Nonostante le tante incertezze e le cocenti sfide globali a cui andiamo incontro, il 2024 potrebbe rappresentare un anno importante, sul fronte dell'architettura internazionale. Da Parigi - che, a 100 anni esatti dall'ultima volta che la città ha ospitato l'evento, accoglierà in estate i Giochi della XXXIII Olimpiade - a Milano, da Bologna a Seoul, da Zurigo alle cime innevate di Monte Sant'Elmo, il 2024 vedrà tanti nuovi edifici realizzati: musei, ospedali, headquarter, centri civici, villaggi olimpici, auditorium e persino un Parlamento.

Alla fine dell'anno poi, sempre nella capitale francese, dovrebbero terminare i lunghi e complessi lavori di restauro della cattedrale di Notre Dame de Paris, chiusa al pubblico dal 2019, quando un incendio ne devastò il tetto provocando il crollo della guglia ottocentesca e mettendo in pericolo le sue volte in pietra. La cattedrale riaprirà nel dicembre 2024, seguendo l'ambiziosa scadenza fissata dalle autorità francesi.

LA CARA VECCHIA EUROPA

Il Villaggio degli atleti di Dominique Perrault, Parigi

Ad essere incaricato nel 2016 di realizzare l'imponente masterplan e firmare il Villaggio olimpico, l'architetto e urbanista parigino Dominique Perrault, che proprio in questi mesi, in vista degli imminenti Giorchi Olimpici,  sta ultimando il maxi progetto che si sviluppa su 51 ettari attraversati dalla Senna, a Nord di Parigi, a un chilometro e mezzo dallo Stade de France e dalla nuova piscina olimpionica, distribuito tra i comuni Ile Saint-Denis, Saint-Denis e Saint-Ouen-sur-Seine: 2.400 alloggi per 15mila atleti più le rispettive delegazioni provenienti da 206 nazioni, rappresentanti di 28 discipline.

Un progetto sostenibile, attento, flessibile, verde, connesso al territorio grazie alle linee di metropolitana,  che, alla fine dell'esperienza olimpica, si trasformerà in un nuovo quartiere residenziale con negozi, uffici, hotel e spazi verdi.

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Olympic Paris © Render Courtesy of Dominique Perrault Architecture

Kinderspital Zürich di Herzog & de Meuron, Zurigo

Porta la firma del duo svizzero Herzog & de Meuron, l'ospedale pediatrico universitario che sarà inaugurato a  Zurigo nel 2024, il centro di ricerca e didattica più grande della Svizzera, con 200 posti letto dedicati all'assistenza di bambini e adolescenti.

Un'architettura funzionale che mette al centro la scala umana, sviluppandosi orizzontalmente e seguendo una griglia urbana con strade, incroci e piazze, declinata in due differenti layout: il primo pubblico e circolare, per facilitare l'operatività e la cooperazione scientifica, l'altro per ogni singolo paziente e il suo processo di guarigione, con ciascuna delle camere progettata come una casetta con il proprio tetto, per garantire la privacy di pazienti e famiglie.

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Ospedale pediatrico _ Zurigo © Render Courtesy of Herzog & de Meuron

Sesto (e ultimo) Messner Mountain Museum, Ulla Hell

Sesto ed ultimo tassello dell'ambizioso progetto di Messner, Il "MMM Roca" aprirà nell'estate del 2024 nella zona delle 3 Cime/ 3 Zinnen Dolomiti. Dedicato all'arrampicata, sorgerà sul Monte Elmo, a Sesto, all'interno di un'antica stazione a monte della funivia, che sarà completamente rinnovata mantenendone però intatte le caratteristiche monumentali esistenti.

Progettato da Ulla Hell di PLASMA Studio, il MMM Roca completerà il progetto di Messner che prevedeva di realizzare ben sei musei ad alta quota. I lavori, iniziati nell'aprile 2023, sono stati fatti nel rispetto di upcycling e recycling: l'antica struttura è stata recuperata e riutilizzata, limitando il più possibile gli interventi di demolizione e rimozione definitiva.

Il risultato sarà un suggestivo spazio espositivo, affacciato sui monti e perfettamente integrato nella topografia circostante, all'interno del quale sarà posizionata la Goddes of Protection, una statua di bronzo proveniente dall'Himalaya, simbolo da quasi due secoli della protezione indispensabile per affrontare l'arrampicata estrema su roccia e ghiaccio.

