Salve, ho partecipato a uno dei concorsi promossi da professionearchitetto, vincendolo. Non sono un professionista (se per professionista si intende possessore di partita IVA), sono un neolaureato che, come tanti, prova a racimolare un po' di soldi ed un po' di fama concorrendo con i propri progetti a concorsi promossi su varie piattaforme. Sono risultato vincitore della somma di 1000€ ma, per riscuotere la somma, mi viene chiesto di fornire il mio IBAN (che non ho) ed una fatturazione (anche PROFORMA) prima di incassare il corrispettivo dovutomi.
E' questa una procedura OBBLIGATORIA o ci sono dei modi più semplici? Grazie anticipatamente.
VP : [post n° 360585]
RISCOSSIONE VINCITA CONCORSO - URGENTE
per l'iban puoi dare quello dei tuoi genitori.
per la fatturazione nonso dire, comunque hai verificato che tra i requisiti per partecipare ci fosse quello di possedere partita iva?
per la fatturazione nonso dire, comunque hai verificato che tra i requisiti per partecipare ci fosse quello di possedere partita iva?
No, non era richiesto essere dei "professionisti" per partecipare al concorso e non intendo certo aprire una partita IVA per riscuotere il premio. Esiste un modo per evitare tutto ciò, restando nella legalità?
si, la prestazione occasionale fino a massimi 5000 euro annui. documentati, vedi legge Biagi
In merito alle prestazioni occasionali, l'Ordine di Torino ha diramato quanto segue. nel caso specifico bisognerebbe leggere il bando, se il concorso era aperto anche a studenti o neolaureatii allora non possono richiedere fattura.
ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE E PRESTAZIONI OCCASIONALI
A gennaio del 2015 il Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri ha pubblicato un documento con cui sostanzialmente si liberalizzava l'uso delle prestazioni occasionali per gli iscritti ad Ordini professionali titolari di un contratto di lavoro subordinato.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha finalmente fatto luce sulla questione con una lettera inviata a Inarcassa per rispondere ad una richiesta di chiarimenti.
Nella documento del MEF si evidenzia come "nel caso rappresentato (il dipendente iscritto all'albo a cui capita di dover firmare una pratica per un committente), qualora l'attività svolta dal soggetto rientrasse tra le attività tipiche della professione per il cui esercizio è avvenuta l'iscrizione all'albo, i relativi compensi sarebbero considerati quali redditi da lavoro autonomo, con conseguente integrale soggezione degli stessi alla relativa disciplina".
Pertanto con questo documento si va a rispondere alle proteste dei liberi professionisti titolari di partita IVA che individuavano una concorrenza sleale nella possibilità per un dipendente iscritto all'Ordine di poter svolgere attività professionale con prestazione occasionale, senza gravare sul proprio committente oneri fiscali (IVA) ed oneri previdenziali (contributo integrativo Inarcassa).
In conclusione si ribadisce quanto già espresso anche dal Consiglio Nazionale degli Architetti: l'art. 61 comma 3 del DL 10/09/2003 n. 276 esclude dal campo di applicazione delle prestazioni occasionali le professioni intellettuali per l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali.
Quindi ogni qualvolta un iscritto all'Ordine (anche non dipendente) svolga un'attività tipica della professione per il cui esercizio è avvenuta l'iscrizione all'albo, il relativo compenso è da considerare quale reddito di lavoro autonomo con conseguente obbligo di apertura della partita IVA.
ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE E PRESTAZIONI OCCASIONALI
A gennaio del 2015 il Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri ha pubblicato un documento con cui sostanzialmente si liberalizzava l'uso delle prestazioni occasionali per gli iscritti ad Ordini professionali titolari di un contratto di lavoro subordinato.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha finalmente fatto luce sulla questione con una lettera inviata a Inarcassa per rispondere ad una richiesta di chiarimenti.
Nella documento del MEF si evidenzia come "nel caso rappresentato (il dipendente iscritto all'albo a cui capita di dover firmare una pratica per un committente), qualora l'attività svolta dal soggetto rientrasse tra le attività tipiche della professione per il cui esercizio è avvenuta l'iscrizione all'albo, i relativi compensi sarebbero considerati quali redditi da lavoro autonomo, con conseguente integrale soggezione degli stessi alla relativa disciplina".
Pertanto con questo documento si va a rispondere alle proteste dei liberi professionisti titolari di partita IVA che individuavano una concorrenza sleale nella possibilità per un dipendente iscritto all'Ordine di poter svolgere attività professionale con prestazione occasionale, senza gravare sul proprio committente oneri fiscali (IVA) ed oneri previdenziali (contributo integrativo Inarcassa).
In conclusione si ribadisce quanto già espresso anche dal Consiglio Nazionale degli Architetti: l'art. 61 comma 3 del DL 10/09/2003 n. 276 esclude dal campo di applicazione delle prestazioni occasionali le professioni intellettuali per l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali.
Quindi ogni qualvolta un iscritto all'Ordine (anche non dipendente) svolga un'attività tipica della professione per il cui esercizio è avvenuta l'iscrizione all'albo, il relativo compenso è da considerare quale reddito di lavoro autonomo con conseguente obbligo di apertura della partita IVA.
siamo sempre lì. se il concorso richeideva l'iscrizione all'labo non può fare prestazione occasionale. se invece era aperto a chiunque purchè fosse almeno iscritto all'università è diverso.
ribadisco la mia risposta, non sei abilitato nè hai p.iva, era un concorso di idee presumo...Quindi si configura come prestazione occasionale. Cerca bene la legge e documentati. In bocca al lupo