Chiocciolina : [post n° 237484]

Chiocciolina e il mondo del lavoro_post rivolto a professionisti ben avviati

Laureata a pieni voti da oltre un anno mi ritrovo, un anno dopo, non ancora abilitata (è così ovvio) e con molti soldi in meno in tasca di quando mi stavo per laureare.
Curriculum inviati, infiniti. Colloqui sostenuti, decisamente meno ma comunque un po'.
La prima domanda che ti fanno a un colloquio è "lei vive a Roma? Ah no? E non ha una macchina o uno scooter?". Come se chi non vivesse in città non fosse in grado di realizzare qualcosa di concreto e benfatto. E pensare che io, a Roma, potrei anche trasferirmi ma è un po' difficile - qualora andasse bene - con un rimborso spese che viaggia sulle 400 Euro al mese. Con quello è difficile anche permettersi una macchina di seconda, terza mano.
Cosa faccio nel frattempo? Marcisco nell'unico studio tecnico in cui sono riuscita ad infilarmi, per merito del solito parente che conosce qualcuno che.....
Il lavoro è meno di quello di un disegnatore, la paga non c'è ma per andare ad aprire la porta servono vestiti decenti e il problema monetario continua a porsi.
Fare un altro lavoro? Benvolentieri... ma quando? La gavetta si fa full-time ed in questo full time io - povera architettina di provincia molto ben specializzata - sto perdendo l'unica cosa che ho da offrire a chi volesse usarmi la gentilezza di farmi vedere com'è che si lavora: la mia "verginità professionale". Eh si perchè diamo un'occhiata agli annunci di lavoro... per quanto tempo un ragazza senza esperienzapuò considerarsi neolaureata?

Questo è il mio punto di vista, molto ben riassunto. E credo che sia molto ben condivisibile da molti.
Ed i signori architetti dalle barbe più o meno bianche, cosa mi sanno dire a riguardo?
claus :
premetto che non appartengo alla categoria "ben avviati".
laureato da un anno e mezzo, lavoro a Milano e vivo e in un'altra città.

da quel che sento e vedo la tua situazione è quella della maggior parte dei neolaureati in arch., insomma un vero schifo. Certo l'ultimo anno per l'economia è stato un disastro, ma tanto era così anche prima.

riporto in pillole la mia esperienza, magari serve a qualcuno per evitatare il pessimismo totale.

- nel corso dell'università ho fatto due stage, lavorato in paio di studi e partecipato a qualche concorso. sebbene questo mi sia costato un anno di ritardo nella laurea, mi ha ampiamente ripagato in termini di 'curriculum' ed 'immagine'.

- mi sono laureato con 109 e non col massimo . mi sono sbattuto particolarmente nel progetto per la tesi della specialistica, la cosa non è passata inosservata in facoltà, e nella settimana precedente alla discussione della tesi ho ricevuto diverse proposte di lavoro da docenti presso i loro studi o società.

- non avendo il parente o l'amico al posto giusto ho pensato bene di sfruttare al meglio questa appetitosa oppurtunità. alla fine ho scelto di lavorare in una certa società. mi sono laureato di lunedì pomeriggio, ho iniziato il lavoro il mercoledì mattina.

- in questa società, con altri architetti e ingegneri, faccio il progettista e non il disegnatore o il tutto fare. seguo i cantieri ecc...insomma faccio ciò che desideravo, progetto per costruire.

- nel mentre mi sono abilitato (al primo tentativo per fortuna), iscritto all'albo,corso Cened e accreditato come certificatore energetico, aperto partita iva ecc... ora lavoro ancora nella stessa società, ma esercito anche la libera professione essendomi trovato un paio di incarichi miei. anche economicamente non mi posso lamentare.

- dove lavoro sono praticamente autonomo, mi sbatto a risolvere i problemi. I titolari della società sono persone corrette. mi faccio rispettare. L'insieme di questi fattori mi permette di godere un buon grado libertà. se devo andare un giorno da un mio cliente o fare una mia commissione lo dico il giorno prima e vado. mi rifiuto di elemosinare due ore di "permesso". (*)