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MMM Roca di Ulla Hell _ Plasma Studio © Render Courtesy of Messner Mountain Museum

L'Hospice pediatrico di Renzo Piano Building Workshop, Bologna

Un'architettura di qualità, il verde, la bellezza, possono contribuire al processo di guarigione. Ecco perché sempre più di frequente grandi progettisti sono coinvolti nella realizzazione di comparti ospedalieri capaci di combinare forma e funzione, estetica e performance.

È il caso del lavoro fatto da RPBW per l'Hospice pediatrico per le cure palliative di Bologna, interamente promosso e voluto dalla Fondazione Hospice Maria Teresa Chiantore Seràgnoli Onlus: un complesso organizzato con padiglioni sparsi ed  immersi nel verde, leggero e luminoso, connesso da collegamenti aerei e giardini-patio, inclusi gli  otto mini alloggi destinati ad accogliere le famiglie  sul lato sud-est, la cappella e una terrazza affacciata sulla valletta del Savena collegata all'obitorio Morgue.

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Hospice pediatrico _ Bologna © RPBW, render by Cristiano Zaccaria

Torre Unipol di Mario Cucinella Architects, Milano

A Milano, nel quartiere Porta Nuova, nel corso del 2024 aprirà anche la Torre Unipol di Mario Cucinella Architects.  Forma ellittica, 23 piani fuori terra e 3 interrati, 120 metri di altezza per una superficie totale di 31mila metri quadrati. In acciaio, legno e vetro, la torre ospiterà spazi commerciali, un auditorium di oltre 270 posti, uffici e, in copertura, una serra-giardino panoramica con un'area per eventi pubblici e culturali. Ma soprattutto sarà un edificio "organico" dalle elevate performance energetiche (Leed Platinum): pannelli solari in facciata e un sistema duale per la raccolta delle acque piovane, involucro esterno a doppia pelle che isola l'edificio in inverno e limita il surriscaldamento in estate, il grande atrio di 75 metri di altezza che funge da buffer bioclimatico, in grado di sfruttare l'esposizione a sud come un'opportunità utile.

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L'ESTREMO ORIENTE

L'Audeum di Kengo Kuma, Seoul

Anche questa volta il maestro Kuma non sbaglia, portando a termine, nei tempi stabiliti, il nuovo museo del suono nel cuore di Seoul (Corea del Sud). Aprirà a marzo 2024 l'Audeum, museo "sensoriale" che, attraverso gli elementi visivi ma anche il suono, la luce, il vento e il profumo, è capace di stimolare tutti i sensi (e non solo l'udito).

Una struttura immaginata come fosse una foresta urbana, un edificio ricoperto da tubi verticali in alluminio lucido riflettente capaci di simulare la luce del sole che filtra attraverso la foresta, una luce che cambia al variare delle stagioni. All'interno, le sale espositive, per esaltare l'acustica e riconnettere il visitatore alla natura, sono rivestite in legno 'con effetto drappeggio'.

Jinghe New City Culture & Art Centre di Zaha Hadid Architects, Xi'ian, Cina

Niente di diverso da quello a cui ci ha finora abituato lo studio Zaha Hadid Architects, che si conferma essere - grazie alle gesture plastico-parametriche delle sue silhouette - l'estetica che più piace in Cina, dove lo studio conta all'attivo un numero incredibile di edifici realizzati. È Jinghe New City Culture & Art Centre, il nuovo, avveniristico, centro culturale e artistico che sta sorgendo a Xi'ian, nella provincia dello Shaanxi, in ascesa per lo sviluppo di industrie focalizzate su energie pulite e materiali, intelligenza artificiale e aerospaziale.

Il nuovo centro - realizzato con una morfologia fluida che ricorda le anse del fiume - dispone di servizi per la comunità tra cui una biblioteca multimediale con realtà virtuale immersiva, zone pubbliche di lettura, un teatro, sale multifunzione, studi e gallerie espositive.

Articolato con giardini, passerelle e cortili sopraelevati a ponte sopra una superstrada a otto corsie, il centro culturale si innesta nel masterplan urbano della città diventando un elemento di raccordo tra i quartieri commerciali e residenziali, il parco e il fiume, fornendo un accesso diretto alla nuova stazione della metropolitana. L'edificio, inoltre, soddisfa i più elevati standard di bioarchitettura, con pannelli fotovoltaici, raccolta e riuso di acqua piovana, materiali locali preferibilmente riciclati.

