ciao a tutti! ad oggi ho un contratto a progetto ma mi piacerebbe avere la p.i. per poter mettere via qualche soldino in più...(visto i tempi), volevo sapere se qualcuno si è informato riguardo a cosa significa "mera prosecuzione" in quanto per ora io riuscirei a fatturare solo allo studio dove lavoro già, ma non so se riuscirò ad avere nuovi clienti...
grazie
fe : [post n° 283530]
p.i. mera prosecuzione
nell'ultimo telefisco si è parlato di questo problema prendendo ad esempio architetti che voglio entrare nel nuovo regine 2012. dalla discussione si è evinto che per mera prosecuzione si intende un dipendente che aprendo partita iva fatturi al soggetto di cui in precedenza era dipendente. spero di essere stato chiaro
Il co.co.pro fa parte dei lavori classificati come "parasubordinati". Non è lavoro "dipendente". Tant'è che i contributi vengono versati in casse differenti. Inoltre se apri p.iva come architteto iscritto ad un ordine mi pare, a livello formale (solo formale, perchè sappiamo bene poi cosa facciamo con la p.iva negli studi altrui...) che ci sia una bella differenza col co.co.pro perchè adesso le possibilità di quello che puoi fare sono superiori. Rispetto al co.co.pro saresti dotato di timbro e di possibilità di firmare lavori tuoi. Quindi, io la mera prosecuzione, a livello formale cioè stando alle definizioni delle tipologie di lavoro tirate in ballo, non la vedo proprio.
però la commercialista mi ha detto che per essere sicura dovrei fatturare anche ad altri...non c'è un riferimento scritto per questo interpretazione?
io mi sono basata semplicemente sulla definizione dei rapporti di lavoro. Forse mi è sfuggito qualcosa, ma non parlano forse di lavoro autonomo o lavoro dipendente come parametro di esclusione?se si, il co.co.pro non si configura nè come l'uno nè come l'altro. Poi, tra l'altro, riferendomi a quello chde dice il tuo commercialista, come fai a sapere a priori a chi fatturerai e quante fatture fatture farai durante l'anno? Come fa ad essere questo il criterio per aderire ad un regime piuttosto che ad un altro? uno può fare una previsione ma non può avere la sfera di cristallo con la certezza assoluta di fatturare anche a qualcuno di diverso dallo studio. Questo è il mio punto di vista. Se no uno come fa se a fine anno non è riuscito a tirare su lavori propri o qualche occasione è sfumata visto anche il periodaccio? fattura alla zia una prestazione inesistente per dimostrare che ha anche altri clienti?Mi pare un attimo assurdo. Avevo anche posto la domanda alla mia commercialista, la quale ha convenuto che è impossibile sapere a priori a chi si fatturerà durante l'anno.
un disegnatore e un architetto fanno mestieri diversi. Come si fa a dire che c'è prosecuzione? Hanno codici IVA diversi.
Ma da quando è iniziata l'attività?
Ma da quando è iniziata l'attività?
x gg:
infatti!è quello che sostengo anche io. A maggior ragione se sei un collaboratore a progetto in uno studio puoi solo produrrre disegni o altro ma non hai nè timbro nè firma, mentre se sei iscritto all'ordine come architetto è ben diverso! Puoi fare lavori tuoi a prescindere dal fatto che lavori per uno studio. Se ti gira di fare un accatastamento per tizio cliente TUO e non dello studio, lo puoi fare. Mentre prima quando eri co.co.pro non potevi. Insomma direi che la differenza c'è ed è molto evidente...per lo meno a livello formale.
infatti!è quello che sostengo anche io. A maggior ragione se sei un collaboratore a progetto in uno studio puoi solo produrrre disegni o altro ma non hai nè timbro nè firma, mentre se sei iscritto all'ordine come architetto è ben diverso! Puoi fare lavori tuoi a prescindere dal fatto che lavori per uno studio. Se ti gira di fare un accatastamento per tizio cliente TUO e non dello studio, lo puoi fare. Mentre prima quando eri co.co.pro non potevi. Insomma direi che la differenza c'è ed è molto evidente...per lo meno a livello formale.
e non solo, kia.
Quando fai una fattura, invece di una ricevuta, hai un documento che attesta che hai svolto un lavoro e devi essere pagato. Leggo che spesso questi accordi vengono fatti senza un contratto scritto (malissimo). Con una fattura hai qualche possibilità in più di ottenere i tuoi soldi in caso di "fuga" del cliente.
Quando fai una fattura, invece di una ricevuta, hai un documento che attesta che hai svolto un lavoro e devi essere pagato. Leggo che spesso questi accordi vengono fatti senza un contratto scritto (malissimo). Con una fattura hai qualche possibilità in più di ottenere i tuoi soldi in caso di "fuga" del cliente.
Chi ha scritto le leggi (Ministero) e i suoi "inutili" chiarimenti (Agenzia) non si sta accorgendo che c'è mezza Italia che sta diventando matta per capire se riuscirà a continuare a portare a casa per un altro anno, se gli va bene, 1000-1200 euro al mese, senza articolo 18, senza ferie o gravidanza o malattia ecc, senza sindacati a far battaglie,...
Giusto chiudere le finte partite iva, ma definirei "MERA PERSECUZIONE" far pagare il conto a quelli che in questi anni hanno dovuto scendere a compromessi per avere un lavoro.
Spero vivamente che per mera prosecuzione non intendando anche chi (per grazia ricevuta) quest'anno potrà continuare a fatturare qualcosa a allo stesso studio...perchè sono anni che per MERA PROSECUZIONE stanno prendendo per i fondelli i ragazzi della mia generazione!
Giusto chiudere le finte partite iva, ma definirei "MERA PERSECUZIONE" far pagare il conto a quelli che in questi anni hanno dovuto scendere a compromessi per avere un lavoro.
Spero vivamente che per mera prosecuzione non intendando anche chi (per grazia ricevuta) quest'anno potrà continuare a fatturare qualcosa a allo stesso studio...perchè sono anni che per MERA PROSECUZIONE stanno prendendo per i fondelli i ragazzi della mia generazione!
cmq, siete stati molto chiari...grazie a tutti...ora dovrei convincere solo la mia commercialista!!!!!
Fe:
ricordati che i commercialisti sono ferrati in materia strettamente fiscale ma spesso non su questioni relative a diritto del lavoro e contributi previdenziali.
ricordati che i commercialisti sono ferrati in materia strettamente fiscale ma spesso non su questioni relative a diritto del lavoro e contributi previdenziali.