(*) un'ultima osservazione personale riguardo l'ultimo punto. Le condizioni del nostro lavoro sono spesso pessime, però sta anche a noi avere un atteggiamento diverso, orientato alla forza e non al disfattismo o alla passivià. insomma cercate di farvi valere, difendetevi, ragionate,giocate d'attacco. ovvio che così si rischia di più, ma ne vale la pena. non è normale fare stage su stage dopo la laurea, non sono normali le dipendenze mascherate dietro le partite iva, non sono normali 400e al mese
arcistufa :
Ma come la metti tu, sembra che allora tutti gli altri non avendo fatto una tesi che non passa inosservata non riusciranno mai a farcela e quindi tu sei particolarmente bravo e gli altri no ecoo perchè hanno fatica a trovare una buona occasione? Si forse è giusto così,avere una Laurea in Architettura non significa essere un architetto e forse chi ha più esperienza se ne rende conto. E' giusto che chi è capace riesce anche a fare.
Chiocciolina :
Nessuna tesi passa inosservata: intasiamo le copisterie e formiamo capannelli di persone e portatili alle porte dei correlatori mostrando a tutti fieramente il nostro lavoro. Il "colpo di fortuna" di ricevere proposte da professori dell'università dipende semplicemente dal numero dei docenti.
Io la mia occasione non l'ho potuta creare "internamente" alla facoltà, non a tutti capita. Non si tratta di disfattismo, ne di passività. Tutti i giorni spendo soldi per andare a fare una cosa che potendo scegliere non farei mai, cercando di carpire quel qualcosa da rivendermi prima o poi in un posto un po' migliore di quello in cui sono ora.
Ma la casa a Roma in centro, l'automobile per servire anche da fattorino, la partita iva per far risparmiare qualcuno... questo mi richiedono.
Per quelle credo che serva qualcosa di più concreto di tanta buona volontà e spirito d'azione.
KITTY :
claus, ammetterai di essere una mosca bianca in tutto ciò?
Non tutti possono avere la fortuna che hai tu, perchè sarai bravissimo, ma sei stato anche molto fortunato...
dna :
io non sono certo un architetto dalla barba bianca, e temo che per prof. arch. ce ne siano ben poche di barbe bianche che possono/vogliono dare consigli... non perchè non vogliono, ma perchè sicuramente hanno di meglio da fare!
non sono certo quello che si dice uno ottimista, però a volte mi chiedo se sapete come funziona il mondo!
è scontato che ad un colloquio fatto in uno studio in centro Roma, la persona che hai di fronte ti chieda se abiti Roma, e una volta che gli dici che abiti in periferia, ti dice ok, e hai una macchina o una moto per arrivarci a lavoro, e se gli dici di no, questo naturalmente ti chiede ma come ci arrivi a lavoro, se roma alle otto del mattino è intasata da non muoversi, e i mezzi pubblici sono quelli che sono?
poi quando avrai accumulato un po' di esperienza capirai, che se il lavoro di fattorino, comprende l'andare in un cantiere e presentarsi davanti una squadra di muratori appena ben organizzata, con un geometra che sono dieci queindici anni che fa cantiere, sai cosa se ne fanno quelli della tua laurea e del tuo 110 e lode? nulla, quelli ti divorano, ti deridono, e se sei pure carina, hanno coraggio anche di fischiarti dietro!
se non ti va bene il lavoro nello studietto di periferia, e dici di non essere pagata, allora.. cosa stai a fare ancora la? se fai solo la disegnatrice, forse è proprio di un disegnatore che hanno bisogno.. se ho uno studio, e ho bisogno di un disegnatore, e mi si presenta un architetto che dice che vuole lavorare per me, e io gli dico, guarda che voglio un disegnatore, e tu accetti, sei consapavole di quello che vai a fare o no?
luca :
Ciao chicciolina, io sto nella tua situazione , ma a differenza di te ho una casa in centro a Roma (un botta di c..o e non lo nascondo) e ho pure l'auto...................ma di fatto anche questo nei colloqui non basta, quando mi chiedono di dove sono e rispondo che sono romano da tre generazioni non mi credono vai a sapere perchè, ho l'auto e non va bene perche se avessi avuto il motorino allora andava bene, so usare revit e pure quello non va bene perche se sapessi usare artlantis......
Concludendo se una persona si candida e magari non sa le cose (che molte volte vengono chieste ma raramente poi a studio le sanno veramente usare) poiche' non crede di essere Dio e in alcune situazioni accetterebbe un rimborso per imparare nessuno vuole mai porgerti la mano. I vecchi barbuti vogliono solo un limone per non dare nulla e ottenere il massimo. Non ti ci arrabbiare e non accettare stipendi ridicoli
Chiocciolina :
Dunque l'alternativa possibile dovrebbe essere questa:
Visto che non mi piace poi molto l' attuale impiego di REDATTORE SANATORIE sfruttato nello studiolo di provincia...me ne vado.
Visto che gli studi e le società sembrano essere saturi e che comunque non mi pagheranno mai, mi trovo un qualsiasi lavoro da 800€ al mese e tiro su il mio gruzzolo con il quale potermi permettere tra qualche tempo un posto letto in una stanza doppia e magari qualche corso utile alla professione, all'automobile ancora non potrei arrivarci.
Dopo torno a cercare un lavoro congruo agli studi compiuti, non sono più una neolaureata ma non ho nemmeno l'ESPERIENZA che un qualsiasi datore di lavoro giustamente richiederebbe. E siamo quindi di nuovo al punto di partenza, cosa ho da offrire?
E ovviamente dovrei anche subire le critiche che la mia "ambizione" andrebbe a scatenare.
Sinceramente non credo di chiedere molto, una sorta di "lavoro"... è tra virgolette perchè so bene di non sapere come funzionano i meccanismi della professione ma FORSE visto che un cavolo di pezzo di carta lo hanno dato anche a me, forse, qualcosa da offrire ce l'ho. Che non sarà certamente il mio 110 con lode ma non può essere nemmeno l'amicizia con qualche professore - politico - amico di qualcuno.
Quindi mi tengo il mio lavoro non pagato di redattore sanatorie, perchè questo è quello che serve al momento (bello,no?) e non ho che da accettare la situazione e continuo a chiedermi "ma tutti quelli prima di me come diamine avranno fatto a crescere, magari a farsi una vita propria, ad essere indipendenti?"
Ed una precisazione che esula dall'ambito professionale: se Roma alle 8.30 del mattino è intasata e non ci si può muovere non sarà un'automobile in più a migliorare la situazione. Ma chissà...magari è anche questo modo di ragionare che ha contribuito a creare il più grande ingorgo della storia.
E pensare che io, per i fatti miei, dentro Roma miu muovo benissimo e arrivo sempre puntuale senza dover accampare la scusa che c'era traffico.
Chiocciolina :
Quoto il messaggio di Luca, i vecchi barbuti (senza offesa) vogliono solo limoni da spremere.
E di certo non è per la coda di paglia che nessuno di loro ha ancora risposto al mio messaggio ma perchè loro dall'alto della loro esperienza non hanno bisogno di consultare siti come professionearchitetto.
Non mi arrabbio ma nemmeno demordo e per gli stipendi ridicoli....al momento posso solo dire MAGARI!
KARDINAL :
E pensare che io per la tesi mi sono sbattuto quasi 3 anni, alle revisioni si faceva la folla, gente che mi stringeva la mano, insomma sembravo un divo di Hollywood. Poi dopo la discussione della tesi (votazione 110 e lode con successiva pubblicazione) è incominciato un periodo di anonimato.
In oltre un anno e mezzo 442 curriculum inviati (anche autocandidature), 2 colloqui sostenuti (di cui uno durato 4 minuti), zero, anzi SOTTOZERO risultati ottenuti.

Ma si sà che tutto questo avviene perchè siamo NOI i disfattisti, NOI subiamo passivamente, NOI permettiamo tutto questo. E siamo pure BAMBOCCIONI! Come se NOI avessimo il coltello dalla parte del manico!

Chiocciolina capisco perfettamente la tua situazione, non ti abbattere, ti consiglio di fare quello che sto facendo io, ovvero imparare una lingua straniera ed abbandonare questo PAESE DI FECCIA E DI PARASSITI.

Ho inviato due curriculum in Francia e mi hanno risposto in maniera NEGATIVA. Ad uno studio la tesi è piaciuta molto tuttavia sono stato scarato per via della mia conoscenza basilare del francese. No problem. Allora mi metto ad imparare il francese. Adesso sono ad un livello intermedio, qualche mese ancora e sarò ad un livello avanzato.

Eppoi adieu Italia, spero di non vederti mai più!

