei coetanei che si atteggiano per essere ingegneri, architetti ecc ma oggi ci rendiamo conto o no che ormai è un titolo la laurea che ha quasi chiunque? non a caso il tasso maggiore di disoccupazione è tra i laureati, a prexcindere poi dal corso.
che poi lo studio sia un lavoro allora perchè distingui studente - lavoratore: sarebbe lavoratore-lavoratore con due lavori voglio dire...cmq ognuno la vede a modo suo, l'importante è credere in quello che si fa, almeno per me è così.

saluti

ks
pigmentus :
...ma allora uno dovrebbe studiare una vita....distinguo studente lavoratore perchè nel mio caso se non lavoro non mangio...e poi di tempo me ne rimane praticamente ZERO...forse mi iscriverò ad un corso del Consorzio Nettuno....e mi guarderò la Tv alle 4 di mattina...e poi non mi parlare di geometri comunali...per piacere...nella mia città alle 14.30 hanno finito di lavorare ......e fino sera è lunga.......io invece se mi va bene esco di ufficio alle 20.00!! Questo è quel che penso.... saluti
NEO :
prendermi anche una laurea in Economia e Commercio...così non avrei più bisogno del commercialista....
Ronin :
per fare il commercialista non serve la laurea (basta un ragioniere), occorre solo il tempo di stare dietro agli innumerevoli adempimenti (che sono lì appunto per impedire che uno riesca a farlo da solo...)
NEO :
la mia era una battuta/provocazione.....sembra infatti, da questo post, che senza di essa... non si abbiano abbastanza competenze col solo Diploma.....
pigmentus :
ad un architetto poi...potrebbe servire anche una bella Laurea in Giurisprudenza.....che consentirebbe di sguazzare a meraviglia fra Norme edilizie, regolamenti, Testi Unici, sentenze, Codici vari.....ecc. ec.
patty :
non provocatemi Ronin....altrimenti son guai!
io invece sto studiando per la laurea in psicologia...mi sembra importante per la professione....e lo dico senza ironia!!!
NEO :
non te lo provochiamo...stai tranqui...
steppi :
Sul serio?? dicono che gli architetti sono psicologi mancati e viceversa..per cui tu diventeresti un Architetto-psicologo al 100%!!
AUGURI!!!!

ks :
...di sottolineare ancora una volta che la mia non era una manifestazione di "bravura" era solamente un riconoscimento di una oggettiva limitazione testata personalmente sul fatto che un corso di studi per quanto completo possa essere non ti può dar tutto. alla luce di questo sottolineavo come, alemno per me, sia importante, professionalente importante, indagare anche altri campi. tra le varie batture giustamente ironiche quella di pigmentus sulla laurea in giusisprudenza è mirata. certo un conto è farsi una laurea in ingegneria civile e poi urbanistica che ti passano abbastanza esami, un'altra è fare medicina e poi ingegneria. voglio dire non è necessario avere 1-2-3-4-5 lauree per saper fare, però ribadisco a volte occorerebbe avere l'umiltà di accettare i propri limiti, senza avere invece la presunzione come già detto su certi miei colleghi, di saper far tutto e non aver bisogno di nessuno.
una considerazione sui tecnici comunali: è vero alle 14.30 staccano o alle 18.30 se fanno 9 ore/giorno, fanno 36 ore settimanali ferie pagate ecc e allora? loro hanno fatto una scelta, io all'epoca l'avevo fatta e poi ho cambiato, nessuno mi ha mai puntato una pistola sulla tempia e credo neanche a loro e credo neanche a te o a chi fa la libera professione. voglio dire occorre tenere presente che il tecnico comunale a fronte di un "vantaggio" di lavorare oggettivamente poco (ti riepto 36 ore contro le 60-70 che attualmente faccio/facciamo credo da liberi professionisti) guadagna anche "poco" 1.100 - 1.300 (con assegni familiari) magari da 20 anni in p.a.. dopo 20 anni un architetto ingegnere geometra libero prof. guadagna 1.100 - 1.300 euro al mese secondo te/voi?
ognuno fa le sue scelte, che nel pubblico chi ne privato chi misto come il sottoscritto, chi studia e chi no chi, ma alle fine ripeto l'importante dovrebbe essere riconoscere che quello che poi si ha dipende da quanto si da, almeno per me e vedo anche per altri colleghi è successo così.

buon lavoro a tutti

saluti

ks
patty :
di certo molti degli architetti che ho conosciuto...una seduta dallo psicologo avrebbero dovuto concedersela....
...
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