archinca..ato : [post n° 358807]

Sentenze a favore architetto non pagato

Buongiorno ragazzi.
Sapreste indicarmi gli estremi di sentenze che diano ragione ad un architetto che ha regolarmente svolto il suo lavoro e che non è stato pagato da un suo cliente?
Ovverosia, mi serve ravvogliere tutto il materiale (di natura giuridica, dato che ho già tonnellate di documenti di cantiere) che potrebbe essere utile a far valere le mie ragioni, cioè che avvalli e che contribuisca a tutelare il corretto operato del professionista...
Grazie
ArchiFra :
hai un disciplinatre di incarico? quello da solo vale, visto che contiene anche modalità, termini e importi di pagamento.
in sua assenza, possono essere impugnate mail o altra memoria scritta in cui si palesano cifre e modalità.

diversamente... serve un avvocato coi contro fiocchi
ivana :
dal corso sulla deontologia: senza disciplinare, il giudice ha facoltà di dimezzare i compensi pattuiti...
archinca..ato :
Per ArchiFra e ivana: sì ho disciplinare d'incarico e, come dicevo, tonnellate di mail, foto e di ogni tipo di riscontri riguardo l'attività svolta.
La questione sta in questi termini (brevissimamente): ristrutturazione casa civile abitazione. Relativo computo. Disciplinare completo. Dopo qualche mese la Committenza decide di incrementare le lavorazioni (aumentano le demolizioni, nuovo solaio, nuovo tetto, nuove fondazioni, ....). Della casa originaria rimangono solo le pareti perimetrali. Analisi delle soluzioni. Altro computo, aggiuntivo al primo. Raddoppio dei costi. Segnalo da subito che la mia attività di Progettista, DL e Respons. Sicurezza è più che triplicata (proprio a causa di tutti questi cambiamenti) rispetto a prima. Do' la precedenza all'attività professionale cercando di favorire la Committenza (dato che voleva che entro la fine dell'anno venissero conclusi i lavori... eravamo a maggio) ma continuo ripetutamente a segnalare la necessità di integrare il primo Disciplinare d'Incarico. Finito il lavoro (mancavano solo piccoli lavori edili) la Committenza mi da' il benservito, senza nemmeno pagarmi la totalità del primo Disciplinare. Le ho fatto causa, ed ora, per completezza (appunto) stavo cercando ulteriore materiale, che potesse fare al caso mio, oltre a quello in mio possesso...
Grazie
ArchiFra :
allora puoi tranquillamente fare causa. per importi sotto i 2.500 euro puoi passare dal giudice di pace, magari senti anche il tuo ordine.
hai già mandato una raccomandata a/r in cui dici che se entro 15 giorni non regolarizzano la posizione secondo quanto previsto dal disciplinare firmato tu adisci le vie legali? di solito quella è sufficiente per smuovere le cose.

solo un appunto: da quello che scrivi nel tuo ultimo post hai fatto un errore piuttosto grave, cioè hai sollecitato la committenza per adeguare il disciplinare. avresti dovuto TU fare un disciplinare integrativo e aggiuntivo e farlo firmare, minacciando di fare il fermo lavori, PRIMA di proseguire. se le condizioni cambiano, si deve immediatamente tutelarsi. purtroppo alla luce di quello che hai specificato, hai la possibilità praticamente certa di avere ragione SOLO per la cifra del disciplinare originario, mentre per le lavorazioni aggiuntive non essendo state normate da te rischi che il giudice dimezzi il compenso.
ivana :
ha ragione ArchiFra...
ponteggiroma :
ad oggi ho due decreti ingiuntivi in mano nei quali il giudice mi ha dato ragione e non so che farci!. I procedimenti sono iniziati: uno un anno fa ed uno a settembre, sono entrambi conclusi, ma non riesco ugualmente a recuperare i soldi... Quindi pensaci bene, anche perché ci sono spese per avviare la procedura (circa 300 - 350 euro)
ivana :
...e ha ragione anche ponteggi...è triste dirlo, ma a volte è preferibile accordarsi con il cliente per avere magari meno ma subito! Forse minacciando e mediando si può ottenere qualcosa.
ivana :
...ma vedo che sei già in causa, quindi in bocca al lupo!
archinca..ato :
grazie a tutti per le opinioni.
le cose però non stanno esattamente così.
per farvela breve: come il nostro codice deontologico prevede, ho anteposto gli interessi della committenza (che, ovviamente, voleva finire i lavori prima possibile per entrare in casa subito) ai miei (che volevo essere pagato). quindi deontologicamente sono inappuntabile.
mentre è vero invece (tenetelo ben presente, magari per il futuro) che il blocco lavori imposto dall'architetto (o da qualsiasi altro professionista) per il solo fatto di non venir pagato è un reato molto grave! oltre al fatto che, in automatico, il cliente ti fa' causa per indebita interruzione del rapporto. quindi, oltre a non percepire quello che ti spetta sei costretto a risarcire il cliente! assurdo no?
in ogni caso io continuavo correttamente a fare il mio lavoro (ero in cantiere ogni giorno, mattina e pomeriggio) e, contemporaneamente, sollecitavo il cliente per il surplus dovutomi. lui ha fatto orecchie da mercante (ripeto: ho tonnellate di prove). il giudice non può non considerare queste circostanze, anche perchè vige il 143/2013.
poi, nella vita (come in tribunale) nulla è certo...
una considerazione: non molliamo ragazzi... non facciamoci mettere i piedi in testa! la nostra professione è già martoriata e sta' perdendo terreno in confronto ada ltri professionisti che operano nell'edilizia, e questo è dovuto certamente al nostro atteggiamento rinunciatario...
poipoi :
se hai un contratto firmato non dovresti avere problemi.
altrimenti il DM è il 140/2012.
archinca..ato :
Per poipoi: ho un contratto firmato per una parte dei lavori (e per un determinato importo di lavori). In seguito i lavori sono aumenteti notevolmente (e, di conseguenza, il loro importo).
Vero, il DM per la liquidazione giudiziale è il 140-2012.
Ho fatto il calcolo della parcella con entrambi (140 e 143) e non ci sono grossissime differenze.
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