dna :
Chiocciolina, i tuoi ragionamenti non fanno una grinza, è comprensibile assolutamente la frustrazione e l'incertezza che stai vivendo, e che molti stanno passando, l'italia è talmente varia o avariata come dice qualcuno, che ogni situazione è un caso a se, e nessuno è in grado di giudicare la realtà di altri.
so solo che in qualsiasi altro lavoro a sto mondo, a gratis non ci va nessuno.. non vedo perchè solo noi "stupidi"architetti dobbiamo lavorare per nulla, con la scusa, perchè è una scusa della gavetta. un onesto artigiano, paga i suoi aprendisti o no? e quelli sono appunto apprendisti.
bisogna cominciare a farsi pagare anche quando si è alla prima esperienza, altrimenti, se si lavora un anno per 2/3/4cento euro al mese quela prima esperienza, il giorno in cui ci si presenta in uno studio e si dice giustamente ho esperienza e voglio essere pagato/a, la risposta sarà "giustamente" dal punto di vista di chi offre il lavoro, che trovo 1000 neolaureati a 0 esprienza che lavorano senza essere pagati.
purtroppo, come me e te (non mi sento certo esente o privilegiato di particolari doti) ci sono altre migliaia e sottolineo migliaia di architetti che hanno qualcosa da offrire, perchè tutti siamo laureati, abilitati e con corsi vari sulla capoccia.
Arkf :
In questo e in altri post sull'esame di stato si parla di "ribellarsi".
E' facile parlarne ma...è l'unione che fa la forza.
Se io non accetto un lavoro perchè non mi pagano nemmeno un rimborso spese ad oggi ci sono altri venti laureati nella mia stessa situazione che lo andranno a fare e che tra due mesi avranno accumulato un po' di esperienza e messa un'altra riga sul curriculum.
Se nessuno accettasse più queste condizioni, se nessuno si presentasse più a fare l'esame di stato (in sedi dove fanno domande che solo un carpentiere sa risolvere) se nessuno accettasse più di fare lavori senza un'effettiva qualità..... allora le cose inizierebbero a migliorare.
Ma la totalità è impossibile da raggiungere, la rivoluzione difficilmente attuabile e ovviamente l'ordine, anche in questo caso, sta a guardare...
dna :
Arkf hai ragione su tutto, ma se aspetti l'ordine, aspetti tardi, punto uno perchè se guardi che governa l'ordine, capirai perchè il giovane difficilmente verrà tutelato, e comunque il compito dell'ordine, non è quello di fare da sindacato ai giovani iscritti, ma di tutelare gli interessi del cittadino di fronte ad una professione in cui l'aspetto intellettuale è prevalente su quello materiale, e perciò di filtrare chi presta servizi intellettuali. non confidare nell'ordine, è l'ultimo obbiettivo a cui guardare
Arkf :
dna, almeno sul terzo punto: "se nessuno accettasse più di fare lavori senza un'effettiva qualità" l'ordine poterbbe fare qualcosa, o no?
Viviamo una situazione difficile dal punto di vista lavorativo e non abbiamo nemmeno la consolazione di dire che le noster città sono stupende con tutti questi architetti che ci sono in giro!
Come al solito ce la dobbiamo cavare da soli,mi sembra la morale della favola....
patri :
niente barba bianca, per fortuna :-), ma ho ormai qualche anno di esperienza. lavoro ancora nello studio dove ho cominciato (ovviamente collaborazione a p.iva) ma negli anni c'è stata per me una discreta crescita economica e una notevole crescita professionale. ho una buona elasticità di orario, per cui riesco a gestirmi anche dei lavori per conto mio.
la "gavetta" non dovrebbe durare più di un anno, nel senso che un rimborso spese di 400euro non è più accettabile (secondo me neanche dopo 6 mesi) ma tu dovresti anche avere acquisito buone capacità "produttive".
chi ti fa un colloquio valuta sempre dove abiti e la tua possibilità di spostamento... anche per definire l'ipotetico rimborso spese. tu saresti disponibile a trasferiti a roma per un mese di prova aggratis?
non so di dove sei, ma io punterei più sulla provincia che sulla grande città, considerando anche che in uno studio medio-piccolo hai più possibilità di seguire effettivamente i lavori e di essere pagata.
sondaggio per tutti i collaboratori presso altri studi: cosa fate principalmente? alla fine credo che facciamo quasi tutti i disegnatori... che però sanno quello che disegnano ;-)
in bocca al lupo a tutti!
Ily :
Ragazzi non siamo solo noi in questo m...aio, ma tutta la nostra generaione perduta, diciamo dai 35 anni fino ai 18.
Leggetevi le testimonianze dei ragazzi che fanno stage di tre mesi all'Ikea per 200 euro al mese. O di quella fabbrica che prepensiona gli operai di 55 anni assumendo al loro posto un loro figliolo (o nipote, amico di famiglia, ma comunque ragazzo) alle condizioni seguenti: 4 mesi stage gratuito (alla catena di montaggio?!?), poi un contratto di apprendistato quadriennale. O di un elettricista che fa fare al suo apprendista tre quattro ore di lavoro in più al giorno, ovviamente gratis. O di studi di avvocati/commercialisti/notai che vanno avanti grazie ai praticanti (perchè assumere un segretario se un praticante mi fa gratis lo stesso servizio per due o tre anni?). O delle apprendiste cassiere alla coop, che vengono abbandonate a loro stesse dopo ben DUE giorni di affiancamento da parte di una collega esperta (e se mancano dei soldi sarà la ragazza apprendista a doverli sborsare). O di un cartello che ho visto in un negozio di un centro commerciale: "cerco commessa con esperienza per stage", "cercasi apprendista commessa. Richiesta esperienza". O dei ragazzi che vanno in giro a vendere contratti elettrici di telefonia e/o elettrici per provvigioni ridicole? Ogni tanto li vedo, spiritati, giellati, in giacca e cravatta, griffati, che sparano il loro discorsetto chiaramente imparato a memoria senza lasciarti parlare e hanno l'aria di chi appena sniffato una riga di coca (e suppongo sia l'unico modo per reggere certi ritmi di lavoro folli). O di quei nove agenti immobiliari Tecnocasa che si sono ustionati durante una camminata sui carboni ardenti a cui si sono dovuti sottoporre durante un corso di "motivazione e team work": probabilmente avrebbero perso il posto di lavoro, se si fossero rifiutati.
Ily :
x Akf

L'ordine non farà mai niente, visto che chi comanda nell'ordine sono gli stessi che ci spremono come limoni e ci buttano via quando non serviamo più.
leli :
Guarda io sono alla disperazione sono abilitata da 2 anni e lavoro da 3 anni. In più ho fatto tirocini in periodo pre-post diploma geometri e durante i corsi universitari...di esperienza ne ho...pure pratica di cantiere visto che mio padre è artigiano edile. Ma dopo scalata in ufficio tecnico raggiungendo bel traguardo di stipendio finalmente, mi silurano per crisi...e ora? ora mi va così:

[post n° 235716]

e credo che la laurea dal nervoso mi verrebbe voglia di bruciarla!!
desnip :
grande Ily!
"Ogni tanto li vedo, spiritati, giellati, in giacca e cravatta, griffati, che sparano il loro discorsetto chiaramente imparato a memoria senza lasciarti parlare e hanno l'aria di chi appena sniffato una riga di coca".... ecco cos'era quel certo non so che, che non riuscivo a definire! Che ingenua...
baby :
Io a questa situazione di sfruttamento mi sono ribellata, laureata da 4 anni, abilitata per tre anni e mezzo sono stata il "braccio destro" -secondo lui- dell' architetto per cui lavoravo. Ho progettato personalmente parecchi lavori pubblicati su riviste specializzate, ma nessuno lo sa perchè a me non era permesso firmare i progetti, comunicare con i clienti, tastare con mano quello che è la professione. In tutto questo tempo il mio compenso non è mai stato sufficente per pagarmici le tasse , tanto che ho dovuto fare un finanziamento! Esasperata ho chiesto un aumento congruo - sempre comunque meno delle mie amiche commesse - e una maggior partecipazione ai lavori. risultato...inspiegabilmente accetta, non mi sembra vero, ma la fregatura c'è perchè dopo un mese, finito il lavoro che avevo in corso, candidamente mi liquida, dicendo che mi darà dei lavori a casa e che dal giorno dopo posso andarmene! E dire che l' arch. in questione è un quarantenne mica un barba bianca...Tutti mi hanno detto che è meglio così. sti c...!! E' un anno e mezzo che invio curriculum, e sto facendo tuttaltro per campare, cosa peggiore ho 35 anni (malsana idea di ricominciare gli studi in tarda età) e sono donna..senza esperienze di cantiere e di pratiche... sto meditando di cambiare lavoro, perchè non posso condurre una vita da stagista squattrinato per sempre, e quando me la faccio una famiglia!!

