Il bonus ristrutturazioni scende al 30% nel 2028. Superbonus, detrazioni in 10 anni

di Mariagrazia Barletta

Incrementato a dieci anni il periodo entro cui spalmare le detrazioni per il superbonus, il sismabonus e per il bonus barriere al 75%. Una misura retroattiva, che si applicherà dal periodo d'imposta in corso, ossia per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024. E poi il taglio dell'aliquota per il bonus ristrutturazioni che passa al 30% nel 2028.

Le misure sono contenute in un emendamento del governo approvato in commissione Finanze al Senato dove è terminato l'esame del Dl cosiddetto "Salva spese", ossia il decreto che, a partire dal 30 marzo, ha pressoché messo una pietra tombale sulla cessione del credito e lo sconto in fattura (si veda l'articolo dello scorso 3 aprile). Ora il testo è esaminato dall'Aula, nella mattinata del 16 maggio è previsto il voto finale (con fiducia), poi andrà alla Camera che ratificherà il lavoro svolto a Palazzo Madama.

Oltre alla misura spalma-crediti, sono diverse le novità che hanno preso forma durante la conversione. Un emendamento del governo, approvato in Commissione, dispone un taglio al bonus ristrutturazioni che dall'attuale 50% passerà al 36% nel 2025 e al 30% a partire dal 2028.

Altre misure approvate riguardano le compensazioni delle banche e lo stanziamento di fondi per i territori colpiti dai terremoti e per gli enti del terzo settore.

Stretta per le banche sulle compensazioni

Dal primo gennaio 2025 le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione non potranno utilizzare i crediti di imposta acquisiti per compensare i debiti relativi ai contributi previdenziali dovuti e ai premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

35 milioni per i territori colpiti da eventi sismici diversi da quelli che hanno scosso il Centro Italia (2016) e L'Aquila (2009)

Il Dl "Salva spese", nell'infliggere un ulteriore colpo al superbonus, aveva mantenuto in vita la possibilità di optare per lo sconto in fattura e per la cessione del credito nelle aree colpite dal terremoto del Centro Italia e dell''Aquila, entro il limite di spesa che per il 2024 ammonta a 400 milioni di euro. Nel Dl era stata esclusa l'Emilia-Romagna.

Ora, con una correzione proposta stesso dal governo, viene stanziato un fondo da 35 milioni per il 2025 finalizzato a riconoscere un contributo per gli immobili colpiti dai terremoti che si sono succeduti dal 2009 (ad eccezione di quelli del Centro l'Italia e dell'Aquila che hanno un fondo ad hoc, già previsto nel Dl) e che si avvalgono del superbonus. Per l'accesso al contributo gli interessati dovranno inviare una specifica domanda al commissario delegato alla ricostruzione post sisma. Prima, però, occorre che il capo del dipartimento Casa Italia proceda al riparto delle risorse. Inoltre, serve un Dpcm che stabilisca il limite massimo del contributo spettante a ciascun richiedente e il contenuto del modello standardizzato per la presentazione delle istanze.

Contributi per il terzo settore

La possibilità di optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito è stata chiusa dal Dl "Salva spese" anche per gli Iacp, le cooperative di abitazione e il terzo settore, che ancora potevano beneficiarne.

Con una modifica al Dl approvata in commissione Finanze al Senato, proposta anche in questo caso dallo stesso governo, è istituito un fondo, presso il ministero dell'Ambiente, di 100 milioni di euro indirizzato agli interventi di riqualificazione energetica e strutturale (quelli di cui all'art. 121 comma 2 del Dl 34 del 2020) che fanno capo agli enti del terzo settore, alle onlus, alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale (già costituiti alla data di entrata in vigore della legge di conversine del "Salva spese"), realizzati su immobili che sono nello stato patrimoniale di tali soggetti e da loro utilizzati per lo svolgimento di attività che rientrano nelle finalità statutarie. 

A ricevere le istanze di richiesta di contributo sarà l'Enea. Anche in questo caso occorre un provvedimento attuativo, ossia un Dm Ambiente che stabilisca il limite massimo del contributo spettante a ciascun richiedente, il contenuto del modello standardizzato per l'invio della richiesta e le modalità applicative della nuova misura.

Il testo con le modifiche del Senato

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