Jinghe New City Culture & Art Centre di Zaha Hadid Architects © render by ATCHAIN

China Philharmonic Concert Hall, Pechino, MAD Architects

Progettata da MAD Architects sotto la guida di Ma Yansong, la China Philharmonic Concert Hall di Pechino è finalmente prossima al completamento, nonostante le previsioni iniziali che ne collocavano l'apertura all'inizio del 2023. Destinato a diventare la sede permanente della China Philharmonic Orchestra, nuovo hub per la musica classica e lo scambio culturale, l'edificio di 26.000 metri quadrati, assegnato a MAD in un concorso del 2014, è realizzato immaginando un velo traslucido che si avvolge su se stesso, generando internamente un grande auditorium a pianta centrale, ed esternamente una lanterna urbana. 

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USA, AFRICA & OCEANIA

Atrium at Sumner di Studio Libeskind, New York

Impegnato a completare un progetto di housing sociale nel cuore di Brooklyn, a New York, Daniel Libeskind è prossimo alla consegna di Atrium, complesso di residenze accessibili per anziani con basso reddito e senzatetto.

Una struttura abitativa organizzata come un edificio a corte, con verde centrale, 190 unità su 10 piani e più di 3mila metri quadrati di spazio per i residenti del campus nel quartiere Bed-Stuy. Gli spazi comunitari comprendono aule, sale conferenze e un'ampia sala polivalente. Ai residenti viene concesso l'accesso esclusivo a spazi aggiuntivi, tra cui sale riunioni, una palestra, un giardino d'inverno e una suite di servizi sociali. Per creare un'interazione dinamica con la strada e il contesto circostante, il volume prismatico dell'edificio è avvolto da linee diagonali che creano una forma pieghevole che scompone le volumetrie a livello stradale. Un atrio d'ingresso vetrato a doppia altezza crea un collegamento trasparente e aperto con la strada.

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Atrium at Sumner © Render Courtesy of Studio Libeskind

Il Parlamento nazionale del Benin di Diébédo Francis Kéré, Porto-Novo

Diébédo Francis Kéré - progettista e attivista del Burkina Faso insignito nel 2022 del Pritzker Prize - nel 2024 metterà a segno il completamento di un'opera pubblica monumentale: la sede del Parlamento nazionale della Repubblica di Benin, nella capitale Porto-Novo, nell'Africa occidentale.

Un edificio simbolico, identitario, sia nella forma che nella funzione: è infatti liberamente ispirato al grande albero di Palaver, sotto la cui ombra gli africani sono soliti incontrarsi per prendere decisioni per la comunità. Per questo è stato progettato come il tronco di un albero cavo - con al centro la sala dell'assemblea, con il suo spettacolare soffitto con travi a vista che evocano i rami - per favorire la luminosità, la circolazione dell'aria e delle persone. Sia dentro che fuori: all'esterno, completa il progetto un grande parco pubblico con la flora autoctona del Benin. 

Benin National Assembly © Render Courtesy of Kéré Architecture

Queensland Performing Arts Centre, Snøhetta, Bisbane

Il QPAC,  progetto vincitore di un concorso vinto nel 2019 da Snøhetta con partner locale Blight Rayner, fornirà un teatro da 1500 posti nel cuore di Brisbane per balletto, opera e spettacoli. Il suo design si articola cercando di onorare i proprietari tradizionali, i popoli Turrbal e Yuggera, e si ispira al flusso del fiume della città, ma anche alle lussureggianti foreste del Queensland, attraverso l'uso di materiali naturali, sedili e moquette di un verde intenso e brillante, listelli e pannelli in legno nero.

L'edificio è disposto a strati. L'auditorium è al centro, racchiuso in un guscio di cemento - eredità dell'edificio Robin Gibson del 1986, un'audace composizione modernista  a gradini -  a sua volta avvolto da un velo di vetro increspato che fa riferimento ai riflessi e ai movimenti dell'acqua. La sala teatrale è il cuore del nuovo edificio, realizzata con nastri di legno curvi che esprimono il flusso di energia tra interprete e spettatore. La fossa dell'orchestra è altamente flessibile, con tre ascensori e una fila di rostri, permettendo così ottenere quattro diverse dimensioni di fossa e più livelli per soddisfare le esigenze e le diverse modalità di esibizione ed eventi.

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