Morale laureatevi in fretta, oppure non fatelo per niente, che le mie amiche diplomate stanno molto meglio di me
dan_arK :
X Chiocciolina
ti posso dire che è meglio stare in un piccolo studio di periferia che in uno studio di roma, perchè in periferia tu sai per lo meno come si fà un condono anche se è più un lavoro da geometra, invece una persona che si trova in uno studio di roma non sa neanche qual'è la legge dell'ultimo condono, poi ci sono altre cose lunghe da spiegare che ti farebbero capire che è meglio la situazione in cui ti trovi piuttosto che andare a lavorare al centro di roma, guarda queste parole che ti ho detto sono valutazioni fatte in base ai racconti di miei amici nonchè colleghi che mi confrotavano la loro situazione al centro di roma e la mia con studio in periferia, ma sopratutto è stata una confidenza del mio relatore, che è un professionista oltre che un professore con il suo studio avviato al centro di roma. su una cosa hai ragione, del fatto che la retribuzione è importante però questo è proprio un periodo brutto, comunque nella situazione in cui ci trovimo noi, ovvero pochi soldi, poco lavoro e tanto sfruttamento non siamo soli basta guardare giovani commercialisti/geometri/avvocati/ingegneri e aggiungerei anche giovani medici, che se non hanno l'appoggio giusto non entrano neanche nelle scuole di specializzazione non sono chiamati neanche a fare le ricette dal medico...comunque pazienza è una ruota che gira...prima o poi tocca anche a noi...poi un consiglio togliti di dosso il fardello del 110 e lode perchè in campo lavorativo..non conta molto...anche se è sempre una grande soddisfazione per chi se lo è conquistato con sudore e facendo le nottate sul pc.....
in bocca al lupo
Alfonso :
Mi rivolgo a tutti. Mi spiegate una cosa? Ma tutti questi titolari di studi si comportano così perchè a loro volta da giovani sono stati trattati male o solo perchè si è sparsa la voce di sfruttamento generale? Oppure sono tutti figli di qualcuno e ora si comportano così solo per risparmiare? Da dove nasce questa stronz....aggine che molti hanno nel comportarsi con persone che molte volte sono loro utili?
dna :
x Alfonso: secondo me sono tutte vere le affermazioni che fai, c'è chi ha trovato tutto già fatto e non sa cosa significa smazzarsi per portare avanti una professione, e pensa che sia tutto dovuto, c'è chi ha fatto gavetta ed è stato trattato male a suo tempo e ora si "vendica", poi c'è sempre la questione di fondo dell'andazzo comune, e dei pagamenti che tardano a d arrivare e si riversano sulla spesa viva maggiore dello studio, che è quella dei collaboratori, poi c'è il fiorente mercato del laurificio universitario, che sforna nuovi prodotti ogni anno, e che genera una quasi illimitata offerta di manodopera a fronte di una richiesta sempre decrescente, che di conseguenza fa scendere il prezzo, e a fronte di tutto questo una legislazione nazionale che permette lavori subordinati falsamente liberi.. i fattori sono molteplici e difficilmente risolvibili!
baby :
sarebbe interessante sentire il racconto di qualcuno che è riuscito nell' impresa, per capire se magari siamo noi pseudo disegnatoriarchitettischiavi a sbagliare, un pò di consigli utili, per solidarietà...
soliman :
per alfonso: secondo me il problema principale e´che questi datori di lavoro sostanzialmente godono di un clima di impunita´totale: chi controlla i rapporti di lavoro all´interno di uno studio?
chi regola i peridodi di stage? chi regola le collaborazioni a fattura, potenzialmente infinite?
secondo, per un laureato che magari rufiuta di lavorare minimo 40 ore alla settima a P.Iva per 500 euro al mese, pagate in ritardo, ce ne sono almeno 10 fuori dalla porta che accetterebbero immediatamente.
e finche´le cose stanno cosi, la vedo dura ...
dan_arK :
io dico solo che il malessere si crea dall'università, che dà una preparazione solo per fare i concorsi di idee e che quindi uno che veramente vuole fare la professione deve solo fare la fila in questi studi di gente di m.....da che sanno che hanno il coltello dala parte del manico....abboliamo esami inutili e facciamo corsi seri e vedrai che appena esci dall'università sai subito come affrontare una pratica edilizia...e allora solo in quel momento non ci saròà più gente che lavorerà gratis perchè è già competitiva almeno in parte, con tutti questi fenomeni e impreparati che gestiscono questi studi...però il problema dstà nel fatto che lo studente iscritto all'università è una fonte di reddito per tutti dai professori ai bar che nascono attorno alle facoltà..quindi finchè non ci sarà secondo me un nuovo '68, cambierà poco e niente....
saluti
leli :
Claus...scusa ma...i punti che hai riportato sono quelli che io seguivo nello studio dove ero prima. Dove stavo bene economicamente!
Però ti dico, che dopo l'allontanamento da lì causa crisi..., ho dovuto ricominciare tutto da capo con un altro studio...e credimi non è semplice...è un dispendio di energie enorme, dopo che avevi raggiunto già un tuo status, autonomia, stima etc...
claus :
Leli , si purtroppo quello della "crisi" è un discorso a se...
ultimamente ho fatto per curiosità un paio di colloqui in studi più vicini a casa (ora mi faccio 120km al dì...): uno mi ha offerto 800+iva un altro 1000+iva ... devo dire che è sempre molto meglio delle proposte indecenti che si sentono in giro, ma ora qua prendo il doppio e in più mi faccio i miei lavori esterni.
certo se dovesse andare a male sta società bho...emigro, cambio mestire o mi invento qualcosa per sopravvivere. per fortuna qua la crisi non s'è sentita particolarmente.
in bocca al lupo!
Lebia :
Da povera neolaureata al momento io vengo sfruttata per i concorsi. Io faccio e lui mi guarda...e alla fine è lui che ci mette il nome perchè io non sono abilitata, anche se non sa nulla del progetto. La mia povera morale si ribella praticamente cento volte al giorno, cento volte al giorno vorrei alzarmi dalla sedia e dirgli di smetterla di starmi con il fiato sul collo (non ha di meglio da fare)...la mia morale deve solo resistere ancora un po'.
poipoi :
sono un professionista ben avviato.
non so quanto arrivato, ma avviato sì.

E il problema è proprio questo: arrivare.
In una professione in bilico come la nostra, difficilmente si arriva.

Un medico diventa primario, un giudice, un procuratore, hanno altre possibilità.
Noi architetti, a parte quei pochi che fanno i dipendenti pubblici, siamo sempre in balia del mercato, dei soldi concessi alle pubbliche amministrazioni, delle conoscenze in alto (e basso) loco.

Siamo i più precari fra i professionisti, o dei professionisti del precariato.
E questo si ripercuote a catena sui nostri collaboratori.

Posso dire che questa generazione di precari non è molto differente dalla generazione di precari precedente, e da quella ancora precedente. Salari bassi, orari infami, etc.

Devo anche dire che conservo anche dei ricordi piacevoli di quelle nottate, e dei salti mortali pur di consegnare in tempo, perché alla fin fine il "mestiere" è questo, e probabilmente anche quando si è "avviati" la cosa non cambia. Se non vi piace, il mio consiglio è di cambiar mestiere.

Quello che non capisco è come sia possibile che chi c'è già passato, come noi, possa pensare a dei collaboratori come a dei "limoni da spremere". Questo non è accettabile.

Quelli che come noi in qualche modo ce l'hanno fatta senza avere i soldi di papà o uno studio già avviato, che hanno trovato una loro strada, un loro spazio, dopo tanto peregrinare, quelli se lo ricordano com'era e non credo possano pensare di rifare quello che a loro è stato fatto. Proprio no.

Credo invece che spesso ci sia un problema di percezione dei problemi, troppo parziale, che impedisce di comprendere ciascuno lo sforzo che l'altro sta facendo. Forse manca il dialogo, o la volontà di condividere.
kitto :
PRIMO PROBLEMA
Chi è l'architetto senza laurea?
Il geometra.
Chi è l'architetto particolarmente bravo in matematica?
L'ingegnere?
Per non parlare di periti e agronomi.
Tutta questa gente che ho citato è autorizzata dalla nostra legislazione nazionale a firmare progetti d'architettura (o meglio di edilizia).
SECONDO PROBLEMA
Nelle facoltà di architettura c'è il numero chiuso. Rassicurante, pensi. Ma quante facoltà ci sono in Italia?

Per risolvere questi problemi c'è bisogno di un intervento strutturale, legislativo, politico. E poi vedete se vi mettono a disegnare o vi aprite uno studio per conto vostro!
Siamo come i cinesi, siamo troppi.
... :
un anno e mezzo dalla laurea stessa situazione, 2 tentativi di passare l'esame di stato, ma niente.
Anche la mia tesi è stata notata e il mio relatore mi ha chiesto di collaborare ad un progetto di ricerca, ma è un lavoretto momentaneo...carino, interessante, ma momentaneo.
Tanti colloqui, tanti curriculum, ma niente, nonostante ho già fatto un pò di esperienza in un paio di studi da studente...

sono contenta che ci siano delle mosche bianche a cui va meglio, ma per alcuni è inutile ho sei fortunato o sei figlio di un architetto avviato...
siamo tanti, troppi!
Lebia :
C'è che dice "trovati la tua nicchia di mercato e lavorerai"...io sto cercando di farlo, andando un po' controcorrente. Mi chiedo quanto valgano le altre abilitazioni, quelle meno "frequentate"...meno di sicuro dell'abilitazione da architetto, ma se ti permette di trovarti la tua "nicchia", di uscire dalla massa disoccupata perchè dai tutt'altra impressione con un titolo diverso, perchè non provare? E' solo una mia idea, ci sto provando (e sto anche facendo l'abilitazione)...in futuro vi dirò se questa teoria del "bastian contrario" funziona. Magari sì, magari no...
luca :
Nicchia si ma proprio nicchia, e poi in un altro mercato: praticamente lavoro soltanto perché la capacita' che ho e' molto rara: ma proprio oggi in ufficio abbiamo notato che stranamente noi oriundi siamo gli unici che vengono tenuti a tempo determinato perchè assunti per competenza, a differenza di certi caproni presi al volo a tempo indeterminato che non sanno neanche parlare in ITALIANO. Ma si sa la raccpomandazione fa miracoli
@tento! :
ho un'esperienza simile alla tua ma mi trovo ancora in modalità: "lavori pubblici a spasso!"....altro che ben avviati!
mi sono laureata in fretta e furia con tanto di Lode. Pur non essendomi sbattuta per una normalissima tesi di laurea in urbanistica, il giorno stesso della laurea, mi ha preso un prof nel suo studio....mesi e mesi gratis senza orario a fare esecutivi di cantiere e nel tempo libero andavo in posta a pagare le loro bollete! non potevo lamentarmi! adesso non lavoro più, ho fatto dei workshop, dei corsi di formazione stage al Comune etc. Ho provato anche l'abilitazione(ma non è andata)- Adesso sono alla ricerca di una buona specialistica oppure di una seconda laurea in Architettura quinquennale( idea folle!) sono ferma da febbraio e non posso smettere di studiare!
Sono stata ammessa al Politecnico di Milano,ma vogliono il livello B2 d'inglese, pur sbattendomi per diventare una madrelingua non ho ottenuto il certificato e adesso non so in quale università andare....Che ne dite di RomaTRe??? Cmq cari miei, nn è la tesi o il 110 e lode che fanno da trampolino, anche le università mettono i loro ostacoli:prendete solo in considerazione l'idea che per fare anche un master di I o II livello bisogna avere alle spalle una serie di pubblicazioni ed esperienze riconosciute e certificate oltre che un CV con i fiocchi! Di occasioni ne ho avute tante e alla fine quando rispondevano cercavano solo qualcuno che si occupasse della vendita di pannelli fotovoltaici e programmi di grafica promettendo cifre esorbitanti!
buona estate a tutti
Lebia :
Il TOEFL B2 è un esame sbarramento al Politecnico di Milano...ci siamo passati e per laurearci lo abbiamo dovuto superare tutti. Tu sei fortunata, non puoi immatricolarti...
Pensa a chi è al secondo anno, ha dato il 70% degli esami e non può laurearsi perchè non lo passa? Ad un mio amico è capitato...bloccato per un anno solo per il TOEFL.
marietto :
ragazzi vi racconto la mia esperienza...: durante l'università ho studiato e lavorato presso 2 studi, sottopagato è dir poco, 200 mila lire era tutto quello che "racimolavo" e neanche tutti i mesi; dopo la laurea (non brillante a onor del vero..un misero 107) ancora sfruttamento ma con una differenza lavoro autonomo, p.iva, poco denaro ma la soddisfazione di iniziare a costruire qualcosa di mio; ora dopo 5 anni finalmente dopo notti insonni a disegnare, giornate di studio, corsi, lavori che hanno spaziato da esecutivi a semplice reperimento di planimetrie catastali..finalmente mi posso permettere anche un collaboratore. Ora vi domando:
- ma voi l'umiltà e l'entusiasmo di fare tutti i lavori (e parlo dallla progettazione alla pratica comunale, dallo sporcarsi le mani in cantiere a....nn so neanche io) lo avete?
- ma vi siete mai chiesti cosa veramente conoscete della professione?...ma siete/e sono in grado di redigere un progetto?
la risposta ve la do io: NO...dopo anni di studio non sapete niente della realtà lavorativa del cantiere di come si costruisce etc....e peggio non avete l'umiltà di imparare
E aggiungo un'ultima nota: l'unica cosa che mi ha permesso di costruire quello che oggi ho (ora nn vi immaginate chissà cosa..) è la conoscenza!!! prima teorica sui libri poi l'umiltà di imparare da qualcuno che ne sapeva più di me (ingegnere, geometra, capocantiere operaio...) e poi la soddisfazione del SAPERE....meditate colleghi meditate...
marta :
@marietto Sai l'ho pensato anch'io a volte. Si leggono domande a dir poco assurde per una persona ha un minimo di pratica di studio. La libera professione dovrebbe essere un punto di arrivo e non di partenza. Anch'io ho fatto stage non pagati e il primo lavoro è consistito nel "rilucidare" a cad progetti già archiviati per imparare. Mi sono sporcata le mani con le pratiche comunali più misere e lo faccio anche oggi. Continuo ad imparare ogni giorno, da ogni esperienza e ogni giorno miglioro la mia professione. Non navigo nell'oro ma amo il mio lavoro anche se la situazione attuale non mi piace.
Ily :
OFF TOPIC X Marietto:

E tu 107 la chiami una laurea non brillante o addirittura un voto "misero"?
Il 110 è riservato (o almeno dovrebbe) ai migliori tra i migliori, non è un diritto contrattuale. Se fossimo ancora a scuola un 107 sarebbe sicuramente un 10-
Dal basso del mio (secondo il tuo metro di giudizio) catastrofico 104 rispondo alle tue domande:
1) Si, so portare avanti una DIA dall'A alla Z (ma anche un PdC, un suolo pubblico, un nulla osta per Soprintendenza e un'Autorizzazione paesaggistica,
2) So fare computi metrici e capitolati anche complessi,
3) So gestire un pochino la contabilità di un condominio,
4) So "leggere" le crepe e i vari problemi strutturali di edifici storici, e inoltre ho una conoscenza piuttosto buona dell'edilizia storica, anche a livello tipologico (cosa tornata molto utile più volte, qui dove lavoro),
4) e sopratutto (cosa indispensabile, qui dove lavoro) so fare anche fare cose piuttosto, secondo me, complesse, come ad esempio scrivere (in buon italiano) relazioni di analisi e riassunto di leggi/regolamenti/piani regolatori.
Comunque, anche se un neolaureato a studio non sapesse fare "niente" -cosa assolutamente non vera perchè ad esempio si sa già disegnare al cad e spesso anche modellare in 3D, e una DIA si impara a farla in un giorno- per il solo fatto di fare da segretario (smistare e scrivere le email, scrivere e spedire fax, aprire alla porta, rispondere al telefono, fare le fotocopie, fare commissioni come consegnare le pratiche in comune, le code in posta, piegare le tavole) dovrebbe essere pagato almeno quanto una colf.
Ma purtroppo la colpa è solo e soltanto nostra: se avessi bisogno di un collaboratore e un gonzo mi si presentasse al colloquio dicendo più o meno "non so fare niente, prendimi per fare esperienza", e magari mi ringraziasse pure, non ci penserei su due volte. Anche perchè il "capo" insegna alle nuove reclute non certo per filantropia o spirito montessoriano, ma per fare i soldoni grazie a te (cioè per fare un investimento).
marietto :
X OFF TOPIC
il problema è che te sei capace ma molti no e in più hanno la presunzione di sentirsi tutti grandi architetti...sul fatto che tutti debbano essere pagati per il lavoro che svolgono (fosse solo quello di rispondere al telefono....) sono pienamente d'accordo con te...e converrai con me che è la situazione non migliorerà mai almeno fino a quando l'Ordine e l'Università non scenderanno con i piedi nella realtà1
Lebia :
X marietto...
Umiltà...io purtroppo, grazie al mio datore di lavoro, non ho praticamente neppure più la dignità come progettista. Io non so nulla sulla professione, ma ho la vaga impressione che dove lavoro non vengano fatte le pratiche edilizie e che si costruisca in abuso edilizio (escono dei controlli "seri"...); le strutture, per la poca statica che ho fatto all'università, secondo me non stanno in piedi o se ci stanno, è per miracolo (taglio di travi in cls armato in più punti e fatte reggere dal tamponamento)... a me non viene insegnato niente, vego derisa davanti ai clienti perchè sono una "poveretta" che non sa nulla del mestiere. Se sbaglio non importa, l'importante è che il lavoro sia finito (ne so più io che dico di non sapere che lui).
Perdonami, non è "mancanza di umiltà" la mia, è bisogno di "riprendermi un minimo di dignità". Mi faccio schifo da sola, sono un pessimo progettista...e per giunta sto imparando esattamente ciò che non devo imparare.
luca :
Bene Lebia e adesso inginocchiati sui ceci e frustati........... Ma sei matta, ci mancherebbe che per un provocatore ci si debba vergognare e umiliare
ti mando un video per riflettere www.youtube.com/watch?v=KEQLFeWk1X8 .............in ginocchio, dal gradino piu' basso della carriera.........il lavoro e' gioia e allegria
Ily :
Lebia, i tuoi sono discorsi che proprio non accetto.
Posso capire che tu non abbia magari altre possibilità, al momento, ma cosa ci guadagni a lasciarti umiliare così? E dai, non farti mettere i piedi in testa, perchè al datore di lavoro conviene, e il suo comportamento ha un solo nome (ed è perseguibile in sede civile): MOBBING. Quindi rialzati e denuncialo, o vuoi rimetterci tu in salute?
marta :
lebia: è capitato anche a me nel primo lavoro post università di essere derisa davanti ai clienti e se aggiungi che li conoscevo quasi tutti personalmente (visto che vivevo e lavoravo in un piccolo paesino!) l'umiliazione era ancora maggiore. Beh io ci ho pensato qualche mese e poi ho mollato! Anche lì si facevano cose in barba alle leggi o al limite della legalità e questa cosa mi faceva stare male. Mollato tutto mi si sono aperte altre porte, perchè tutto sommato faceva esperienza anche quella pessima avventura lavorativa! HO trovato lavoro in uno studio in cui sono sempre stata rispettata, sono stati rispettati i miei tempi e le mie propensioni. Ho imparato a gestire una pratica da sola dall'inizio alla fine. Insomma: prendi in mano la situazione e SCAPPA!
Lebia :
Ma non è che siamo andate a lavorare dalla stessa persona? Al momento ho altro a cui pensare...se mi da altri miseri 540 euro a settembre me li intasco e poi, se non sono stata ammessa ai dottorati, chiedo l'ammissione alla scuola di specializzazione per ottobre. Sul fatto che ci sia da imparare ancora dopo la laurea non ci sono dubbi e credo che nessuno di noi avrebbe problemi a fare lo scacqua-secchi in cantiere, ma il fatto è trovare qualcuno che sia tanto gentile da insegnarti il mestiere (non importa se non ti paga o se ti da giusto due euro, per imparare questo e altro). Il problema è che il 90% dei professionisti non sono così, sfruttano e non insegnano niente. Noi, dalla nostra parte l'umiltà ce la mettiamo eccome, è dall'altra che non troviamo niente, se non persone interessate a non avere ulteriori rivali.
Kia :
La questione della nicchia di mercato è senza dubbio interessante....il problema è che per specializzarsi in qualche ambito occorre fare corsi su corsi....allo stato dei fatti, i corsi li va a fare solo il figlio dell'architetto per cui lavoro perchè a me sono state fatte mille storie per le 3 ore max 4 che avrei perso a settimana per il corso per coordinatori sicurezza...Allucinante. Quindi al momento ho accantonato la cosa per quieto vivere. Tra parentesi, nn ho un contratto per cui debba timbrare il cartellino, ma ho la mia bella partita iva condizione necessaria ormai per poter lavorare, quindi in teoria dovrei aver la possibilità di ritagliarmi dei momenti sacrosanti di "formazione" personale. In realtà questo è difficile se non impossibile perchè "ma se nn ci sei tu, chi è che risponde al telefono in studio?"
poipoi :
x Kia
se sono arrivati a farne dei corsi, non è più un argomento innovativo. Quelli vincenti bisogna inventarseli.
La ricerca di un ambito innovativo su cui specializzarsi è uno degli aspetti creativi "obbligatori" di una professione come la nostra. Sempre che si voglia fare la libera professione. Un libero professionista, oggi, è molto più imprenditore rispetto a una volta, almeno nel nostro caso.
Isil :
X KIA:
Stessa identicissima situazione! Mi viene il dubbio ke lavoriamo nello stesso posto -_- ho imparato a stirngere i denti ed aspettare....ho capito anche quanto è il caso di aspttare. Per ora mi prendo quello che di più prezioso c'è in cambio della mia presenza costante e obbligatoria a studio: il sapere tecnico.
;)
desnip :
Che stupidi, però! Non capiscono che la vostra formazione (peraltro credo pagata da voi stessi), è un valore aggiunto per il loro studio?
Isil :
E' quello che mi domando anch'io. La risposta, un pò ovvia forse, ma è la realtà, è che loro non vogliono un valore aggiunto...non da un collaboratore esterno per lo meno.
luca :
Desnip non credo che la formazione di una persona sia un vaolre aggiunto per l'azienda/studio/luogo di lavoro, la tua e' una utopia che poteva essere presa in considerazione 50 anni fa. Adesso conta solo avere chi ti fa il lavoro bene a poco e che tu possa mandare via la risorsa appena il lavoro e' finito. Non ho ancora visto un impresa che abbia la volontà di trattenere le persone, e cio' è dimostrato dal fatto che i collaboratori cambiano tutte le volte che ritorno nei posti, perche il lavoro a spot va bene ma il lavoro fisso no, poi se tu non hai tempo perché nel frattempo prendi altre opportunità apriti cielo sei un traditore dell'azienda.

Almeno io la penso cosi.
dan_arK :
Avete ragione secondo me, un pò tutti, sia del fatto che uno possa ritagliare il suo tempo e sia del fatto che se uno è preparato andrà anche a loro vantaggio...però secondo me la loro paura deriva dal fatto che più io collaboratore, divento preparato più pretendo di essere pagato....cosa tra l'altro giusta dico io...infatti pensateci sono sempre maggiori annunci di lavoro per neolaureati o geometri così ti schiavizzano con la scusa che ti insegnano....invece se tu ti presenti con la tua preparazione a loro gli fai paura, perchè per loro sarai anche utilissimo però "costi", sicuramente troppo....
desnip :
Per Luca: perchè utopia? Fino a 5 anni fa, nello studio in cui lavoravo, la formazione era considerata un valore aggiunto.
Avere dei collaboratori abilitati per la sicurezza, in grado di redigere pratiche catastali o di usare un nuovo software significava non doversi rivolgere all'esterno per affidare questi incarichi.
Da :
sarò in controtendenza ma per me è proprio il contrario. dopo aver fatto il corso da certificatrice energetica ed aver aperto p. Iva il rapporto di lavoro è cambiato; sarà che sono qui da diversi anni ma più il tempo passa e più apprezza le mie proposte e mi tratta come una professionista e non da dipendente.
in qualsiasi lavoro si faccia è importante il modo di approcciarsi al direttore/capo che sia, in tutti i mestieri ( ed io ne ho fatti diversi prima di laurearmi) si impara sul campo, io ad esempio se non so una cosa o non ho capito cosa vuole il titolare non mi faccio problemi a chiederlo 2 volte, e se devo fare una proposta per un progetto lo faccio anche con un po' di umiltà.. le prime volte non verranno prese in considerazione ma con il tempo verranno apprezzate.
certo se l'andazzo è quello del sfruttatore allora meglio trovarsi un altro posto il prima possibile.
Lebia :
Ma anche se gli arriva un lavoro che concerne la tua specializzazione, non ti chiamano. Piuttosto chiamano un esterno oppure si cimentano loro in un'operazione che non sanno neppure cos'è, come funziona e di cui non sanno neppure il nome (tanto ci sono le ditte...), ma tu resti a fare la segretaria!
Ily :
invece io vengo sempre sfruttata per le mie competenze, e vengo per fino definita "architwtto" quando c'è da farsi belli coi clienti.
Poi però i meriti se li prende il capo.
marta :
per quel che riguarda la formazione alcuni professionisti "affermati" credono non serva a nulla e vivono anche i corsi obbligatori per l'apprendistato come perdita di tempo. Credo sia mancanza di spirito imprenditoriale e nulla di più. Io ho la fortuna di collaborare con un architetto che investe molto nella sua formazione e che mi coinvolge anche (pur non avendo un contratto ma essendo appunto un collaboratore esterno a tutti gli effetti - collaboro con lei solo qualche ora al giorno), facendomi entrare anche in giri che tendenzialmente sono abbastanza chiusi. Riconosce le mie capacità come le riconosceva il precedente datore di lavoro e questo fa sì che io lavori ottenendo delle soddisfazioni. E anche di fronte ai clienti ottengo le mie soddisfazioni perchè riconosce il mio lavoro. A volte mi lamento perchè devo fare anche lavori di segreteria ma tutto sommato posso dirmi contenta perchè non lavorando tutti i giorni riesco a ritagliarmi spazi anche per la mia (vera) libera professione.
Molto dipende da come si instaura il rapporto: va bene ammettere con umiltà di non saper fare una cosa ma poi ci si deve pure mettere in gioco e imparare, dimostrando di avere spirito di iniziativa.
luca :
XLebia siamo sulla stessa lunghezza d'onda
Xdesnip tu non mi capisci perché non sei della mia generazione, io ho notato che le persone che hanno iniziato a lavorare prima della legge Biagi ragionano in modo diverso perche non hanno mai subito l'uso "materiale" di contratti a tempo determinato. Con quella legge il lavoratore non e' persona ma oggetto
Lebia :
Diciamo che vediamo due situazioni diverse: gli architetti sui cinquanta-sessant'anni vedono le conoscenze altrui come un valore aggiunto e se ti prendono a collaborare è per migliorare ciò che loro potrebbero produrre. Quelli intorno ai trenta-quarant'anni non vogliono assolutamente rivali, quando hai bisogno di tempo (per studiare, per migliorare, ecc.) colgono la palla al balzo per non pagarti e lasciarti a casa. Quando torni, non sai se ritroverai il tuo posto.
luca :
Lebia hai ragione, anche se ho conosciuto chi aveva 60 anni e avrebbe preferito farsi tagliare al mano destra piuttosto che aiutare un giovane investendo su di esso (ma magari ho beccato l'eccezione che conferma la regola). La cosa che mi rattrista e' che per difendermi mi sono chiuso a riccio perche a forza di fregature sono diventato molto diffidente
Lebia :
Ma guarda, il mondo del lavoro io non lo capisco. Se mi metto in proprio ci guadagno in salute (cioè non posso più neppure disegnare un quadrato con un comando, devo farlo con quello che dice il datore di lavoro. Alle volte mi viene voglia di alzarmi e dire "ma se non sono buona a lavorare e non so neppure fare un quadrato come dice lei, perchè mi tiene a lavorare?"...ho veramente gli scatti d'ira. Poi sta lì a guardarti lavorare, guarda quanto tempo ci metto a disegnare e poi mi dice "se lei usasse...ci metterebbe di meno"...).E quello che ti fa rabbia è che non ti licenzia, perchè produci...e sai anche fare un concorso completamente da sola (comodo, eh?).
Come se non bastasse, mi questa cosa mi soffoca perchè non cresco professionalmente...sono abituata a fare le cose da sola (i miei sono operai), se studio lo faccio per me stessa (loro non mi hanno mai imposto niente). Però credimi, ci ho goduto quando gli ho detto che all'esame di stato ho fatto 88/100...ci è rimasto e mi ha dato l'impressione di vergognarsi "eh, si vede che lei è molto brava nel suo lavoro".

Scusami per lo sfogo, ma credo che questo sia un po' il quadro che i neolaureati si trovano al momento...
luca :
sfogati che fa bene, anzi se ci fosse una bacheca apposita non sarebbe male (evitando di scrivere i nomi delle persone ovviamente), da quello che mi hai detto il fatto che non ti dia del tu mi sembra strano, forse sei tu ad essere troppo disponibile. Io nel lavoro attuale sin dall'inizio ho messo un muro col capo: nessuna battuta e discorso che vada al di fuori del lavoro, perche a forza di fregature ero veramente diffidente. Ma devo ammettere che il mio atteggiamento era ingiustificato perché dovuto alle esperienze precedenti estremamente negative e le persone non sono tutte uguali. Se non ti trovi bene cerca altrove perche' ala fine non e' giusto essere trattati male perche' si usa un comando o l'altro perche' quello che conta e' il risultato finale
leli :
Lebia ti capisco perfettamente!!! Capisco proprio bene quello che provi perché è lo stesso che ho provato io soprattutto in questi ultimi mesi!!
Il mio consiglio è di cercare di non arrivare ad avere l'ira funesta di chi non ce la fa proprio più!!!
Lo so magari ci sono in gioco i 4 soldi che ti/ci danno...hihi (ironico si intende).
Ma bisogna crearsi fisicamente e psicologicamente lo stato di sangue freddo e faccia da culo per parlargli!!! Non aspettare di essere nello stato disperato di non riuscire neppure più a parlargli!!!
Purtroppo non dobbiamo pensare che loro siano al corrente di cosa effettivamente voglia dire lavorare per 2 soldi e vivere con 2 soldi ed essere trattati come dei deficienti!!! Magari lo sanno ma noi dobbiamo partire da questo presupposto!! Abbiamo davanti un bambino a cui bisogna spiegare con chiarezza le cose!!! Con la pazienza dei santi perché se ci inalberiamo è proprio come quando si parla ai bambini/ragazzini...si scocciano non ti ascoltano non ti prendono più sul serio!! Passi pure dalla parte del torto e ti fregano con le frasi... sei esaurita etc etc.
Quindi devi fargli notare ad esempio che le cose le sai già...e dirgli con l'arte del “nonscialans” ma sa ci sono diversi modi per fare questo es. “il quadrato” (in senso metaforico a cui ti riferivi), ognuno ha il suo modo, veniamo tutti da formazioni/scuole diverse, il fine giustifica i mezzi e poi ci piazzi su un bel sorriso!! Se vuoi poi puoi diventare noiosissima ti prepari magari anche a casa un discorso che parte da molto lontano con altri esempi metaforici che so....sa dove lavoravo prima il mio titolare, progettista di certo calibro, (pompa su)..faceva così cosà, mi insegnava così cosà, il mio professore diceva...non è importante come si fa ma cosa si fa!! Ci penserà su due volte la prossima volta!! Anche perché in quel momento tu ti sei interrotta!! Hai lasciato il mouse naturalmente, ti sei girata verso di lui...e hai intrapreso questo lungo discorso come se fosse cosa serissima!! Fai così!! Sempre e con gentilezza e pacatezza!!! E professionalità!! Perché è di questo che si tratta!! Basta! A loro sta troppo comodo che burocraticamente siamo liberi professionisti ma nella pratica schiavetti umili e veloci come “cinesini”!!
Così bisogna fare con ogni cosa...ti assicuro che è un dispendio di energie assurdo!! Ma facciamoci forza!! Io l'ho fatto ad esempio con i pagamenti, sempre con viso rilassato ma in modo serio li ho informati che con quello che mi davano io mi coprivo appena le spese di carburante, cibo, inarcassa, ordine, assicurazione auto...con tanto di documenti comprovanti!! Mi dicevano ti paghiamo ogni 4 mesi, gli ho fatto notare che non ho mai vinto all'enalotto e non ho ricevuto un'eredità e che quindi il mio conto in banca non mi permette di vivere di rendita e che avendo a che fare con quelle piccole cifre la mia autonomia economica arrivava a malapena alla fine del mese!!!
Così...il rischio è che ti mandano via! Ma ormai sono al limite e per lavorare per ripagarmi il tragitto e il carburante senza imparare nulla più di quel che so...io non ci perdevo nulla!! E comunque non mi hanno mandata via!! Sono andata via IO!! A settembre non torno più!!
luca :
Concordo ma oltre a fare il discorsetto bisogna imporsi, mi spiego devi "ricattarli"ed essere conseguente nelle scelte perche altrimenti ti prendono per cretino: Se si chiedono soldi bisogna anche dire che in caso contrario si lascia il lavoro, in un determinato periodo (anche se con partita iva il preavviso non ci sarebbe), e il giorno stabilito non bisogna presentarsi, se telefonano hanno bisogno di noi e possiamo trattare, se non telefonano vuol dire che non ci stimano e che stavamo perdendo tempo.

Ily :
Io invece sono per lasciare il lavoro anche SENZA PREAVVISO. I dipendenti per legge hanno dei doveri (preavviso in caso di licenziamento, e mi sembra giusto), ma hanno anche dei diritti (ferie pagate, tredicesima, malattia).
Poi applicare la filosofia del: mi tratti come un dipendente? Benissimo, e io assumo la mentalità del dipendente: alle 18:00 spengo il pc e ciao ciao. Ma c'è un urgenza e blabla la consegna blabla: mi spiace, ma stasera devo andare a teatro e ho già i biglietti pagati (oppure: viene a cena un parente che non vedo da mesi, oppure: devo andare dal commercialista, oppure...) Se obiettano si dice: voi mi chiedete una disponibilità oraria? Bene, io vela garantisco. Oltre no, e non gratis.
Poi fare fatture tutte uguali (ad esempio: onorario per collaborazione mese di ..., per complessive 35 ore settimanali): questo può dare qualche chance in caso di vertenza (da aprire DOPO che si è lasciato il lavoro).
kia :
X Paolo: per la questione corsi e formazione personale, ho citato quello della sicurezza perchè era la mia situazione.

Per quanto riguarda invece le situazioni assurde in cui ci
ritroviamo a lavorare volevo dire che anche dalle esperienze di sfruttamento si può trarre qualcosa di positivo. Sono stata quasi 4 anni con contratto a progetto nello studio che per fortuna mi ha raccattato alla fine dell'università nnostante la mia zero esperienza. Sono stati 4 anni abbastanza duri per ritmi, consegne (lavori pubblici) ecc.ecc, ma sono stata sì spremuta come un limone,
ma ho imparato una marea di cose non solo a livello di pratica professionale ma anche in termini di organizzazione del tempo a disposizione in relazione alla "carta" da produrre (disegni, relazioni, computi, ecc.ecc.)e alle date di consegna.
L'importante è cercare di nn prolungare oltre un certo limite
determinate situazioni: ovvero restare fino a che lo stress, la fatica ecc.ecc sul piatto della bilancia sono a pari con cose che si imparano e ovviamente stipendio. Poi se nn si impara più ma si viene sfruttati e basta, significa che bisogna cambiare.
L'esperienza magari negativa insegna che la prossima volta bisogna pretendere un po' di più da un rapporto di lavoro.
Adesso del nuovo studio mi lamentavo che nn riesco a fare corsi perchè devo garantire presenza costante in studio.Ok, va bene, ma sul piatto della bilancia di cui sopra almeno vado più o meno in pari perchè comunque ho avuto modo di conoscere una serie di imprese che lavorano nella città nn proprio facile in cui vivo e dove anche l'aria che respiri è vincolata, capire chi lavora bene e chi lavora male e così se mi capita una dia con direzione lavori per i cavoli miei, ho già un po' di contatti interessanti ma soprattutto posso
consigliare il cliente per il meglio.Detto questo, neanche qui sono rose e fiori quindi mi riservo di cambiare ancora.
Lebia :
Ormai io sono nella fase della rabbia più totale...
luca :
Lebia almeno rei nella fase della rabbia, io sono giunto alla rassegnazione, molti amici mi cazziano per questo ma credo sia inutile. Troppe esperienze negative mi hanno fatto perdere completamente la speranza di un futuro dignitoso. IO ho iniziato senza accorgermene a vegetare come un cactus nel deserto del sahara che aspetta le piogge che passano ogni 20 anni per fiorire. Anche se mi rendo conto che la vita scorre e il tempo passa inesorabilmente.
Lebia :
Sai cos'è che ti fa reagire? L'orgoglio...l'orgoglio spropositato (e che in questo caso fa bene ad esserci) che ti fa sentire diverso dalla manica di architetti che non sanno fare il loro lavoro che c'è la fuori. La cosa che fa ridere è che ci sono professionisti che dall'alto del loro titolo di cui si vantano, in realtà hanno meno esperienza di un tirocinante!!! Spero che almeno in 15 anni di lavoro imparerò qualcosa, al contrario loro!
desnip :
per Luca: non so se sei sempre lo stesso Luca, ma se sì sei proprio strano! Passi da momenti di "esaltazione" ad altri di depressione totale... tirati su! Non vegetare, "fai" sempre, sii attivo, che prima o poi arriverà anche il tuo momento!
luca :
Siiiii sono sempre io, e l'umore e' altalenante noto che mi hai capito, è vero che passo da un'estremo all'altro. Adesso e' il periodo giu' ma molto giu'. Anche se non ho 50 anni credo di aver ottenuto tutto quello che questo paese puo' offrirmi lavorativamente parlando. Contratti a termine senza nessunissima possibilita' di inserimento in azienda, perche c'è sempre che ha la precedenza su di me, anche se io ho una mia specializzazione che nessuno ha in azienda per l'ennesima volta arriva Gina(nome di fantasia)assunta perche si deve sposare, poi Gianni(sempre di fantasia) perche hai i figli piccoli, e come al solito il cogli.....e Luca deve attendere e a fine contratto non verra' rinnovato.
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